Prologo

7.3K 284 29
                                    

Avete mai avuto paura del buio?

Ricordo che da piccola venivo spesso lasciata a casa da sola perchè i miei genitori dovevano lavorare fino a tardi. All'inizio è stato tragico, e pensavo che ad ogni minimo rumore ci fosse qualcuno pronto a rapirmi o peggio uccidermi. Mi nascondevo sotto le coperte, ma col tempo ci ho fatto l'abitudine e niente riusciva più a spaventarmi. Oggi, sono tornata a quando avevo l'età di cinque anni: una bambina spaventata dall'oscurità e che si nasconde sotto le lenzola sperando che il buio sia soltanto un illusione. Invece, mi sono ritrovata ad essere parte di questa oscurità e perdere le staffe ogni volta che non riesco a fare qualcosa di normale; tipo vestirmi, mangiare senza far cadere il cibo per terra, camminare senza finire addosso a qualcuno o qualcosa, e dipingere. Ho un apprezzamento che va oltre i confini per l'arte, disegnavo già dall'elementari e i miei parenti e amici mi hanno sempre spronata ad entrare sul campo. Ci ho creduto fino in fondo, fino a quando qualcuno di molto importante non mi ha notato. I miei quadri sono sempre stati appesi in camera mia e non ho mai mostrato i miei lavori a nessuno, a parte i miei parenti e qualche amico. Odio i giudizi in generale, e ricevere complimenti per me è equivalente a ricevere critriche; non ho mai amato essere al centro dell'attenzione. Ma qualcosa è cambiato quando ho ricevuto quella chiamata. Una semplice chiamata che mi ha cambiato la vita e mi ha portata dove sono adesso. Volevano che presentassi le mie opere ad una mostra importante a New York organizzata da Josh Orwell; non potevo crederci, sopratutto perchè non capivo da dove arrivasse quel contatto. Infatti, inizialmente pensavo che si trattasse di uno scherzo, poi, invece, ho scoperto che Rachel, una delle mie più care amiche, ha contattato un amico di suo fratello che conosceva Orwell. Gli ha inviato le foto dei miei quadri e lui si è subito interessato. Ci credevo poco alla sua versione di raccontare le cose, è una tipa che esagera molto sui fatti, ma poco importava quando avevo davanti un'occasione che non potevo assolutamente farmi sfuggire. Ci ho rimurginato moltissimo, così ho richiamato il numero e ho accettato senza pensarci altre volte. Oggi, i miei quadri sono tornati nella mia camera, senza la possibilità di guardarli nuovamente. Dopo l'incidente, ho rifiutato categoricamente a riprendere un pennello in mano, non capiscono.. non comprendono che cosa significa tutto ciò. 'Cecità permanente' la chiamano; forse sarei dovuta restare a casa, avrei dovuto seguire la mia razionalità. Per fare qualcosa di grande ho dovuto rimetterci la pelle e adesso ne sto pagando le conseguenze. Fatto sta che adesso la mia vita è completamente diversa, interamente rovinata, e ad oggi, io non ho più niente da perdere.

////////////////////////////

PROSSIMAMENTE...

FadedWhere stories live. Discover now