Faded

baciami2015 tarafından

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Dopo una notte, la vita di Mia cambia radicalmente. Dopo un solo secondo tutto il sistema nel quale era abitu... Daha Fazla

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
TRAILER YOUTUBE
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
*CARTACEO*
Capitolo 17

Capitolo 2

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baciami2015 tarafından


Sotto pressione della mamma ho dovuto mangiare. In realtà ho iniziato ad avvertire la fame ora che è pomeriggio, quindi senza starmi tanto a lamentare, mi sono mangiata la porzione di pasta che mamma mi ha preparato. Mi sta molto a pensiero dover riniziare di nuovo la settimana di scuola, non per fraintendere, amo studiare, ma non amo stare con tutta quella gente. I miei pensavano di fare un bene trasferendomi dalla scuola, per evitare tutti quei problemi con i compagni, ma la situazione è degenerata e io non ho mai voluto dire niente. Le altre opzioni sarebbero potute essere: o rimanere nella mia vecchia scuola dove tutti mi trattavano compassionevolmente o scegliere di essere assistita da un precettore privato. Ritengo la mia scelta, seppur non molto positiva, la migliore fra tutte. Ho scelto soltanto il male minore.

"Abbiamo dei vicini?"Chiedo senza pensare.

"Si, tu come lo sai'?" Chiede papà.

"Li ho sentiti parlare quando stavo rientrando." Spiego appuntandomi di stare zitta la prossima volta.

"Si sono trasferiti ieri. Hanno un figlio che forse ha la tua età." Mi informa papà e io annuisco facendo finta di non essere interessata. Ripenso alla sua voce: così roca e dolce quando ha pronunciato il mio nome. E' bastato un tocco, e io non mi sono tirata indietro come ho sempre fatto da sei mesi a questa parte. Ho sempre avuto paura di chi mi sta intorno, non sapere come mi guardano, cosa fanno e che intenzoni hanno; la mia pelle brucia a chiunque osasse anche solo sfiorarmi a parte i miei genitori e qualche parente stretto.

Mi siedo sul divano accarezzando il pelo di Arthur finchè mamma non mi avvisa di riposarmi per alzarmi domani mattina per andare a scuola.

La mattina è uno strazio e pensare che il pomeriggio sarei dovuta andare anche dal medico preavvisa la giornata di merda che sta per arrivare.

Faccio colazione costretta dalla mamma ovviamente e mio padre mi accompagna a scuola porgendomi il bastone, che successivamente io ho nascosto dietro la siepe nel giardino della nostra scuola. Neanche morta mi farò vedere con quell'oggetto. Mi basta già essere presa in giro camminando con le mani leggermente tese in avanti. Nella nostra scuola vietano categoricamente animali nell'edificio, e pensare che in altri stati, per chi ha un problema come me, è totalmente garantito e consentito dalla legge.

"Gran bella giornata eh, Mia!" Oh mio Dio, è Jake. Lo odio dal profondo dell'anima. Da quando ho messo piede in questa scuola ho smesso ormai di contare quante cattiverie e quanti scherzetti mi ha fatto.

Lo ignoro ma sento tirarmi una ciocca di capelli facendomi fermare immediatamente. Le risatine di alcune ragazze risuonano, così con un gesto molto veloce mi incammino molto velocemente davanti.

"Mia!" Finalmente è arrivata. Janece è l'unica persona che mi aiuta a fare tutto ed è un'ottima amica. Da subito si è dimostrata disponibile nei miei confronti, e come pochi, riesce a sopportarmi anche nei momenti di debolelezza; e credetemi, ne ho davvero tanti di momenti in cui mi sento maledettamente male.

"Ciao Janece, puoi aiutarmi a prendere il libro di Biologia?" chiedo.

"Certo! Devo raccontarti una cosa fighissima.." Mi informa battendo le mani.

"Che cosa?" Chiedo curiosa. Quando usa questo tono significa davvero che si tratta di qualcosa di entusiasmante.

"Un nuovo ragazzo bellissimo si è appena trasferito nella nostra scuola." Okay, non sempre è qualcosa di così entusiasmante.

"Wow" esclamo in tono ironico.

"No, questa volta non sto scherzando. E' davvero uno dei piu bei ragazzi che abbia mai visto in vita mia, ma ovviamente non ho speranze." Dice e posso percepire una smorfia sul suo viso.

"Non iniziare, per favore." Scuoto la testa e indosso gli occhiali neri. Janece è una ragazza in carne e molte volte ho assistito a momenti in cui qualche gruppetto dal carattere molto espansivo l'ha presa in giro per il suo fisico. Questa gente spregiudicata e superficiale non va neanche presa in considerazione, e ne parlo io da ragazza che è vittima bullismo tutti i giorni. Fa male sentirsi dire certe cose, ma poi penso alle persone che giudicano e mi ripeto dieci volte in testa che coloro che lo fanno, è solo perchè non riuscendo a giustificare il loro vuoto mentale se la prendono con chi magari è più debole di loro, semplicemente.

"Te dici che se seguissi la dieta di Kylie Jenner, funzionerà?" Chiede troppo seria.

"Kylie Jenner è soltanto plastificata, e smettila di screditarti così."

"Parli così perchè peserai 50 chili per un metro e settanta." Sbuffa.

"In questo momento sono contenta di non avere la possibilità di vedere il mio corpo, e se devi continuare a parlarmi così me ne vado." Puntualizzo. In passato ero una ragazza con una corporatura nella media e mi piacevo ad essere onesta, ma negli ultimi mesi sto mangiando pochissimo e mi bastano le lamentele di mia madre a farmelo ricordare.

"Okay okay. Tornando al ragazzo figo, ho saputo solo che si chiama Harry Miller." Afferma bloccandomi improvvisamente.

Harry?

"Harry?" Chiedo improvvisamente troppo interessata.

"Si, e non puoi capire... l'ho visto solo di svista ma è decisamente troppo figo." Alzo mentalmente gli occhi al cielo e la costringo a prendere il libro di biologia e farmi portare in classe.

"Ci vediamo all'uscita." Mi saluta con un bacio e se ne va via.

Seduta al mio posto sento due mani mettersi sui miei occhi e mi sposto velocemente. "Chi sono?" Chiede un qualche stupido ragazzo che frequeta quest'ora con me alimentando le risate del resto della classe.

"Non sei spiritoso Andrew, ti spedisco dal preside." Grida improvvisamente la professoressa facendo zittire l'aula. Tiro un sospiro di sollievo mentre sento bussare la porta e la prof lamentarsi delle persone ritardatarie.

"Lei chi è?" Ha una voce talmente odiosa, spero che quest'ora finisca al più presto.

"Miller. La mia lezione è a quest'ora, sono nuovo." Quella voce...

Harry? Un brusio di sottofondo si accende irritando la prof e lei scatta urlando di fare silenzio.

"Si sieda accanto a Leithold." Dice secca senza aggiungere altro. Ma, ha detto Leithold?

Il mio è l'unico banco vuoto e mi piaceva che fosse sempre stato così.

Sento una presenza accanto a me e la sedia stridere contro il pavimento. "Ciao Mia." E' lui.

Un groppo si forma nella mia gola e la mia naturalezza nello stare tranquilla al mio posto pronta ad ascoltare la lezione si dissolve come niente. Mi sento nervosa e osservata. Ho avuto questa strana sensazione per entrambe le volte che ha avuto occasione di entrare nella mia vita, eppure magari non è così e sono soltanto io che mi faccio strane idee o mi sento in soggezione, ma non ne posso fare a meno.

"Se è venuto per ammirare la sua compagna, la invito caldamente ad uscire dalla mia classe." Lo informa la professoressa in modo non molto carino.

Mi stava fissando. Mi stava fissando veramente. Ora che lo so mi sento internamente avvampare e so già che seguirò la lezione.

Harry non si scomoda a scusarsi ma si limita a sbuffare e la professoressa inizia a parlare dell'organismo dell'essere animale.

Janece torna da me alla velocità della luce non appena la campanella suona, e inzia letteralemente a gridare.

"Cioè Harry è in classe tua? Vicino a te? Non ci credo." Esclama sfogando il suo entusiasmo per un ragazzo che ha visto un paio di volte.

Dal canto di Harry, si è alzato velocemente senza salutare come ha fatto prima ed è uscito, a quanto Janece ha detto, a lunghi passi come se lo stessero inseguendo.

"E' ancora più bello da vicino." Continua alimentando un po' di curiosità; giusto un po'.

"Me- me lo descrivi?" Chiedo imbarazzata mentre insieme ci avviamo alla mia prossima lezione. Sia io che Janece abbiamo un ritardo consentito di un quarto d'ora per via del mio problema, e ogni tanto non mi faccio scrupoli ad approfittarne.

"E' alto, abbastanza alto. Ha gli occhi verdi smeraldo sul giada, capelli castani spettinati che ricadono un po' sulla fronte e un fisico che porca miseria neanche Ian Somerhalder."

"Che esagerata." Ridacchio, ha sempre la tendenza ad esagerare descrivendo qualche ragazzo carino che le passa accanto.

"No, questa volta non scherzo. E' davvero bello, sono sicura che la penseresti come me se avessi la possibilità di vederlo anche tu." Ormai dice queste cose con naturalezza pechè sa che da parte sua non le colgo con cattiveria, e onestamente preferisco così, rispetto a una amica che tende a misurarsi per paura di dire la cosa sbagliata. Lei mi tratta normalmente e io ne sono più che contenta.

"Mhh si, ci credo." Sorrido. "Andiamo in classe"

Seguire il resto delle lezioni è stato unicamente impossibile. Ho chiesto a Janece di descrivermi Harry e lei lo ha fatto in quei pochi dati. E' davvero da matti comporre con la propria mente un ragazzo che hai incontrato solo un paio di volte? Nella mia mente è davvero più bello di Ian Somerhalder e questo è già molto spaventoso. E' ancorà più irritante non essere riusciti ad appuntare niente di scuola se non quel ragazzo. Sono solo fortunata ad avere la possibilità di registrare ogni lezione altrimenti oggi non avrei appreso proprio niente.

Al suono della campanella mi dirigo insieme a Janece fuori dalla scuola, ma quando arrivo dietro la siepe non trovo più il bastone.

"Janece non riesco a trovare il bastone, lo vedi?" Chiedo in tono molto esasperato. L'ho buttato per terra e ogni volta mi basta toccarlo con un piede per prenderlo senza l'aiuto di qualcuno.

"No." Sento i suoi passi vicini andare da una parte all'altra. "Niente."- Osserva. "Sei proprio sicura di averlo portato con te, o non so, averlo messo da qualche altra parte?"

"Sono sicura Janece, i miei genitori me lo danno sempre prima di andare a scuola e dietro la siepe è l'unico posto nascosto, lo hai detto tu." Sto iniziando ad irritarmi e quando sto per rinunciarci sento la voce fastidiosa Jake.

"Stai per caso cercando questo?" Ridacchia- "Ah gia, dimenticavo che non puoi vederlo."

"Jake smettila!" Grida la mia amica difendendomi.

"Perchè lo nascondi? Lo rivuoi?" Sento picchiettarmi il bastone sul ginocchio facendomi fare due passi indietro.

"Jake! Dammi il bastone."

"E' tuo per caso? Io voglio che sia lei a venirlo a prendere." Continua a provocare facendomi stringere i pugni.

Faccio dei passi avanti pronta a mettere fine a questa umiliazione, anche se probabilmente verrò umiliata ancora di più. Ma non mi importa, non devo assolutamente dimostrarmi vulnerabile dinanzi alla sua provocazione, l'ho già fatto in passato e ancora ne sento devastata.

"Rendile quel cazzo di bastone." Quella voce ... ancora. Harry?

"E tu chi cazzo sei?" Chiede Jake.

"Non ti riguarda, rendile quel bastone o provvederò io stesso a ficcartelo su per il culo." Esclama facendomi deglutire.

Non sento nessun suono a parte quello del mio respiro accelerato e alla fine il ruomore del bastone echeggiare per terra. I passi si fanno sempre più lontani mentre Janece mi porge il bastone accarezzandomi la schiena. "Wow" sussurra vicino al mio orecchio.

"Grazie." Dico cortesemente sperando sia ancora qui.

Non ricevo nessuna risposta ma la mia amica sussurra ancora una volta "Dovresti vedere come ti sta guardando."

Cosa? E' veramente tedioso non sapere come mi sta guardando e cosa sta facendo.

"Ti accompagno." Propone facendomi sussultare, ma dal tono non sembrava una vera e propria domanda.

"Oh, non importa. Mi accompagnerà Janece." Sorrido lievemente.

"La tua amica non c'è più quindi ti accompagno io." Osserva facendomi voltare.

Cosa? Perchè diavolo se n'è andata via e mi lasciato qui da solo con lui?

"Andiamo?" Lo sento avvicinarsi fermandosi davanti a me. E' troppo vicino, lo sento dal suo respiro battermi sul viso.

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