#ODIetAMO

Autorstwa CatsLikeFish

1.2M 71.6K 52.3K

Sofia e Lorenzo, stessa scuola ma caratteri troppo diversi, riescono a mantenere le distanze tra loro, finché... Więcej

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
-2
51
FINE!

34

21.8K 1.3K 1.2K
Autorstwa CatsLikeFish

Lorenzo POV

Masticavo avidamente, senza toglierle gli occhi di dosso.
E così come i miei denti sfregavano contro la gomma alla menta, i polpastrelli raschiavano il bottone della manica che mi avvolgeva i polsi.

- Gherbini la birra dov'è ??-

- Ciao anche a te. La birra pensavo fosse compito tuo.-

Serena, la ragazza che lavorava al bar con me, mi diede un pizzicotto sul bicipite, non appena mi vide seduto sulla sabbia.
Aveva qualche anno in più di me e mi trattava come un deficiente.
Le piaceva truccarsi in maniera abbondante, e vestirsi in modo strano.

-Siamo sexy questa sera eh.- la presi in giro quando lei mi mostrò il dito medio.

- Gherbini non te la do, quindi risparmia il fiato.-

Risi, perché in realtà non ci avevo mai provato davvero con Serena.
Era sposata e faceva la maestra delle scuole elementari. Durante l'estate svolgeva qualche lavoro extra in campeggio da noi per riuscire a pagarsi le vacanze con il suo bambino di tre anni.

Quando mi voltai in direzione di Sofia, mi accorsi che due ragazze poco distanti da lei mi stavano fissando, e non appena feci loro un cenno, s'imbarazzarono così tanto che una si portò le mani sul viso, mentre l'altra divento rossa come un peperone.

- Ma che gli fai a ste donne?-

Una voce familiare mi fece sobbalzare.

- Porca merda! Salvetti che cazzo ci fai qui?-

"Ecco i figli di papà della mia scuola che vengono a rompere il cazzo" pensai subito.

Ma poi mi accorsi che il gruppetto di Salvetti ed i suoi amici era gremito di belle ragazze, quindi mi diedi una calmata.

- Due settimane a Nizza, una a Santorini, tre giorni a Londra..-

Salvetti si vantava di questo e quello, mentre gli occhiali sul viso gli stavano così enormi che ci mancava poco gli cadessero.
Un suo compagno di classe particolarmente sbruffone mi rivolse la parola.

- E poi puf..dalle stelle alle stalle! Il camping di Santa Marinella!-

Tutti risero tranne me.

- Sentitevi come a casa vostra! Immagino non sia difficile per gente come voi. -

Mi voltai.

-Branco di coglioni.- borbottai andandomene.

-Vedi un po' sti stronzi! Che ci fanno qui?- chiese Alberto non appena vide la compagnia di Salvetti e i suoi amici dotati di palo in culo, sfilare per la spiaggia del mio camping.

- Chi è quella?- chiesi a Federico, indicando una ragazza vicino a Salvetti.

- Mmm..credo sia Alba. La sorella dello schizzo uscito male.-

- Salvetti ha una sorella e ce l'ha tenuta nascosta?-

Anche Alberto sembrava sconcertato.

- Già e a quanto pare non assomiglia affatto a lui...-

Sospirai, mentre incrociai lo sguardo di Alba che mi sorrise con delle belle labbra piene di rossetto.

Guardai Alberto e Federico.

- No. Niente scommesse sulla sorella di Salvetti.- fece Alberto, contrariato, quando capì le mie intenzioni da un semplice sguardo.

- Però sai quanto potremmo prenderlo per il culo però...-

Federico si fece tentare.

- Va bene, ma non ho voglia di perdere di nuovo. Facciamo che se la fa direttamente Gherbini. Così tagliamo la testa al toro.- sbottò Alberto.

- Si Albe, dillo che stai puntando la cugina di Serena da due settimane!-

- Due settimane e ancora non te la sei fatta? E poi vieni a rompere il cazzo a me?!- scoppiai a ridere, mentre ci appostammo sul cofano della macchina dei genitori di Federico.
Il tramonto stava invadendo l'orizzonte e a breve il sole sarebbe sceso nel mare.

- No dai la scommessa è più divertente..- feci io, soffermandomi a guardare le curve della sorella di Salvetti.

Non so perché, ma non avevo nessuna voglia di provarci con lei, per quanto si miei occhi sembrasse una gran figa.
Stavo quindi tentando di metterci in mezzo la sfida, così l'avrei presa più seriamente.

- No, perché Gherbi ha già un'altra scommessa da vincere.-

- Quale?- chiesi distratto, stappando una bottiglia di birra.

- Sofia Ferrari.- disse Federico.

- Già. Sofia -la figa di legno- Ferrari.- rise Alberto.

"E che palle." pensai.

Credevo seriamente se lo fossero dimenticato.
Io di certo non mi ero dimenticato di lei.
Ma quando la cercai tra la folla non la vidi.

- Uh, se la cerchi. Eccola là. Mi sa che c'hai un rivale.- sussurrò Federico.

Quando seguii la traiettoria del suo dito, la vidi parlare con Gianluca.

"Di nuovo?!??"

Quel bastardo viscido strisciava continuamente intorno a lei, e lei gli sorrideva gentilmente.
Okay, io non potevo considerarmi meglio di lui.
Ma lui era comunque uno stronzo. Non era per lei.
Non abbastanza.
Forse nessuno era abbastanza per lei.

Incrociai lo sguardo e arricciai il naso e la fronte.

"Che cazzo stai pensando, sveglia, Lorenzo!" mi dissi.

Ciondolai con le braccia tra le ginocchia, giocherellando con la bottiglia di vetro, poi mi fissai a guardarla.
Tracciava dei piccoli cerchi sulla pelle mentre spostava i capelli dietro all'orecchio.
Notai che in mano teneva un bicchiere di birra.
"Da quando la signorina si da all'alcool?"
Mi massaggiai la nuca nervosamente.
"Scommetto che è lui, la sua influenza."

Mi accesi una sigaretta, inspirando ed espirando velocemente.
Così velocemente che non mi accorsi di averla svampata tutta.
Ne accesi un'altra.

- Nervosetti, eh?- fece Serena, allungando una mano in attesa che le passassi l'accendino.

- Mm. No.-

- Perché fissi quella ragazza?-

- Non la sto fissando.-

- Oh sì certo... -

Non appena vidi Alberto e Federico allontanarsi da noi, mi sentii un po' più libero di parlare.

- È che..non lo so..in qualche modo..-

- Te gusta eh.- ridacchiò Serena.

- Non saprei neanche io.-

Scosse il capo.

- Cosa? Che c'è? Perché ridi?-

- Non è la ragazza per te.-

Mi voltai di scatto verso Serena.
I suoi occhi scuri mi guardavano senza paura.
Quello un po' scosso ero io.

- Perché ? Dici che non sono alla sua altezza??-

- Ma no. Dico solo che sembra molto diversa dalle ragazze che frequenti di solito-

Serena fece il "frequenti" mimando le virgolette, facendomi ricordare di quanto fossi cinico con le ragazze.

- Faccio schifo eh.-

- No, sei giovane e vuoi divertiti. Ma non tutte le ragazze la pensano come te. Alcune cercano qualcosa di più.-

- Lei cerca qualcosa di più. Ne sono sicuro. Legge sempre quelle stronzate sull'amore.. Chissà che cazzo pensa di me..-

Mi lasciai andare ad un pensiero ad alta voce.

- Secondo me le stai simpatico e magari le piaci pure. Ma se parti già con l'intenzione di usarla per una notte e via....beh dico solo che mi sembra la ragazza giusta.-

"Va beh..mica devi per forza scoparci, Lorenzo" pensai di getto "ma che cazzo dici! Certo che devi scoparci!" mi irritai con me stesso.

- Magari poi scopre che le piace. È umana anche lei.- ipotizzai.

E mi accorsi che non avevo mai pensato a Ferrari come un'umana. Quando le avevo toccato le tette tra un po' stavo pure per stupirmi che ci fossero. Mi era sembrata una specie di "cosa" intoccabile.

- Insomma a chi è che non piacerebbe stare con me?-

- A me ad esempio!-

Scoppiò a ridere Serena.

- Ma solo perché sei sposata...- le diedi una gomitata leggera.

- No, anche se non lo fossi. Le ragazze che hai conosciuto tu erano in cerca di divertimento. Io ad esempio, non lo sarei. Vorrei conoscere qualcuno per starci insieme, avere una relazione stabile.-

La guardai confusa.

- Ma quello è il matrimonio che c'entra..-

- Gherbi sei così ingenuo!- mi diede una spallata.

- Io mi godo la vita, se te vuoi startene nel tuo rapporto fa pure! Il matrimonio! Pfff! La tomba del divertimento.-

Serena mi schiaffeggiò la spalla nel sentire le mie fregnacce.

- Io e mio marito scopiamo più di te,idiota.-

- Si ma ti fai sempre lui, non ti stufi mai?- chiesi sinceramente.

- No perché lo amo!-

Scossi il capo.

-Mi chiedo come si faccia ad amare una persona.-

-Succede e basta. Valle a parlare.-

Serena mi indicò Sofia.

-Grazie Sere.- le lasciai un bacio sulla guancia.

- Non sei un completo stronzo, Gherbi.-

- Sai che ti dico, Serena?-
Le indicai Alberto e Federico.
-Quei due coglioni non capiscono un cazzo di queste stronzate. Le amicizie femminili sono le migliori. - asserii convinto.

- Già, finché non le rovini, perché alla fine sei finito a letto con qualsiasi amica che avevi!-

Ridemmo, ma era tristemente vero.

Notai che Sofia era rimasta coi suoi amici così mi avvicinai a lei.
Man mano che la distanza si accorciava cominciavo a sentire il profumo del suo shampoo al cocco.
Mi accorsi che il vestito che indossava, oltre che essere molto bello, le stava alla perfezione.
Le lasciava la schiena leggermente scoperta mentre le cadeva dritto sui fianchi, curvandoli al punto giusto.

- Hola Ferrari.-

- Ciao.- disse lei voltandosi.

Le sue labbra.
"Cazzo stavamo per baciarci. Pensa ad altro, Lorenzo!" mi intimai.

- Dov'eri finita!- chiesi distrattamente.

Lei però corrucciò la fronte.

- Di che parli?-

- In questi giorni.-

Lo dissi alzando le spalle, come se fosse ovvio, come se fosse normale che uno come me avesse passato del tempo a cercare invano una come lei.

- Avevo la febbre.-

- Stai meglio ora?- chiesi facendo scendere lo sguardo dai suoi occhi cerulei alle sue labbra.

"Smettila di pensare al bacio, quando mai pensi a baciare qualcuno, Lorenzo. Di solito vai dritto alle mutande."

- Sì, sto meglio grazie.-

"Di qualcosa, che tra poco ti saluta e si gira a parlare con i suoi amici."

Così dissi una frase.
Quella standard.

-Vuoi bere qualcosa?-

"No, ma che cazzo dico?? Non voglio farla ubriacare."

Mi resi conto che Sofia fece un piccolo giro con lo sguardo, lo lanciò in lontananza, come a cercare qualcuno, poi si rivolse a me.

- Sì perché no!-

"Ma che cazzo succede?"

Sofia sembrava disponibile a seguirmi, quindi non mi feci altre domande ma le mostrai la strada tra la gente, arrivando al chioschetto delle bevande.

- Sofia!-

La voce urticante di Salvetti mi scartavetro' il timpano.

- Salvetti! Anche tu qui!-

Subii lo spettacolo di quel verme che abbracciava Sofia.
La stritolò un po' più del dovuto.
O almeno così mi sembrò.

- Ok ok. Ora noi andiamo.- feci io, guardandolo male.

- Che fai con Mr. Campeggio 2016?-ridacchiò lui, guardandomi male.

Lei rise e io mi sentii terribilmente offeso.

- Arrivo subito. - dissi fingendo di dover andare in bagno, invece tornai da Serena.

-Pensa che io sia un bel manichino senza cervello. Ecco cosa pensa! È un'arrogante quella!- mi lamentai con tono abbattuto.

- Fino a prova contraria, l'arrogante sei tu. E poi, dai, sta tranquillo-.

Serena mi diede una pacca sulla spalla mentre mi perdevo a guardare i movimenti delicati di Sofia che parlava con Salvetti.

- Lei lo pensa. Solo perché è intelligente. Maledetta.- ringhiai scuotendo di nuovo il capo.

- Non sei stupido, quindi non fare lo stupido.-

- Che cazzo le dico? Riusciamo solo a litigare. Non so di che parlare. Alle altre posso dire cazzate, a lei no.-

- Stupiscila, falle vedere che c'è qualcosa sotto a quella camicia. Qualcosa che non siano solo muscoli ed un petto depilato!- rise Serena.

-Ma non mi depilo!! - Sbuffai.

- È che non abbiamo niente in comune. Niente cazzo.- borbottai.

Notai che Serena scese con gli occhi sulle mie dita che si intrecciavano tra loro.

- Le mani ti tremano. Ti stai agitando?-

-No, ogni tanto mi succede.-

- Cosa?-

- Niente. Allora? Che faccio?- chiesi quasi pregandola.

- Torna da lei. Salvetti sarà pure ricco, ma fidati che non è lontanamente paragonabile a te.-

Sorrisi, poi tornai da Sofia.
Le sfiorai il braccio e come per magia lei salutò Salvetti.

- Sai cosa mi diceva mio padre?-

Sofia sbarrò gli occhi quando mi avvicinai a lei come un treno.

- Non saprei..- bisbigliò, mentre c'incamminammo verso la riva del mare.

- Se vuoi una cosa, niente dovrebbe fermarti. Prendila.-

- È una frase bellissima. Lo dice anche Jon Krakauer.-

La guardai confuso. E lei mi fissò, ma non mi restituì quello sguardo, lo sostituì con uno più bello.

- È uno scrittore?-

La vidi annuire e due ciocche scure le caddero sul viso.

- Ha scritto un libro che si chiama 'Nelle terre estreme'. Diceva "Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila."-

Ci sedemmo sul bagnasciuga, era un po' umidiccio ma io non riuscivo a pensare ad altro che alla sua voce quando pronunciava queste frasi.

- Me la puoi ripetere per favore?- chiesi come un idiota.

- "Se vuoi qualcosa nella vita, allunga la mano e prendila"-

La voce di Sofia mi solleticò prima le orecchie, poi la mente.
Possibile che una ragazza così bella potesse sapere a memoria le frasi dei libri?

- Hai buona memoria..- dissi io fissando l'orizzonte.

- Beh, in realtà mi segno sempre le mie frasi preferite. La lettura di un libro è come un viaggio, ti lascia tanti piccoli insegnamenti qui e lì.-

- Non ho mai pazienza di mettermi fermo e leggere.-

- Tu non ci stai mai fermo, eh?- la vidi ridere.

- Ma se vuoi di questo libro puoi guardare il film. Si chiama "Into the wild".-

- E dimmi, finisce bene? Perché io odio i finali tristi..- borbottai col petto un po' pesante.

Poi nascosi le mani sotto alla sabbia.

- Mmmm..Allora penserò ad un altro film da consigliarti. Questo non fa per te.- fece lei.

- Muore vero?-

- Sì il protagonista muore. Ma è una morte che ti lascia molto dentro.-

La guardai, poi le confessai qualcosa che non avevo mai detto a nessuna ragazza.

- Anche mio padre è morto. -

Sofia rimase a bocca aperta per qualche secondo.

"Merda, Serena aveva detto di stupirla, ma non così."

- Sì, mi ricordo. Ero venuta al funerale dei tuoi genitori, tutte le classi erano venute.-

Parlò ad occhi bassi e quella luce che aveva negli occhi quando parlava dei suoi libri svanì all'improvviso.

- Scusa non volevo dire qualcosa di così triste. Cambiamo argomento.- borbottai io, imbarazzato.

- Se è quello di cui vuoi parlare..a me va bene. Davvero.-

Era quello di cui volevo parlare?
Da quando i miei erano morti in quell'incidente stradale non ne avevo mai parlato con nessuno.

- È che a volte...-

Iniziai il discorso senza capire bene cosa volessi dire.
Sofia però mi guardava attentamente, così io continuai.

- Quando me sto da solo, senza aver bevuto..né fumato..beh..ci ripenso..-

Chiusi gli occhi, perché per la prima volta avevo confessato a qualcuno come mi sentivo davvero.

- Provi a fuggire da dolore, ma quello poi torna sempre.- concluse lei.

Sofia mi fece riflette e capii che effettivamente era così.

- Già. E il casino, le ragazze, le feste..sono quelle le cose che mi servono. Mi servono a non pensare.-

- Ma Lorenzo...così non lo superi. Così lo nascondi. Il dolore dico.-

Vidi che teneva gli occhi fissi su qualcosa, poi mi accorsi che erano le mie mani che guardava.

- Si lo so che il dolore va sentito, ma..-

La sapevo la cazzata del "dolore che esige di essere vissuto".
L'avevo visto Colpa delle stelle.
L'avevo visto con la figlia dei miei vicini di casa, ma alla fine eravamo finiti a fare delle cose sul divano dei suoi genitori, cose che mi avevano fatto perdere tutto il film.

- Per ora mi sembra l'unica maniera per andare avanti.- borbottai sottovoce.

- Ma la perdita dell'amore la puoi curare solo con altro amore, Lorenzo.-

La sua voce mi fece bloccare la saliva in gola. Come poteva essere così delicata nel dire cose così profonde?

- Grazie. Penserò alle cose che mi hai detto..-

Sorrise.

Così io mi sentii di avvicinarmi di più a lei.

- Hai sempre freddo , cazzo?- la provocai, quando la sentii tremare.

- Ho lasciato il golfino nella borsa di Ali.- mormorò lei, addolcendomi con i suoi occhi grandi.
Poi gettò lo sguardo in lontananza.

- No, non torniamo la.-

Mormorai, sperando che non cogliesse la vena quasi disperata che scorreva nel mio tono di voce.
Volevo che Sofia rimanesse lì con me.

- E come mai?-

Lei se ne accorse quindi non perse tempo per punzecchiarmi.

-Voglio stare un po' qui. Non fare la solita bacchettona, Ferrari. Non ti stupro! Poi lo sappiamo tutti che sei tu la pervertita.-

- Veramente sei tu ad avere le mani lunghe!- sbottò, imbarazzandosi appena.

"Ah, già. Il sacco a pelo"

- Ehm..scusa per quella volta..avrei dovuto..-

Sofia con mia sorpresa ridacchiò.
Notai che aveva già bevuto due bottiglie di birra, mentre io ero alla terza.

- Senti..ehm.. Direi che abbiamo bevuto abbastanza.- dissi togliendole la bottiglia dalle mani.

Quando sentimmo la musica a tutto volume squarciare l'aria notturna, ci voltammo entrambi verso la spiaggia gremita di gente.

- Vuoi tipo..Mmm..ballare?-

- Giura che non mi tocchi il culo.-

- Sei sempre la solita!-

- Ah io eh!-

Ballavamo vicini perché la musica non era lenta, ma neanche troppo movimentata.
E poi io volevo starle appicciato, ma lei sembrava intimidita da me.

"Che cosa cazzo le dico?"

-Ferrari ci stai provando?-

La presi in giro, quando la beccai in pieno a guardarmi le labbra.
Ma d'altronde io l'avevo fatto per tutta la sera.

-Io ? - aggrottò le sopracciglia.

-Mettimi le mani intorno al collo!- le ordinai ridendo.

-Cooosa?-

-Non vorrei che pensino che sia io a provarci. Se lo fai tu..-

-Mappercortesia, Gherbini.- sbuffò lei, facendomi una smorfia simpatica.

Alla fine la strinsi a me.

-Mi trovi ancora brutto?-

-Non ti ho mai trovato brutto, solo deficiente.-

Scoppiai a ridere.
Mi aveva appena insultato e io ridevo?

-L'hai detto tu quando eri ubriaca l'altra volta.-

-Se ero ubriaca perché dovresti dar retta a cosa dicevo?-

- Allora non dovrei crederti neanche ora ?-

-Dio Gherbini. Ma chi me l'ha fatto fare..- borbottò lei tentando di sembrare scocciata ma io lo vedevo che sorrideva.

-Cosa..- sussurrai contro il suo orecchio.

-Rivolgerti la parola..quel giorno a scuola...- soffiò lei.

-Uh si parliamo di quando mi hai preso per il culo.-

Lei rise, guarendomi l'anima con una sola risata.

-E poi la sera m'hai portato Gianluca davanti alla porta della camera da letto, cara Ferrari..-

-Che ne sapevo che eri un maniaco del genere!-

-Se ci penso è stato un bene però.-

-Di che parli?-

-Che lui abbia scoperto di Lisa.
Lei ha cominciato ad avere i suoi tira e molla con lui, così ha smesso di assillarmi.-

-Si assillarti..certo.-

Sofia si fece decisamente più sarcastica.

-Cos'è, non mi credi? È orribile da dire ma... Dopo che scopavamo non vedevo l'ora che mi lasciasse in pace.-

-Che stronzo.-

"Oh no, le sto raccontando la parte peggiore di me. Maledetto alcool"

Vidi Sofia irrigidirsi appena, ballavamo vicini e io la tenevo dai fianchi, ma lei discostò subito il viso dal mio petto.

-Ma in realtà è perché...io e lei abbiamo niente di cui parlare. Lisa è superficiale..-
"E forse anche io lo sono". Ma questo non lo dissi ad alta voce.
Sofia mi rivolse uno sguardo asciutto, così secco che mi sentii in colpa.

-Perché allora frequenti ragazze che non ti piacciono?-

-Non lo so. Sono le uniche che mi danno corda.-

-Ma se tutte ti muoiono dietro!- esclamò lei.

Di sicuro se io ero un po' brillo, lo era altrettanto, perché da sobria mai si sarebbe lasciata andare ad un'affermazione del genere.

-Si mi muoiono dietro, ma solo per una notte.-

-Perché sei tu a volere che sia così.- continuò lei.

"Che palle, non riesce a smettere di parlare neanche quando balliamo." mi dissi, così le presi il viso tra le mani.

-Beh forse non ho ancora trovato quella giusta che dici, Sofia?-

Lei mi rivolse uno sguardo, quello sguardo che mi faceva dubitare anche di me stesso.

- Sicuro di cercare bene?- sussurrò lei, con un filo di voce.

E io non ragionai più.
Mi avvicinai tremendamente con le labbra alle sue.
Sentii il calore del suo respiro nella mia bocca, mentre Sofia compì un movimento lento, ma molto chiaro.

Provò a baciarmi.

O comunque a completare quel mezzo gesto che avevo fatto io verso di lei.

-No. Ferma.-

Non so perché, ma lo feci.
La fermai. Lei ci rimase malissimo.
E scappò via con il viso in fiamme.

🐸🐸🐸🐸🐸🐸🐸

Eh! 😂

🐸🐸🐸🐸🐸🐸🐸

Czytaj Dalej

To Też Polubisz

IGNI Autorstwa Vals

Tajemnica / Thriller

631K 28.9K 55
[In riscrittura] Qual è il vostro posto nel mondo? Cassie non ne ha uno. Viene costantemente sballottata da un Paese all'altro da quando, all'età di...
1.2M 48.6K 43
Sara è una normale adolescente, con un particolare talento per le figure di merda. Ma questa sua dote sembra aumentare in modo esagerato quando incon...
2.4M 6.5K 4
IN LIBRERIA🦋 Un città divisa in due parti: i White e i Red. Sono sempre stati separati, mai uniti o mischiati, finché un giorno il sindaco della ci...
709K 39.1K 43
Se non senti più la voce delle stelle, ricordati di me.