Capitolo 22

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MADISON P.O.V.

Scesi dalla macchina e mi incamminai verso l'entrata della chiesa, mano a mano con Jason. "Non pensavo saresti venuto "  rise una donna sulla sessantina di anni, lui sorrise leggermente e alzò gli occhi al cielo.
"Nemmeno io, a dire il vero " disse lui sincero, lanciandomi un'occhiatina.
"Ollie, lei è Madison, la mia ragazza, Madison lei è Ollie, una cara amica di famiglia " aggiunse, presentandomi alla signora. Sorrisi educatamente e le strinsi la mano, iniziando una piccola conversazione sul più e il meno, mentre altre persone si avvicinavano per salutarci. Jason me le presentò tutte e dimenticai i loro nomi qualche secondo dopo averli sentiti, colpa dell'ansia probabilmente.
Finalmente entrammo in chiesa e prendemmo posto nella seconda panchina di fronte all'altare, mi distrassi per qualche secondo osservando i vetri colorati delle finestre e le decorazioni floreali sulle sedie e sull'altare, erano davvero bellissimi.
Pian piano la chiesa si riempì e Carl fece la sua entrata con il suo abito da sposo nero, posizionandosi di fronte all'altare, facendo sparire il sorriso dal volto del figlio.
"Torno subito, vado a prendere Destiny fuori, è arrivata. L'ha portata qui mia madre "  spiegò, uscendo e ritornando poco dopo con in braccio la piccolina, senza degnare il padre di uno sguardo.
"Ciao Des " le sorrisi, incantandomi nei suoi occhioni blu, ricambiò il sorriso timidamente e si passò una mano sul suo vestitino celeste, era davvero carina.
"Des sembri una principessa " sentii Jason ridacchiare e sorrisi, continuando ad osservarlo mentre scherzava con sua sorella. La cerimonia passò abbastanza in fretta a dire il vero e tutto andò tutto come programmato, compreso il comportamento del figlio dello sposo. L'unica eccezione fu quando, all'entrata di Margaret sotto la marcia nuziale.
"Vacca, lurida fottutissima vacca "  sbottò guardandola nel suo vestito candido ed eccessivamente vaporoso, ma nessuno eccetto la sottoscritta lo sentì.
Carl e Margaret fecero le loro promesse.
"Io vi dichiaro marito e moglie " io applaudii entusiasta quando il prete lo annunciò seguito a ruota dal bacio dei due.
"Quindi ora ho due mamme? "  chiese ingenuamente Destiny mentre ci affrettavamo verso l'uscita della chiesa, facendo mozzare il respiro a suo fratello.
"No Des, lei non è nostra mamma. La mamma è la tua unica mamma, lo sai, e io sono tuo fratello. Poi di sono papà e... Margaret "  disse, cercando di mantenere il tono calmo e sicuro. Gli strinsi la mano preoccupata e lui mi rivolse un debole sorriso.
"Muoviamoci verso quel fottuto ristorante " sbottò, osservando disgustato i due sposi salire sulla lunga limousine bianca.
Jason rimase zitto per tutto il viaggio, mentre io e Des parlavamo, ridendo e scherzando. Era una bambina adorabile, era difficile non volerle bene, e avrebbe fatto sicuramente amicizia con Thomas nel giro di un minuto.
"Des ti ricordi quel che ti ho detto a casa? Niente pianti, nè grida, devi comportanti da brava "  mormorò dolcemente il moro quando parcheggiò di fronte, la piccola annuii e lui prese un respiro profondo, prima di scendere e venire ad aprirmi la portiera.
"E voi siete? " chiese apaticamente il cameriere all'entrata del ristorante costoso, Jason alzò gli occhi al cielo.
"Thompson Jason e Destiny, con Madison White " borbottò scocciato facendo cambiare immediatamente l'espressione dell'impiegato. "Umh siete nel tavolo con gli sposi, seguitemi " squittì nervoso, dirigendosi in un salone gigante, allestito con tantissima tavoli apparecchiati elegantemente, la maggior parte già pieni di uomini in giacca e cravatta e signore con lunghi vestiti.
"È uno scherzo?! Il tavolo con gli sposi?! Non me l'aveva detto mio padre, vaffanculo, io non voglio pranzare con qui due stron..."  sentii Jason lamentarsi, ma si zittì appena suo padre lo abbracciò.
"Finalmente siete arrivati " esclamò con un sorriso bonario, abbracciando anche me e Destiny.
"Hai visto che bella Margaret? Quasi quanto te" ridacchiò rivolto alla piccolina che gli rivolse un timido sorriso.
"Che bello vedervi qui "  si aggiunse Margaret, provando invano ad abbracciare quello che ufficialmente era il suo 'figliastro'.
"Non ci pensare neanche "  ringhiò Jason infastidito dal suo gesto, scansandosi, gli lanciai un'occhiataccia e mi morsi il labbro agitata.
"Jason, ti ricordi di Stephen? "  intervenne suo padre agitato quanto me dal temperamento del figlio, presentandoci gli altri tre uomini e quattro donne seduti nel tavolo degli sposi.Il pranzo nuziale iniziò, dopo un piccolo discorso da parte della nuova ufficiale coppia, e i camerieri iniziarono a portare il cibo. Le portate erano davvero deliziose, decisamente esagerate nelle quantità, ma deliziose, Carl mi aveva confidato che era tutto cibo italiano e vino francese, roba di qualità insomma. I suoi amici invece, si rivelarono dei noiosi uomini di affari che parlarono di finanza e borsa per tutto il tempo, con grande esasperazione da parte di Jason e noia e sbadigli da parte di Destiny.
"Ti prego andiamocene "  mi supplicò lui, appena una musica lenta inondò il salone e la coppia appena sposata iniziò a volteggiare al centro dell'attenzione di tutti.
"Non possiamo, non ora, lo sai benissimo " bisbigliai a bassa voce.
"Io non ce la faccio più, ho bisogno di una pausa "  sbuffò e insistette prendendo sua sorella in braccio e uscendo a gran passi dalla stanza. Cazzo. Pregai di non attirare troppo attenzione e lo seguì fino fuori in giardino, era seduto su una panchina con affianco Destiny e stava fumando.
"Non dovresti fumare con lei affianco"  mi imbronciai, sedendomi affianco alla piccolina che mi regalò un bellissimo sorriso sdentato.
"Non dovrei fumare e basta "  mormorò lui, buttando la sigaretta ancora accesa per terra e portandosi la testa tra le ginocchia. Mi distrassi un secondo osservando quanto gli stesse bene quello smoking, la sua carnagione scura era divina con il nero del completo e gli dava un non so ché di sexy e provocante, lo adoravo.
"Jas è tutto okay? "  chiesi stupidamente, sapendo già la risposta, fece 'no' con la testa e quando alzò il viso, notai che aveva gli occhi lucidi.
"J. che succede? "  domandai preoccupata, osservandolo sbattere velocemente le palpebre, non aveva intenzione di piangere o sfogarsi, male.
Fece per dire qualcosa, ma dei passi e una voce lo interruppe.
"Ma cosa ci fate qui? Non vi trovavo più! Tuo padre è molto preoccupato per la tua assenza, Jason! Destiny anche tu qui? Vostro padre vi aspetta, forza" intervenne Ollie, avvicinandosi a noi. Lo sentì sospirare.
"Ollie ti dispiace portare dentro Des? Devo solo parlare un attimo con Madison " sussurrò sorridendo a sua sorella. La donna annuì comprensiva e tornò dentro, portandosi dietro la piccola.
"Qual'è il problema?" mormorai avvicinandomi a lui e prendendogli il viso tra le mani, costringendolo a fissarmi negli occhi. Erano ancora lucidi.
"Io... Beh, è difficile vedere mio padre farsi una nuova vita "  ammise e si lasciò scappare un singhiozzo. Lo attirai a me e lo abbracciai, stringendolo forte e rabbrividendo quando seppellì la testa sulla mia spalla.
"Lo odio con tutto me stesso, giuro "  continuò, prendendo lunghi respiri.
"Posso solo immaginare, però penso che non dovresti tenerti tutto dentro. Sfogati, piangi " sussurrai e lui scosse la testa deciso.
"Non piango per le persone, non piango per nessuno"  borbottò, premendo le labbra contro le mie. Ricambiai il bacio sorpresa.
"Grazie per tutto Mad, grazie per esserci " soffiò contro la mia bocca prima di staccarsi e rientrare nel salone con le dita intrecciate alle mie.


Tu mi porti fuori dai miei incubi.  Wattys2020Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora