La scelta di Jane

By Hellenixs75

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Jane è perseguitata da Hoyt e, nonostante la protezione dei suoi colleghi viene rapita. Riuscirà a scappare... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Nota personale
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 13

NIPDA

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By Hellenixs75

Negazione..... Ira.....Patteggiamento..... Depressione..... Accettazione....

Maura POV :
Non mi sono accorta di niente finchè non ho visto Jane portarsi le mani al petto, è stato un attimo e la sua maglietta ha cominciato a tingersi di rosso,  poi si e voltata e mi ha guardata con un espressione sorpresa mista a terrorre. Urlo il suo nome e  corro verso di lei ma tutto intorno a me si muove a rallentatore, i pochi metri che ci separano sembrano chilometri, vedo il sangue espandersi sulla maglietta sento la mia voce gridare il suo nome, ma è una voce che non riconosco, come non riconosco il mio corpo che si muove piano, troppo piano.... eppure io stò correndo, sono io che urlo, sono io che corro, ma quella e un'altra Maura e quella,  con la maglietta insanguinata è un'altra Jane. Poi una scossa di adrenalina invade il mio corpo perche tutto all'improvviso accellera, come se qualcuno avesse premuto l'avanti veloce sul registratore, mi ritrovo ad un passo da lei e allungo una mano per afferrarla.....questa volta non ti lascio cadere, le mie dita quasi sfiorano il suo polso quando il mio viso e investito da schizzi di sangue. Chiudo gli occhi distinto per proteggermi, quasi a negare quello che stà succedendo,  vorrei non riaprirli più ma sento il sapore salato del suo sangue e devo salvare Jane,  la mia mano si tende, pronta ad afferrare il suo polso ma e l'aria l'unica cosa che sento.
- Jaaaneeeeee Jaaneeeeee !!!!
La balaustra è vuota  e l'impronta insanguinata della sua mano è l'unico segno tangibile della sua presenza.
Intorno a me si radunano molte persone attirate dalle mie urla, sento qualcuno chiamare il 911. ... omicidio qualcuno dice - NOOOO Jane e viva!  Mi volto verso il mare e tento di scavalcare la balaustra, lei è la sotto mi sta aspettando. ...sta aspettando che io vada a salvarla.
- Jaaaaneeeeee.. Jaaaaneeee!!!
Qualcuno mi afferra per la vita.
-Signora, non può buttarsi è troppo pericoloso.
Mi volto e lo fulmino con lo sguardo 
-Lei non capisce! La mia ragazza è ferita.. ..sono un medico e la posso salvare.....mi lasciii!!!! 
-Le onde si infrangono sui piloni, verrebbe schiacciata e morirebbe anche lei. ... - Nooo!!! Jane non è morta. Cerco in tutti i modi di divincolarmi ma l'uomo mi tiene ben salda per i polsi...le lacrime rigano il mio viso...queste persone non capiscono, non conoscono Jane come la conosco io, lei è una lottatrice e non si è mai arresa....lei è viva! Se solo ci fosse un volto amico sarebbe tutto più facile...ma sono sola...
- Mi lasci, la prego....giuro...giuro  che non mi butto.... faccio quasi fatica a parlare tanto la mia voce trema. L'uomo che mi ha impedito di buttarmi deve provare molta compassione per me perchè nonostante sia uno sconosciuto, continua a sorreggermi e a darmi conforto... - Signora, posso aiutarla in qualche modo...c'è forse qualcuno che vuole chiamare.... mi dice guardandomi preoccupato.
Ho le orecchie che mi ronzano e i suoni mi arrivano ovattati, il cuore mi batte talmente forte che ho paura che mi esca dal petto, sudo e tremo allo stesso tempo...riconosco i sintomi... shock al primo stadio... mentalmente per riacquistare un briciolo di lucidità, elenco le varie fasi ..... Shock di primo stadio, polso irregolare, sensazione di freddo e colorito molto pallido.... chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo.... Shock di secondo stadio, la pressione si abbassa molto, pelle con striature cianotiche e sensazione di irrequietezza..... Maura coraggio...altro respiro profondo.... Shock di terzo stadio, battito cardiaco irregolare, respirazione alterata, stato di confusione mentale e  per finire, sonnolenza o perdita di coscienza.
Riapro gli occhi, le mie mani tremano come foglie al vento ma rieso comunque ad estrarre il cellulare dalla borsetta e sblocco lo schermo, la foto di me e Jane teneramente abbracciate mi colpisce in pieno petto e con il pollicce accarezzo il suo volto ed incomincio a singhiozzare - Vuole che la faccia io la telefonata?   mi chiede premuroso  -Grazie, credo di farcela... balbetto, chi chiamo Frankie o Korsak?  alla fine opto per Korsak che risponde quasi subito... - Korsak, sono Maura... .dovete venire subito qui al pontile .... Jane Jane .. .non riesco a continuare perché scoppio in un pianto incontrollato. ... l'uomo vicino a me mi prende gentilmente il telefono e dall'espressione del suo viso, capisco che mi sta chiedendo se puo continuare lui, annuisco mentre mi volto verso il mare.
- Pronto mi chiamo Jack Armstrong, sono qui con. ... Maura giusto?  Sì al pontile. ...no è sola... ascolti mi lasci spiegare..... hanno sparato alla sua amica.... no non l'ho vista ma credo di no, mi spiace... si certo...rimarrò con lei finchè non arrivate. ..
Chiude la telefonata e mi restituisce il telefono  - I suoi amici stanno arrivando....lei è della polizia? Vorrei non rispondere, parlare mi costa uno sforzo enorme ma mi devo fare forza perchè tra poco,  avro molte cose da spiegare - No, lo è la mia raggazza è una detective della omicidi, io sono il medico legale capo del Commonwealth.  - Mi spiace per la sua ragazza.... Mi volto di scatto e lo prendo per il bavero della giacca.... 
- Jane non e morta! Ha capito! Ha capitooo!!!! Lo vedo abbassare lo sguardo sembra quasi addolorato ma non capisco se lo è per me o per Jane.  È cosi che mi trova Korsak, ancora aggrappata alla giacca di uno sconosciuto con il viso sporco di sangue tranne dove le mie lacrime lo hanno lavato via.
- Maura? Al suono della sua voce mollo la presa e mi getto tra le sue braccia, c'è anche Frost e Frankie che non ho il coraggio di guardare
- Maura, cosa e successo? Dove Jane?... Tra i singhiozzi cerco di raccontare quanto accaduto, della telefonata di Rondo, dell'appuntamento con l'informatore...il pranzo sulla spiaggia che volevamo fare Jane.... che si porta le mani al petto....i gabbiani che planano tra le onde....sangue corro grido il suo nome.....ancora sangue, il mio sembra un racconto farneticante ma ai tre la situazione è chiara.
Frankie e sbiancato in volto - Dove?! mi chiede... io non ho piu la forza di parlare e lunica cosa che riesco a fare è indicare il mare.
Lo seguo con lo sguardo mentre lui e Frost corrono verso la ringhiera, sul corrimano bianco si staglia l'impronta della mano isanguinata di Jane, ci sono schizzi di sangue ovunque, Frankie è agitato, lo si capisce da come si muove e come si passa in continuazione la mano tra i capelli. Continuano a guardare giù verso il mare e poi verso di me, vedo dolore nei loro occhi e anche disperazione in quelli di Frankie. ...ho le gambe molli e faccio fatica sorreggermi, Korsak mi sostiene mentre mi accompagna verso una panchina si sfila la giacca e me la mette sulle spalle, sto tremando ma non è per il freddo. Frankie si siede accanto a me, ha gli occhi lucidi e gli trema il labbro.... si capisce che si stà trattenendo, mi abbraccia e mi stringe forte io invece, mi aggrappo a lui come se fosse un ancora di salvazza, sento che vuole sapere ma non ha il coraggio di chiedere e io, non ho il coraggio di dire niente, mi sento svuotata sono un guscio vuoto.... sono niente.
Intorno a me si muovono tutti frenetici, hanno delimitato la zona con il nastro giallo....  CRIME SCENE. Quante volte io e Jane ci siamo abbassate per oltrepassarlo... al solo pensiero emetto un gemito strozzato. Frost e Korsak stanno coordinando le operazioni, hanno bisogno di maggiore informazioni, chiedono ai presenti se hanno effettuato qualche filmato e qualcuno si fa avanti consegnando il cellulare - La busta! Dico quasi sorpresa di sentire la mia voce. Frankie fa un cenno ai due che si avvicinano - Maura....che busta? Mi chiede Frankie.  - Jane doveva prendere una busta dall'informatore di Rondo, diceva che con quella avrebbe potuto chiudere un caso.
I tre si mettono subito alla ricerca ed e Frost a trovarla incastrata tra le assi del pontile, non ho la forza di andare verso di loro per sapere di cosa si tratta, ma li sento imprecare e capisco che non deve essere niente di buono da come Korsak stringe i pugni... sembra invecchiato di colpo e le sue spalle sono ancora piu curve segno che sta portanto un peso enorme, un peso di responsabilità che lo stanno schiacciando. A passi malfermi mi raggiunge e si siede accanto a me  Maura, perdonami. ...avrei dovuto ucciderlo quel giorno.... mi dice con gli  con occhi lucidi  e mi mostra il contenuto della busta... c'è una foto di Jane che non ho mai visto, ma dalla mano fasciata capisco che è recente poi vedo la scritta sul retro   "Alla fine vinco io DEAD Jane  Hoyt"  .
Lascio cadere la foto quasi scottasse
- Nooonooonoooo.. è l'unica cosa che riesco a dire picchiando i pugni sul petto di Korsak, lui cerca di abbracciarmi ma io mi scosto... 
- Noonooo era finita, Jane lo ha ucciso non era piu in pericolo.... non puo averla uccisa.... ti prego....ti prego, Korsak dovete trovarla.

Sono trascorsi due giorni da quando....da quando....il mio cervello si rifiuta di formulare le fatidiche parole, da quando hanno sparato a Jane è l'unica cosa che mi riesco a dire. Io e Angela siamo catatoniche sul divano.. ..non parliamo.....non mangiamo....siamo con gli stessi vestiti da quasi due giorni, praticamente non viviamo. Frankie è il piu forte della famiglia, ogni tanto passa per aggiornarci sull'esito delle ricerche ma ad ora, ne i sommozzatori ne la Guardia Costiera hanno trovato niente, dicono che è a causa delle forti correnti e che potrebbe essere ovunque.. ..questo non mi da pace, saperla là fuori, sola mi devasta. Come medico legale ho effettuato tante autopsie sui corpi trovati in mare e ho ben chiaro come questi si presentano dopo tanta permanenza in acqua. ..non voglio che il corpo di Jane sia violato, al solo pensiero le mie guance si rigano di lacrime e le mie spalle sussultano. Angela cerca la mia mano e la stringe forte, è il primo contatto da giorni.
Da quando le ho dovuto dire cosa era successo, ha respinto tutti e si è chiusa in un dolore muto, come me lei non accetta che Jane sia morta.

Le indagini non hanno portato a niente,  niente impronte sulla busta... hanno interrogato Rondo ma è risultato pulito,  così come il presunto informatore che si è scoperto essere un semplice galoppino, non aveva idea di cosa sarebbe successo,  doveva solo consegnare una busta ad una tizia sul pontile.
Frost e riuscito a scoprire il numero da cui è partita la telefonata che lo ha ingaggiato,  ma è stato un buco nell'acqua perché proveniva da una cabina pubblica in una zona non coperta dalle telecamere. Anche i filmati dei cellulari sono stati poco utili, Jane è sempre al margine dell'inquadratura e anche se da angolazioni diverse, è sempre ripresa frontalmente per cui non si riesce a capire da dove provengono gli spari.  Gli agenti hanno provato a perlustrare la zona ma l'area è troppo vasta e le risorse esigue,  per cui alla fine hanno desistito.
Conclusione, polizia di Boston= zero cattivi= uno .
Ho chiesto a Frankie di inviarmi i video perché voglio controllare se qualche colpo puo essere  mortale ma non ho ancora avuto il coraggio di guardarli.. ..ho paura di scoprire la verità.
In cuor mio, Jane stà ancora cercando di tornare a casa.

Dopo una settimana hanno chiuso le indagini e dichiarato ufficialmente la morte della detective Jane Rizzoli. Io però ancora non ci credo.

A questo punto c'è da organizzare il funerale ma nessuno di noi se la sente, Angela è la piu provata si è sempre arrabbiata con Jane per via della pericolosita del suo lavoro... mi ricordo una volta che hanno fin litigato per questo. Jane si era offerta di andare sotto copertura in una prigione, per carpire informazioni utili ad un indagine per duplice omicidio, Angela se l'era presa a morte e l'aveva accusata di agire senza pensare alle conseguenze. Conseguenze che inevitabilmente colpivano tutti noi e che era stufa di sentirsi dire che sarebbe andato tutto bene.... che sarebbe ritornata intonsa.... mentre lei rimaneva a casa, fingendo che fosse normale chiedersi come sarebbe stata sua figlia ad occhi chiusi distesa in un feretro, sicuramente molto elegante! Le aveva urlato prima di sbatterle la porta in faccia.
Ironia della sorte non lo sapremo mai, perché non abbiamo nessun corpo da seppellire,ci sara una bara vuota e una lapide con inciso il suo nome, ecco.... questa e l'unica cosa che ci resta di Jane.
In qualita di sua migliore amica nonché compagna, tutti fanno riferimento a me per come organizzare le essequie, in questo momento vorrei essere morta anch'io. Ora mi è chiara la risposta di Jane quando abbiamo parlato di come avremmo voluto che fosse il nostro funerale, io le ho detto che volevo essere cremata e che poi lei avrebbe dovuto da una barca,  spargere le mie ceneri nell'oceano, mentre un violoncello suona suite in sol maggiore di Bach.  Lei invece mi ha detto solo che avrebbe voluto morire un giorno prima di me per non dover essere su quella barca, lì per lì l'ho presa male, perché credevo che fosse uno suo classico modo per evitare il fastidio di organizzare il tutto. ...infatti ha tirato fuori un sacco di scuse sulla burocrazia, ma ora capisco che dietro alla sua risposta c'era molto di più, qualcosa che non ha voluto dirmi apertamente ma che ora comprendo, perche stò per seppellire la persona che amo.
È pomeriggio inoltrato quando la mia casa si svuota da parenti e amici venuti per dare l'ultimo saluto a Jane, è stata una cerimonia molto semplice ...una volta, durante lo svolgimento delle indagini su un caso che riguardava una ditta di pompe funebri, aveva confessato a Korsak che lei su quel coso, indicando il carro funebre, non ci sarebbe mai salita... cosi abbiamo esaudito il suo desiderio e il suo feretro, dalla chiesa al vicino cimitero è stato portato a spalla da Barry, Vincent, Frankie e Tommy che le sono voluti rimanere vicino fino al suo ultimo viaggio

Io e Angela stiamo riordinando la cucina dopo il rinfresco, quando sento montarmi la rabbia e non posso fare a meno di scaraventare a terra tutto quello che trovo sul bancone. Angela mi guarda con apprensione, anche lei sta soffrendo ma io in questo momento sono anche arrabbiata. Sono arrabbiata con me stessa per non essere riuscita a salvarla. ...sono arrabbiata pure con Jane, perché mi aveva promesso che avremmo passato la giornata insieme, che saremmo andate a pranzo sulla spiaggia, che mi avrebbe amata per sempre ma non ha mantenuto nessuna promessa. E ora mi ha lasciata sola ad affrontare le conseguenze, le famose conseguenze di cui parlava Angela.
Mi inginocchio per terra e incomincio a piangere lacrime che non pensavo ancora di avere, Angela si accovaccia accanto a me e cerca di abbracciarmi, la scosto ma questa volta lei non cede e mi stringe forte a se - Bambina mia ...mormora mentre mi accarezza i capelli , io no sò cosa dire, mi rendo conto che lei ha perso una figlia ma io ho perso l'amore della mia vita e questo mi ha svuotata di tutto. .. lacrime....parole...pensieri...in questo momento c'è solo il mio dolore e la rabbia per quello che è accaduto.

Sono giorni che dormo sul divano, da quando è successo, non ho più avuto il coraggio di dormire nel nostro letto perché è impregnato del profumo di Jane e del nostro amore.  Sò che un giorno dovrò trovare la forza  di entrare in camera, perché le ho promesso che avrei continuato a vivere, ma al momento per mè niente ha importanza.
Anche al lavoro è una vera tortura. ...sono tutti molto carini, certo... anche loro soffrono per la perdita di Jane, ma io faccio fatica ad accettare la situazione. Ogni volta che si apre la porta della sala autoptica mi aspetto di vedere Jane con quella sua camminata dinoccolata, i suoi riccioli ribelli e il suo sguardo interrogativo mentre parlo.
Non ho più messo piede di sopra, non sopporterei di vedere la sua scrivania vuota, non vado più neanche alla caffetteria della centrale. ...ogni luogo che mi ricorda Jane, lo evito... Dirty Robber incluso. Sono forse una codarda?
A volte penso a cosa avrebbe fatto Jane se si fosse trovata al mio posto, avrebbe evitato tutti i luoghi che le ricordavano  me o avrebbe cercato in essi una traccia del mio passaggio? Avrebbe dormito nel nostro letto?
Tutte domande a cui non avrò mai una risposta.

Già tre settimane senza Jane, mi sembra di essere pazza..... sto tenendo una sorta di diario per elaborare il lutto, niente nero su bianco ma ho riservato un angolo della mia mente a noi due, in quell'angolino sicuro... io mi ci rifugio ogni volta che sento di non farcela, nella mia mente parlo con lei, le racconto della mia giornata, dei casi che sto seguendo... cerco in qualche modo di tenerla aggiornata perché sono sicura che un giorno ci ritroveremo, ovviamente non credo alla vita dopo la morte... al paradiso, era lei a crederci.... ma credo che quando due anime fatte per stare insieme si incontrano, lo fanno per sempre. Questa e la mia unica certezza che mi dà la forza di vivere ancora un altro giorno, anche se ora tutto mi pesa ed e tutto  più complicato da quando lei non c'è più.
Le avevo promesso che avrei continuto a vivere e che sarei stata nuovamente felice....lo sto facendo... continuo a vivere ma a modo mio, sono tornata la vecchia Maura, quella che Jane aveva intravisto all'inizio della nostra conoscenza...
Sono proprio nel mio angolo sicuro quando vedo Susie affacciarsi alla porta del mio ufficio.
- Dottoressa Isles, c'è una visita per lei lo faccio passare?  Chi è Susie?  - Non ne ho idea ma dice di conoscerla. Faccio un cenno con la mano a Chang  e mi accomodo dietro la scivania, dopo poco entra un uomo che non conosco ma il suo viso mi ricorda qualcosa.... rimane sulla porta, titubante... quasi imbarazzato - Prego si accomodi... gli dico tendendogli la mano...  a cosa devo la sua visita? 
-Buongiorno dottoressa Isles.... Maura, se mi permette... lo guardo accigliata
- Ci conosciamo? -  Mi scusi sono Jack, Jack Armstrong...  lo guardo con espressione interrogativa . - Il giorno dell'omicidio io ero là sul pontile e le ho impedito di saltare...  dice quasi scusandosi... - Oh...  riesco a dire in tono somesso... - Mi scusi non volevo turbarla, è solo che mi trovavo da queste parti e volevo vedere come stava,  ma devo avere scelto un brutto momento, come sempre del resto è un classico della mia vita. ...posto giusto ma al momento sbagliato, come quel giorno al pontile...  dice andandosene  - Aspetti! Si sbaglia. Quel giorno era al posto giusto nel momento giusto, mi ha impedito di saltare e mi ha salvato la vita e io non l'ho nemmeno ringraziata. La prego non se ne vada. Gli dico indicando il divano.
- Gradisce qualcosa da bere? Un the o un caffe?  - Sto bene cosi, ma non foglio farle perdere tempo avrà sicuramente da lavorare.  - Non si preoccupi, i morti non saranno meno morti se ritardo un pò.
Lo vedo sorridere e rilassarsi, questa battuta l'avevo fatta anche a Jane quando si trovava in ospedale e anche a lei, aveva fatto lo stesso effetto,  al suo ricordo mi si inumidiscono gli occhi ma cerco di non farglielo notare - Allora signor Armstrong - Mi chiami Jack per favore  - Jack  dico lisciandomi la gonna...  come dicevo prima, non l'ho nemmeno ringraziata per quello che ha fatto per me  - Non mi deve ringrazia, mi spiace non aver fatto di più ma  ora come sta?  - Nipda  - Come scusi?   - Nipda, le cinque fasi dell'elaborazione del lutto di Elisabeth Kübler-Ross  negazione, ira, patteggiamento, depressione e accettazione  - Capisco e se mi posso permettere, lei in quale fase é? Abbasso lo sguardo e mi tormento le mani  - Credo di aver saltato il patteggiamento ed essere andata direttamente alla depressione, da quando lei e morta mi sembra di vivere in un incubo senza via d'uscita e...  - E crede che la vita non ha più senso senza lei al suo fianco.. ..che niente e più come prima,  che non amerà piu nessuno, perche lei era l'unico vero e grande amore e anche se, le aveva promesso che sarebbe stata nuovamente felice, sa che questo non potrà mai accadere e quindi si sente in colpa perché sa di averle mentito.   Lo guardo allibita, sembra che mi abbia letto nel profondo - Ma lei come fa a saperlo? Sul suo sguardo scende un velo di tristezza  - Due anni fa ho perso mia moglie - Mi spiace, sono così concentrata sul mio dolore,  che non penso  ci possano essere altre persone nella mia stessa condizione.....sono davvero mortificata - Non deve, non poteva di certo saperlo ma ora devo andare... dice alzandosi. Ma se vuole un giorno, se se la sente.possiamo andare a bere qualcosa insieme.  -Volentieri Jack...un giorno forse ....  -Certo, un giorno...arrivederci Maura stringendomi la mano...  - Arrivederci, Jack.
Quattro mesi senza Jane.
Mi sembra impossibile che sia passato già tutto questo tempo, penso a lei continuamente ma ora lo riesco a fare senza scoppiare in lacrime ogni volta, da quando non c'è più siamo tutti diversi, anche Angela non e più la donna che avevo conosciuto. La morte di Jane l'ha indurita, se prima era espansiva, quasi soffocante ora si è chiusa in se stessa ed è sempre scontrosa e arrabbiata. Immagino che perdere una figlia, la tua unica figlia, sia devastante e forse questo è il suo modo per superare questa perdita... però mi mancano i suoi abbracci e le sue risate.
La settimana scorsa sono stata contattata dall'Universita del Massachusetts per tenere qualche lezione sulla tossicologia forense, la cosa mi lusinga ma credo che non accetterò....parlare ad una classe mi spaventa molto, non sono come Jane... lei quando le è stato proposto di tenere una lezione all'FBI sulle tecniche investigative, ha accettato subito, io invece alla sola idea di giudicare delle persone dando una votazione sul loro operato, mi mette unansia infinita. Se solo lei fosse qui, saprebbe sicuramente cosa consigliarmi.  - Oh Jane, cosa devo fare?
- Scusi dottoressa?  - Niente...niente Susie pensavo ad alta voce.  - Le manca molto la detective Rizzoli? Mi chiede timidamente  - Tantissimo e in questi momenti in cui devo prendere una decisione, sento ancora di più la sua mancanza - Provi a pensare con la testa di Jane, lei cosa avrebbe fatto al suo posto?  - Cosa avrebbe fatto ripeto. ... Tu cosa faresti Susie?  - No, non io, dottoressa ma Jane cosa le avrebbe detto... - Jane mi avrebbe detto che sono un brillante medico legale....preparato...molto preparato e che non mi sarei dovuta far intimidire da un branco di studenti  e che se fossi stata costretta a dare a qualcuno un brutto voto, non era un problema mio che non ero stata in grado di insegnare, ma dello studente che non aveva studiato, poi avrebbe aperto il frigo e si sarebbe bevuta mezza bottiglia di birra tutta d'un fiato. 
-Ecco dottoresta, questa è la risposta alla decisione che deve prendere.
- Oh grazie Susie! Le dico abbracciandola - Non ringrazi me,ma Jane, è stata lei ad aiutarla.
Commossa vado nel mio ufficio a chiamare l'università. ..grazie Jane, grazie per essermi vicina ovunque tu sia.
Sto sorseggiando un caffe in cucina quando entra Angela  - Ciao Maura, che ci fai ancora qui non e un pò tardi per andare al lavoro? - Oggi non vado, perché devo andare all'università a tenere delle lezioni - Tu??! Non che non sia ingrado, non intendevo questo. .. . Anzi sei la persona più qualificata che io conosca ma da quando Jane non c'è più... dice in tono sommesso... ti sei chiusa in te stessa
- Come te Angela.... -  Già come me . Appoggio la tazza sul bancone e la vado ad abbracciare - Mi manca tanto le dico con gli occhi lucidi  - Anche a me e non puoi sapere quanto.  Ma mi manchi anche tu, Angela  
- Tesoro perdonami, ero così presa dal mio dolore che non ho pensato a te e al fatto che il mio comportamento potesse ferirti, ma da oggi le cose cambieranno.   Lo dobbiamo fare per Jane.

Sono nella mia aule e sto cercando di collegare il mio portatile al proiettore, ma deve esserci qualcosa di sbagliato perché non riesco a trasmettere i dati.  - Posso esserle utile? - Grazie mi farebbe comodo....dico mentre districo un gazzabuglio di cavi pensando fosse il tecnico, così mi volto e passo la matassa di cavi al mio salvatore... - Jack??  Dico sorpresa ...
-Dottoressa Isles, non l'avevo riconosciuta di spalle, ma come mai qui all'universita?  - Devo tenere alcune lezioni, lei è il tecnico?  - In realtà io qui ci insegno.. ..ingegneria spaziale, sono nell'aula dopo la sua 
- Mi scusi! Stavo aspettando il tecnico  e credevo fosse lei - Non si preoccupi, glielo collego in un attimo cosi se ha voglia andiamo a berci un caffè in attesa che arrivino gli studenti. .. Vorrei rifiutare ma mi sento in debito per avermi aiutata con i cavi e non solo, così accetto.
Jack mi prende sottobraccio e mi accompagna alla caffetteria del campus.....abbiamo un ora prima che incomicino le nostre lezioni cosi ne approfittiamo per fare due chiacchiere.  Il tempo passa veloce senza quasi che ce ne accorgiamo quando guardo lorologio - Si e fatto tardi! non voglio arrivare in ritardo alla mia prima lezione...
- Andiamo l'accompagno così do un ultima controllata al proiettrore
- Lei è molto gentile non so davvero come sdebitarmi - Se si vuole sdebitare, esca con me a cena.

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