#ODIetAMO

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Sofia e Lorenzo, stessa scuola ma caratteri troppo diversi, riescono a mantenere le distanze tra loro, finché... More

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FINE!

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By CatsLikeFish

Sofia sei cattiva.

Mi arrivò quel whatsapp il pomeriggio seguente.
E sorrisi quando lo lessi.
Lo facevo sempre quando Lorenzo mi scriveva.
Era un riflesso involontario.

Che ho fatto ora a sua maestà Gherbini, il signorotto del campeggio?😁

Brava prendi per il culo. Intanto non mi scrivi mai manco per il cazzo🖕🏻

Immaginai quelle parole dette con la sua voce roca, con tono arrabbiato ma divertito.
Non gli risposi.

- Andiamo Sofi???-

Alice richiamo' la mia attenzione.
Una giornata di relax in spiaggia con Mattia e Alice, ecco il riassunto di quello che sarebbe stato il mio pomeriggio.

- Ancora quattro giorni, poi giuro che tornerete a stare comode.- disse Mattia.

- Sofia sta immobile come un morto quando dorme. A me non ha dato fastidio.-

replicò Alice, riferendosi al fatto che la notte prima io e lei avevamo condiviso il letto, mentre avevo lasciato il mio a Mattia.

- Dove vai?- chiese Alice incuriosita dal fatto che alle cinque in punto decisi di tornare in bungalow.

- A farmi una doccia, te l'ho detto!-

- Uhm. Okay.-

Alice sembrò stranita ma durò poco perché Jack la chiamo su Skype, causando sbadigli a profusione del povero Mattia.

Ed era quello che feci davvero, la doccia, solo che poi passai mezz'ora tra tutorial e altre cavolate inutili su YouTube per carpire i segreti per avere le ciglia più lunghe e la pelle più luminosa.
Non mi ero mai interessata a queste inezie, non perché mi reputassi particolarmente bella, ma semplicemente perché sapevo che quelle idiozie superficiali non facevano per me.
E poi mi vedevo carina, non perfetta, ma comunque mi andavo bene così com'ero, con i miei fianchi morbidi ed i miei capelli poco voluminosi.
Ed era stato così fino a qualche giorno fa. Perché in spiaggia 'quelle' ragazze le vedevo.
Nella mia testa l'aggettivo "quelle" stava a significare che erano state sotto alle grinfie di Lorenzo.
E, sebbene fosse stato anche solo per qualche ora, lui era stato attratto da loro.
Lui era abituato a ragazze come loro.
Avevano gli zigomi segnati, le labbra gonfie, i nasi perfetti.
Per non parlare del loro aspetto fisico. C'erano quelle altissime e magre, come Lisa. C'erano quelle super sportive, con un fisico invidiabile. E poi c'erano quelle che avevano tutte queste cose, con tanto di viso da copertina.
Certo nessuna di loro era Gigi Hadid, ma erano pur sempre ragazze bellissime.

Ed io ero solo Sofia Ferrari.

Da quando ti lamenti se non ti cerco?

Dopo qualche ora risposi così a Lorenzo, poi lanciai l'ennesima occhiata allo specchio.
Mi ero curvata i capelli con il ferro, e mi trovavo insolitamente attraente.

Ma chi si lamenta! Dico solo che sei cattiva.

Alzai gli occhi al soffitto.

E tu sei una lagna Gherbini

Te la do io la lagna, Ferrari.
Senti ma.....Che fai ?

Mi morsi la guancia.
"Che faccio? Mi guardo allo specchio come un'insicura cronica?"
Così decisi di mentirgli, alla fine non era una gran bugia.

Leggo..tu?

Lui rispose subito dopo.

Stai ripassando la Bibbia a memoria?

"Ma che cazzo dice!?"
Scossi il capo, ed involontariamente presi a sorridere come una stupida davanti allo schermo del cellulare, perché immaginai la sua voce dire quelle cose.
Poi iniziai a comporre.

Senti ma...|

E subito mi bloccai.
Non volevo sembrargli maliziosa, però volevo chiedergli cosa intendeva con "chi dice che dobbiamo dormire?"
Perché era su quella frase che avevo riflettuto tutta la sera precedente.

Sto ripassando il "va a farti fottere" in tutte le lingue, nel caso avessi bisogno mandarti a quel paese con fantasia

Risposi, ma non feci in tempo a posare il cellulare che mi arrivò una notifica.

Ahah ma vai a fare un po' di stretching con quella linguaccia, che poi ci penso io a tenertela impegnata

Arrossii immediatamente per il modo di esprimersi diretto ed inequivocabile che aveva Lorenzo.
"E ora che gli rispondo?"
Perché c'era solo una domanda nella mia mente "Quando ci vedremo?"

Che intenzioni hai per stasera Gherbini?

E lui ovviamente mi prese in giro, come sempre.

Te l'ho già detto ieri. Ti hanno privato della memoria oltre che della vista?

Scossi il capo di nuovo, poi iniziai a comporre.

Sei piacevole come un palo in culo

Scusi se la correggo, Ferrari. Sono piacevole come un palo nella vagina. Quindi...dato che non puoi fare a meno di me, ci vediamo?

Non sapevo se essere infastidita dalle sue volgarità continue o se mettermi a ridere.

Quando?

Vuoi l'invito scritto? Vieni qui

Lessi il messaggio due volte.
"Vieni qui? Ma chi si crede di essere?" Ormai me l'ero chiesto troppe volte e avevo capito che la sua presunzione era un dato di fatto, era inutile tentare di litigarci ogni volta che si comportava così.

Ci vediamo tra un'ora

Risposi fredda.

Mi diedi un'ora, così avevo tutto il tempo per prepararmi con cura.
Finii per mettermi così tanta matita negli occhi che dovetti levarmi le lenti a contatto.
Così, quella sera, con una linea di eye-liner in più e una passata di rossetto data con minuzia e precisione, uscii dal bungalow.

-Hei cretino!-

Lo urlai un po' troppo forte.
Così forte che due ragazze sedute sugli scalini del bungalow di Lorenzo si voltarono.
E io mi morsicai la lingua, perché non avevo messo gli occhiali e perciò non avevo visto le ragazze davanti alla porta di Gherbini.
Ormai ero lì, potevo scegliere di tornarmene indietro oppure superare le due ragazze e bussare alla porta.
"Dannazione la prossima volta metterò gli occhiali" me lo ripetei quando sentii la voce di Salvetti.
Non avevo visto neanche lui.

-Stai a fa la fila per quella fighetta di Gherbini?-

Guardai male Salvetti che stava col suo gruppetto poco distante, ma comunque mi agitai.
Le due ragazze sedute sui gradini risero. Non erano italiane.
Mi agitai ancora di più.

"E se mi stesse prendendo in giro?"

E quella domanda si fece più lapidaria quando arrivai alla porta di legno del bungalow e mi sporsi verso la finestra per guardare dentro.
Scorsi la sagoma di Lorenzo, le sue spalle larghe e la sua schiena piena riempivano una maglietta aderente, mentre stava stravaccato su una sedia.
E poi vidi una sagoma più longilinea vicino a lui. Era una ragazza.
Mai vista prima.
Avevo di nuovo nuovo quell'opzione.
Andare avanti o andarmene via.
Ma l'istinto prese il sopravvento, così entrai.

- Si e poi c'era questo principe..-

Non capii bene cosa stava accadendo lì dentro, ma mi bastò sentire la voce di Lorenzo che parlava del mio libro.

-Tu, che non hai mai aperto un libro in vita tua, usi le storie che ti racconto per abbordare le ragazze!?-

Inveii così, senza preavviso, facendo quasi sobbalzare Lorenzo che si voltò verso di me confuso.
Notai che aveva gli auricolari nell'orecchie.

-Ma che cazzo dici!?.- sbraitò infastidito, guardandomi male.

-Non sapevo avessi compagnia.
Non sarei venuta.- sbottai secca.

-He?-

Lorenzo sembrava in un altro mondo, quando si voltò verso la ragazza seduta sul suo letto quasi si stupì di vederla lì.

-Vabbe ciao.- conclusi prima di andarmene via.

Feci di corsa gli scalini e fui attratta dalla voce di Lorenzo che parlava con qualcun'altro.

-Hei. Non riesco a venire alla festa.
Ci si vede in spiaggia prima o poi-

Lo sentii dire così, ma poco mi importava perché ero decisa a tornare nel mio bungalow e togliermi tutto quel mascara, tutto quel trucco ridicolo e mettermi gli occhiali.
Ma non feci in tempo a raggiungere la porta che Lorenzo mi aveva seguita fino al mio bungalow.

- Comunque vieni con quei jeans e manco mi fai vedere come ti stanno?-

Respirò ansante, per via della corsetta che aveva fatto per raggiungermi.

- Ma vattene.- sbottai.

-Fai la gelosa?-

E poi sorrise.

-No.- sputai distogliendo lo sguardo dalle sue iridi brillanti.

- Fai ridere.- disse lui.

A quel punto fu difficile trattenermi.

-Tu mi fai ridere! Prima dici una cosa poi.......- mi bloccai perché mi accorsi che era da stupidi mettersi a rinfacciare una cosa del genere ad uno come lui -...ah che stupida!- conclusi.

Mi sentii tremendamente ingenua di fronte a Lorenzo, per quanto mi fossi sforzata a truccarmi ed agghindarmi, c'era qualcosa che a me sarebbe sempre mancato. Qualcosa che le altre ragazze avevano e io no. Ed era il coraggio.
Il coraggio di starmene lì a baciare un ragazzo inaffidabile e senza un minimo di intenzioni serie.

- Che ingenua.- mi scappo' questo commento sottovoce ma Lorenzo lo udì.

-Non sei ingenua. È solo che... ho delle amiche.-

Lo vidi scrollare le spalle.

-Già.- replicai imbarazzata.

Il nevoso aveva già lasciato spazio all'imbarazzo. Mi vergognavo perché non avevo nessun diritto di andare da lui e dirgli chi frequentare ed in che modi, e sebbene non l'avessi fatto, inconsciamente sapevo che mi dava fastidio il suo atteggiamento superficiale con le ragazze.
Lorenzo si avvicinò a me, sentii il tocco delle sue dita sulla mia spalla scoperta, fu così leggero che mi fece rabbrividire.

-Sofia non è come pensi tu, comunque. Quelle erano delle ragazze che ho conosciuto qualche giorno fa. Mi sono venute a trovare e a chiedermi delle lenzuola pulite. Le ho fatte aspettare perché stavo parlando con mio fratello.-

Mi ricordai degli auricolari che gli avevo visto nelle orecchie.
Mi feci piccola contro la ringhiera di legno del mio bungalow, vergognandomi davvero tanto per aver pensato male di lui.

-Quello che hai sentito lo stavo raccontando a mio fratello. Stavo parlando con lui.-

Chiusi gli occhi, perché mi resi conto che per colpa mia, per rincorrere me, aveva dovuto stoppare la chiamata con il suo fratellino.

-Non sarei dovuta venire.- bisbigliai.

-Ho rifiutato ad andare ad una festa per venire qui!- esclamò lui con fare arrogante, quando si accorse che ero trattenuta nei suoi confronti.

- E vuoi un premio allora!??!-

La mia linguaccia tagliente si fece sentire, ma i suoi occhi color smerlando vivo furono decisamente dolci quando si posarono sulle mie labbra.

-Sì, voglio almeno un bacio.-

Mi morsi il labbro per l'agitazione.

- Beh....sei pieno di ragazze a cui chiederlo.-

Lo provocai, ma lui non cascò in uno dei nostri soliti litigi, disse solo
-Baciami per favore, Sofia.-

Non riuscii più a resistere e lasciai che le nostre labbra si amalgamarono tra loro, lasciando spazio a piccoli spiragli di ossigeno che furono presto riempiti e svuotati dai movimenti veloci delle nostre lingue.
Sì, Lorenzo era bravo a baciare.

Lo costatai solo in quel momento, perché le altre volte che ci baciavamo ero troppo presa a volare da qualche parte con la testa.

-Scusa se non mi sono fidata si te.- bisbigliai sottovoce contro l'incavo profumato del suo collo.

- È normale che non ti fidi di me.-

Rimanemmo vicini ed in silenzio per qualche attimo.
Non eravamo proprio abbracciati, ma stavo con la testa contro il suo petto mentre Lorenzo mi teneva una mano dietro alla schiena.

-Quanti anni ha?- chiesi poi.

-Nove.-

-Oh.-

Mi intenerii subito perché mi immaginai un bellissimo bambino con gli stessi occhi di Lorenzo.

-Questa per me dovrebbe essere una punizione. Perché sono rimasto bocciato.- disse ad occhi bassi.

-Non mi sembra. Ti ubriachi e stai con una ragazza diversa ogni sera.- ribattei senza pensarci più.

Lorenzo aggrottò le sopracciglia chiare, fissandomi storto.

-Già stare con te però.. È una punizione...-

Non mi ridacchiò in faccia come al suo solito, ma lo fece contro il mio collo mentre con le labbra stimolava il lobo del mio orecchio.
Sospirai più forte quando sentii il suo respiro caldo contro la mia clavicola destra.
Udii le sue parole sussurrate come miele caldo sul mio corpo.

- Non stiamo qui...voglio andare dentro, Ferrari..-

Giocherellò con le dita sulla mia pancia, così lo spintonai.

- Smettila di fare il cretino!-

Scoppiai a ridere e mi sciolsi un pochettino, il suo modo di fare alla fine mi aiutava a smettere di essere sempre così rigida.
Ridacchiammo per un po' quando poi Lorenzo si fece serio.

-Posso rimanere qui?- chiese indicandomi la porta del bungalow.

-Ehm no..C'è a malapena posto per tre.-

- Per tre?- Lorenzo si strani'.

-Dormiamo in tre, dato che non m'hai lasciato un materasso.- mi lamentai.

-Ma allora ci dormi con quello spilungone!??-

Strinse le sopracciglia tra loro, e mi fissò in attesa.

-No! Divido il letto con Ali.- replicai scuotendo la testa.

-Vieni da me.-

Lorenzo mi prese il braccio, senza troppi complimenti.

-Ma no..-

Indietreggiai appena ma la sua presa era sicura.
Percorremmo tutto il camping in quel modo, non mi teneva per mano, ma mi stava letteralmente trascinando per l'avambraccio.

- La smetti?!- domandai.

-Scegli: il mio letto o la piscina.- fece lui quando arrivammo davanti al suo bungalow.

Soffiai fuori l'aria, soffocando una risata imbarazzata.
Rise anche lui, così entrammo e non appena chiuse la porta e accese la lampada sul comodino, mi ricordai di cosa ci faceva Lorenzo in quel letto.

-Non ci dormo sotto.-

Ci lanciammo un'occhiata divertita.

- Va bene... Ma sappi che dovremmo dormire nel letto sotto, perché è lì che ci...-

- Zitto! Idiota!- urlai, lui però si buttò su di me e mi prese di peso lanciandomi sul materasso del lettino superiore.

Quando Lorenzo si avvicinò a me rimasi ferma a fissare i suoi occhioni verdi.

-Non stare rigida come un bastoncino di pesce surgelato.-

Mi fece ridere per l'ennesima volta.

-E che devo fare....- bisbigliai sottovoce, sentendo la salivazione aumentare sempre di più.
Eravamo sdraiati appiccicati e sentivo che c'era qualcosa che stava crescendo tra noi.

Mi piaceva baciarlo, su questo non c'erano dubbi. Ma poi?
Perché avevo acconsentito di stare in quel letto con lui?
Lorenzo aveva la sua fama e lo sapevano tutti che non si sarebbe accontentato di semplici bacetti innocenti. In che guaio mi stavo cacciando?

-Rilassati.- fece lui con voce suadente.

E così feci quando riprendemmo a baciarci. Una cosa che mi piaceva era che Lorenzo teneva sempre le mani a posto, non si era mai sognato di toccarmi, a parte quando mi aveva infilato le mani sotto al reggiseno.
Lo schiocco sonoro delle nostre bocche che si univano si fece più forte, come più forte era la pressione dei nostri corpi premuti.
Indietreggiai quando sentii il bacino di Lorenzo farsi più solido.

-Non ti mangio, Sofia. Perché hai paura?- domandò con uno sguardo che aveva un nonsoche' di innocente.

Non risposi, ma lasciai che le mie dita sprofondassero tra i suoi capelli morbidi. Erano fini eppure mossi, addirittura ricci i alcuni punti.

- Ti piacciono i miei capelli eh?- mi prese in giro quando si accorse della mia presa tra le sue ciocche.

- È tanto ovvio?- domandai con un mezzo sorriso.

- Beh da come li tocchi pare di sì....-

In generale non mi imbarazzavo quando usava quel tono di voce così seducente, ma ora mi intimidii perché Lorenzo mise una mano sul mio fianco fasciato dai jeans e disse una cosa.

- La vuoi una mia maglia? Che così dormi scomoda....-

Non aveva tutti i torti, quindi accettai.

- Okay, ma mi cambio in bagno.-

Lorenzo ridacchiò,poi scese dal lettino e mi prese una maglia delle sue.

-Questa ti piace?- chiese porgendomi una maglia verde gigante.

- Sì.- risposi prontamente, notando quanto fosse grande.
Mi chiusi in bagno, la indossai subito e notai con piacere che mi arrivava alle ginocchia.
Non potei fare a meno di inspirare a pieni polmoni il suo profumo paradisiaco.
Quando uscii dal bagno Lorenzo stava già nel letto ad aspettarmi.
Si era tenuto la maglietta addosso, ma bastò alzare il lenzuolo per vedere che era rimasto con un paio di boxer bianchi.

- Ma...!-

Non riuscii a dire altro che Lorenzo si fiondò su di me schiacciandomi contro il materasso.

- Sofia.........-

- Che vuoi??-

-Baciami. Non ti chiedo altro..-

La mia pelle andò in fiamme quando tutto il calore del suo corpo si riversò contro il mio, tentai di abbassarmi la maglia il più possibile ma il bacio si fece così intenso che persi il controllo delle mani. Presero a viaggiare veloci sulla schiena muscolosa di Lorenzo, che si tirò su la maglietta e se la sfilò completamente lasciandomi ad ammirare il suo addome tonico.

-Porca merda, che caldo.-

mugugnò prima di lanciare la maglia giù dal lettino a castello.
E con le mani cominciai a tracciare una traiettoria immaginaria sulla sua pelle abbronzata, le mie dita si incastrano tra i mille muscoli del suo addome sodo.

"Come fa ad essere così duro?" pensai pigiando contro il petto ampio che torreggiava su di me, vergognandomi tantissimo di averlo anche solo pensato.

-Ti stai chiedendo come faccio ad essere così figo? - domandò Lorenzo, con un sorriso svenevole.

-Ma smettila!!-

La presi sul ridere, ma lui si accostò al mio orecchio e lo inumidì con il suono delle sue parole sussurrate.

-Mi alleno molto, Ferrari.. Soprattutto a letto.-

Premette ancora di più il suo corpo contro il mio e io cominciai a sentirmi strana.
"Ma che diavolo mi succede??"
Chiusi gli occhi mentre Lorenzo tracciava il mio collo di baci umidi, poi con la mano mi accarezzò la pancia e solo quando arrivò al reggiseno mi resi conto che mi aveva infilato una mano sotto alla maglietta.
Mi sentii travolta da un turbinio di emozioni incontrollabili quando le gambe furono completamente scoperte e sentii l'eccitazione di Lorenzo premere contro le mie mutande.
Il suo bacino stava perfettamente tra le mie cosce, ero stata così concentrata a guardarlo e baciarlo, che mi ero persa il pezzo in cui le nostre parti intime erano entrate in contatto, nonostante il cotone le separasse.

- E oltre ai miei capelli cosa ti piace di me...?- sussurrò lui, sempre più roco nel mio orecchio.

Facevo fatica a pensare, figuriamoci a trovare una risposta sensata.

- Di sicuro so cosa non mi piace.- risposi con un il respiro bloccato nei polmoni.
Sentii le sue labbra strisciare morbide sulle mie.

- Ti piace tutto di me, Ferrari..dovresti ammetterlo.-

Chiusi gli occhi e mi lasciai baciare ancora, stavolta però lo feci maledicendomi perché Lorenzo era peggio del diavolo tentatore. Era capace di essere odioso ed adorabile nello stesso momento.

- Di sicuro so cosa non mi piace di te. Le tue battutine ridicole- mormorai non appena ebbi il respiro di parlare.

Deglutii a fatica quando tra un bacio e l'altro mi sfilò la sua maglietta e mi rivolse un sorrisetto appagato.

- Questa è mia. Sono stato gentile a prestartela, ma hai detto che le mie battutine sono ridicole....quindi la togliamo.-

Ridacchiai perché era tutto un gioco, ed era persino piacevole.
Lorenzo prese ad infilare una mano sotto alla mia schiena, mi sollevò appena giusto in tempo per slacciarmi il gancetto del reggiseno.
Spalancai gli occhi, ma quando aprii la bocca non uscì nulla.
"E ora sono cavoli tuoi, Sofia" mi dissi tra me e me.
Il mio respiro accelerò visibilmente quando Lorenzo mi passò entrambe le mani sulle spalle, abbassandolo in contemporanea le spalline del reggiseno, prima di togliermelo del tutto.
Rimasi immobile, paralizzata.
Mai nessuno mi aveva vista nuda, e di sicuro mai avrei creduto che m'avrebbe vista Lorenzo Gherbini.
Andai in panico per qualche secondo, mi sentii terribilmente a disagio, immersa in mille "e se non gli piaccio?" Ma Lorenzo si morse il labbro e mi guardò con bramosia, prima di tornare a baciarmi.
Il suo petto caldo strofinava contro il mio seno scoperto e ogni volta che le nostre pelli si sfioravano sentivo i brividi.
Mi uscì un gemito che mai avevo emesso, e avvenne proprio quando Lorenzo posò una mano calda sul mio seno e prese a far girare in circolo il pollice sul mio capezzolo.
Serrai subito la bocca, per paura che lui avesse sentito il mio ansimare, ma Lorenzo sorrise.
Era piacevole la maniera in cui mi sfiorava e nello stesso momento mi baciava, come potevo trattenermi?
Mi uscì un altro verso di piacere, ma mi irrigidii per l'imbarazzo.

-Che c'è? Non ti vergognare.. mi piace se lo fai.- replicò lui, con molta calma.

Non dissi nulla, ma lasciai che Lorenzo mi baciasse il collo, poi il petto, fino a scendere giù sul mio stomaco.
Con la bocca esploro' il mio corpo, ma quando arrivò al bordo delle mie mutande, sentii la schiena irrigidirsi ancora.

-Non stiamo facendo niente di strano, Sofia.....- tentò di tranquillizzarmi lui, tirandosi su.

Notai che sotto ai boxer qualcosa era cresciuto a dismisura.

-Si lo so, ma tu....-

- Io cosa? Sono eccitato?Sì, non posso nasconderlo..-

Fece lui, tirandosi il labbro sotto ai denti.
Discostai subito gli occhi dalla sua protuberanza, poi provai a dire qualcosa per levarmi dalla l'imbarazzo.

-E io..-

Lui mi interruppe.

-E tu anche sei eccitata, Sofia...è normale!- rise con un sorriso luminoso, poi mi si gettò facendomi ridere di rimando.
Non appena ritrovai le forze per tornare seria, provai a spiegargli cosa provavo.

-Ma no..voglio dire..non so se..questa cosa...-

Mi coprii il petto con le braccia,ma lui mi discostò le mani e se le portò sui fianchi, mentre stava seduto sopra di me.

-Non posso farti male può solo piacerti. - disse poi, prima di sfiorare le mie cosce con la mano.
Vi infilò la mano in mezzo ed arrivò ad accarezzarmi proprio in mezzo.

-Lorenzo..-

Zitti' il mio parlare stampandomi un lungo bacio sulle labbra, poi vi soffiò sopra con voce accennata.

-Piace a tutte sta tranquilla...-

Lorenzo decisamente confuso per la reazione che ebbi in quel momento. Mi voltai sul fianco e mi coprii immediatamente con il lenzuolo.

-Scusa..dai.. non dovevo dire così.-

Sentii la sua voce di solito divertita, farsi più mesta.

-È che non sono io a parlare...quando sto così carico-

Mi fece innervosire ancora di più.

-E allora va a scaricarti da un'altra parte, Gherbini!-

-Sofia per favore...ci sto provando a non fare il coglione apprezza questo almeno.-

Mi sfiorò il braccio e quando sentii il tocco caldo della sua mano sulla mia spalla, sentii l'istinto irrefrenabile di posarci sopra la mia.
Lo sentii accoccolarsi alle mie spalle, prima di percepire indistintamente il suo respiro caldo sulla mia schiena nuda.

-Ammetti che quella notte non abbiamo fatto niente..- azzardai.

-No. Eri totalmente ubriaca e sappi che avrei potuto toccarti, e magari pure....-

-Lorenzo!- lo sgridai.

-Ma non l'ho fatto, ovvio. - sussurrò lui contro i miei capelli -Eri perfettamente cosciente ma non eri in te... e poi non ti saresti ricordata un cazzo.-

Allungai il braccio verso la maglia che era rimasta impigliata sul bordo del letto.

-No, non ti rivestire.. dormiamo così.-

Lorenzo fermò la mia mano, poi spense la luce e tornò ad abbracciarmi.
Quasi non ricordavo neanche il perché avessimo litigato poco prima.

- Buonanotte Gherbini.- dissi io adagiando la schiena nuda contro il suo petto confortevole.

- Notte Ferrari.- rispose lui, prima di posare le labbra sulla mia spalla ed addormentarsi.

🐸🐸🐸🐸

Aaaaaaaaa
Carucci loro, no?

Perché pensate sempre che ho in mente di rovinare tutto??

Siete malfidate!
O forse mi conoscete 🙈😁

Nei prossimi capitoli la cosa Ferrari-Gherbini
si movimenterà un po'!

😘

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