Tim
Sally, Sally, Sally, sei al arrivata al dunque ragazzina...
Non potevi resistere più e nemmeno io, ma sono stato bravo a nasconderlo.
Sono uscito dalla palestra, la tuta da passeggio indosso, quella grigia di maglia che si appoggia ai muscoli rivestendoli come guanti aderenti, i capelli ancora umidi e scompigliati, il deodorante di Hugo Boss sotto le ascelle e il borsone da allenamento tenuto con una mano, sulla spalla destra, come i campioni veri, quelli che quando escono dallo spogliatoio ci sono migliaia di ragazzine ad urlare per loro.
Lì fuori c'eri solo tu, Sally, eri lì per me, con un paio di short bianchi talmente corti da farmi immaginare cosa si prova a mettere le mani sul tuo bel culetto sodo. Una t-shirt viola scollata e le labbra umide, talmente piene di lucidalabbra da fare luce per attirarmi verso di te.
Ho salutato i compagni di squadra, che hanno fatto qualche commento volgare strizzandomi l'occhio, non ho nemmeno poggiato la borsa per terra e ti ho detto:
"Che ci fai qui?"
"Sono venuta fin qui per te."
"Ah si?"
"Eh si..."
"Cosa vuoi da me Sally, tutti questi messaggi, i like sui miei social, lo sai che sei solo una bambina?" Impazziscono tutte quando dico così...
"Un bambina eh?"
La provocazione ha funzionato, si è avvicinata a me e, in punta di piedi, mi ha preso per la felpa con due dita, mi ha attirato a sé fino a farmi arrivare ad un millimetro dalle sue labbra. Prima di baciarmi ha fatto un respiro lento, morbido, eccitante, poi ha posato le sue labbra sulle mie e le nostre lingue si sono intrecciate fino a farmi impazzire.
Sally, Sally, Sally, sei una cattiva bambina...