#ODIetAMO

By CatsLikeFish

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Sofia e Lorenzo, stessa scuola ma caratteri troppo diversi, riescono a mantenere le distanze tra loro, finché... More

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FINE!

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By CatsLikeFish

Amatemi perché ho
aggiornato di nuovo 😁

Non era la prima volta che mi capitava di svegliarmi accanto a Lorenzo.
Solo che stavolta il suo braccio mi teneva stretta e la sua mano stava interamente sopra al mio sedere.
Senza tralasciare il fatto che io ero in mutande.
Mi stropicciai appena gli occhi, e quando misi a fuoco il corpo di Lorenzo che stava sdraiato accanto a me, presi ad osservarlo attentamente.
Dormiva con la bocca socchiusa, stava a pancia in su con un braccio sul petto nudo e l'altro su di me.
Mi persi a guardare il suo torace definito.
"Come ci sono finita nel letto con uno con il corpo perfetto come quello di Lorenzo?"
La protuberanza sotto al boxer mi ipnotizzava. E senza rendermene conto, anche Lorenzo ad un certo punto si svegliò.

-Se vuoi te lo lascio guardare in tutto il suo splendore....-

Lo vidi sorridere con gli occhi assonnati, poi finse di abbassassi il boxer.
Non si era neanche svegliato che già mi prendeva in giro.

-No!!!-

Schizzai con le mani sulle sue in modo da fermare il suo gesto repertino.

- Rimani coperto!-

Aggiunsi prima di premere la faccia sul cuscino, imbarazzata come non mai.

-Non fare la timida, lo so che sei una piccola pervertita, Ferrari...-

La voce mattutina di Lorenzo era ancora più rauca del solito.
Mi vergognai perché mi aveva beccata a guardarlo, ma poi lui la prese a ridere così tanto che risi anche io, e alla fine quello fu un bel risveglio.
La risata di Lorenzo era davvero contagiosa, nonché molto dolce.

-Mi faccio una corsa,due pesi, poi vado a fare colazione...-

Lorenzo si tirò su, così mi alzai anche io, stando bene attenta a tenermi coperta con il lenzuolo.

- Okay..- biascicai guardandolo mentre frugava in un armadio.
Prese un paio di pantaloncini sportivi poi si voltò verso di me.

- Se non vuoi vedermi nudo ti consiglio di girarti.- mi minacciò.

Lo fece ridendo, ma quando vidi che si tirò giù i boxer, mi voltai di scatto, lanciando la faccia nel cuscino.

- Ma sei idiota!?!- soffocai un lamento.

- Beh??? Non posso cambiarmi?? Ma vedi un po' questa....-

Ovviamente mi stava di nuovo prendendo in giro. Lo sapevo che lo faceva apposta, ma per quanto fossimo stati intimi la sera prima, vedere Lorenzo senza vestiti mi incuteva un po' di ansia.

- Hai fatto??- chiesi titubante.

-Sì Ferrari, ma non pensare che io farò come hai fatto tu quando uscirai da quelle coperte.-

Scrutai i miei vestiti poggiati sulla sedia. Erano troppo lontani per raggiungerli con il lenzuolo addosso.

- Mi passi la maglia?-

-Non so di che maglia parli....- fece lui passandosi del gel tra i capelli, mentre si osservava allo specchio tutto compiaciuto.
Alzai gli occhi al soffitto.

-Dai non fare lo stronzo.-

-Guarda che ti ho già vista.-

Fece poi, leccandosi il labbro, ricordandomi che mi aveva anche baciata, non solo vista.

- Cretino.- biascicai innervosita.
Poi mi coprii con le mani e scesi a riprendermi la maglia che Lorenzo mi aveva prestato.

- Non pensare di tenerla.-

-Te la riporto dopo.- sbottai afferrando anche i miei jeans da terra.

- Dopo?-

Lorenzo smise di guardarsi allo specchio e alzò un sopracciglio nella mia direzione.
Mi immersi nei suoi occhi verdi per qualche secondo, non sapevo bene cosa rispondere.

- Quindi la piccola Ferrari che intenzioni ha per...'dopo'?-

Lorenzo fece un ghigno subdolo, avvicinandosi a me.
Mi ero persa il momento in cui si era lavato i denti, difatti il suo respiro di menta mi colpì sul labbro.

- Non so. Ti farò sapere...-

Usai il tono più disinteressato possibile, ma mi pesava un po' separarmi da lui, anche se non volevo ammetterlo a me stessa.

- Ora devo andare.-

Salutai Lorenzo ma lui mi fermò dal polso.

- Non te la cavi così, furbetta...-

Mi lasciò un leggero bacio sulle labbra.

- Stasera, ricordatelo.- disse diretto.

- Non lo so.. Ti dico.-

Rimasi sul vago, non volevo che desse per scontato che volessi stare con lui.
Anche se alla fine, quella era la verità.

Quando arrivai al mio bungalow mi accolse una Alice in un bagno di lacrime.
Mi voltai subito verso Mattia che stava seduto accanto a lei, tentando di consolarla.

- Ma cosa succede??- chiesi allarmata.

- È stato un brutto risveglio...- mormorò Mattia, massaggiando la schiena della nostra amica.

-Ha detto che possiamo stare insieme, ma lui vedrà anche altre ragazze! Ma che razza di stronzo è!!???-

Alice singhiozzò delle parole frammentate, ma capii che parlava di Jack.

-Ali mi dispiace, ma lo sai che le storie a distanza sono difficili...-

Mi sedetti accanto a lei e l'abbracciai, ma Alice era tesa come una corda di violino.

- Sono stata una stupida. Lo sapevo che le storie estive finiscono così..eppure mi sono fatta prendere...-

- Non sei stata stupida, forse ti sei illusa un po' ma la colpa non è solo tua.-

Mattia era dispiaciuto, ma nello stesso tempo pareva anche arrabbiato con Jack.
I singhiozzi di Alice non terminarono, ma si fecero più insistenti e nei suoi occhi fragili vidi la tristezza che già altre volte si era fatta strada dentro di lei.

- Mi aveva anche detto che mi amava. Perché non può dirmi che è finita invece di voler continuare ad illudermi??-

- Ai ragazzi piace tenere il piede in due scarpe.-

Mattia disse quella frase poi mi guardò e io mi sentii incredibilmente protagonista della frecciatina.

-Ma perché scusa tu ti comporteresti in questo modo, Matti??- chiesi io.

- No, io no. Se una mi piace voglio solo lei, non guarderei nessun'altra.-

Pensai a Lorenzo. Si proprio Lorenzo Gherbini. L'esemplare di maschio che maggiormente si discostava da questa descrizione. Sulla faccia della terra il suo prototipo di persona era il più lontano possibile da quello di un bravo ragazzo come Mattia.

-Lasciatemi sola- sbottò Alice prima di ributtarsi nel letto.

Io e Mattia uscimmo lasciando alla nostra amica i suoi spazi.

- Andiamo a prendere un po' di sole?- proposi mentre bazzicavamo davanti al bar.
Allungai il collo ma vidi solo la ragazza che lavorava sempre lì, di Lorenzo non c'era traccia.

-Dove eri la notte scorsa?-

La domanda di Mattia mi mandò in tilt. " E ora che rispondo??"

-Ehm.. Sono tornata tardi, ero in spiaggia a fare una videochiamata coi miei, poi mi son messa a leggere sulle sdraio in piscina...-

La lettura era sempre la mia scusa per tutto. Lo sapevano tutti che l'amavo più di ogni altra cosa e che mi sarei persa qualsiasi evento, anche il più importante, pur di leggere un buon libro.
Mattia finse di credermi mentre ci incamminammo verso la spiaggia.
Durante il tragitto però, sentii delle voci femminili schiamazzare.

- Oh c'è un torneo di pallavolo.- mormorò Mattia.

- Sì, galline contro oche.- sbottai stizzita, quando in mezzo a ragazze con bikini minuscoli, vidi anche Lorenzo.

Rallentai il passo senza mai fermarmi, giusto in tempo per notare come Lorenzo si rapportava a quelle ragazze.
Una gli passò la palla, lui schiaccio' il punto nel campo avversario ed il tutto finì con un grande abbraccio tra lui e la ragazza. La prese in braccio facendola roteare su se stessa.
Era abbronzata, capelli mori e lunghi ed un fisico snello rinchiuso in un costume fucsia.
Quando la vidi in viso la riconobbi subito: era Alba, la sorella di Salvetti.

-Dici che Jack rappresenta il maschio medio?- domandai a Mattia - Il suo ragionamento... cioè quello di Jack, secondo te è tipico di ogni ragazzo?-

Aspettai guardando Mattia corrucciare la fronte.

-Io fossi in Jack non direi mai una cosa del genere ad Alice, cioè..ad una che mi piace per davvero. -

"Ma forse uno come Lorenzo sì" pensai tra me e me mentre oltrepassavamo il campo di pallavolo.

-Ma magari sono io quello strano.- concluse Mattia guardandomi attento.

Il suo sguardo mi diede una scossa strana, come se il mio amico sapesse.

-Da un lato c'è la storia estiva...- mi incalzò lui -...in cui entrambi le parti sono consapevoli del breve destino della relazione.-

Mattia mi fece sorridere, sembrava esperto anche se non lo era. Tutta teoria, poca pratica. Un po' come me con l'amore. Leggevo romanzi da quando avevo 8 anni eppure nella vita reale non sapevo quali forme avesse l'amore vero.

-Ma sembrerebbe che Jack avesse altre intenzioni. Alice non è stupida, lui le aveva detto cose importanti...-
Mattia fece una pausa.
- Insomma per entrambi non era una storiella estiva.-

"Una storiella estiva."
Mi rimase impresso solo questo passo delle parole di Mattia.

Ci rimuginai su anche in spiaggia. La mia mente sembrava vagare per poi tornare sempre lì.
"E se fosse solo questo per lui?".

Dopo qualche bagno Mattia andò a prendersi un panino al bar, mentre io io provai a mandare un messaggio ad Alice che mi rispose con un
non ho fame, rimango in bungalow stasera.
Quindi lasciai Mattia al suo spuntino e nel tragitto per raggiungere le docce, ripassai davanti al campo da pallavolo.

-Hei non mi saluti!-

Lorenzo mi venne incontro, poi si levò la maglietta sudata.

- Ah. Ciao.- sbottai distogliendo lo sguardo dai suoi pettorali lucidi di sudore.

-E questo sarebbe un saluto?- fece lui aggrottando le sopracciglia.

Io continuai a camminare, provando ad ignorarlo, ma lui mi venne dietro.

- Beh, non vorrei che le tue amiche ci vedano parlare.- lo provocai.

Lorenzo mi afferrò il braccio prima di trascinarmi in un casottino abbandonato.

- E anche se fosse, Ferrari? Con loro ci gioco solamente.-

Si riferiva alla partita o a qualcos'altro?
Non mi fu chiaro, probabilmente perché stare con lui in uno spazio chiuso e ristretto mi dava al cervello.

-Già immagino.- bofonchiai scocciata, mentre lui accorciò la distanza tra di noi.
Sentivo il suo petto umido adagiarsi contro di me, mentre mi chiedevo come fosse possibile che la sua pelle profumasse anche dopo aver sudato.
Delle piccole goccioline imperlavano la sua fronte, mi rivolse un sorriso.

-E dai scherzo... Cioè più o meno.-

Così decisi di chiederglielo senza mezze misure.

-Lorenzo...rimarrà una cosa estiva questa?-

Gettai lo sguardo a terra, aspettando che lui mettesse fine al mio imbarazzo con una battuta per sdrammatizzare.

-Sì, certo.- rispose lui guardandomi dritta negli occhi. Così li risollevai e lasciai che le nostre iridi si mescolassero a fondo.

-Facciamo così. Rimane una cosa di una sola estate... Però Ferrari, devi darmela..-

Sgranai gli occhi quando Lorenzo mi spinse contro il muro premendomi la spalla contro la parete.

-Una possibilità intendo! Ma che avevi capito! - rise lui.

Lo guardai sconsolata.
Il suo modo di scherzare di solito mi faceva arrabbiare e poi mi metteva di buon umore, ma ora, dopo i discorsi fatti con Mattia, mi sentivo diversa.
Confusa. Amareggiata. Sconfitta.

- Che possibilità?-

- Di continuare a vederci...- mormorò lui, prima di mordicchiarsi le labbra umide, che erano ormai spettacolo per i miei occhi da qualche minuto.
Era davvero difficile non guardargliele dopo averle baciate.

-Non so...- dissi prima che lui facesse la sua mossa.
Si protrasse verso di me e senza troppi complimenti mi afferrò dai fianchi e prese a baciarmi il collo facendomi rabbrividire.

"Una possibilità? È sincero?" Mi chiesi.

- Hai un buon sapore Ferrari..-

Quando sentii la sua lingua solleticarmi la pelle, ogni parte del mio corpo si tese.
Istintivamente abbandonai le mani contro il suo torace duro, ma più lui proseguiva a baciarmi, più mi sentivo inerme sotto alle sue mani.
Arrivò alla mia mandibola, vi lasciò qualche bacio sopra, prima di raggiungere finalmente le mie labbra e affondarvi la lingua in mezzo.
Ansimai, ma mi accorsi che ero senza fiato perché lo stavo trattenendo da troppo tempo ormai, e quando Lorenzo premette la mano sul mio seno coperto dal costume, lo bloccai.

- Devo tornare in bungalow .-

Lui sorrise, il suo ghigno non sembrava promettere nulla di buono.

-Ci vediamo da me. Porta 'Il piccolo principe', mi piace quel libro-

🐸

- Come sta? Sei riuscita a farla smettere di piangere?-

- Ha mangiato un po' di gelato.- biascicò mesto, Mattia.

Mi sedetti in veranda a mettermi lo smalto, e mentre Mattia fissava il cielo, io presi ad inventarmi una scusa.

-Pensavo di andare a mangiare qualcosa al bar...-

- Ti accompagno?- chiese Mattia.

- No. No. Grazie.- dissi rapidamente, poi mi alzai e senza guardare il mio amico negli occhi mi dileguai.

Quando arrivai al bungalow di Lorenzo sentii delle voci: erano chiaramente Federico ed Alberto.
La porta si spalancò all'improvviso così feci a malapena in tempo a spiattellarmi contro il muro del bungalow per non farmi vedere dai due. Il buio aiutava a nascondermi.

- Allora domani sera non ci darai di nuovo buca alla festa, vero?-

- Ci verrò.- sentii Lorenzo rispondere.

"Stavo origliando!? Maledetta me! Ma cosa mi ha ridotta a fare questo ragazzo?!"

- Perché ci saranno Alba e le sue amiche, quindi vedi di farti vedere.-

- Ma vi sentite? Begli amici! Mi usate solo come come calamita attira-passere.-

Alzai gli occhi al cielo e sperai che le volgarità fossero terminate.

- Beh tu vedi di venire!- gli fecero gli altri due, prima di andarsene.

Li osservai andare via e non appena mi assicurai che erano spariti, saltai allo scoperto.

- Buh!-

Lorenzo fece un salto quando mi vide uscire fuori dal buio.

- Porca di quella merda!! Ferrari!! Mi vuoi morto??-

Sorrisi.

L'espressione terrorizzata di Lorenzo era tenera, ma si dissolse non appena i nostri occhi si incontrarono.

- T'avrò mica fatto paura sul serio???-

Lui mi afferrò di peso portandomi dentro.

- Adesso vedi che ti faccio, Ferrari!-

Ci rotolammo sul letto e io mi accorsi subito che era il lettino inferiore del letto a castello.

- Lorenzo!- urlai schifata quando toccammo il materasso.

- Le ho fatte lavare le lenzuola! Ti vuoi calmare!?-

- Uh.-

Lo guardai mentre me ne stavo incastrata sotto al suo corpo avvolto da una maglietta da sportiva ed un paio di pantaloni della tuta, beandomi di un intenso profumo di bagnoschiuma fruttato.

- Hai appena fatto la doccia?- domandai.

- Eh.- rispose lui - Hai finito con le cazzate? Possiamo metterci a fare qualcosa di più piacevole ora?-

Ridacchiai, così Lorenzo lo prese come un sì e cominciò a torturarmi la bocca di baci bagnati e veloci.
Sospirai a lungo, con piacere, quando le mie dita finirono tra i suoi capelli morbidi e puliti.
Li tirai appena quando Lorenzo prese a mordicchiarmi le labbra con fare giocoso.
Ci volle poco che le sue mani s'impossessarono delle mie gambe coperte dai pantaloncini, per poi salire verso i miei fianchi.
Percepii la forza delle sue dita mentre provo' ad accartocciarmi la maglia sullo stomaco, fece per sfilarmela, ma io lo fermai.

-Non posso dormire qui, Alice se ne accorgerà.-

- Ma come.....-

Lorenzo mise su un musetto deluso. Deluso, ma anche dannatamente tenero.
Ci mettemmo a sedere sul materasso, poi lanciò gli occhi verso la mia borsa abbandonata al fondo del letto.

- L'hai preso?-

- Sì.- risposi prima di tirare fuori "Il piccolo principe".

Lorenzo si mise le mani dietro alla nuca poi chiuse gli occhi.

- Muoviti Ferrari!-

Gli diedi una gomitata sul fianco, poi cominciai a leggere.
Proseguii per una ventina di pagine mentre Lorenzo non muoveva un muscolo, stava ad ascoltarmi attentamente senza interrompermi.

- Wow. È stato da brivido.-

Quando smisi di leggere lo guardai per capire se stesse scherzando come al suo solito.

-Sei serio?-

Lui rise.

- Io spoglio te e tu spogli me. Ora sono serio.-

Tornammo a baciarci con foga, mentre Lorenzo manovrava abilmente le mani sul mio corpo fino a privarlo prima della canottiera poi dei pantaloncini.
"Attenta, Sofi"
L'allarme nella mi testa suonava da diversi minuti ormai, ma la voce rauca e dolce di Lorenzo l'aveva già sovrastato.

- Sono ancora vestito Ferrari, perché non mi dai una mano...-

Rimasi incastrata sul suo bacino quando mi prese di peso e mi fece posizionare su di lui, sentii le mie zone intime sbattere contro il cavallo dei suo pantaloni.
-Ahi!- mormorai con le labbra prigioniere dei suoi baci.
Lorenzo accolse le mie mani nelle sue e me le porto contro il suo petto, come per invitarmi a spogliarlo.
La forza dei baci mi diede coraggio, così gli tolsi la maglietta ed il suo profumo arrivò alle mie narici più prepotente che mai.
Restai a fissare il suo torace perfetto, immaginai per un attimo di baciarlo ed improvvisamente mi sentii strana. Sentii una contrazione nella pancia e di rimando avvertii Lorenzo farsi più teso nei pantaloni.
"Quelli non glieli tolgo" pensai imbarazzata.

- È solo una cosa estiva. Di che hai paura?-

Fece lui tra un bacio e l'altro.
La sua domanda sembrava chiaramente provocatoria, e sottolineava la cavolata che avevo detto poco prima.

- Non so se....-

- Cosa non sai?- mi chiese lui con il fiato corto.

"Se posso andare fino in fondo..."

-Sofia, il tuo corpo lo vuole. Io lo voglio, tu lo vuoi. Ti prego lasciati andare per una volta.-

Lorenzo giocherellò a lungo con il gancetto del mio reggiseno.
Non ci stavamo più baciando.
Stavo seduta sopra di lui a fissare i suoi occhi verdi. Non sapevo letteralmente cosa fare.
Se avessi dato retta all'istinto probabilmente avrei mangiato di baci la sua pelle abbronzata e liscia, ma la mia testa era chiaramente allarmata.
C'era qualcosa che non mi permetteva di fidarmi di lui.
La maniera in cui mi accarezzava la schiena, era abile a farlo.
Così come mi sussurrava di lasciarmi andare.
Era convincente.
Forse troppo.
Non avevo più dubbi.
Dovevo fermarlo.
I miei pensieri mi avevano già portata ovunque, ma Lorenzo aveva avuto il tempo di invertire le nostre posizioni.
Soffiava lento sulle mie spalle, creando dei piccoli cerchietti immaginari con le labbra e con la lingua sulla mia pelle sensibile.

- Che c'è ?- chiese lui quando si rese conto che ero pensierosa.

- Lorenzo. Devo andare. Sul serio.-

Si tirò su, scompigliandosi nervosamente i capelli folti.

-Cazzo, Ferrari tu vuoi farmi del male!- ringhiò, premendo con il pollice verso il basso il rigonfiamento che si ergeva sotto al tessuto dei pantaloni.
Non risi affatto, così lui si fece davvero serio.
Il suo stesso tono di voce cambiò.

-Che c'è Sofia?-

-Niente, sto pensando a quando torneremo a scuola....-

-Pensi già alla scuola? E dire che io scherzavo quando dicevo che eri una secchiona..-

-Smettila.- Ribattei innervosita, riprendendomi la canottiera da per terra.

-Non ti darò fastidio a scuola, se è questo che ti preoccupa.. né ti prenderò in giro.-

Mi fece gli occhi grandi, e io usai tutto il buonsenso che avevo per respingerlo.

-Come faccio a fidarmi??- gli chiesi rivestendomi.

-Ti do la mia parola. Faremo finta di niente. Come se non fosse successo.-

Rimasi imbambolata a fissarlo, mentre se ne stava stravaccato a torso nudo coi capelli spettinati e le guance arrossate.
Era bello sì, ma diceva una crudeltà dopo l'altra.

Voleva davvero farlo con me e poi fingere che non fosse successo?

-Ma ti senti Gherbini?!?-

- Ma che ho detto? Voglio fare sesso con te, è sbagliato?-

Sbarrai gli occhi per la rabbia.

-Si è sbagliato, se poi non vedi l'ora di nasconderlo!!-

Lui rimase frastornato per il mio tono di voce un po' troppo alto.

-È questo il problema, Ferrari?-

"Non solo"

-Tra noi ce ne sarebbero infiniti di problemi, Lorenzo.- sputai prima di rimettermi le scarpe.

-Ma che dici???-

Così glielo dissi chiaro e tondo.

-Sei stato bocciato, Lorenzo!-

-E allora!?- ridacchiò lui, ignaro.

-E allora, genio, in che classe pensi che sarai a settembre?? -

-Ohhhhh porca merda!!!!-

Lo vidi sbraitare, per poco non cadde giù dal letto.

-Ecco appunto! Ci vedremo tutti i santi giorni!- replicai risentita.

Ma lui non disse nulla per cambiare le cose, per rassicurarmi, si lasciò andare a varie imprecazioni, mentre cercava un pacchetto di sigarette nelle tasche dei pantaloni.

- Oh cazzo...-

Me ne andai senza neanche voltarmi questa volta.

🐸🐸🐸🐸🐸🐸🐸🐸

Che ne dite?
Faranno pace?

Non perdetevi il prossimo!

😙

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