Il Buio del Tramonto - Anime...

Von LaVoceNarrante

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*PRECEDENTEMENTE IL RACCONTI SI INTITOLAVA: COINQUILINI DI LETTO * Sofia è una ragazza fidanzata da un anno c... Mehr

Chapter 1
Chapter 2
Chapter 3
Chapter 4
Chapter 5
Chapter 6
Chapter 7
Chapter 8
Chapter 9
Chapter 10
Chapter 11
Chapter 12
Chapter 13
Chapter 14
Chapter 15
Chapter 16 Pt.1
Chapter 16 Pt.2
Chapter 17
Chapter 18
Chapter 19 Pt.1
Chapter 19 Pt.2
Chapter 20
Chapter 21
Chapter 22
Chapter 23
Chapter 24
Chapter 26
Chapter 27 Pt.1
Chapter 27 Pt.2
Chapter 28
Chapter 29
Chapter 30
Chapter 31
AVVISO IMPORTANTE
Chapter 32
Chapter 33
Chapter 34
Chapter 35
Chapter 36
Chapter 37
Chapter 38
Chapter 39
Chapter 40
Chapter 41
Chapter 42
Chapter 43
Chapter 44
Chapter 45
Chapter 46
Chapter 47
Chapter 48
Chapter 49
Chapter 50
Chapter 51
Chapter 52
Chapter 53
Chapter 54
Chapter 55
Chapter 56
Chapter 57
Chapter 58
Chapter 59
Chapter 60
Chapter 61
Chapter 62
Chapter 63
Chapter 64
Chapter 65
Chapter 66
Chapter 67
500K!
Chapter 68
Chapter 69
Chapter 70
Chapter 71
Chapter 72
Chapter 73
Chapter 74
Chapter 75
Chapter 76 (FINALE)
RINGRAZIAMENTI
... COINQUILINI DI LETTO - ANIME INDIVISIBILI
Chapter 78
Un capitolo importante
MATHY E SOFY STANNO RITORNANDO...
IL BUIO DEL TRAMONTO E LA LUCE DELL'ALBA DIVENTERANNO CARTACEI!
MATHIAS E SOFY HANNO BISOGNO DEL VOSTRO AIUTO

Chapter 25

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Von LaVoceNarrante




Mathias si impossessa dolcemente delle mie labbra poggiando una mano sul mio seno nudo.

Vengo travolta da un fremito spossante, ma l'improvviso tintinnio delle chiavi inserite nella serratura mi fa sobbalzare.

Di colpo mi alzo dalla vasca chiudendo la porta del bagno. Le pulsazioni arrivano sino alla gola mentre immergo la mani nei capelli.

«Ti scoperei di nuovo.» Sibila Mathias alzandosi anche lui con aria solenne. Arrossisco giusto un po', ma gli intimo di fare silenzio.

Dopodiché raccolgo un accappatoio in tinta fucsia e lo indosso. Piazzo l'orecchio contro la porta e sento il battito pulsare alla velocità della luce.

Il cigolio della porta si espande dal salone e un crepitio di buste della spese mi fa trarre una deduzione: è la mamma.

«Anche con l'accappatoio non sei male.» Fa Mathias alle mie spalle ammiccando.

«Sta' zitto.» Gli ordino autoritaria senza voltarmi, poiché il panico ha atterrito i miei pensieri.

Ma lui si piazza dietro di me, e quando mi volto, la sua bocca carnosa di un colore rosa lampante, è a un centimetro dalla mia; mi aggrappo alla porta colta alla sprovvista.

Lui è nudo ed è maledettamente attraente; delle gocce percorrono il suo viso rendendolo liscio e i suoi occhi cangianti brillano come il verde di Dresda.

Il suo petto è bagnato così come la sua zona pubica. Abbasso lo sguardo incontrando il suo membro, ma un attimo dopo lo rialzo imbarazzata.

«Non andiamo bene, Sissy. Questo tono autoritario a me non piace.» Respiro affannata, ma la voce trillante della mamma mi rinsavisce.

Lui ritrae passandomi una mano nei capelli. Oh Signore! Stento ancora a crederci che in qualche modo gli trasmetto un desiderio sessuale.

«Sofia, sei in casa?» Domanda la mamma vacua.

Faccio un grosso respiro di sollievo, mentre Mathias è calmo e del tutto posato: forse è abituato a queste situazioni, ma io no di certo.

Raccatta un asciugamano e strapazza i suoi capelli grondanti d'acqua; poi se la passa sul petto e io resto imbambolata a guardarlo, a scrutare ogni lineamento scolpito del suo corpo. «Rispondi a tua madre.» Indica la porta mentre è intento ad asciugarsi le braccia.

Sono indispettita dal suo tono da padrone, ma non posso ribattere.

«Certo! Mi sto facendo il bagno.» Dico con il volto all'insù. «Come facciamo ora?» Mormoro subito dopo, ma lui fa le spallucce e io sbuffo terrorizzata.

«Ti diverti a vedermi così?» Gli domando annerita in volto.

«Troppo.» Dice con un filo di voce.

I passi della mamma giungono nei pressi della porta. «Sofy... Tutto bene?» Mi interroga.

«Ovvio che sì, mamma.» Faccio milioni di smorfie e Mathias si appresta a raccattare le sue mutande.

Non si volta lasciando asciutto il mio desiderio di scoprire il misterioso tatuaggio che tiene nascosto dietro la schiena.

Si infila il pantalone mentre io escogito un piano per uscire da questa situazione imbarazzante.

E se la mamma mi scoprirà? Cosa penserà di me? Dirà di certo che sono una persona orrenda, poiché a distanza di neanche un giorno dalla scomparsa di mia nonna ho lasciato intrufolare un ragazzo in casa.

«Ho notato che hai rotto il tuo smartphone. Mi sono presa la briga di comprartene un altro.» Proclama lei mesta.

«Grazie, mamma.» Serro gli occhi mordicchiandomi le labbra, e quando li riapro, sulla fronte di Mathias sono comparse delle rughe: è accigliato e non capisco il motivo.

Il gesto della mamma ha contribuito all'aumentare dei miei sensi di colpa. Era a conoscenza del mio pessimo stato d'animo e nel suo piccolo ha tentato di risollevare il mio morale facendomi un regalo.

«Posso entrare? Dovrei lavarmi le mani.» Spalanco le orbite avvolta dal panico.

«NO, mamma! Sono nuda.» Le rispondo burbera.

«Okay.» Acconsente la mamma quasi risentita; sento i suoi passi allontanarsi verso la mia stanza. «Devi andartene, adesso.» Ordino a Mathias con una mano pronta ad aprire la maniglia.

«Perché?» Fa lui interrogativo indossando la maglietta bagnata in alcuni punti. «Potrei presentarmi a tua madre. "Piacere signora, sono il ragazzo che si scopa sua figlia".» Si esprime ridanciano e simulando una conversazione con la mamma.

«Ti detesto.» Rispondo con il mogio.

«Sei sicura?» Fa lui con un sorrisetto beffardo; ora i suoi capelli sono umidi, ma il vapore è ancora presente sui mosaici affissi alle pareti.

«Sofy, con chi stai parlando?» Domanda la mamma dalla mia stanza e io d'istinto poggio entrambe le mie mani sulla bocca.

«Con nessuno, mamma.» Rispondo ruotando il pomolo del rubinetto, cosicché la mamma si crederà che mi stia facendo la doccia.

Mathias è completamente vestito; il suo petto nudo è ormai un ricordo lontano come la sensazione delle sue dita che scivolavano leste dentro di me.

«Ti scongiuro, non voglio che mia madre mi becchi.» Lo prego ma lui non si scompone.

«Hai paura che la tua reputazione da santarellina venga distrutta?» Mi domanda con un pizzico di malvagità nel suo sguardo.

«NO!» Sbotto risentita.

«Allora, mi presento a tua madre.» Mathias si avvicina alla porta con le peggiori intenzioni, ma io mi piazzo davanti.

«Ti prego, no. Farò tutto quello che vuoi.» Dico disperata, ma mi pento all'istante della frase appena detta.

Ormai hai perso completamente il senno. Pronuncia sdegnata la vocina della mia coscienza.

Mathias assume un'espressione sinistra. «Attenta a fare questa promesse, potresti pentirtene.» Mi sussurra all'orecchio.

«Non tutto, okay... Ti aiuterò a ripetere latino.» Presa dal panico comincio a farfugliare pretese a raffica.

«Troppo poco. Non ho problemi con il latino.» Distorce la bocca malefico.

«Okay. Allora... matematica.» Sparo.

«Sono più bravo di te.» Ribatte arrogante e io mi mordo il labbro inferiore escogitando la proposta successiva.

«Cristo, non morderti le labbra. Mi fa salire la voglia. Quante volte te lo devo ripetere?»

«Sei arrogante e presuntuoso.» Rispondo con una smorfia.

«Beh... Intanto godevi quando le mie mani-»

«Santo cielo. Mi fai impazzire.» Struscio una mano su un occhio.

«Lo so! È la mia dote, ma anche tu non sei da meno.» Si avvicina sempre di più.

«Mathias...» Lo supplico. «Ti prego. Non voglio che mia madre scopri che ero con te.» Mi esprimo febbrile e la frase all'apparenza sembra essere sprezzante.

La sua espressione muta e i suoi tratti diventano seri.

Mi accuso di essere stata una cretina per la mia avventatezza del parlare.

Lui si discosta con un'espressione mite. Non riesco a dedurre se la mia frase l'abbia ferito.

Sento lo sciacquio dell'acqua proveniente dalla mia stanza e apro la porta.

«Sono incazzata. Non sono passate neanche ventiquattro ore e mio fratello Orlando ha introdotto la questione dell'eredità. Che schifoso!» Sbotta mia mamma dalla mia camera, mentre Mathias esce con passo sciolto dal bagno.

Lo accompagno nel breve tratto che congiunge il corridoio alla porta d'ingresso, ma la mamma si affaccia dalla stanza. «Oh sei uscita!» Esclama.

Mi scorgo con la testa solcando un sorrisetto falso.

Una vampata di calore travolge il mio collo: Mathias mi ha appena stampato un bacio caldo e sono tentata di chiudere gli occhi, ma lo sguardo sindacale della mamma non mi permette di fare un bel niente. «Neanche tuo padre ha risposto alle mie chiamate.»

Continua a baciarmi e io tento di allontanarlo con il piede.

Il suo fiato fa ribollire tutti i miei desideri e controvoglia lo respingo.

È completamente folle e insensibile al pericolo. Nonostante ci sia mia madre a pochi metri da me, lui mi stuzzica. Mi starà punendo per la frase che gli ho appena detto, ne sono sicura.

«Scusa, cara. Non volevo affliggerti con i miei problemi. È un periodo brutto, lo so, ma ci riprenderemo. La nonna sarà felice.» La mamma mi sorride; i miei ormoni invece, si armano di megafono e reclamano ardentemente le sua labbra bagnate.

«Lo so.» Ne esce un mugolio, poiché Mathias è riuscito a baciare la zona nella quale inizia il mio orecchio destro. La mamma assume un'aria sospetta.«Tesoro, ti senti bene?»

«Certo, mamma. Da poco mi sono svegliata e la voce ancora deve assestarsi.» Raschio le corde vocali facendo le spallucce e la mamma sorride debolmente per poi ritornare nel bagno.

Faccio un sospiro di sollievo e quando mi volto lui è più che divertito.

«Sei impazzito?» Sussurro accompagnandolo sino alla porta.

«Sissy, la prossima impari a dosare le parole.» Mi risponde prendendosi la rivincita.

«Perché ora mi chiami Sissy?» Gli domando infastidita e avviluppando le cinta dell'accappatoio.

«Mi piace come soprannome e poi ti si addice.» Rintuzza fiero.«È inutile che ti copri, se solo volessi potrei spogliarti qui, con tua madre di là.» Dice tronfio.

«Per quanto riguarda la frase di poco fa, non volevo offenderti è solo che non ho mai lasciato salire un ragazzo qui sopra.» Confesso abbassando lo sguardo.

«Beh.. Se ti può consolare, io non sono mai salito da una ragazza.» Risponde in un sibilo lento.

Mi domando se il ragazzo che ho davanti è lo stesso che ieri mi ha fatta scoppiare in lacrime con le sue fredde parole, ma l'interrogativo rimane irrisolto a causa del suo gesto improvviso: Mathias mi costringe a guardarlo dritto negli occhi poggiando le sue mani sul mio mento.

Il suo grigioverde cangiante annebbia la mia vista e riesco a concentrarmi solo sulle sue labbra.

«Non so cosa diavolo mi stai facendo, ma ciò non toglie che devi esaudire una mia richiesta.» Dice in sussurro sensuale ma al tempo stesso intrinseco di maliziosità.

Sono persa nel suo sguardo e la mia anima viene prosciugata dai suoi occhi. «Però, niente bacetto. Sei stata monella.» Sfoggia un ghigno.

Rimango impalata ad osservarlo con la bocca schiusa, l'accappatoio mezzo aperto e i capelli scompigliati come se fossi appena uscita da una clinica psichiatrica.

Lui, nel frattempo si allontana, aprendo la maniglia.

Sono assorta nel guardarlo stanziarsi dal mio corpo. Cosa gli sto facendo? Non ho capito il senso della frase, ero troppa impegnata a guardare oltre i suoi occhi e a tentare di scovare cosa celasse quel grigioverde asettico, ma ancora una volta non sono riuscita nel mio intento.

Mathias svolta scomparendo e la vocina malefica tira calci a quella razionale.

Quelle cretina dà sempre problemi.... Comunque cara mia, da tempo volevo dirtelo e credo sia arrivato il momento opportuno. Tu, mia dolce Sofia, ti sei innamorata di quel sorrisetto.

[SPAZIO AUTRICE]

Ragazze fatemi sapere il vostro giudizio riguardante il capitolo. Lo so, non è abbastanza lungo, ma mi è piaciuto particolarmente perché è discorsivo. 😊😊

Vi aspetto più calorose e in tante al prossimo aggiornamento. E colgo sempre l'occasione per ringraziare voi splendide lettrici. Siete stratosferiche. ❤❤❤

-LaVoceNarrante💙

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