Catch the fire

By Fiorescato

49.6K 2.7K 363

Evan e Trey sono amici di infanzia. Hanno due caratteri opposti, nessun sogno comune. Sono due poli opposti d... More

Cap. 2 Trey
Cap. 3 Evan
Cap. 4 Trey
Cap. 5 Evan
Cap. 6 Trey
Cap. 7 Evan
Cap. 8 Trey
Cap. 9 Evan
Cap. 10 Trey
Cap. 11 Evan
Cap. 12 Trey
Cap. 13 Evan
Cap. 14 Trey
Cap. 15 Evan
Cap. 16 Trey
Cap. 17 Evan
Cap. 18 Trey
Cap. 19 Evan
Cap. 20 Trey
Cap. 21 Evan
Epilogo - Trey & Evan

Cap. 1 Evan

5.1K 161 7
By Fiorescato



Il ghiaccio tintinnò contro le pareti curve del bicchiere di vetro. Il suono leggero e soffocato venne catturato come acqua in uno scarico dalle casse che sputavano musica a tutto volume di un revival anni '90. Evan era seduto sullo sgabello davanti al bancone del bar ammirando le venature del legno, le macchie scure e le sue mani che si stringevano intorno alla pancia del bicchiere. Sembrava quasi che stesse cercando di soffocarlo. Bere non gli piaceva, lo faceva solo quando era in quella situazione. E odiava sempre quella situazione. Ci si trascinava tutte le volte per motivi così stupidi che si ritrovava a chiedersi perché continuasse ad andare avanti in quel modo. Conosceva la risposta ma anche solo ammetterla lo faceva sentire un emerito imbecille.

Fino a qualche anno prima il "The Scandal" era uno di quei locali che i ben pensanti chiamano luogo di perdizione. Lo era ancora, ma la libertà sessuale si era trasformata e molti altri bar si erano adattati ai tempi. Anche in quell'angolo sperduto di mondo, Bloomfield in New Jersey, era quasi nella norma vedere ragazzi e ragazze entrare e uscire dai gay bar. Ci si trovava di tutto, dai curiosi agli abituali, dai verginelli che cercavano qualcuno con cui scopare la prima volta, ai veterani che avevano solo bisogno di trovare sollievo dalle loro vite. Altri erano etero che nascondevano la loro omosessualità e omosessuali che non sapevano tenersi il loro attrezzo nei pantaloni. The Scandal era l'unico locale per chilometri e per Evan non era mai stato diverso da tutti gli altri locali delle grandi metropoli. In diversi momenti della sua vita era stato come tutte le persone che ora si scatenando sulla pista. Prima un verginello, poi un omosessuale che negava la sua sessualità e adesso era solo un gay che scopava schiene anonime. Era soddisfatto come poteva esserlo un assetato a cui viene offerta una caramella. Scopava, ma non trovava mai davvero la soddisfazione sessuale.

«Hai intenzione di restare a fissare il bicchiere per tutta la serata?» La voce di Jace lo costrinse ad alzare lo sguardo e piegare le labbra in una smorfia. L'unica cosa che voleva era uscire da lì. Scappare da quel locale e dalla sua vita. Lanciò un'occhiata al barista che lo stava guardando con un sopracciglio inarcato e la solita posa effemminata. Jace era più gay di qualsiasi gay avesse mai conosciuto. Lineamenti femminili, voce morbida, corpo snello e tonico. Rappresentava tutto quello che gli omofobi pensavano dei gay. Jace esaltava di proposito questa idea con l'unico scopo di mostrarsi ed Evan sospettava che avesse quell'atteggiamento per infastidire coloro che lo avevano sempre giudicato come la fatina, il frocio e la checca.

Si accorse di non aver risposto alla domanda quando Jace sospirò e con un movimento lento della testa spostò la frangia dagli occhi allungando le delicate dita femminili per riempire di nuovo il bicchiere di Evan.

«C'è un ragazzo alla tua destra che non ha smesso un secondo di guardarti da quando sei arrivato...»

I muscoli della schiena di Evan si irrigidirono e dallo sguardo accigliato di Jace capì di non averlo nascosto come avrebbe dovuto. Spostò lentamente lo sguardo fino ad incontrare un paio di occhi dal colore indefinito. In una frazione di secondo l'uomo che lo stava fissando iniziò a guardarlo prima con curiosità e poi con palese interesse. Quello era il tipo di sguardo che diceva "Andiamo nella dark room". Da quel poco che riusciva a vedere, le luci stroboscopiche mettevano in evidenza lo sconosciuto interessato ad intervalli di rosso, bianco e blu, si accorse che non era niente male. Capelli scuri, mascella decisa, ma non troppo marcata, incorniciata da un lieve strato di barba, labbra carnose soprattutto quello inferiore. Era il classico uomo che sapeva quello che voleva, che andava dritto al punto e che dopo l'orgasmo ringraziava con un sorriso. Un uomo che avrebbe decisamente fatto al caso suo.

«Tesoro io non me lo lascerei scappare...» la voce di Jace era delicata ma più marcata, come se avesse per un attimo abbandonato la maschera per dargli un consiglio serio. «Cosa stai aspettando?» C'era una nota di dolcezza in quella domanda come se Jace fosse davvero preoccupato per lui. Ma Evan sapeva qual era il problema, solo che non voleva ammetterlo. O più semplicemente non voleva soffrire ancora di più. Cosa stava aspettando davvero? Che la realtà gli dicesse quello che già sapeva? Che non avrebbe mai ottenuto quello che desiderava? Che aver visto il suo migliore amico allontanarsi con la ragazza di turno non lo aveva fatto sprofondare nella rabbia e nello sconforto?

«Evan, lo sai che finisce sempre allo stesso modo. Dov'è Trey?»La domanda di Jace non aveva bisogno di risposta. Spostò di nuovo lo sguardo verso l'uomo interessato per poi puntare gli occhi sul bancone rovinato. Il suo non era imbarazzo, più semplicemente il sesso occasionale lo aveva stancato fin troppo presto. E rimorchiare qualcuno in un locale non era una prerogativa di una relazione stabile. Al contrario di quanto pensava Trey.

Trey, il suo migliore amico. Dov'era? Nei bagni, a stimolare i capezzoli di quelle tette finte che la sconosciuta di turno gli aveva praticamente buttato in faccia. E Trey non si lasciava mai scappare l'occasione di farsi una scopata veloce. Trey, che invitava sempre Evan ad unirsi al gioco del ménage à trois.

Lo aveva già fatto quel gioco odiando ogni singolo minuto, ogni gemito di piacere che aveva sentito provenire da lui, ogni goccia di sudore, ogni labbra che lo avevano assaggiato. No, non voleva rischiare di essere costretto in quella situazione, avrebbe solo peggiorato il suo umore. Perché l'inizio e la fine di ogni serata passata con Trey lo portava sullo stesso precipizio.

In passato non aveva pensato alle ripercussioni che sarebbero seguite. In passato avevo goduto di quei momenti. In passato non avrebbe mai pensato che il ricordo avrebbe fatto molto male. Vedere Trey mentre veniva era un'immagine fin troppo vivida nella sua mente. La ripescava tra i ricordi quando era da solo nel letto, a farsi una sega pensando a lui.

Patetico.

«Vuoi davvero che risponda alla tua domanda, Jace?» Mormorò dopo qualche secondo di silenzio mentre gli occhi azzurri di Evan incontravano quelli color cioccolato del barista che, di nuovo, piegò la testa assumendo un'espressione dolce. Lo sapevano tutti che Evan Jhonsonn era lo sfigato innamorato di Trey Suttherland.

«Quello che voglio è vederti andare via con qualcuno di diverso da Trey. Quello che voglio è che tu la smetta di pensare prima a lui e poi a te stesso. Vorrei anche che il mio capo mi facesse un pompino e che alle elezioni vincesse Hillary, ma non sempre si può ottenere quello che si vuole.» Di nuovo quella posa tipicamente femminile, mano sul fianco e mento che sporgeva all'infuori pronto a sfidare chiunque. «Quello che voglio io non è importante. Devi scegliere tu...»

Serrò le dita contro il bicchiere di nuovo pieno e mandò giù quello che doveva essere un whisky di ottima qualità, ma che invece aveva solo il sapore dello zolfo. Jace aveva ragione. Solo che lui non poteva scegliere. Perché la scelta per sé stesso sarebbe stata quella di non vedere più Trey.

L'amicizia tra Evan e Trey era iniziata più di dieci anni prima, dopo la morte dei genitori di Trey. Gli assistenti sociali lo avevano affidato agli zii, soci in affari del padre di Evan. La prima volta che lo aveva visto qualcosa dentro di lui era scattato. Qualcosa si era acceso. Un fuoco estremamente potente, accecante, soffocante. Il grigio acciaio degli occhi di Trey si era scontrato con l'azzurro di quello di Evan e non si sarebbe mai immaginato di restarne tutte le volte stregato. Forse era stato proprio in quel momento, quando lo aveva visto sul portico di casa sua con le mani affondate nelle tasche dei jeans, con gli occhi spenti e con i capelli neri incasinati dal vento, che Evan aveva realizzato di essere gay. O forse già lo sapeva ma ne aveva avuto la conferma. Dopo un attimo di lieve imbarazzo Trey aveva allungato la mano verso Evan presentandosi come un adulto e non come un ragazzino di 13 anni.

Da quel momento non avevano mai smesso di fare tutto insieme. Erano legati da un'amicizia profonda, da terribili segreti e da ferite ancora sanguinanti. Avrebbe dovuto essere sorpreso di come, nel tempo, il sentimento di amicizia si era trasformato in qualcosa di più. Da parte sua ovviamente. Evan aveva scelto l'unico modo per rovinare quel rapporto a cui non avrebbe mai voluto rinunciare. Innamorarsi del suo migliore amico, quale scelta aveva se non quella di restargli accanto nonostante il male che sentiva? Perché il dolore lo sentiva eccome, ogni volta che Trey ricambiava lo sguardo di un uomo o di una donna che lo puntava come una preda. Sentiva lo stesso fuoco di quando lo aveva conosciuto, solo che questo faceva un male cane. Trey curvava le labbra in maniera sensuale e pericolosa, gli occhi si accendevano di lussuria e sotto quello sguardo non avevi scampo. Da preda diventava cacciatore.

Sotto il peso di quello sguardo non potevi far altro che arrenderti, soccombere e lasciarti trasportare dove voleva lui: dritto all'orgasmo.

Si passò una mano sugli occhi serrando le palpebre e stringendo la radice del naso. Cazzo. Evan non aveva mai incontrato direttamente quello sguardo. Lo aveva visto tante, tante e tante volte ma non era mai per lui. Trey si scopava ogni buco disponibile ma non quello di Evan. Perché? Erano amici no? Consolante, davvero.

***Messaggio dalle autrici***
Catch the Fire è disponibile anche su Amazon e sui principali store online!
Il primo capitolo della nostra serie "Through the Flame" è scaricabile GRATUITAMENTE!
Abbiamo deciso di lasciare la storia anche qui su Wattpad per tutti coloro che hanno creduto in noi e nei nostri personaggi, è grazie a voi se ci siamo impegnate così tanto per andare avanti <3
Grazie a tutti quelli che decideranno di lasciare un loro commento anche su Amazon ;)

LINK AMAZON: https://www.amazon.it/dp/B01M4LJALK

Continue Reading

You'll Also Like

128K 3.8K 87
@charles_leclerc ha iniziato a seguirti
4.1K 125 10
Nicole ha 17 anni e da un momento all'altro si ritrova a trasferirsi in Spagna, a Barcellona. Nuovi amici, nuova scuola, nuovi amori... cosa succeder...
22.7K 1.1K 44
Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due inte...