Tu mi porti fuori dai miei in...

Od ilbuiononmispaventa

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Due ragazzi diversi, ma che non potrebbero essere più giusti insieme e lo capiranno presto. Per lui nasce tut... Více

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54

Capitolo 35

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Od ilbuiononmispaventa

MADISON P.O.V.

Mi svegliò un rumore assordante e inconsapevolmente tastai intorno a me alla ricerca della mia sveglia, ma non trovai nulla se non qualcosa di freddo. Era un pavimento? Il suono non smetteva ed iniziava a martellarmi le tempie, non ne potevo più. Lanciai qualche imprecazione e aprii gli occhi, tirandomi su col busto e sedendomi. Una fitta sotto il seno mi colpii e boccheggiai dal male. Automaticamente guardai verso la zona in cui mi faceva male e notai solo in quel momento che indossavo una maglietta larga, maschile, impregnata del profumo di Jason, ne ero certa. Quando l'avevo messa? Non mi ricordavo nulla. Mi guardai intorno intimorita e riconobbi il salotto della casa di Diana, la madre di Jas. Che diavolo ci facevo qui e perché avevo un vuoto di memoria così grande?! Proprio in quel momento si spense il rumore insopportabile e sentii dei passi leggeri avvicinarsi. Alzai lo sguardo confusa e incontrai quello preoccupato di Jason.
" Tutto bene? " mi chiese nervoso, passandomi il mio telefono.
« cinque chiamate perse da Theo
tre chiamate perse da Meggie » diceva il blocca schermo e sbuffai. Per qualche strana sensazione, mi sentivo come in un mare di guai.
Feci per alzarmi e arrivò un'altra fitta alla costola, ma che diamine? Una smorfia di dolore comparve sul mio visto mentre mi massaggiavo la zona dolente, ma non cambiò nulla. Un bruciore continuo mi pizzicava la pelle.
" No " ammisi frustrata, riuscendo a sedermi sul divano.
" Ti fa tanto male qui? " chiese ancora ansioso e mi toccò nell'esatto punto in cui mi sentivo bruciare. Fremetti e annuii, troppo presa dal dolore per chiedermi come cavolo sapesse dove mi facesse male.
" Devo parlarti di una cosa " mormorò infine, passandosi una mano tra i capelli.
"Dimmi " sospirai, la voce troppo roca visto che mi ero appena svegliata.
" Più che dirtela, posso mostrartela " sbuffò, prendendomi di sprovvista e alzandomi la maglietta. Feci per protestare e chiedergli cosa cazzo stesse facendo, quando mi accorsi di quel coso. Una macchia di inchiostro nero, sopra la mia pelle, ma non era una macchia. Era un cuore, non colorato all'interno, spezzato a metà dal segno dell'infinito e sotto, sotto c'era una frase.
" With me is where you belong " lesse il moro, sfiorando la mia pelle rossastra e non perfettamente liscia a causa della recente incisione.
Quando mi ero fatta quel tatuaggio?! E perché non mi ricordavo niente?! Oddio, mi ero seriamente fatta un tatuaggio?
" Ce l'ho identico " aggiunse, alzandosi la maglietta e mostrandomi lo stesso tatuaggio nello stesso punto.
Non riuscivo a dire niente, ero letteralmente sotto shock, insomma come cavolo era successo?!
" Non ri-ricordo nulla " riuscii a dire alla fine, balbettando. Jason mi guardò comprensivo e disse
" Nemmeno io a dire il vero. Mi ricordo che siamo arrivati al Blue Trip e che abbiamo bevuto qualche drink, per poi iniziare a ballare e... Basta, dopo ho un vuoto "
Merda. Santa merda, mi ero ubriacata. Avevo perso totalmente la testa.
" Come siamo arrivati qui? Io dovevo dormire a casa di Megan questa notte " quasi piagnucolai e lui scosse la testa desolato.
" Mia madre mi ha svegliato cinque minuti fa, adesso è in cucina e ci sta preparando la colazione " continuò, facendomi arrossire. Chissà cosa avrà pensato Diana, insomma mi ero addormentata nel suo salotto, nemmeno sul divano, ma sul pavimento!
" Non ti preoccupare per lei " aggiunse, leggendomi nel pensiero, e mi scoccò un bacio sulla fronte. Controllai l'orario sul telefono, erano le sette e mezza. Decisamente presto per essere Sabato, ma non avevo sonno, sentivo solo un mal di testa infernale.
" Mi fa male la testa, tua mamma potrebbe darmi qualcosa? " sbuffai, chiudendo gli occhi e appoggiandomi a lui. Mi accarezzò dolcemente e ordinò di aspettarlo lì mentre si allontana. Non mi sarei mossa ugualmente, stavo troppo male. Tornò dopo poco, con un bicchiere pieno e una pastiglia bianca che mandai giù insieme ad un sorso d'acqua. Lo ringraziai e tornai a guardare la mia costola, ormai macchiata per sempre dall'inchiostro nero.
" L'hai detto a tua madre di questo nostro... tatuaggio? " chiesi, avendo quasi paura nel pronunciare quell'ultima parola.
" No " rispose secco, lasciandosi cadere accanto a me sul divano color panna, e sospirai di sollievo. Non volevo che nessuno sapesse di questa pazzia, doveva rimanere una cosa tra me e lui. Glielo spiegai e si limitò ad annuire.
" Tutto bene? Mi sembri arrabbiato " domandai timida, guardandolo negli occhi.
Aggrottò la fronte e non mi rispose, guardando per terra. Perché non mi guardava? Mi avvicinai, ignorando il bruciore sotto il seno sinistro, e gli presi il volto tra le mani, costringendolo a guardarmi. Era turbato, glielo leggevo in faccia, ma non capivo perché.
" Spiega " ordinai ostinata e mi acciambellai sulle sue gambe per stare più comoda.
" Non voglio che questo tatuaggio sia un peso per te e non voglio che pensi sia un errore " si decise finalmente a parlare, lo sguardo ferito e il tono di voce lento, lasciandomi a bocca aperta.
"È vero, eravamo ubriachi quando l'abbiamo fatto e non mi ricordo un cazzo, ma mi piace. Mi piace l'idea di essere tatuato sulla tua pelle per sempre e che tu lo sia sulla mia. È stata una cazzata, solamente perché l'abbiamo fatto mentre non eravamo sobri, ma sono felice di averlo e adesso come adesso, se ne avessi la possibilità, non me lo toglierei mai perché è vero. Mi sento bene con te, mi sento come a casa. Appartengo a te, ne sono sicuro " prese una piccola pausa e sussurrò sulle mie labbra
" With me is where you belong " per poi lasciarmi un dolce bacio che ricambiai, inizialmente ancora sorpresa dalle parole, poi mi sciolsi e misi in gioco tutto l'amore che sentivo scoppiarmi nel cuore.
Amavo follemente e incondizionatamente Jason Thompson, ormai ne ero sicura. Mi staccai contro voglia dalla sue labbra, ma dovevo. Non gli avevo ancora risposto.
" Provo gli stessi sentimenti Jas, non mi sento così bene con nessuno tranne che con te e trovo bellissimo quello che hai detto, ma devi capirmi. Non ho mai preso in considerazione l'idea di farmi un tatuaggio e all'improvviso mi sveglio e ho questo. Io... Non so nemmeno cosa dire ai miei genitori se lo vedono e sono terrorizzata perché so che prima o poi lo vedranno " mormorai, sentendo l'ansia prendere il controllo delle mie emozioni. E se quest'anno mio padre e mia madre decidevano di andare al mare durante la solita vacanza familiare estiva?! Come facevo a mettermi in costume senza che lo vedessero? Mi avrebbero ucciso. Oppure se per caso mentre mi spogliavo in camera entrava Theo?! O se mettevo delle magliette larghe?
Altra domanda, come avevamo pagato i tatuaggi e chi ce li aveva fatti? Sapevo che la mancanza di igiene poteva causare infezioni e anche altro.
" Madison smettila di preoccuparti " mi riprese e mi accarezzò dolcemente sulla guancia, riuscendo a calmarmi un pochino.
"Hai ragione, prima o poi la tua famiglia lo vedrà, forse si arrabbierà un po', ma poi passerà. Hai diciotto anni e sei una ragazza indipendente, non possono segregarti in casa a vita per un tatuaggio "
Ma tu non conosci mio padre, cantilenò la mia coscienza e le urlai mentalmente di zittirsi. Ero già nel panico di mio, ci mancava solo quella stronza.
" Ma cosa devo fare adesso con questo? Mi fa male " mi allarmai, rendendomi conto che io non sapevo proprio nulla di tatuaggi. Perché lui non si lamentava? Non gli faceva male?
" Calmati piccola " ripeté, baciandomi sulla fronte e io annuii.
" So quello che bisogna fare, è la stessa procedura che ho fatto con la D che ho sulla spalla. Inizialmente non possiamo prendere il sole in questo punto per un po', minimo una o due settimane e dopo se ci vai, devi metterti la crema alta. " Feci un cenno nervoso, fino a qui non c'erano problemi. Dovevo stare a Londra ancora per qualche settimana, forse una o forse più, poi, non sapevo esattamente quando nè dove, sarei partita con lui.
" Adesso, e lo facciamo subito dopo colazione, dobbiamo pulire il tatuaggio con acqua tiepida e sapone neutro. Per il resto, bisogna continuare con la vasellina fino a che la pelle torna perfettamente liscia. È semplice " concluse tranquillo. Lo invidiavo, in quel momento avrei voluto anche io un po' di pace, feci per parlare, ma il mio stomaco brontolò rumoroso.
" Hai fame, andiamo in cucina " mormorò, facendomi alzare gentilmente e prendendomi per mano. Non sciolse quel contatto neppure in cucina quando sua madre e sua sorella mi sorrisero.
" Mi sei mancata Mad " esclamò subito la piccola, saltando giù dalla sedia e venendomi incontro. Mi abbracciò e trattenni la smorfia di dolore quando sfiorò la mia 'zona delicata'. "Des, Madison ha un po' mal di pancia, attenta" mentii Jason e il dolore sparì insieme alla sua stretta. Sorrisi alla bambina e la rassicurai.
"Non ti preoccupare, mi sei mancata anche tu " sorridendole. Ricambiò il sorriso e rimasi incantata, era davvero adorabile. Forse perché assomigliava a suo fratello o forse perché aveva quel tocco di innocenza e spensieratezza che solo i bambini sapevano avere.
Diana si avvicinò e mi scoccò un bacio affettuoso sulla guancia, sorprendendomi e facendomi arrossire, mentre suo figlio controllava quello che aveva cucinato.
" Jason mi ha detto che ti senti in imbarazzo per la tua presenza qui, ma non ti preoccupare. Sono felice che tu sia con noi oggi e sono felice che lui abbia trovato finalmente qualcuna... adatta alla sua personalità e carattere ecco " continuò dolce. Non sapevo esattamente cosa rispondere e farfugliai un grazie, afferrando il piatto pieno di cibo che mi stava offrendo. Bacon e uova strapazzate, il mio stomaco sussultò. Avevo davvero tanta fame.
" J dopo andiamo al parco? Ma solo io e te e Madison, la mamma no " ridacchiò Destiny, mentre prendevo un sorso di aranciata e Diana le fece una linguaccia.
" Bel modo di trattare tua mamma " la rimproverò, ma l'altra non la degnò, fissava suo fratello che guardava indeciso me.
" Abbiamo da fare. Madison deve tornare dalla sua mamma e dal suo papà e io vado a casa di Derek " disse infine e la delusione spuntò sul viso della piccolina. Era così adorabile con quel broncio, mi ricordava il bellissimo ragazzo al mio fianco. ' Deve tornare dalla sua mamma e dal suo papà ' quelle parole si ripeterono nella mia mente e mi tornò nuovamente il panico. Megan aveva detto qualcosa ai miei genitori? Poco prima quando ero sul divano con il telefono acceso, avevo visto che verso l'una le avevo inviato un messaggio, di cui non ricordavo nulla, con scritto che forse non tornavo e di non dirlo a Theo.
Sperai con tutto il cuore che avesse fatto ciò che gli avevo chiesto e mi affrettai a finire la ricca colazione cucinata da Diana.

" No, ci sono Destiny e tua madre! Non possiamo fare una doccia insieme come se fossimo solo noi in questa casa " sbottai, una ventina di minuti dopo in camera di Jason. Lui ridacchiò e mi sfotté
" La loro presenza non rende tutto più eccitante? È una cosa così... proibita "
Una parte del mio cervello era totalmente d'accordo e fremeva dal desiderio, ma il buon senso non si era ancora spento per fortuna.
" E se entra qualcuno mentre facciamo la doccia? Jason mi rifiuto, tua madre penserà che sono una troia e... " iniziai a sbraitare, ma mi interruppe secco
" Primo : mia madre sa che scopo, perciò non ci sono problemi. Secondo : ti ricordo che esiste una fottuta cosa chiamata chiave con la quale si possono chiudere le porte e terzo : non me ne frega un cazzo di cosa pensa mia madre."
Detto questo, scese dal letto su cui eravamo seduti, e andò a chiudere a chiave la porta della sua camera. Mi lanciò uno sguardo malizioso e si sfilò la maglietta lentamente, facendomi eccitare così tanto. Non mi sarei mai abituata al suo corpo così perfetto, semplicemente perché era troppo perfetto.
" Hai bisogno di farti una doccia e abbiamo a disposizione il mio bagno. Ti aspetto sotto l'acqua " sussurrò, sfilandosi i pantaloncini da calcio che indossava. Fece l'occhiolino e sparì dietro la porta, privandomi dalla sua vista in boxer. Dio santo, come poteva eccitarmi così tanto?
" Attenzione, attenzione, qui sta morendo qualcuno " mi prese in giro la mia coscienza, ma non le badai, stavo combattendo una battaglia molto più importante dentro di me e, come ogni volta che si trattava di Jason, vinse la parte meno responsabile.Mi alzai frettolosa e raggiunsi il bagno, aprendo la porta e richiudendola subito.
Ignorai la risata di Jason, sicuramente compiaciuto perché lo avessi seguito, e lanciai un'occhiata nervosa allo specchio che rifletteva la mia immagine.
Capelli arruffati a parte, ero abbastanza normale per essere una che il giorno prima si era completamente ubriacata. Sentii gli anelli della tendina della doccia tintinnare e Jason si affacciò curioso.
" Ti muovi o no? " borbottò impaziente, facendomi ridere.
" Perchè tutta questa fretta? " lo presi in giro, lui ghignò divertito e rispose sfacciato.
" È da stamattina che ti osservo andare in giro per casa solo con la mia maglietta e ti voglio fottutamente tanto. Sbrigati o esco di qui nudo e ti vengo a prendere " facendomi venire i brividi.
Dio, se lo volevo anch'io, anche se l'idea di lui che veniva a prendermi nudo non mi spiaceva. La doccia insieme però sembrava una cosa così... intima. Scossi la testa per scacciare quei pensieri e mi sfilai la maglietta, togliendo poi anche l'intimo. Mi guardai ancora allo specchio e rabbrividii automaticamente alla vista dell' inchiostro nero sulla mia pelle. Dovevo ancora abituarmici.
" Madison cazzo ma quant... " sentii Jason borbottare spazientito, affacciandosi di nuovo, ma si zittì appena mi vide.
" Smettila di osservarmi così, mi metti in imbarazzo " squittii, certa che le mie guance fossero rosse, scoppiò a ridere e mi tese una mano. La afferrai e mi attirò a sé sotto l'acqua tiepida.
Sbattei le ciglia, infastidita dall'improvviso getto di acqua, e lo guardai, mettendomi quasi a sbavare. Jason associato all'acqua era qualcosa di unico, questo lo avevo capito, ma sotto la doccia era ancora meglio. Non c'era niente, e dico niente, più bello che le goccioline d'acqua che cadevano sulla sua pelle abbronzata o il contrasto tra l'abbronzatura e il nero dell'inchiostro fresco o i capelli bagnati che ricadevano sulla fronte o ancora lo sguardo eccitato che mi squadrava da testa a piedi. Definirlo sexy era quasi un insulto perché era molto di più. Era il sesso in persona ed era mio, cazzo. Misi le mani dietro al suo collo e lo attirai a me, combaciando subito le nostre bocche in un bacio appassionato. Mi spinse contro il muro della doccia ad angolo, facendomi gemere di piacere e dolore sulle sue labbra mentre le sue mani mi stringevano forti a sé.
" Ti voglio così tanto " sussurrai, staccandomi, troppo distratta da lui per arrossire delle mie parole. Ripresi fiato da quel bacio e schioccai la lingua infastidita quando si allontanò e aprì la tendina. Perché se ne andava? Io lo volevo qui. Osservai il suo corpo nudo mentre lui prendeva qualcosa in un mobile del bagno, tornò sotto l'acqua e mi porse sorridente una bustina quadrata rossa. Ricambiai il sorriso divertita, adesso era tutto chiaro. Strappai in fretta la carta e gli infilai il preservativo. Mi prese in braccio e ordinò
" Le gambe intorno alla mia vita ". Cristo. Eccitata e intimidita, feci quello che mi aveva detto, non aspettò altro e, cercando il mio consenso negli occhi, affondò dentro di me, mozzandomi il respiro. Mi ripresi e gemetti rumorosamente, mentre le sue mani mi massaggiavano il sedere. Iniziò a muoversi dentro di me, prima lentamente, ad un ritmo regolare, poi perse il controllo e mi ritrovai ad urlare sotto ogni spinta carnale. Sempre più forte e ancora di più. Non c'era amore o delicatezza nei nostri movimenti, ma solo una travolgente voglia che necessitava di essere assecondata.
Appoggiai pesantemente la testa contro le piastrelle fredde del muro e mi concentrai su quel piacere meraviglioso che mi portò all'estasi in così breve tempo. Sentii quella ormai familiare sensazione indescrivibile ed esplosi, urlando il suo nome e seguita a ruota da lui. Ero stremata ed estasiata. Uscì da me e scivolai senza forze tra le sue braccia che mi ressero prontamente.
" Ti ha sedata eh? " chiese Jason appena riprese il controllo del suo respiro, ridacchiando, chiaramente compiaciuto, e lo invidiai. Io avevo ancora il fiatone e il vapore caldo causato dall' acqua fitta non aiutava di certo. Sorrisi annuendo e appoggiai anche la testa al suo petto, respirando a fondo e baciando la sua pelle bagnata.
" È stato fantastico piccola, il sesso migliore davvero " sussurrò al mio posto, reggendomi sempre e accarezzandomi con una mano. Sorrisi radiosa e lo baciai con entusiasmo. Era davvero " il sesso migliore " come lo aveva chiamato? L'idea che fosse vero mi rese ancora più felice, facendomi sprizzare gioia da ogni poro.
Gli leccai il labbro, facendolo fremere, e lui mi lanciò un'occhiata chiaramente divertito.
" Fallo di nuovo e giuro che ti prendo un'altra volta nello stesso modo di prima " uhm era una tentazione forte. Lesse l'indecisione nel mio sguardo e scoppiò a ridere
" Sei insaziabile Madison " mi accusò. Sorrisi anch'io divertita e specificai.
" Sono insaziabile solo di te " scoccandogli un altro bacio e scendendo dalla sua presa.
" È lo stesso dolcezza " rispose con la sua voce roca che mi faceva tanto impazzire.
" Ora ferma, dobbiamo lavare il tatuaggio e ovviamente, il tuo splendido corpo e ho intenzione di farlo io " disse, prendendo una saponetta bianca e un panno morbido, già bagnato fradicio. Lo avrei lavato anche io dopo? L'immagine del mio tocco su tutto il suo corpo mi fece sbavare dal desiderio, ma mi trattenni e sussultai sorpresa quando qualcosa di morbido mi massaggiò sulla costola.
" Fa male? " chiese Jas preoccupato, fermandosi momentaneamente, scossi la testa e lo lasciai fare, lamentandomi di tanto in tanto.
" È pulito " dichiarò infine, riferendosi al tatuaggio, sfoggiò un sorrisetto malizioso e aggiunse,
" E adesso il premio " riducendo la quantità d'acqua scesa dal soffione e iniziando a lavarmi dal collo. Che genere di premio?
Mi massaggiò con calma le spalle e scese sul petto, avvolgendomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, lo sguardo fisso sul mio. Boccheggiai sorpresa e rapita, mentre il tocco morbido del panno si abbassava, fino ad arrivare all'ombelico. Un ultimo sguardo ardente e scese in ginocchio di fronte a me, facendomi impazzire solo a quella vista.Per l'amore del cielo muoviti, gridò la mia vocina interiore mentre lui con una lentezza frustrante mi lavava le gambe, partendo dalle cosce ai piedi e risalendo fino all'interno coscia.
" Oddio lo sta facendo e sua madre è in casa " pensai, metà sconvolta e metà eccitata, intanto che mi prendeva per i fianchi e mi faceva aprire le gambe.
Dannazione.
Mugolai e afferrai forte i suoi capelli appena sentii la sua lingua dentro di me. Gemetti sotto il suo tocco esperto e insistente che mi travolse, girando intorno all'infinito, senza smettere per un istante. Avevo così tanto piacere in corpo, da far male, non riuscivo a gestirlo e per la seconda volta in quella mattinata, mi portò all'orgasmo.
" Bel modo per iniziare la giornata " ridacchiò Jason divertito, schioccando la lingua e guardandomi mentre lentamente il mio respiro tornava normale. Mi morsi un labbro e lui mi prese il volto tra le mani, spingendo la lingua sulle mie labbra e facendomi assaporare la mia eccitazione.
Aveva ragione, questa giornata stava finalmente prendendo la piega giusta ed era grazie a lui.
Sorrisi e gli rubai il panno dalla mani, indecisa da che punto iniziare per quello che avevo in mente.
"Mad non guardarmi così, mi fai eccitare un sacco " sbuffò, il desiderio chiaro nella sua voce e anche... altrove.
Decisi di fare prima il necessario, strofinando il sapone sul panno e facendo lo stesse cose che aveva fatto lui sul mio tatuaggio. Era stupendo su di lui, davvero molto, molto sexy, soprattuto grazie al nero associato alla sua abbronzatura. " Non ti fa male? " chiesi curiosa, ricordandomi quanto mi fossi lamentata, scosse la testa tranquillo e non disse niente nemmeno quando gli lasciai un bacio leggero sopra l'inchiostro e la pelle leggermente arrossata.
" Voglio il mio premio adesso " bisbigliò, il tono basso ed eccitato. Come potevo resistergli? Mi passai la lingua sul labbro superiore e annuii, incapace come al solito di non assecondarlo.

"Grazie per il passaggio " mormorai sorridente appena il moro parcheggiò, anche se non mi andava per nulla di scendere dalla macchina. Non mi volevo separare da lui e non volevo affrontare il casino che mi aspettava.
" Di nulla piccola, sei sicura che non vuoi che ti accompagni? " chiese Jason, facendomi sorridere per la sua premura. Sapeva essere così tenero e dolce a volte. Annuii nervosa e recuperai la mia giacca di jeans dal sedile posteriore della Porsche, aprendo la portiera e scendendo. Osservai il vialetto della casa di Megan, una villetta simile alla mia, e presi un respiro per incoraggiarmi.
Alle mie spalle sentii il ronzio di un finestrino che scendeva e la voce di Jas chiamarmi.
Mi voltai e la sua bellezza mi colpì come al solito, perché anche con i capelli spettinati e arruffati dopo la lunga doccia, il mio ragazzo con una semplice maglietta nera sapeva essere magnifico e sexy.
" Si? " mormorai e arrossii per i miei pensieri.
" Domani pomeriggio, verso le quattro, c'è la finale del campionato " Campionato? Alzai un sopracciglio e lui spiegò
" Quello di calcio, della scuola. Giochiamo contro una squadra abbastanza forte e poi abbiamo la festa di fine stagione, indipendentemente se vinciamo o no. " Oh giusto, come avevo fatto a dimenticarmene? Ogni anno era un successo puro, ci andavano praticamente tutti gli studenti, anche se era più conosciuta come " Ballo di fine anno " Megan e Theo ne parlavano da un po'.
" Visto che sono nella squadra, ovviamente devo portarmi una ragazza e tu non puoi darmi buca " continuò tranquillo e sfoggiò un sorriso sghembo, era così sicuro di sé che lo invidiavo. Risi fragorosamente e lo presi in giro
" Jason, questo è il peggior invito ad un ballo scolastico della storia ". Alzò gli occhi al cielo colpevole e si passò una mano tra i capelli scompigliati, guardandomi pensieroso.
" È un no? " chiese infine con un sorriso sardonico. Pff, certo che non era un no, come potevo dirgli di no?
" Sai che non è un no " lo rimproverai, guardandolo male. Rise ancora e ghignò
" Certo, ma sentirtelo dire dalle tue labbra è qualcosa di unico. Ci vediamo alla partita allora, ciao piccola ". Mi lanciò un bacio volante e partì, sotto il mio sguardo innamorato perso.
" Un po' di contegno " sbuffò il mio subconscio stizzito, ma lo ignorai, avevo altro a cui pensare. Megan mi stava aspettando. Dopo la doccia con Jason, eravamo subito partiti, con i capelli ancora bagnati, e durante il viaggio avevo avvisato la mia migliore amica del mio arrivo. Mi aveva risposto con un semplice
" Ok ti aspetto. " e da quello avevo capito che era arrabbiata e molto.
Suonai il campanello della casa e mi chiesi se ero pronta al terzo grado di Megan Arney. No, non lo ero e istintivamente avvicinai un braccio verso il tatuaggio, come per coprirlo.
" Mi hai fatta preoccupare " la voce di Meggie mi distrasse e in un attimo, avevo le sue braccia al collo. Ricambiai l'abbraccio confusa e lei quasi mi trascinò dentro casa, senza smettere di abbracciarmi.
" Sei impazzita o cosa?! Vado un attimo via con Theo, torno e tu sei scomparsa! Abbiamo iniziato a cercarti e solo dieci minuti dopo mi è arrivato il messaggio " iniziò a gridarmi contro. Merda, come solo dieci minuti dopo? Sarà stata colpa della connessione del cavolo che c'era. Feci per parlare, ma mi anticipò arrabbiata.
" Ho dovuto mentire a Theo per coprirti e ho pure giurato che eri fuori con Jason e saresti tornata quando siamo venuti a casa e tu non c'eri. Sai quando odio mentirgli?! Una relazione si basa sulla sincerità e fiducia! " aggiunse, incrociando le braccia sotto il seno e lasciandosi cadere sul divano.
"Io... Mi spiace Meggie, mi sento in colpa, ma ieri notte non ero molto sobria, anzi ero proprio persa e non so a cosa ho pensato " mi scusai, sentendo i rimorsi. Non volevo che Megan mentisse a mio fratello per me, si amavano così tanto.
" Sono figlia unica e tu sei come una sorella per me, lo sai, per poco non impazzivo " mi accusò ancora, ma le leggevo sul volto che il peggio era passato.
" Scusa e grazie per avermi coperta con Theo. Sei la migliore amica che potessi mai avere " ripetei, adulandola un po' per calmarla e l'abbracciai.
" Stai per caso cercando di distrarmi con i tuoi complimenti? " ridacchiò sospettosa, annuii e dissi divertita
" Però le penso veramente quelle cose! Non mi credi? " fingendo una faccia ferita. Alzò gli occhi al cielo e mi abbracciò ancora.
Sciolse l'abbraccio e mi guardò attenta, innervosendomi. Si stava preparando all'attacco, lo sapevo.
" Cosa avete fatto allora tu e Jason fino adesso? "
Merda.
" Oh niente, ci siamo ubriacati allo sfinimento, poi mi sono risvegliata a casa di Jason con addosso solo una sua maglietta e ho scoperto che nella notte ci siamo fatti un tatuaggio uguale del quale però non ricordo nulla. Dopo colazione siamo andati in doccia e abbiamo fatto Dio solo sa cosa e dopo sono venuta qua perché altrimenti rischiavo che chiamavi la polizia per rapimento di persona " Alla mia vocina interiore non sfuggì di prendermi ancora in giro e la repressi con insistenza, bofonchiando.
" Nulla di che ". Finse di credermi, annuendo, e la ringraziai mentalmente mentre lei si lanciava nel resoconto di tutto quello che mi ero persa. A quanto pare avevano giocato ad obbligo e verità ed era stato uno spasso, anche se Derek e Victoria continuavano a litigare per la minima cosa.
" E alla fine Jessica ha baciato Derek, ma lui era così ubriaco che le ha vomitato addosso. È stata una cosa schifosa, ma anche divertente " concluse, storcendo il naso e scoppiando a ridere.
" Penso che dovresti chiamare Theo adesso " aggiunse con un' espressione più seria. Mi morsi un labbro nervosa e feci un cenno, prendendo il telefono che mi porgeva.
"Pronto amore? " la voce dolce di mio fratello mi rassicurò e ridacchiai divertita.
" Non sono il tuo amore Romeo " lo presi in giro e sentii sbuffare dall'altra parte della cornetta.
" Madison! Non è divertente, perché non usi il tuo telefono? " Uhm nervoso il ragazzo.
" Ho la batteria morta e grazie per avermi salutata. Sto bene, grazie " mi giustificai, passando alla difensiva.
" Hai ragione, scusa. Tutto a posto? Si può sapere dov'eri ieri sera?! Megan mi ha detto che eri andata a fare un giro con Jason e che saresti tornata verso le tre, ma non ha voluto che restassi ad aspettarti perché i suoi genitori sono rigidi su queste cose e non vogliono ragazzi in casa la notte " Dal suo tono di voce capivo che non ci credeva per nulla.
" È vero Theo, ma avevo detto a Megan di informarti, perché sei tanto preoccupato? " mentii ingenua e mi feci i complimenti da sola, possibile che la compagnia di Jason mi avesse insegnato anche a mentire più fluidamente?
" Sai come sono protettivo " liquidò la faccenda e percepii imbarazzo nella sua voce.
Feci un sorrisetto bastardo e decisi di affondare il coltello nella piaga, chiedendo
" Non è che non ti fidi di Megan vero? " e ricevendo un'occhiataccia di fuoco dalla mia amica, seduta a fianco a me.
" Ma certo che mi fido di Megan! " sbuffò quasi offeso. Oh era divertente, era davvero divertente.
" Quando torni a casa? È Sabato e mamma e papà vorrebbero stare un po' con noi. Pensavamo di andare al ristorante o qualcosa del genere per pranzo, tutti insieme " Mmh sapevo che nei week-end mia madre e mio padre ci tenevano a stare in famiglia, visto che in settimana erano sempre in ospedale.
" Madison sta qui con me a pranzo, tesoro, se non ti spiace " intervenne Megan, rubandomi il telefono di mano e facendo un sorriso ebete. Probabilmente lui le aveva detto qualcosa di dolce, mentre a me manco salutava! Ed ero sua sorella! Scossi la testa rassegnata e mi rilassai contro il divano. Strano ma vero, quella giornata stava andando più che bene.Qualche ora più tardi, ero seduta su una poltroncina del salotto di casa mia, con Thomas in braccio e Theo sorridente sdraiato sul divano.
" Mamma quando sono pronti i biscotti? " piagnucolò il piccolo, scalciando sulle mie gambe. Mio padre entrò con un grosso giornale tra le mani e sbuffò quando si accorse di mio fratello che si rilassava.
" Non dovresti studiare tu? Tra poco hai gli esami di maturità Theo " lo riprese e nonostante provasse ad usare un tono duro, l'adorazione era chiara nei suoi occhi scuri.
" Bob, tesoro, non mettergli ansia " si intromise mia madre, uscendo dalla cucina con un grossa teglia fumante in mano.
Thom si lasciò scappare un urletto di felicità e si precipitò a rubarne uno, prendendone una grande morso e sorridendo soddisfatto. Non potei fare a meno di ridere e risi ancora di più appena mi accorsi che si era già sporcato la maglietta di cioccolato.
" Ragazzi stavo pensando ad un altra piccola gita di pesca al Lago. Solo qualche giorno " ci informò entusiasta mio padre, sedendosi a fianco a Theo e prendendo anche lui un biscotto. Pescare era la sua terza passione preferita, dopo la famiglia e il suo lavoro.
" Io devo studiare Pa', non ne ho voglia " borbottò mio fratello maggiore, grattandosi spensierato la nuca. C'entrava qualcosa Megan? Uhm in effetti nemmeno io volevo separarmi da Jas, ma come potevo dire di no a mio padre quando lo aveva già fatto Theo? Accidenti.
" Non ti preoccupare, tesoro. Sei tanto grande e puoi restare a casa da solo, mi fido ciecamente di te " lo rassicurò mia madre con un sorriso bonario. Cosa? Oh perché non potevano succedere a me certe fortune? No certo, solo a lui. Mi rabbuiai, ma tornai di buon umore vedendo Thomas mangiare un altro biscotto e sporcarsi tutti il mento. Era davvero adorabile.
"Bene, devo solo decidere quando. Pensavo di partire Lunedì mattina e tornare Mercoledì sera. Sarà divertente " continuò mio padre raggiante, era chiaro che non vedeva l'ora.
" Dovremo chiedere ferie cara, ma penso che ce le concederanno " mormorò pensieroso e mia madre annuii.
" Ho invitato anche Erik, ma mi ha detto che torna a Manchester domani. Sta lì fino ad Agosto " aggiunse l'altro triste, facendomi tornare improvvisamente l'attenzione sul loro discorso. Erik partiva seriamente domani?! Non me l'aveva detto. Oh certo, non eravamo più amici.
" Ti mancherà vero? Tesoro, sai puoi sempre invitarlo qui o andare da loro, lo sai " mi sorrise lui, prendendomi alla sprovvista. Feci un cenno nervosa e mi affrettai a mangiare qualche biscotto e cambiare argomento, per far capire che non ne volevo parlare. Mi allungai verso il tavolo e versai un po' di aranciata in un bicchiere, prendendone un sorso.
" Caro, che ne dici di invitare con noi i Darlinston? " chiese mia madre e non riuscii a trattenermi dallo sputare tutta la Fanta che avevo in bocca.
"Madison ma che cazzo " esclamò mio fratello sorpreso e scoppiò a ridere.
" Cosa vuol dire cazzo? " si intromise Thom e mio padre lanciò un'occhiata di fuoco a Theo. Ops.
" Tesoro, stai bene? " chiese preoccupata mia mamma mentre l'altro cercava inutilmente di convincere il piccolino che Theo non avesse detto 'cazzo', ma 'cacchio'.
" Chi sono i Darlinston? La famiglia del mio compagno di classe? " mormorai incredula, pulendo nervosamente con dei tovaglioli il casino che avevo combinato. Non era possibile, loro non si conoscevano.
" Certo, proprio loro. Pensa che caso, il padre del tuo compagno era un compagno di Liceo di papà e si sono incontrati per caso nell'ultima gita al Lago, quando tu eri in campeggio con la scuola. Da quel momento ci sentiamo e ci vediamo a volte. Non è meraviglioso? " Nono, dimmi che è uno scherzo. Non poteva essere vero. Perché l'umanità mi odiava?!
" Mi sta antipatico quello " sbuffò Theo, mentre a mio padre si illuminava lo sguardo. Merda.
" Ottima idea cara, glielo chiederò subito. " esclamò, alzandosi dal divano e prendendo il telefono di casa.
Perché cazzo la mia vita è così difficile?!

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