Esseri diversi #WATTYS2018

By rosy_fantasy

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[In revisione] Creature misteriose faranno parte della vita di Julie, una ragazza inglese di diciotto anni ch... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8 pt. 1
Capitolo 8 pt. 2
Capitolo 9
Capitolo 11

Capitolo 10

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By rosy_fantasy

           
Questa mattina la mia testa sta letteralmente scoppiando.
Dopo quello che ho vissuto ieri e la serata di due giorni fa, ho fatto tanta fatica a chiudere gli occhi per riposare. Tutta la mia notte è stato un flusso incessante di pensieri.
Quello che mi ha scosso di più è stato sapere che Logan è un angelo nero.

È stato il mio elfo custode a togliermi questo dubbio. Rúmil questa mattina ne ha approfittato per presentarsi alla mia famiglia. Loro ovviamente non sanno che già avevo avuto l'opportunità di conoscerlo.
Ha anche dormito da me. Ammetto che è divertente avere un elfo nella propria vita, forse è stato lui l'unico motivo per cui non ho perso la testa durante la notte.
Ho scoperto che sa moltissime cose su di me; mi osserva già da tantissimo tempo e non vedeva l'ora di stare al mio fianco. I suoi amici gli hanno fatto una festa prima che lui ieri sera venisse in casa mia. «Hai visto? Sei sempre in ritardo!». Mi rimprovera.

Si è infilato dentro il mio zaino non appena stavo per chiuderlo, nonostante sia un essere piccolo ha il suo peso.

Sto andando a scuola a piedi e Logan mi è appena passato davanti con la macchina e non si è nemmeno premurato a fermarsi per farmi andare con lui, per fortuna non piove. «Lo odio». Dico con rabbia.

Ieri ho scoperto che per "comportamenti scorretti" i miei intendevano ciò che avevo combinato alla festa in maschera. Non sapevo che ci fossero delle azioni che vengono segnalate non appena noi usiamo i nostri poteri sulla terra senza il consenso. «È nella sua indole essere così brutale». Ed ecco che tornano i miei mal di testa. «Julie, brigati però, è tardi!», mi incita ad andare più veloce.

Sarà per questo che i miei genitori hanno sempre cercato di tenermi lontana da lui?
Sapevano qualcosa?
La mia testa sta letteralmente esplodendo, troppo informazioni in così poco tempo mi stanno facendo impazzire. «Lui lo sa che anch'io sono un angelo?». Gli chiedo con la voce un po' tremante.

Non ho fatto altro che pensare a questo, volevo chiederglielo prima di andare a letto ma non ho avuto il coraggio.
Comincio a correre per la strada, devo arrivare in tempo per le lezioni. «Certo che lo sa!». Risponde con tono ovvio.

Bene, io ero l'unica allora a non saperlo, adesso capisco molte cose, anche il suo comportamento.

Arrivata a scuola proseguo con le mie lezioni quotidiane, trovando del tempo per stare con Edric solo durante la pausa pranzo.
Durante le ore di lezione ho pensato che forse per oggi sarebbe stato meglio mangiare qualcosa in mensa, visto che questa mattina non ho avuto nemmeno il tempo di farmi un toast perché Rúmil doveva presentarsi ai miei genitori.

È strano entrare qui, ci sono stata pochissime volte. I ragazzi ci guardano dalla testa ai piedi, probabilmente alcuni di loro non sanno nemmeno della nostra esistenza.
Dopo aver preso il cibo ci sediamo in un tavolo vuoto. «Adesso spiegami perché non siamo nel nostro solito posto». Dice guardandosi continuamente attorno.

Un brutto difetto di Edric è la sua paura di essere giudicato, quando in realtà non ha nulla di cui preoccuparsi, perché persone come lui, ce ne sono davvero poche al mondo. «Volevo mangiare qualcosa», faccio spallucce mangiando la mia insalata e guardandomi un attimo attorno.

Non ci sta osservando nessuno, forse non è così male stare qui dentro. «Non sarai qui per Logan, vero?». Mi chiede mescolando in continuazione la sua insalata.

Leggo un velo di tristezza nel suo sguardo. Probabilmente pensa che io lo stia trascurando, oppure ha paura che Logan possa prendere il suo posto. Tempo fa me ne aveva parlato, mi chiedeva se un giorno, nel caso in cui lui fosse tornato, che cosa avrei fatto io.
Beh, se avesse avuto ancora l'innocenza di una volta probabilmente l'avrei fatto unire a noi, ma per come sono messe le cose ora non dovrebbe preoccuparsi affatto si una possibile "sostituzione". «Non essere stupido!». Gli faccio un sorriso per rassicurarlo.

In realtà è il nuovo mondo che mi ha dato alla testa, non vedo l'ora di tornarci. «Io e Bertha ci siamo baciati». Dice a testa bassa.

È diventato tutto rosso ad un tratto, sembra davvero imbarazzato.

Wow, non mi aspettavo di certo una notizia del genere, sono davvero contenta per lui.
Di certo non me lo sarei mai aspettato. «È una notizia fantastica, no?». Gli chiedo cercando il suo sguardo.

Non riesce più a guardarmi negli occhi, sta mangiando la sua insalata e tiene gli occhi fissi sul piatto. «Non credi che sia stata una mossa troppo azzardata? Oggi non l'ho nemmeno vista a scuola. E se adesso non volesse più vedermi?». Chiede preoccupato.

Questo ragazzo si crea più problemi di quanti ne abbia io, però lo voglio bene proprio per questo. Ci aiutiamo a vicenda. «A Bertha sei sempre piaciuto, non preoccuparti! Prova ad inviarle un messaggio per vedere come sta, non essere nervoso», cerco di tranquillizzarlo. «Dopo che vi siete baciati si è comportata in maniera strana?».

Mi sento uno schifo, ieri avrei dovuto cercarlo per chiedergli della serata, invece mi sono chiusa nella stanza non facendo altro che pensare a tutto quello che in così poco tempo mi è successo. «No, ovviamente era imbarazzata. Era diventata rossissima, non sto nemmeno a dirti quanto fosse bella perché probabilmente vomiteresti per la mia sdolcinatezza». Dice con un sorrisino sul volto.

Sono davvero felicissima per lui, mi auguro che le cose possano andargli bene. Era da tantissimo tempo che gli dicevo di provarci e per fortuna alla fine sono riuscita a far succedere qualcosa fra di loro.

Il mio sguardo si sposta dietro le spalle di Edric, e ad un tratto quel sorriso dato dalla bella notizia si trasforma in una smorfia. Logan si muove sicuro di se mentre attraversa la mensa. Tiene la testa alta e le mani dentro le tasche del giubbotto di pelle, sa benissimo che al momento tutte le attenzioni sono rivolte a lui e non fa niente per evitarle.
Mi odio perché nonostante in questo momento stia provando del ribrezzo per lui, sento il mio cuore battere impazzito.

«Julie?». Dice Edric passando la sua mano davanti il mio viso. Poi volta la testa nella mia stessa direzione e sbuffa. «Davvero ti piace così tanto?». Mi chiede con tono di disgusto.

Sposto lo sguardo su di lui e comincio a scuotere la testa, facendo un sorriso per smascherare tutto quello che sto provando al momento. «Non dire sciocchezze». Dico mettendo tra le labbra la cannuccia del succo di frutta.

Mi scruta con lo sguardo in maniera poco convinta mentre io mantengo sempre la stessa espressione da ebete. «Cosa è successo alla festa tra di voi?», chiede curioso. «Ieri ti ho cercata, ma non mi hai risposto ai messaggi. Quindi ho dedotto che non volessi parlare con nessuno».

Metto il mento sulla mano tenendo il gomito piegato sul tavolo e guardandolo in maniera forse un po' troppo malinconica. «Abbiamo avuto dei problemi e scusami se non ti ho risposto, però hai ragione, volevo stare sola».

Le ore sono finalmente passate e adesso posso andare nell'altro mondo, mi basta chiuderegli occhi per ritrovarmi a Flemminia.
Rimango ancora una volta stupita per la bellezza di questo posto. Sono arrivata direttamente davanti alla mia scuola, è immensa, i tetti sono altissimi e l'interno è rilassante e accogliente.

Qualcuno mi viene addosso facendomi stordire per un attimo. «Scusami, ho sempre la testa fra le nuvole», dice una ragazza sorridendo e prendendo il libro che le è appena caduto. «Uh, tu dovresti essere nuova in questa scuola, non ti avevo mai vista». Si sposta una ciocca di capelli biondi dietro l'orecchio.

Sbaglio o questa è la Chrissie di questo posto?
Per un'attimo ho pensato di averla davanti, anche se lei non si sarebbe mai scusata con me.
Mantiene un bellissimo sorriso sul volto, ha dei lunghi capelli di un biondo veramente delicato che diventa più chiaro sulle punte, la frangetta arriva sino alle sue ciglia che sono lunghissime, occhi color nocciola che hanno un bel contrasto con il colore roseo della sua pelle. Inoltre è davvero ben truccata, sembra una di quelle ragazze che si trova su Pinterest. «Già, io sono Julie». Le porgo la mano.

Non voglio sempre essere la solita ragazza selettiva che non vuole stringere amicizia, non qui, mi sento nuova, rinata e voglio provare ad uscire un po' dalla mia comfort zone. «Io mi chiamo Darcey, benvenuta nella Angel White School!», dice entusiasta aprendo le braccia verso l'alto. «Oggi sarai di mia proprietà, quindi vieni con me». Mi prende per il polso trascinandomi con se.

Darcey è stata davvero carina con me; mi mostrato tutta la scuola raccontandomi le materie che si devono seguire, abbiamo frequentato lo stesso corso perché entrambe siamo al primo anno e alla fine mi ha chiesto di passare del tempo con lei anche dopo le lezioni.
Ho scoperto che gli angeli bianchi e neri non sono sempre esistiti, una volta non c'era questa differenza, tutto era pacifico e gli esseri erano uguali. Solo quando è subentrata la rabbia e la tristezza si è creato questo divario; alcuni angeli pian piano si sono fatti trasportare dalle proprie emozioni diventando irascibili, tanto da mutare in un essere opposto da ciò che erano.

Un'altra cosa che mi ha affascinata è stata che gli angeli possono far comparire delle spade quando devono combattere contro gli angeli neri.

Non ero mai stata così attenta durante le lezioni, non ho fatto altro che guardare l'insegnante in modo attento, senza perdere una parola.
Nonostante questo mondo in parte dovrebbe spaventarmi, sono felice di essere diversa. «Quindi Julie, parlami un po' di te». Si siede su una panchina bianca in mezzo ad un giardino pieno di fiori azzurri.

Anche sulla panchina ci sono fiori sparsi e se si toccano escono delle scintille blu come per magia. «Ho diciotto anni, vengo da York e ho scoperto di essere un angelo bianco da tre giorni circa». Dico guardando i miei piedi muoversi in maniera nervosa.

Non mi ero mai posta questa domanda, ovvero: cosa diresti alle altre persone su di te?
La mia vita non è entusiasmante, forse per un umano potrebbe esserlo se sentisse la mia storia, ma per un angelo è normale ciò che stiamo vivendo adesso, no?
Ad un tratto sento una sensazione di vuoto dentro di me, proprio perché non so che cosa dire. Non socializzo mai con le persone, e a stento so come si faccia. «Abbiamo la stessa età!», risponde entusiasta guardando sempre dalla mia parte. «E non stiamo nemmeno lontanissime! Io vengo da Whitby della contea del North Yorkshire, in Inghilterra ovviamente». Dice mostrandomi per l'ennesima volta il suo bel sorriso sicuro.

Siamo state insieme per tutte le lezioni e non l'ho vista abbattuta nemmeno per un secondo. È sempre sorridente, allegra e piena di energie.
È molto solare, almeno così sembra, e da una parte la invidio davvero tanto perché vorrei essere sicura. Quanto meno "apparentemente sicura" come sembra lei.

Ho sentito parlare di questa città, dovrebbe avere una bella storia, ma nonostante sia non molto lontana da dove abito, non ci sono mai stata.
In effetti non sono mai andata da nessuna parte. «Da quanto tempo hai scoperto di essere un angelo?». Le chiedo cambiando discorso.

Non si scompone nemmeno un po', rimane seduta composta con la solita espressione serena fissata in volto. «Da circa sette anni, i miei genitori mi hanno detto quasi subito che ero un angelo bianco. È stato stranissimo per me, stentavo a crederci e ho dovuto aspettare tantissimo prima di poter venire qui. Sai bene che prima dei diciotto anni non possiamo usare i poteri, quindi non abbiamo la capacità di visitare questo posto. L'ho vissuto tramite i racconti dei miei genitori e ho sempre fantasticato molto proprio perché non vedevo l'ora. Dopo i diciotto non ho più potuto fare a meno di Fremminia», solleva la testa al cielo. Sollevo anch'io la testa verso il cielo che è uno spettacolo, le stelle sembrano essere molto più vicine e brillano tantissimo. «E tu come mai l'hai scoperto da tre giorni?». Ripone lo sguardo su di me.

Riprendo a guardarla e faccio un finto sorriso. «Beh, i miei genitori volevano tenermi lontana da questo posto, lo considerano troppo pericoloso per me», sbuffo. Ridicoli. «Cosa ne pensi degli angeli neri? Conosci qualcuno?». Le chiedo.

La mia mente va subito a Logan...
Chissà che cosa farà lui nella sua scuola, quello che apprendono, se gli insegnano di essere cattivi...
Sarei curiosa di vedere Waterveiled, peccato che attraversare l'altro regno sia proibito. «No, un mio amico si però. Dice che non sono così male, ogni tanto un po' scontroso, ma nulla di esagerato», solleva le spalle guardandomi. «Tu invece?».

Sorrido distinto e comincio a mordicchiarmi il labbro un po' nervosa. Sento il viso caldo dopo questa domanda non dovrei sentirmi così, non dopo quello che mi ha fatto passare l'altra sera. «Il mio "ex" amico è un angelo nero a quanto pare».

Per la prima volta il sorriso scompare dal suo volto, sembra aver capito che c'è qualcosa che non va. «Ti piaceva, non è così?». Mi chiede quasi impaurita.

Metto le mani sulle mie guance e scuoto in modo insistente la testa cercando di auto convincermi che sia così.
Nel frattempo vedo che gli occhi della ragazza vengono coperti da due mani, sposto lo sguardo e noto un ragazzo di almeno due metri dietro di lei con un bellissimo sorriso. «Chi sono?». Chiede a Darcey.

Lei sorride per l'ennesima volta, in modo diverso però. Questo è il tipico sorriso delle ragazze innamorate, quello dolce ma accattivante al tempo stesso.
Si alza d'un tratto buttandogli le braccia attorno il collo e stringendosi a lui. «Mason!», dice entusiasta dandogli un bacio sulla guancia. «Ti stavo aspettando».

Ad un tratto mi sento di nuovo sola.

Lei sembra letteralmente persa da come lo guarda, dun tratto la ragazza super sicura si è trasformata a innamorata con la testa fra le nuvole. «Lei è Julie, l'ho conosciuta oggi». Dice presentandomi.

Mi accorgo solo adesso che alle spalle di "Mason" si trova un altro ragazzo.
Un altro bellissimo ragazzo.
Era in disparte, con le braccia conserte che guardava altrove. Come se non volesse essere lì in quel momento.
Non appena ha posato gli occhi su di me ho sentito un tuffo al cuore.
Julie, tutto bene?
È alto, credo un metro e novanta circa, ha delle spalle larghe, lo si notano nonostante indosso abbia una felpa di una taglia più grande di lui. Proprio per rimanere anonimo indossa pure il cappuccio, da dove escono i suoi capelli castani che gli ricadono spettinati sulla fronte. Quello che mi affascina di più sono i suoi occhi verdi che spiccano per via della sua pelle leggermente abbronzata.

Wow, non penso di aver mai visto un ragazzo così perfetto in vita mia.

Mason mi porge la mano e io gliela stringo subito, anche se con gli occhi non faccio altro che scorgere il mio sguardo sull'altro ragazzo. «Piacere, io sono Mason. Lui è il mio amico Tyson invece», si sposta per farmelo ammirare meglio. «Mi dispiace che tu abbia conosciuto questa pazza». Dice mettendo un braccio dietro le spalle della ragazza che gli fa subito una smorfia.

Mason, a differenza dell'altro ragazzo, sembra molto più sicuro di se e sfoggia con la sua maglietta aderente, i suoi pettorali. È leggermente più basso di lui, i capelli sono lunghi color biondo cenere con riflessi più chiari, anche i suoi occhi sono risaltati per via dell'abbronzatura. Solo che sono di un azzurro molto acceso.

Darcey e Mason esteticamente rispecchiano perfettamente Barbie e Ken.
E poi c'è Allan in una versione molto più bella.
Quasi tremo quando Tyson si avvicina a me per stringermi la mano, peccato che il suo sguardo non si sia posato nemmeno un attimo su di me.

Darcey si mette fra i ragazzi posando le sue braccia attorno le loro spalle e avvicinandoseli a se, così tanto da sollevarsi con i piedi da per terra essendo almeno quindici centimetri più bassa di entrambi. «Loro sono i miei uomini». Dice sorridendo soddisfatta.

Molto belli i suoi uomini. «Ciao ragazzi!». Dico totalmente imbarazzata.

Personaggi:

Darcey Cox

Mason Rivera

Tyson Walker

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