Il Buio del Tramonto - Anime...

By LaVoceNarrante

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*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno c... More

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16 Pt.1
Chapter 16 Pt.2
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19 Pt.1
Chapter 19 Pt.2
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27 Pt.1
Chapter 27 Pt.2
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
AVVISO IMPORTANTE
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
Chapter 51
Chapter 52
Chapter 53
Chapter 54
Chapter 55
Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Chapter 59
Chapter 60
Chapter 62
Chapter 63
Chapter 64
Chapter 65
Chapter 66
Chapter 67
500K!
Chapter 68
Chapter 69
Chapter 70
Chapter 71
Chapter 72
Chapter 73
Chapter 74
Chapter 75
Chapter 76 (FINALE)
RINGRAZIAMENTI
... COINQUILINI DI LETTO - ANIME INDIVISIBILI
Chapter 78
Un capitolo importante
MATHY E SOFY STANNO RITORNANDO...
IL BUIO DEL TRAMONTO E LA LUCE DELL'ALBA DIVENTERANNO CARTACEI!
MATHIAS E SOFY HANNO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO

Chapter 61

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By LaVoceNarrante




Mathias fa ruotare la chiave dell'auto e poco dopo il motore comincia a rombare.

Nel frattempo invio un messaggio alla mamma rassicurandola che Serena è arrivata.

Mi sento avvolta dai sensi di colpa per averle mentito, ma quando volto lo sguardo e le miei iridi si stagliano in quelle grigioverdi di Mathias, mi convinco che forse un'innocua bugia non può recar danno a nessuno, né tanto meno alla mamma.

«Immagino che il tuo appartamento sarà un tugurio, considerando che ci abiti tu.» Lo prendo in giro e lui mi rivolge un sorrisetto lampante.

Dopo tutto, quelle labbra creano ancora lo sfarfallio nel mio stomaco e quello sguardo scombussola il mio organismo.

Sono stata una stupida ad osare sfidare le leggi delle fisica, e solo adesso comprendo che dividermi da lui equivarrebbe a ricreare l'universo.

«Girano anche ragazzi da farti mozzare il fiato.» Riprende lui il mio sfottò.

«E chi sarebbero?» Chiedo falsamente ingenua, ma al contempo ammiro le sue fossette.

«Io.» Risponde lui tronfio. «E dovresti fare attenzione, perché potresti ritrovarti ad ansimare senza che tu lo sappia.» Continua con un limpido velo di arroganza che aleggia sul suo viso.

«Starò attenta a non farmi cogliere impreparata.» Mento mentre lui volta a sinistra e ingrana la marcia con abilità.

«Non potrai perché sei la prima che viene a casa mia.» Confessa levandomi per qualche secondo il fiato.

Io sono la prima? La prima che Mathias abbia portato a casa dei suoi? Il mio cuore lacrima di gioia lasciando così a riposo le ghiandole salivari.

Giungiamo in una via pullulante di grossi olmi, che con la luce lunare assumono un colore sfocato.

Poco più avanti, una piccola villetta, situata nel mezzo di una vasta pianura verdeggiante, si erge in due piani sovrapposti.

Mathias parcheggia l'auto del viottolo di ghiaia che conduce al cancelletto intagliato in strambe forme di sole.

Ai lati della porta d'ingresso, sono presenti due piccole vetrate e al di là di queste ultime, tutto è buio. La villetta sembra essere stata catturata da un'ombra latente, neanche una sola luce è accesa.

Toc, toc. Sobbalzo prima di constatare che la causa del rumore è stata la mano di Mathias.

«Vuoi restartene qui?» La sua voce arriva ai miei timpani ovattata. Esito per poi aprire la maniglia e scendere dall'auto.

Lui mi fa strada sino al cancelletto; lo apre ed io lo seguo, ma nell'istante in cui varco la soglia dell'erbetta, un enorme Rottweiler corre nella mia direzione, abbaiando.

Le mie gambe cominciano a tremare e la paura immobilizza i miei muscoli.

La mia mente trasmette la sequenza in cui il cane furioso mi salta addosso sbranandomi l'intero braccio e così serro le palpebre avvinghiandomi al giubbotto di Mathias.

Resto per qualche minuto in una posa imbarazzante aspettando che la predizione si avveri, ma quando spalanco debolmente le palpebre, rimango stupefatta da ciò che sta accadendo davanti ai miei occhi: il grosso e pericoloso cane è completamente sdraiato supino a gambe all'aria e gagnola aspettando che Mathias gli tocchi il ventre.

«Hai paura di Mitra?» Mi domanda sorridendo per poi accarezzare il pancione del docile cane. «È solo un po' gelosa, ma niente di che.»

Continua lui rivolgendomi uno sguardo di sbieco.

Mitra scodinzola cacciando la lingua fuori; si contorce su se stessa mentre Mathias continua a farle le carezze. «Dovresti familiarizzare.»

Mi avvicino timidamente, allungando un mano per poi poggiarla cauta sul ventre di Mitra; lei, d'improvviso, smette di rotolarsi alzando la sua grossa testona.

Mi rivolge un'occhiata per poi rimettersi in piedi e cominciare ad grufolare sulle mie scarpe.

Resto immobilizzata, mentre Mathias non riesce a trattenere la risata. «Non irrigidirti. Lei lo avverte.»

Mi raccomanda ed io, invano, tento di scrollarmi la pressione di dosso convincendomi che Mitra sia innocua, ma la grandezza della sua portata mi costringe da subito a cambiare opinione.

Mitra mi annusa compiendo alcuni giretti. Avverto il suo naso bagnato al contatto con la mia pelle, ma non intendo disturbarla poiché la paura mi suggerisce di restarmene buona e in silenzio.

«Allungale la mano e falle annusare il tuo odore.» Faccio quanto detto da Mathias, e tremolante aspetto che Mitra faccia il suo dovere.

Annusa la mia mano inumidendola e Mathias si piazza una mano davanti alla bocca reprimendo una risata.

«La smetti?» Gli domando indisposta, e Mitra emette un abbaio secco che mi fa sobbalzare.

«Ho una sostenitrice!» Ribatte soddisfatto Mathias lasciandosi su Mitra per riempirla di baci.

Sospiro e il mio battito cardiaco rallenta. «Non ho paura dei cani, e solo che questo è grande e minaccioso.» Pronuncio trovando una scusa adatta alla situazione.

«Lei non farebbe del male a nessuno. Una sola volta, due persone hanno tentato di entrare in casa.» Si blocca poiché Mitra è intenta a mordicchiare il suo braccio.

«E...?» Domando presa dalla curiosità.

«Sono scappati. Mitra li ha azzannati.» Deglutisco. «Ma quando ci sono io si trasforma in un coccolona. Vero?»

Finisce per rivolgersi a lei, sconquassandole il viso.

Vedere Mathias a contatto con la sua intimità, mi spinge ad oltrepassare quella barriera che lui stesso aveva tirato su; mi permette di scorgere l'altra parte di lui, quella che si imbucava sempre con la paura di venire alla scoperto.

Per la prima volta, avverto la sensazione di conoscere qualcosa in più della sua vita, della sua famiglia e di tutto quello che lo circonda.

La convinzione che sia distante anni luce, si sgretola nella umida notte sopra le nostre teste; ora finalmente, posso toccare la sua realtà e accertarmi che Mathias non sia solo un sogno, ma pura realtà.

Osservare il futuro quando il presente è tutt'altro che certo, è solo un inutile perdita di tempo.

Vivere ad alta velocità ogni secondo passato con lui denigrando il passato e sorridendo al futuro. È questo che ho intenzione di fare.

«Okay, Mitra. Noi dobbiamo entrare. La ragazza che vedi al tuo fianco ha un urgente bisogno.» Mathias mi guarda con uno sguardo voluttuoso ed io mi rifugio tra il rossore delle mie guance.

«Tu fa' la guardia.» Le stampa un bacio sul grosso capo per poi chiudere il cancello.

«Puoi restare anche qui con lei.» Mi stuzzica avviandosi verso la porta d'ingresso.

«Preferisco venire con te.» Lo segue in scia come se fossi una bambina che ha il terrore dei mostri .

La porta d'ingresso si spalanca e compio un passo ritrovandomi in uno stretto corridoio, dove a destra e a sinistra sono poggiate delle mensola da cui riesco a intravedere alcune foto.

Mathias accende la luce fioca del salone mentre uno fastidioso odore di stantio mi fa distorcere il naso.

«Bella, vero?» Mi domanda sarcastico riferendosi alla sua casa.

«È accogliente.» Rispondo guardandomi intorno; la porta della cucina è chiusa e il soggiorno è ammobiliato da un piccolo divano e una parete attrezzata, e visto così è un po' disadorno.

«Mi segua, signorina.» Fa Mathias ironico avviandosi verso il corridoio, per poi inoltrarsi e sparire in una stanza.

Lo seguo e giungo anch'io in quella che sembra essere la sua camera.

Una tenda oscura la finestra e un lettino fiancheggia il muro. La scrivania in ebano si sussegue al materasso, e mi volto più e più volte, ma fallisco nel tentativo di scovare una foto d'infanzia di Mathias.

«Hai fame? Sete?» Mi chiede premuroso e io scuoto la testa.

«Anche se ne avessi avuta, ti avrei fatta andare di là in cucina.» Ribatte sarcastico e io lo rispondo con una smorfia, ma quando il suo sguardo diventa serio, un vuoto dilagante colpisce il mio stomaco.

Mathias si avvicina e in poco tempo comincia a sbottonare il mio giubbotto; si leva il suo berretto senza badare a nulla e mi osserva intensamente scrutando ogni mia più remota parte dell'anima.

«È da un po' che non ti vedo nuda.» Sibila con un filo di voce, mentre il giubbotto è andato via.

«Anch'io.» Rispondo distogliendo lo sguardo.

«Accidenti! La ragazza qui è alquanto vogliosa.» Risponde sfoggiando la sua dentatura bianca.

«Il ragazzo qui se n'è andato lasciandomi sola.» Dico fingendo di essere indispettita e lui sorride di gran gusto scaldandomi il cuore.

«Beh... Allora mi farò perdonare.» Mormora suadente e gli impulsi inviati dal mio cervello coinvolgono l'intero organismo.

«Ti sei dimenticata come si fa?» Chiede spuntando il primo bottone della mia camicetta.

«Potresti anche esserti dimenticato tu.» Rispondo con l'intento di stuzzicarlo e la mia provocazione ha un effetto immediato.

Mathias cinge la mani intorno al mio sedere per poi sollevarmi.

Urlo, ma mi piazzo la mani davanti alla bocca; lui ride adagiandomi sul letto.

«Non c'è nessuno, potrai urlare e godere sino a domattina.» Le mia guance diventano lava incandescente e il mio corpo brama il tocco delle sue dita.

Mathias si sfila abilmente il giubbotto, poi la felpa ed infine rimane a torso nudo.

Il suo petto compare davanti ai miei occhi mentre lui, con un fiero sorriso stampato sul volto, mi sveste della mia camicetta.

«Mi hai sfidato. Nessuna mai l'ha fatto prima d'ora. Di solito le ragazze hanno sempre dichiarato forfait.» Si esprime tronfio.

«Ma io non lo farò.» Continuo senza pudore e vogliosa di sentirlo dentro di me.

«Bene!» Pronuncia in un sussurro prima di lanciarsi sul mio collo e riempirlo di spossante baci caldi.

Irrigidisco la mia schiena.

Mathias avvinghia le mia labbra con i suoi denti perfetti mentre le sue mani sono intente ad esplorare i miei seni; i capezzoli diventano turgidi in un secondo ed lancio appaganti miagolii di piacere.

«Cazzo, nuda sei sempre più bella.» Confessa abbandonando le mia labbra per concentrarsi sui i miei capezzoli; ne prende di mira uno cominciando a far ruotare la lingua su di esso.

Nel frattempo l'altra mano ha cominciato a sbottonare la patta dei miei jeans, e in un secondo dopo avverto un brivido liberatorio fulminare la mia schiena.

Le sua dita leste giocherellano con il mio sesso. Ansimo socchiudendo le mie labbra.

La sua lingua rotea sul mio capezzolo e le sua sue dita cominciano a penetrarmi provocandomi un piacere paradisiaco.

Aumenta l'intensità del suo movimento e il mio respiro diventa affannato, spezzato ed infine si interrompe.

Non ho più il controllo del mio corpo. È lui a detenerne l'egemonia.

Può dosare il livello del mio godimento, oppure annullare tutto con un semplice gesto, ma questo non accade. In poco tempo la sua testa scende sino all'ombelico.

La mia schiena diviene una pezzo di marmo quando Mathias leva i miei jeans e si beffe del mio intimo.

La sua lingua ritorna all'azione e i miei ansimi accrescono di volume.

Il cervello emanano endorfine mentre la sua lingua, veemente, si infila nel mio sesso.

Miagolo e mugugno ancora di più quando mi penetra di nuovo con due dita.

Le mie unghie si avvinghiano alle coperte e stringo tanto forte da sentire un lieve bruciore, ma la mia mente è sintonizzata sull'universo edonistico.

Mi penetra intensamente facendomi urlare.

Il piacere di sentirlo dentro di me esplode nella mia mente e in poco tempo una spossante sensazione dilaga nel mio stomaco, scendendo più un basso e coinvolgendo il mio sesso.

Emetto un urlo liberatorio e per un paio di secondi l'orgasmo si porta con sé tutte le mie forze, ma quando il volto di Mathias compare davanti ai miei occhi, la infima voglia di risentire la sensazione che il suo corpo mi provoca, si riaccende focosa dentro di me.

«Hai urlato.» Fa lui sogghignando ed io mi astengo dal rispondere. «Allora, non sono così male.»

Inclina di qualche centimetro la sua testa, ma nell'esatto momento in cui si lancia sulla mia labbra, un glaciale rombare si espande dal giardino e un conseguente guaire ci riporta alla realtà.

Il volto di Mathias diventa cera e il mio cuore va in fibrillazione. Lui si stacca dal mio corpo correndo verso il corridoio.

Mi rivesto in pochi minuti e lo raggiungo all'ingresso con i battiti che pulsano nelle mie tempie.

Lo vedo: è immobilizzato sulla soglia con le mani inerte e lo sguardo fisso verso un punto indefinito del giardino.

Riluttante mi avvicino senza perderlo di vista. Il vento soffia e i suoi capelli ondeggiano.

Appoggio la mano sul cardine della porta, e volto meccanicamente lo sguardo verso il punto osservato da Mathias.

Le mie gambe diventano flaccide e uno coniato di vomito si fa spazio nel mio stomaco. Mitra, il docile rottweiler, è stesa al suo inerme e il ventre, quello che tanto le piaceva essere accarezzata, è invaso da fori di proiettile sanguinanti.

Non perdo un solo secondo e mi lancio su Mathias oscurandogli la vista da quella scabrosa visione del suo dolce cane vittima di un omicidio.

[SPAZIO AUTRICE]

Cosa ne pensate? Chi è stato ad uccidere il cane di Mathias?

Vi aspetto più in tanti e calorosi che mai al prossimo aggiornamento. Non mancate . Vi voglio bene ❤️❤️

-LaVoceNarrante 💙💙

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