Il Buio del Tramonto - Anime...

Por LaVoceNarrante

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*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno c... Más

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16 Pt.1
Chapter 16 Pt.2
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19 Pt.1
Chapter 19 Pt.2
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 25
Chapter 26
Chapter 27 Pt.1
Chapter 27 Pt.2
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
AVVISO IMPORTANTE
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
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Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Chapter 59
Chapter 60
Chapter 61
Chapter 62
Chapter 63
Chapter 64
Chapter 65
Chapter 66
Chapter 67
500K!
Chapter 68
Chapter 69
Chapter 70
Chapter 71
Chapter 72
Chapter 73
Chapter 74
Chapter 75
Chapter 76 (FINALE)
RINGRAZIAMENTI
... COINQUILINI DI LETTO - ANIME INDIVISIBILI
Chapter 78
Un capitolo importante
MATHY E SOFY STANNO RITORNANDO...
IL BUIO DEL TRAMONTO E LA LUCE DELL'ALBA DIVENTERANNO CARTACEI!
MATHIAS E SOFY HANNO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO

Chapter 28

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Por LaVoceNarrante


Mathias mi fissa mentre io raccatto il mio slip spiegato sul pavimento rivestito in legno.

Se ne resta in silenzio per qualche minuto con le mani sui suoi fianchi scoperti.

Tenta di chiudere la porta, ma io lo fulmino con lo sguardo nonostante le lacrime che rigano il mio volto; le sento scorrere come un fiume in piena.

Infilo la prima gamba nel jeans poi l'altra e mi tiro su annerita.

«Sofia... Non è come pensi.» Pone le sue mani avanti avvicinandosi, ma la rabbia che invade il mio corpo finisce per straripare.

«N-non è mai c-come penso io.» Singhiozzo e l'idea di apparire debole davanti a lui mi strugge l'anima, ma al tempo stesso non possiedo le capacità per interrompere lo stravolgimento emotivo di cui è vittima il mio corpo.

Mathias si avvicina ancora di più con uno sguardo risentito; blocco il suo intento.

«Non avvicinarti.» Mi sgolo con gli occhi tumefatti di dolore. «Sono soltanto una povera illusa. Una ragazza con la testa fra le nuvole che crede nell'amore a prima vista.»

Interrompo il mio discorso prendendomi il tempo per rifiatare e nel frattempo mi barcameno a indossare la maglietta. «Hai ottenuto per l'ennesima volta ciò che volevi. Ne sei felice? Hai raggiunto il tuo intento-»

«Quella ragazza vuole scoparmi, ma io l'ho rifiutata.» Urla lui e il suo grigioverde assume un'aria sinistra, ma non credo alla sue parole.

Scuoto la testa avviandomi verso la porta, ma lui si infila il suo slip e si piazza davanti con uno sguardo infuriato.

«Sofia lo so che ti sembra difficile credere a quello che ti sto dicendo, ma è la verità. È lei che vuole scoparmi, io non voglio, no da quando ci sei tu. Credimi!» La sua voce roca è una preghiera rivolta alla mia mente, ma quest'ultima si rifiuta, quando dabbasso una vocina da oca riecheggia e invoca il suo nome.

«MATHYYYYY. Dove sei? Lucas mi ha detto che sei qui.» E poco dopo Lucas mormora alla ragazza di andarsene, ma lei insiste incamminandosi sulla scala.

«È questo che mi s-stai chiedendo?» Addito la scalinata e il volto di una ragazza dai lunghi capelli biondi e dalle labbra gonfie come una mongolfiera, compare un istante dopo. «P-provare a stare insieme, mentre tu stai con altre?»

Non riesco più a controllarmi. I miei occhi sono iniettati di sangue e le lacrime offuscano la mia vista.

Distinguo i suoi occhi fulgidi di rammarico, ma non permetto all'empatia di impossessarsi di me.

Scappa! Fuggi da questo essere che ti disprezza. La vocina della coscienza coglie l'occasione giusta per interferire nei miei pensieri.

«CAZZO! Io e quella non siamo stati a letto insieme.» È imbestialito e indica la ragazza con disprezzo, ma lei non si scompone e rimane a osservare attorcigliando con le dita i suoi boccoli biondo lucente.

Lucas sale di fretta le scale con l'intento di riportare al piano di sotto la ragazza, ma lei si ribella squittendo.

«Io non so niente di te e continuo a interrogare me stessa su come abbia fatto a credere alle tue parole.»

«Non ti mentivo.» Rintuzza lui contratto in volto.

«L'hai appena fatto.» Scaccio via la lacrime con il dorso della mano. «E so di essere stata una cretina, perché mi sono innamorata dei tuoi occhi, del tuo modo di toccarmi, del tuo odore e delle tue labbra. Sei diventato il mio unico vizio di cui io non ne posso più fare a meno.»

Gli ho appena rivelato i miei sentimenti in un eccesso d'ira e ora mi sento denudata nonostante i vestiti appena indossati.

Mathias ritrae il collo e intravedo il suo sguardo smarrito: starà valutando la giusta opzione da prendere per tentare di carpirmi nella sua rete risucchia sentimenti.

Il mio precedente tentativo di creare una diga per interrompere il flusso delle lacrime fallisce. «O-ora spetta a me avanzare una richiesta...»

La sua pelle è scoperta, l'unico indumento che indossa è lo slip, ma non mi faccio distrarre. Sono troppo adirata per soffermarmi sulla maestosità del suo fisico scolpito. «I-il s-sentimento che provo ... N-non è ricambiato, v-vero? Tu non sai cosa significa o mi sbaglio?»

Gli domando cercando inconsciamente l'ultima spiaggia su cui appigliarmi, l'ultima sua chance perché la mia mente accetti che quella sgualdrina non sia andata a letto con lui.

Lo fisso negli occhi senza distogliere lo sguardo speranzosa di ricevere almeno un cenno.

Sento la mia anima sgretolarsi come sabbia che viene alzata dal vento quando Mathias in risposta cala lo sguardo tentennando.

Il mio cuore si affatica e i miei pensieri si azzerano. Bramo la verità, voglio scoprirla una volta per tutte.

Piango a dirotto e odio me stessa per non riuscire a placare la mia debolezza. Lui, impassibile, evita il mio sguardo guardando sopra la mia testa e inumidendosi le labbra.

Tiro su con il naso poiché le stille d'acqua fuoriuscite dai miei occhi si depositano salate sulla mia bocca tremolante.

Ti sei auto annientata. Sapevi che lui non era innamorato di te. Sei stata una stupida ragazzina che si imbatte per la prima volta in uno stronzo. La vocina della coscienza versa l'ultima goccia, la decisiva per far traboccare il vaso.

Annullata dalla sua riluttanza me lo lascio alla spalle avviandomi verso la scala.

La sguattera si discosta altezzosa permettendomi di passare e compie la stessa azione anche Lucas.

Poggio un piede sul primo gradino, ma mi cristallizzo poiché la vocina malefica, dittatoriale, mi ordina di voltarmi.

Ubbidisco incrociando lo sguardo della ragazza.

Lei rossetto rosso, eyeliner perfetto e senza neanche un capello fuori posto, mi squadra dall'altro verso il basso, io invece, trucco sciolto, capelli ingarbugliati ma impossessata da un demone, mi avvicino a lei.

La ragazza indietreggia presa alla sprovvista, mentre Lucas compie un passo in avanti con sguardo vigile; siamo faccia a faccia e lei ha le orbite dilatate.

«Puoi prendertelo. È tutto per te il tuo Mathy.» Mormoro sprezzante e digrignando i denti per poi voltarmi e scorgere in tralice lo sguardo avverso di Mathias.

Sta recitando. È stata tutta una recita. Te l'ha fatto capire con il suo tacito consenso. NON TI AMA, TI DESIDERI SOLTANTO. La vocina della coscienza annienta l'ultima luce della speranza.

Sento come se il mio muscolo cardiaco si fosse annerito, contagiato da una virus che conduce ad una lenta morte.

Percorro le scale per poi uscire e appena apro la porta mi imbatto in Raoul: è mano nella mano con una ragazza dai capelli fulvi e gli occhi verdi, ma io, corrosa dalla vergogna, li sorpasso spingendomi in direzione della prima fermata di autobus.

Controllo il mio smartphone e constato che sono appena scoccate le 14:00. La nonna! È il primo pensiero che balena i miei pensieri.

L'autobus arriva e mi conduce nei pressi del cimitero.

Una tortuosa collina verdeggiante e bagnata dai raggi solari mi compare davanti.

Enormi olmi, attorniati da pietre e crisantemi, avvolgono i defunti creando maestose ombre.

Inspiro e una cospicua quantità di aria pura irradia i miei polmoni. L'atmosfera è serena, quasi beata.

Cammino asciugandomi le ultime lacrime con l'uso delle mani.

Percorro un vialetto sterrato e incontro un leggiadra farfalla dalle ali viola che danza nell'aria.

Rimango assuefatta dal guardarla, ma la mia attenzione viene distratta da un gruppo di uomini che livellano il terreno nei pressi di un sepolcrale in marmo; mi precipito a raggiungere la loro posizione e quando giungo sul posto, loro terminano l'attività sgomberando il memoriale dedicato alla nonna.

Effigiato sul marmo appare il suo nome: ERMINIA PASCOLI e la sua data di nascita congiunta a quella di morte.

Mi siedo sul prato umidiccio incrociando le gambe e ricominciando a piangere.

Quanto vorrei averla qui con me e confessarle che forse non è come diceva lei, che l'amore non vince su tutto, non nel mio caso.

Desidero abbracciarla anche un solo secondo, un effimero momento mi basterebbe. Una morsa allo stomaco mi prende d'assalto.

Avrei voluto raccontarle del mio primo incontro con Mathias, di tutto quello che è accaduto; lei di certo mi avrebbe consigliato cosa fare.

Era così saggia tanto che ha indebolito l'umanità scomparendo.

Mi rifiuto di pensare alle parole della mamma e anche se la nonna ha commesso degli errori glieli perdono, dopotutto chi sono per commisurare le sue decisioni prese anni addietro?

Il cinguettio degli uccelli riecheggia sull'altopiano e alcuni colibrì colorati si lanciano in volo pencolanti per poi allontanarsi chissà dove.

«S-scusa nonna. Volevo che nei miei ricordi... Apparissi con il tuo sorriso e il tuo sguardo gentile. Scusa se non abbiamo parlato molto ultimamente e mi scuso per non essere stata perfetta come nipote. Ma ti voglio e ti ho sempre voluto bene. Questo non te l'ho mai detto e rimpiango di non averlo fatto.»

Gocce d'acqua si stagliano sul prato già bagnato dall'umidità.

Rivado con la mente ai ricordi che condivido con la nonna ma vengo interrotta da un improvviso latrato simile a un abbaio.

Sposto all'attenzione dal memoriale della nonna e intravedo in lontananza un cucciolo grassoccio farsi spazio tra l'erba.

Le sue piccole orecchie penzolano all'aria mentre lui continua a correre affannato.

Il suo manto beige scuro e ricoperto da un doppio strato di pelle e il grazioso muso bianco lo rendono amorevole.

Non faccio in tempo ad alzarmi poiché, goffamente, il cucciolo si getta fra le mie gambe iniziando a scodinzolare nonostante la sua piccola coda.

Strozzo una risata poiché fallisce la sua impresa di scalata ruzzolando sul prato.

Mi isso su, e vittima di un isterico attacco di felicità, intraprendo una corsa.

Il cucciolo si lancia al mio inseguimento e quando mi fermo, si avvinghia alle mie caviglie.

«Chi ti ha abbandonato?» Gli domando biascicata e lui risponde con un abbaio roco.

Affondo le mani nella sua pelle morbida e lo sollevo per poi portarmelo in grembo.

Il cucciolo si adagia striandosi e lo osservo; la lacrime di dolore vengono sostituite da quelle di gioia e sollevo lo sguardo al cielo ringraziando la nonna per un'ultima volta, per avermi strappato un sorriso in uno dei peggiori momenti della mia vita pur essendosi trasferita chissà dove, chissà in quale posto. 

[SPAZIO AUTRICE]

Sofy, ha salutato definitivamente la nonna, invece sul fronte Mathias, è stata travolta da una batosta.

Ragazze popolate i commenti, sono curiosa di scoprire cosa pensate di questo capitolo. 😍😍

#TeamSofia oppure #TeamMathias? Quale schieramento scegliete? 😈😈

... Il racconto è 10 in Storie d'Amore. Ci rendiamo conto? 😱😱 Vi mostro la mia espressione:

Ve lo ripeto ogni capitolo. GRAZIE PER IL VOSTRO ASSIDUO SOSTEGNO❤❤❤

Vi aspetto più calorose e agguerrite che mai per il prossimo aggiornamento.

-LaVoceNarrante💙

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