Innamorata del mio peggior ne...

By ManuelaCorinto

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Lei, Erika McCarthy, dopo lunghi anni di prese in giro, si trasferisce in un'altra città con la sua famiglia... More

prologo
Alla faccia della donna invisibile
Dov'è Thor quando serve?
Perché esistono le Barbie viventi?!
Che guerra sia Stone!
Lo stile Arlecchino è di moda
cioccolata,letto,tv...cosa può andare storto?
È tornato il gemello malvagio
Vuoi fare esplodere la scuola?
Perché vicino a lui il cuore sembra impazzire?
Rompere la faccia a quel coglione o non farlo...che dilemma!
Chiappe sode mettimi subito giù!
Arpie alla carica!
Mi è sembrato di vedere un missile
Stuprerei molto volentieri Joker.
Ho altre opzioni?
Mi fa male il petto
Stone's pov
Due capriole in montagna.
E la sfigata dell' anno è? IO!
Non sono gelosa...voglio solo staccarle la testa
SCAPPI CHI PUÒ!
Scusami,ma sono pazza
Sono la versione diabetica di Deadpool
Stone's pov
E dopo gli orsi vado a trovare lo Yeti!
Posso diventare un mostro
Perché ora ho paura?
Peccato che io mi sono innamorata di questo mostro
Sento...tutto il libro della giungla nello stomaco
Rambo è il mio secondo nome
I cristalli me li mangio a colazione
Sono un ninja made in China
Li ammazzo
Padre e figlio...eppure sono due estranei
"Ehy cocca,guarda il barbone"
Completino rosso fuoco per capodanno?
Mi serve una doccia fredda
Altro che Siffredri
Resta con me stanotte
Non farmi questo,io ti amo
Farò la fine di Cenerentola
Pensare al futuro
Sei completamente mia
Troppa attività fisica?
Maleficient le fa un baffo
Quel ti amo sussurrato.
Vamos che!?
SE LO SCORDI
Mi hai scambiato per una tela umana?
BUON NATALE!!!
Le gatte morte sono dappertutto
"Gallina affogata,la polizia indaga"
Non sono Ariel
Che la caccia abbia inizio
Ha vinto lei
Stone's pov
Oh porco cazzen!
Seattle è un covo di pazzi
AVORT LI OUT ELITS
Il regalo perfetto
Tu non sei nessuno
SEQUEL
600K

Come ad una tempesta,ha distrutto e lasciato il mio cuore a mille pezzi

18.9K 890 511
By ManuelaCorinto

Siamo arrivati al gran finale😢😢😢 però domani ho intenzione,sempre se non vengo bloccata, di pubblicare subito il sequel, quindi non disperatevi😉😂.
Buona lettura

Non per fare la parte del vecchio genitore che aspetta il figlio la sera con un bastone in mano, pronto ad un possibile attacco per via del ritardo del figlio, ma come dire, in questo momento vorrei avere a portata di mano un rileva Blake, per capire che fine ha fatto quella testa di rapa che non si degna di rispondere alle mie telefonate.
Sto per uscire a cercarlo in officina, quando la porta si apre.

"Sai non credo che il telefono sia un optional inventato da uno che aveva troppo tempo libero."

È di spalle, mentre posa la sua giacca, ma non ha ancora fiatato.

"Aaah, Blake ho preparato il pranzo, io ti ho aspettato per i primi venti minuti, ma alla fine ho mangiato da sola, vado a finire di pulire la cucina.'

Sembra teso, forse dopo posso fargli un massaggio alle spalle.
Entro in cucina con l'intenzione di lavare i piatti, quando vengo spinta contro il mobile e sollevata.
Blake si piazza in mezzo alle mie gambe e stringe le sue mani sui miei fianchi.
Ha il capo basso sul mio petto e sta respirando lentamente.

"Blake, tutto bene? Sei strano da quando sei entrato"

"Spogliati"

Lo fisso mentre lui rialza la testa e mi guarda dal basso dritto negli occhi.

"Eh? Blake, si può sapere che ti prende?"

"Fallo, altrimenti lo faccio io"

Il cuore batte a mille, mentre Blake inizia a baciare il mio collo e ad afferre le mutande che mi ero rubata dal suo sportello, appena arrivata a casa mi sono totlta subito il pantalone, era troppo largo!

Smetto di pensare, quando mi leva la maglietta ed inizia a baciare in mezzo ai miei seni, mentre con le mani cerca di sganciare il reggiseno.

Vorrei parlargli, per chiedere che ha, ma non me ne dà occasione e chiude la mia bocca con la sua che entra prepotente e violenta, facendomi bruciare le labbra.

"Blake ah ah, così non respiro"

Il reggiseno sparisce e Blake mi accarezza le labbra gonfie di baci,per poi far entrare un dito mentre succhia un mio capezzolo.
Dio, non capisco niente, fino a quando non sento il rumore della zip dei suoi pantaloni abbassarsi e le sue dita farsi strada dentro me.
Lascia libera la mia bocca, mentre mi dimeno per l'improvvisa irruzione.
Gli afferro la maglietta e gliela tolgo, prendo i suoi capelli tra le mani e li tiro per cercare un appiglio di sollievo, mentre le mie labbra gli mordono la spalla.

Le sue dita abbandonano il mio sesso, mentre mi solleva e sfila l'ultimo indumento rimasto.
Il contatto con il marmo freddo mi fa sussultare, e preferirei il letto, ma non ho il tempo di esprimermi che Blake penetra dentro di me in un sol colpo.
Cerco di aggrapparmi a qualcosa, e per sbaglio rovescio delle posate per terra.

"Il... preservativo"

"Mi fermerò"

Sto per dirgli che è meglio non rischiare di mettere un mini Blake nel mio utero, ma come se sono una piuma, mi ritrovo all' altezza dei suoi occhi e poi di nuovo sdraiata sul banco centrale della cucina.
Allunga le sue mani fino ad afferrare il bordo del piano ed inizia a spingere fino a toccare un punto che mi fa gemere più volte il suo nome.

"Sappi che ti amo Erika"

"Blake"

Torna a torturarmi le labbra e a spingermi di più contro di lui afferrandomi per il didietro e dopo le ultime poderose spinte arrivo al mio limite, mentre lui esce da me e finisce il suo lavoro, mentre io me ne sto stordita sul piano, cercando di recuperare il fiato e le energie.

Sono ancora ad occhi chiusi, quando sento le sue mani sollevarmi la schiena ed abbracciarmi stretta a sé, per un tempo che mi sembra infinito, poi sento la stoffa della maglietta che mi aveva tolto, scivolarmi addosso e mi rimette anche le sue mutande.

"Ora vuoi parlare?"

"Ora ho fame"

"Allora prima che iniziavi a violentarmi, avresti potuto ascoltare il mio consiglio."

"Scusa piccola, ma ne avevo bisogno"

"Cosa? Di farmi perdere la testa o volevi provare a fare sesso in cucina?"

Fa il suo solito sorrisetto obliquo, anche se mi sembra diverso da come sono abituata a vederlo.
Mi fa scendere e dopo due secondi per recuperare l'equilibrio sono di nuovo in me.

"Ti riscaldo la pasta?"

"La mangio anche fredda, tu nel frattempo va a sistemarti, altrimenti tuo padre mi uccide se non gli porto a casa sua figlia"

"Ormai gli sei simpatico, non sarebbe in grado di uccidere un tifoso dei Chicago Bulls"

"Già, sono davvero fortunato"

Ed ecco di nuovo quello sguardo che non riesco a decifrare, forse qualcuno a lavoro l'ha fatto arrabbiare? Aahhh maschi e poi sono le donne le incognite della vita.
Gli sorrido e poi vado a darmi una sistemata, rimettendomi i vestiti di ieri sera.

***

"Sicuro che non vuoi entrare? Mia madre a quest'ora starà facendo la sua cioccolata calda speciale, sai ci mette anche la pannase ti piace"

"No sono sicuro puffetta, sono stanco e voglio andare a dormire"

"Va bene, allora, buona notte Blake"

Gli dò un bacio a stampo e mi avvio verso la porta,quando sento afferrarmi il polso.

"Si?"

"Ecco... niente, anzi, oggi non mi hai chiamato gorilla come mai?"

"Eri strano per questo? Hahaha io ti chiamo gorilla quando mi fai arrabbiare scemo"

"E perché non lo fai sempre?Come il resto delle ragazze"

"Non avrebbe senso, il tuo nome è qualcosa di più importante ed è la cosa che riesce a distinguerti da tutto il mondo, ma si può sapere cos'hai?"

"Niente puffetta, solo mal di testa"

"Riguardati, non vorrei finire a fare la tua infermiera privata hahah"

Mi attira a sé e mi bacia con una dolcezza infinita.

"Scusa per oggi Erika"

"Ti amo anche io brutto gorilla"

Gli sorrido, mentre chiudo la porta alle mie spalle, ma una strana sensazione si fa largo in me, come se questo fosse una sottospecie di addio.

"Naahh ho visto troppi film drammatici"

***

La mattina mi sveglio tutta dolorante, sembro un rottame.

"La vecchiaia è alle porte"

Come al solito mi alzo e vado in bagno ad occhi chiusi per rendermi presentabile, sembro un fantasma per come mi muovo, manca solo che attraverso una porta e poi potete chiamarmi Casper, ma come temevo ancora non sono a questo livello, anzi, letestate mattutine contro le porte sono il modo migliore per svegliarsi.

"Eh ti pareva"

Concludo di prepararmi, ma non appena vedo il telefono non vedo alcun messaggio di Blake in cui mi dà il buongiorno dicendomi che passerà tra poco a prendermi.

"Forse è malato..."

Gli scrivo un messaggio chiedendogli come sta e se qualcosa non va di chiamarmi.
Chiudo e scendo a fare colazione, ma controllo ogni cinque secondi il telefono, ignorando la tazza di latte.
Di solito mi rispondeva subito, lui non chiude mai il telefono, dice che potrebbe succedere qualche guaio di notte alla nostra combriccola o a me e quindi preferisce essere sempre reperibile.

"Erika tutto bene?"

"Si mamma, ma non ho fame, io vado ci vediamo oggi"

Esco di casa e mi rendo conto che è davvero molto presto, quindi decido di arrivare a scuola a piedi, ascoltando la musica dei Muse, fino a quando non parte Mercy.
La prima volta che l'ho sentita ho pianto, è stato nel mio periodo nero e volevo anche io come nel video musicale autodistruggermi pur di non essere come ad una macchina, ma ancora la canzone riesce ad assumere sempre nuovi significati per me.

Guardo i messaggi e ancora nulla.

"Ehy gorilla tutto bene? Se hai il telefono spento chiamami non appena hai tempo"

Sospiro e guardo il cielo, è nuvoloso, ma ogni tanto si intravede qualche raggio di luce.

***

"Non si è fatto sentire?"

"Ancora no, Mike sai qualcosa?"

"Non lo sento dall' altro giorno, forse ha la febbre"

"Giusto"

Rick si intromette nella conversazione abbracciando a se Beth.

"Quell' idiota potrebbe almeno rispondere! Se lo prendo gliela faccio venire io la febbre"

Credo di avergli scritto almeno un milione di messaggi, se non di più, ma se non risponde entro l'orario scolastico, giuro che appena uscita da qui vado a casa sua per tirargli le orecchie facendogli supplicare di risparmiarlo in ginocchio.

Non capisce che così rovina di più la mia precaria situazione mentale?
Di sicuro diventerò più schizzata di adesso.
Guardo ancora il telefono e su whatsapp non appare alcun segno blu.
Sospiro e torno in classe al suono della campanella, mentre nella mia mente iniziano a formarsi diversi scenari con Blake legato ad un letto di ospedale.

***

"Ricordatevi di studiare per domani il paragrafo dodici e... MCCARTHY TORNI QUI!"

"Mi dispiace ho fretta"

Scappo fuori dalla classe e corro verso la fermata dell' autobus, ma vedendo che arriverà tra non meno di venti minuti fermo un ragazzo con la moto e dopo avergli mostrato venti dollari parte in quarta verso la strada che gli ho indicato.
Io ovviamente sono senza casco e se mai questo genio che guida decidesse di cadere quella a rompersi la testa sarei io, tanto peggio di Blake, mi avrà sulla coscienza.

Arriviamo sotto casa di Blake e dopo aver dato i soldi al tizio scappo al piano di sopra saltando gli scalini a due a due.
Busso, dopo aver ripreso fiato, ripetutamente.

"BLAKE Apri prima che butto giù questa porta!"

Eppure a quest'ora lui avrebbe aperto la porta urlando come un pazzo e io mi sarei messa a ridere vedendo che indossava la maglietta al contrario, ma niente.
Smetto di bussare e allora decido di prendere la chiave di scorta che Blake mi ha mostrato una volta.
Mi arrampico sopra ad un mobile per prendere la chiave nel condotto dell' aria.
Per fortuna è ancora dove l'ha lasciata.

Mi sbrigo ad aprire la porta e non appena lo faccio, trovo il salotto vuoto.
Anche la cucina lo è e quindi vado in tutta fretta nella sua camera, ma ciò che vedo mi spaventa molto.
La stanza è vuota e gli armadi aperti, non ce traccia di lui.

"Forse è andato a lavoro, si, è sicuramente là"

Sistemo lo zaino in spalla e corro di nuovo fuori, la gente che mi guarda potrebbe pensare che io sia inseguita o che stia scappando dalla polizia.
Giro l'angolo e per schivare una signora che stavo per travolgere cado per terra.
Mi fanno male le ginocchia e noto che il patalone si è rotto ed è macchiato di sangue, anche le mani si sono sbucciate, ma riesco a rialzarmi e ad arrivare all' officina del vecchio Hardy zoppicando.

"BLAKE? SEI QUI?"

Vedo un paio di gambe venire verso di me dietro ad un auto, ma il mio cuore smette di battere nel vedere Hardy con quello sguardo da chi la sà lunga.

"Hardy, lui è qui vero? Dimmi di si"

Vedo che si avvicina a me, ma la sua figura viene offuscata dalla lacrime.

"Ragazza, ho una cosa per te, ma prima siediti, ti reggi a malapena in piedi."

Mi fa accomodare su di una sedia, ma non connetto più, sembra che il mondo si muova a rallentatore.

Poi una busta occupa la mia visuale e con le mani tremanti l' apro.
Sono due semplici parole.

"Non cercarmi"

Il mondo mi crolla addosso e Hardy è fermo nell'attesa di una mia reazione.

"Cosa... Cosa significa?"

"Blake, mi ha detto di darti solo questa se mai venivi qui, mi dispiace Erika"

"Io... cos-cosa dovrei fare?"

Non capisco niente, cosa succede? È solo un brutto scherzo, sì, deve essere per forza così, e allora perché le lacrime scendono copiose bagnando il foglio che stringo ancora tra le mie mani?

Cerco di asciugarle ridendo, vedendo il capo di Blake avvicinarsi per abbracciarmi, ma rifiuto e riesco ad alzarmi in piedi, voglio uscire, mi manca l'aria e la testa fa un male cane, tocco il braccialetto che lui mi ha regalato e lo stringo.

Muovo due passi per poi cadere per terra e urlare, non sento la mia voce, solo il silenzio più assoluto, mentre qualcuno mi abbraccia e cerca di tranquilizzarmi.
Fa male, fa molto male, avrei preferito un colpo di pistola che questo.
Blake è stato esattamente come ad una tempesta, ha distrutto e lasciato il mio cuore a mille pezzi, non posso sopportare anche questo dopo ciò che ho passato.
Non doveva diventare il mio mondo se aveva intenzione di giocare con me.
Lui-lui non... io mi sono innamorata del mio peggior nemico ed è stato l'errore più grande della mia vita.

Qualche ora prima...

"E cosa farai Blake?"

"Qualsiasi cosa, ma Erika non deve far parte della mia vita, quella donna ha ragione, io non sono nessuno, almeno per ora, e se voglio poter proteggere quella dannata nana malefica per la quale ho perso la testa, non posso restare. Abbi cura di lei Hardy, guardale le spalle per me."

"Dovresti rimanere e farlo tu"

"Non rovinerò la sua vita per colpa mia... ora vado. Ciao vecchio stronzo"

La figura di Blake si allontana, fino a sparire dalla visuale di Hardy, la sua direzione è ignota, ma di sicuro ha solo un obiettivo da raggiungere ed è disposto a soffrire e piangere dando le spalle all' uomo che l'ha cresciuto, lasciando dietro di se anche ben altro, come la ragazza che gli a regalato tanti di quei sorrisi da fargli credere di poter aver anche lui un finale felice.

Cinque anni dopo...

"Sicura di farcela?"

"Si mamma, non preoccuparti, sono calma"

"Siamo orgogliosi di te Erika"

"Grazie, mi raccomando non mancate"

Sono passati cinque anni, di lacrime e sofferenze, ma adesso tutto sta cambiando e il futuro di Erika è ancora tutto da vivere.

Le ultime due parti sono scritte in terza persona, mi confesso che avevi qualche lacrima scrivendo.(ho anche io dei sentimenti qualche volta)
Vi aspetto al sequel, mi raccomando non mancate!
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Manu

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