Alison.

By storiesinmymind

87.3K 2.9K 181

Strappata dalle braccia della madre alcolizzata, Alison si ritroverà a fare i conti con una figura ben più au... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10

Capitolo 5

8.8K 275 3
By storiesinmymind

Pochi giorni dopo Alison era già entrata in perfetta confidenza con la casa e tutti i ragazzi.
La sua parlantina si fece sempre più frequente, così come i suoi capricci.
I ragazzi decisero di lasciare spazio ad Harry come papà, rendendosi conto che era difficile persino per tutti loro stare attenti a quella che Zayn chiamava, affettuosamente, "la mocciosetta".
Pazienza, ne occorreva molta ed i ragazzi evitavano di passare lunghe giornate in casa proprio per questo.
La situazione infastidì Harry, che piano piano vide tirarsi via un po' tutto: impegni, amici e soprattutto ragazze.

C'è una netta differenza tra il DOVERE e il VOLERE. Doveva assicurarsi che mangiasse, dormisse a sufficienza, che facesse un bagno al giorno e lo shampoo ogni tre. Gli zuccheri in eccesso la rendevano nervosa e la coca cola la caricava di adrenalina rendendola piuttosto schizzata. Doveva memorizzare il pupazzo da affiancargli la notte, quello dei giochi e quello che avrebbe voluto stringere in caso di un incubo. Portarla alle visite mediche ogni due settimane e assicurarsi che lavasse i denti ogni sera prima di andare a dormire.
Ma VOLEVA davvero spendere tutto il suo tempo prendendosi cura di qualcun altro?

La sua bambina era davvero appiccicosa ed un minimo diffidente con chiunque non fosse il suo papà, cosa che lo rendeva in effetti piuttosto orgoglioso da un lato. D'altro canto era costretto ad uscire di nascosto per partecipare alle prove della band, lasciandola con la domestica Marianne. Profumatamente pagata per tenere la bocca chiusa.

"Forza, bevi il tuo latte Ali"
Le suggerì Niall, per la decima volta.
"Se tuo padre dovesse sapere che hai saltato la cena per colpa nostra, ci ucciderebbe. Tu non vuoi che accada, vero?"
Anche Liam sembrava esasperato.
"Forza, bevi!"
Alison afferrò l'enorme bicchiere ma solo per allontanarlo. Lei non beveva il latte bianco e freddo, ma doveva essere zuccherato, al cioccolato e soprattutto molto caldo.
"No no e no. Dov'è andato il mio papà?"
A renderla buffa e tenera erano proprio i gesti che accompagnavano le sue parole, aveva preso dalla madre questa caratteristica.
"È morto"
Aggiunse Zayn, appena entrato in cucina.
Alison sbarrò gli occhi, diventando subito pallida.
"Zayn, cazzo! La farai piangere"
"Sta già piagnucolando" aggiunse Niall, piuttosto nervoso.
"Se Harry la vede così.."
"Alison, zio Zayn stava scherzando. Harry torna subito"
Ma la bambina già piangeva silenziosamente, fissando il vuoto.

Harry interruppe, fortunatamente, in cucina qualche secondo dopo. Stava trattenendo una conversazione telefonica con qualcuno, il suo avvocato probabilmente. Si sfilò il giubbino di pelle, sfiorò i capelli di sua figlia in segno di saluto ed afferrò il bicchiere di latte, portandolo verso il piano cottura per correggerlo proprio come piaceva a lei. Sempre trattenuto a telefono, le porse il bicchiere caldo che bevve sotto gli occhi perplessi di tutti.
"La ringrazio signor  Filtz, ci vediamo domani"
Dopodiché si lasciò andare su una sedia, emettendo un sospiro.
Spostò lo sguardo su Alison, serrando la mascella.
"Perché piangi?"
Questa si asciugò le lacrime, sorridendo appena.
Non ebbe il tempo di rispondere perché Zayn la anticipò.
"Le mancavi tu"
"Chi è il signor Filtz?"
Domandò Louis al riccio.
"Il mio avvocato. Vado a metterla a letto.. Voi dovreste leggere quella nel frattempo."
Indicò la cartellina bluastra appena ritirata dagli assistenti, dopodiché prese Alison per mano accompagnandola al piano superiore.

"Papà?"
"Dimmi"
"Perché non posso uscire?"
Il riccio sospirò, infilandole la maglia del pigiama.
"Perché non ho tempo per uscire, Alison"
"Oh.."
Si infilò silenziosamente sotto le coperte, continuando a fissare il padre.
"Zio Zayn ha detto che non posso avere la stanzetta delle principesse perché poi me ne vado."
"E dove vorresti andare?"
"Io non voglio andarmene, papà"
"Non andrai da nessuna parte, ora dormi. Buonanotte" le diede un bacio in fronte prima di scendere nuovamente al piano di sotto.

La cartella racchiudeva l'esito del consulto psicologico e medico della bambina, ed ovviamente anche tutta la sua 'storia'.
"Quando ho conosciuto Mary ho sempre pensato che fosse abbastanza.. Particolare. Eravamo in un bar e non mi ci è voluto molto prima di portarla nello sgabuzzino. Un mese dopo mi da la lieta notizia e a me era sembrata una buona idea stringere un accordo senza avvocati."
Harry sospirò rumorosamente. Mary era tante cose, ma non di certo una drogata. O almeno così lui credeva..
"Se lo avessi saputo prima.."
"Niall, ma io sapevo bene di avere una figlia lì fuori, capisci? Avrei potuto darla in affidamento se solo.."
"Mary è malata ma è pur sempre sua madre, non le ci vorrà molto prima di ottenere nuovamente la custodia. Così sarà tutto finito e avrai ciò che vuoi"
Aggiunse Zayn.
"Ma io non so più quello che voglio".


Quel pomeriggio tutto il gruppo rimase a casa per sostenere Harry. Ordinarono delle pizze e cominciarono a parlare di lavoro. Eccetto Louis, che aveva trovato e nascosto un regalo ad Alison. Quest'ultima da più di mezz'ora girovagava per la casa, ma senza trovarlo.
Piuttosto arresa si diresse nuovamente in cucina, sedendosi al suo posto e mordicchiando qualche patatina.
"Prima o poi lo troverai"
Louis sembrava piuttosto divertito, ed incitò tutti gli altri a trovare il regalo insieme alla bambina.

Sembrava di essere in un asilo pieno di ragazzini urlanti. Dopo un quarto d'ora Zayn comparve in soggiorno con due scatoloni fra le mani.
"Mocciosetta! Li ho trovati!"
"Siii grande zio!"
Scartò con cura ognuno dei due scatoloni: uno racchiudeva un kit da infermiera per bambine, e l'altro una bambola con uno sparabrillantini.
Dire che rimase sorpresa è poco, lei era completamente estasiata!
In quel momento galleggiò fuori un'altra verità, probabilmente Mary spendeva tutti i suoi soldi nelle slot e non ne aveva altri per comprarle qualcosa. Dopotutto nella sua valigia era presente qualche vestito e quattro pupazzetti.

Si sedette al centro del tappeto, cominciando a misurare la pressione a tutti i suoi pupazzetti.
"Forse dovremmo mandarla a scuola"
Intervenne Niall.
"Dovremmo? Beh qui le decisioni le prendo io visto che sono suo padre. Fino ad allora non andrà a scuola"
"Se hai paura di cosa possano dire i giornali, insomma.. Ci sono ottime scuola private, avresti il tempo di lavorare e.."
"Ma lei ha bisogno di sua madre!"
Aggiunse Liam.
"Non una madre del genere, però"
Tutti e cinque sembravano davvero presi dalla conversazione, tanto da non rendersi conto che il film nel videoregistratore era oramai finito, ottenendo l'effetto voluto.
Alison dormiva sul petto di Harry già da dieci minuti, apparentemente indifferente alle parole dei ragazzi.
"Louis"
Harry sbarrò gli occhi.
"Che c'è?"
"Ho la maglia tutta bagnata, sta sudando. Dio, è bollente guarda!"
Tutti apparvero allarmati eccetto Louis. Aveva curato le sue sorelline dall'influenza innumerevoli volte.
"Mettila a letto senza coperte e con un panno di alcool in fronte, se non scende"
"Che succede se non scende?"
"Succede che facciamo venire un medico vero"
"Comincia a fare il numero e ragazzi.. Mi raccomando, insomma.."
"Certo, la mazzetta per il silenzio"
Aggiunse stufo Liam, afferrando il telefono.

Al contatto con il panno freddo si svegliò, ma senza aprire gli occhi visto che le sembrava troppo faticoso. Inspirò pesantemente, tastando il materasso alla ricerca di qualcosa. Harry si domandò quale fosse il pupazzo della febbre e visto che non ne aveva la minima idea, semplicemente strinse la bambina a sè.
Prese ad accarezzarle la schiena e i capelli, lasciando che il suo buono ed inconfondibile profumo alla vaniglia gli inondasse le narici.
'Se fossi stato un papà vero adesso saprei cosa fare'
Sussurrò ad Alison, consapevole del fatto che non avrebbe sentito.

Il mattino successivo fu costretto a svegliarla abbastanza presto a causa dell'arrivo del medico che, dopo averla visitata, le aveva prescritto alcuni farmaci.
"Soffre di un leggero asma inoltre, ma al contrario di ciò che si dice sarebbe bene portarla a prendere un po' d'aria fresca. Ad ogni modo, è tutto segnato qui"
Il medico indicò il foglio di carta tra le mani di Harry, prima di augurargli buona giornata e andar via.
Si trattava di una semplice influenza e questo lo rese più sereno.

Tutti i ragazzi si trovavano ora intorno ad Alison, cercando di farle prendere quel maledetto sciroppo ma lei non ne voleva proprio sapere.
"Guarda tesoro che è alla mela, lo prende zio Niall tutti i giorni. Vuoi vedere?"
Louis avvicinò il cucchiaio al compagno biondo che lo bevve per davvero.
Una smorfia di disgusto apparve sul suo viso.
"Oh ma è orribile" continuò l'irlandese, prima di correre in bagno a rimettere.
"Forse potremmo aggiungere dello zucchero" disse Liam.
"O magari stenderlo su una fetta di pane"
"O ancora.."
"Insomma!" Harry apparve infuriato, si stava caricando d'ansia senza sapere il motivo.
"Alison, prendi questo maledetto sciroppo! La febbre continua a salire e sarò costretto a portarti in ospedale per fare le punture"
Questa parve rifletterci un secondo, prima di serrare gli occhi e aprire la bocca. Louis la imboccò velocemente e con grande sorpresa di tutti non rigettò nulla.
"Bene."
Harry congedò tutti con uno sguardo serio e si avviò verso il bagno per fare una doccia.


Due giorni dopo.
Alison girovagava per casa senza meta. Era una bambina molto vivace, le piaceva correre, giocare e divertisti e stare chiusa lì dentro dalla mattina alla sera era forse la peggior tortura di tutte.
La sera precedente la nonna Anne le aveva fatto da baby sitter visto che i ragazzi dovevano "lavorare", e date le ore piccole, nessuno di loro si era svegliato.
Di soppiatto scese al piano inferiore verso la cucina, per poi aprire un cassetto pieno di merendine e schifezze varie. Ne afferrò una a caso e dopo qualche difficoltà nell'aprirla, prese finalmente a mordicchiarla.
La nonna le aveva anche detto che non bisognava esagerare con il cioccolato altrimenti le sarebbe venuto un forte mal di stomaco, soprattutto ora con i pochi decimi di febbre che le erano rimasti. Riluttante al solo pensiero di dover ingurgitare altre medicine e sciroppi, lasciò andare la merendina sul pavimento.
Continuò il suo giro di perlustrazione fermandosi dinanzi alla porta d'ingresso, se avesse fatto una breve passeggiata nel giardino recintato nessuno se ne sarebbe accorto.
Dunque, dopo essersi sollevata sulle punte ed aver inclinato la maniglia, prese a camminare.
L'erba era fresca ed umidiccia ed Alison avvertì la terra infilarsi tra le dita; i suoi passi da lenti divennero sempre più veloci mentre i suoi capelli svolazzavano allegramente.
Aveva quasi dimenticato la bellezza di giocare all'aperto, annusare aria fresca ed essere baciati dal sole. 
Ricordò di quando la sua mamma,Mary, spesso le faceva trascorrere dei pomeriggi con Barbara, la loro vicina di pianerottolo. Questa la portava sempre al parco e le permetteva di togliere le scarpe al sole, le raccontava tante favole prima di andare a dormire e le preparava il biberon ogni mattina quando era più piccola. Nonostante lei e Mary non fossero più amiche, Alison desiderava tanto incontrarla ed abbracciarla.

Nel frattempo un riccio alquanto stonato stava per alzarsi.
Lasciò che il piede poggiasse sul pavimento freddo e si scostò i capelli disordinati dal viso; la sua bocca era talmente impastata che si convinse a scendere giù in cucina per bere un po' d'acqua.
Barcollò lungo le scale fino a giungere in cucina dove, maldestramente, calpestò una merendina.
"Accidenti! Quante volte le ho detto di non gettare le cose a terra?"
Serrò duramente la mascella trattenendo le urla, odiava lo sporco sui pavimenti ed il disordine proprio non lo sopportava.
Si ripulì velocemente per poi afferrare il latte dal frigo e berne qualche sorso.
Dopo circa dieci minuti Harry era già comodamente spaparanzato sul divano con una sigaretta accesa fra le labbra, corrugò la fronte nell'udire un leggero brusio accompagnato da risatine.
Una volta uscito fuori Harry vide sua figlia sdraiata sul prato con uno dei suoi peluche. Più in là, oltre il cancello in ferro, il riccio scorse l'ombra di qualche paparazzo.
"Alison! Cazzo!"
Gettò la sigaretta a terra per poi dirigersi, con fare autoritario e deciso, verso la figlia.
"Ti ho detto di non uscire mai da sola! Mai!"
Più che infuriato la sollevò velocemente da terra per poi camminare verso gli interni, evitando così di attirare qualche altro ficcanaso a causa delle sue urla.

"Che ti prende dannazione? Non so proprio più che fare con te Alison, hai lasciato sporco e giocattoli ovunque e sei uscita senza dirmi nulla."
"S-scusa papà"
Ammise colpevole, mordicchiandosi le labbra.
"Tua madre poteva impegnarsi un po' di più riguardo la tua educazione"
Ammise seccato.
"Io ti odio!"
Urlò la ragazzina, il cuore di Harry quasi perse un battito. Aveva assunto la stessa identica posizione, voce e parole di Gemma l'ultima volta che si erano visti.
Era riuscito ad allontanare sua sorella ed ora anche la bambina.
"Tu non mi vuoi bene perché i papà non fanno così brutto. E non dicono parolacce e comprano i pony e ti accompagnano a scuola."
"A-Alison, non rivolgerti così a me!"
Ma la bambina continuò a fissarlo con occhi lucidi e rabbiosi.
"Mamma dice che tu non mi volevi con te. È vero?"
"Le cose non stanno così ma non ti serve saperlo ora. Hai bisogno di disciplina.. Va a lavarti, ti accompagno a scuola"
Il giovane la vide allontanarsi verso il piano di sopra. Afferrò un'altra sigaretta e prese ad aspirare nervosamente.
Sentì la porta aprirsi di scatto, poche erano le persone a possedere le chiavi del cancello, ed una di queste era proprio la biondina che gli stava di fronte.
"Ciao Harry".

Continue Reading

You'll Also Like

10.4K 414 32
Ginevra frequenta l'ultimo anno di liceo. Ha una grande passione per il giornalismo e vuole viaggiare il mondo proprio come suo padre. Una sera viene...
31.6K 2K 31
«L'universo ci ha presi in ostaggio, Bianca»
57.2K 3.3K 28
Se non è amore, dimmelo tu, cos'è?
9.6K 488 50
Alessia Chiesa, sorella di uno dei più forti calciatori del momento. Si innamorerà di un compagno di squadra del fratello, Kenan Yildiz. Da poco amat...