Elements: Segreti

By WinterSBlack

128K 8.1K 6.9K

Approfondimenti della trilogia di Elements. Qui troverete storie mai raccontate riguardanti alcuni personaggi... More

Indice
⛰Sullivan
🔥Auguri Mamma
🔥Dodici: Sof
🔥Regalo di compleanno: Nox
🔥Zach: A Natale si ride
🔥Soddisfazioni: Opal
🌊La ragazza senza memoria: Aiden's POV
🌊Incontro con i Geminus. James POV
🌊Sbandato: James's POV
🌊Addio vendetta, benvenuto amore James's POV p. 1
🌊Addio vendetta benvenuto amore James's POV p. 2
🔥Colpe: Nox
🔥Bacio: Jo
🔥Indovina Chi
🔥Una casa senza la casa: Nox
🔥Mi manchi
🔥Il ragazzo che mi vede: Court
🔥James Sharp: Sof
🔥Qualcosa di diverso: Eli
🔥Visite inaspettate: James
🔥Jo: No, ma sì.
🌪Jacklyn
🌪Se la B.L.C. non fosse mai esistita...
🌪A.U.: Nei panni
🌪In un mondo magico
🌪Halloween
🌎Sophie Chrystal Hunter ID
🌎Joanne Lucy Sharp ID
🌎James Andrew Sharp ID
🌎Aiden Maxwell Ryder ID
🌎Seth Edmund Frost ID
🌎Skyler More ID
🌎Zachary Day ID
🌎Opal Day ID
🌎Lucas Arthur Steel (Nox) ID
🌎Eli Twain ID
🌎Coral Caine ID
🌎Courtney Young ID
🌎Philip Smith ID

🔥San Valentino

6.5K 378 441
By WinterSBlack

Biscotti

«Fi» alzai lo sguardo dal libro che stavo leggendo «Jay!» gli sorrisi raggiante. Era sempre bello vederlo in queste mura di solitudine. «Non dovresti essere al corso di "non provare sensi di colpa quando uccidi qualcuno "?» scherzai mentre mi raggiungeva sul mio letto «E tu non dovresti essere in uno dei tuoi allenamenti "mi ammazzo di fatica per compiacere mio nonno"?» replicò «Mi sono finto/a malato/a» esclamammo insieme. Ci guardammo poi scoppiammo a ridere. «Per quale motivo? Non è da te mentire così a tuo nonno» mi chiese lui curiosando tra i miei libri come era solito fare «Oggi volevo fare un salto nelle cucine per preparare qualcosa» gli dissi con un sorriso «E per quale motivo?» chiese lui «Oggi è un giorno speciale e voglio fare un regalo a qualcuno di speciale» affermai «perché? Che giorno è oggi?» chiese ancora, guardandomi incuriosito con quei capelli perennemente disordinati che gli coprivano gli occhi verdi limpidi «È un segreto. E tu perché ti fingi malato?» gli chiesi «Volevo evitare gli altri Iniziati.» affermò «E perché?» gli chiesi «Quelle bambine rompiscatole!» sbuffò «Ogni anno la stessa storia, vanno in cucina a preparare dolci da regalare a quel Ryder!» sbuffò infastidito. James si raddrizzò all'improvviso «Non dirmi che vai alle cucine anche tu per questo motivo vero?» mi chiese lui scuotendomi per le spalle «Ma che dici!» esclamai scansandolo. Lo guardai di sottecchi che sospirava di sollievo. Che ha contro San Valentino? «Persino mia sorella è andata in visibilio per questo stupido giorno.» borbottò irritato. «Non ti piacerebbe ricevere i dolci dalle tue amiche?» chiesi titubate «Qui la mia unica amica sei tu. Con gli altri iniziati non ci parlo e non voglio i loro cioccolatini. Che se li prenda tutti Ryder» disse Jay «Sei per caso invidioso?» gli chiesi sospettosa «Figuriamoci» sbuffò ancora confermandomi la mia ipotesi. «È ora che vada alle cucine.» annunciai appoggiando il libro. Jay si preparò a seguirmi e lo fece finché non arrivai alle porte della cucina «Scusa Jay ma perché mi stai seguendo?» gli chiesi spazientita «Come perché?! Dato che non ho niente da fare pensavo avremmo passato la giornata assieme!» disse come se fosse ovvio. «Jay, nelle cucine si trovano le altre Iniziate che tu non sopporti e poi mi vuoi veder cucinare per tutto il pomeriggio?» «Perché no?» insistette lui. «Sarebbe bello vederti bruciare tutto» mi prese in giro «Ho detto di no» sbuffai spingendolo via tra le sue proteste «Ma Fi! Che faccio io tutto il giorno libero senza di te?» gli sorrisi «È molto carina la tua dipendenza verso me ma ora te ne vai!» esclamai sbattendogli la porta della cucina in faccia. Sospirai appoggiando la testa contro la porta «È arrivata Signorina Hunter» esclamò un cuoco premuroso «Ciao!» lo salutai allegra. Osservai la targa «Grazie per avermi permesso di stare nelle cucine Bob» affermai «Non c'è problema. Venga, la accompagno alla sua postazione» mi invitò «Non mi dia del lei» lo pregai «Ho solo dodici anni» dissi. Sotto le indicazioni del cuoco iniziai a preparare i dolci al cioccolato ignorando le Iniziate che si stavano divertendo dall'altra parte della stanza. 
«Le sono venuti bene. Ora la glassa» mi invitò Bob. Mi divertii a scrivere lettere su quei biscotti con scaglie di cioccolato, anche se erano leggermente bruciati. Ci misi tanto impegno e passione sorridendo all'idea di vedere il suo volto stupito quando glieli avrei dati. «Pensi che Aiden apprezzerà?» chiese una Iniziata «Certo! Ogni anno li ha sempre accettati.» replicò la sua amica. Certo che avrà molti regali... Quando ebbi finito mi asciugai il sudore dalla fatica. Sorrisi raggiante per il compito e mi affrettai ad impacchettare i biscotti. «Grazie Bob» «Di nulla signorina» mi salutò il cuoco mentre me ne andavo. Saltellavo allegramente per i corridoi con il mio prezioso regalo in mano, ridacchiando come una scema. Se non sbagliavo si doveva trovare nei dormitori maschili degli Iniziti e... Andai a sbattere contro qualcuno «Attenta» mi disse qualcuno afferrandomi per un braccio e salvando i miei biscotti «Grazie» mormorai alzando lo sguardo. Oh, mio Dio è il ragazzo carino! Anche lui si bloccò davanti a me con un espressione stupita dipinta sul suo volto angelico. Senza avere il coraggio di dirgli altro superai il ragazzino biondo dagli occhi blu. Espirai profondamente quando fui a debita distanza. Prima o poi sarei riuscita a parlargli senza fare figure così sceme. Fissai il pacchetto che avevo in mano. «Ah Sophie Hunter... Hai passato tutto il pomeriggio a prepararli e...!» mi rimproverai « a preparare cosa?» «Jay!» esclamai rischiando di far cadere di nuovo la scatola che lui afferrò in tempo. «No... Non dirmi che anche tu...» realizzò Jay spalancando gli occhi. «Ah Fi... Che delusione. Non ti facevo così ragazzina a sbavare per un biondino con maniere di grandezza...» iniziò lui a schernirmi facendomi riempire gli occhi di lacrime «Dare tutta questa importanza ad una festa tanto inutile, come se regalare dolcetti ad un maschio significasse qualcosa» continuò passandosi una mano tra i capelli già spettinati «È infantile! E poi cosa credi di fare a regalare a Ryder dei dolcetti fatti da te? Probabilmente disprezzerebbe il lavoro dato che saranno sicuramente bruciacchiati, amari e...» «Smettila!» sbraitai con le lacrime agli occhi. «Sono per te stupido idiota!» gli urlai spingendogli i dolcetti in mano. «Ma se non apprezzi la fatica che ho fatto perché li dovresti ricevere? Buttali!» dissi asciugandomi le lacrime con entrambi le mani. Non sentendogli rispondere mi voltai e corsi via «Ehi Fi!» esclamò lui cercando di fermarmi.
Mi buttai nel letto, offesa. Stupido Jay. Stupido, ingrato Jay. Stupido, ingrato, arrogante Jay. Stupido, ingrato, arrogante, presuntuoso Jay! Bussò alla finestra ma lo ignorai voltandomi dall'altra parte. «Fi?» si sedette accanto a me dopo essere entrato senza permesso, posandomi una mano sulla spalla e scuotendomi «Lasciami in pace!» lo scansai «Dai Fi» insistette lui. «Cosa vuoi?» gli ringhiai contro «Ti ringrazio per i biscotti» mi disse gentilmente «E per cosa? Sono bruciacchiati e amari! Faranno schifo!» sbottai scimmiottandolo. Lui in risposta aprì il pacchetto e si infilò un biscotto in bocca. Bloccandosi per mezzo secondo a fare una smorfia. Facevano veramente schifo. Ma Jay continuò a masticare e mi fece un sorriso forzato. «Sono buonissimi» disse guardandomi contento. Alzai gli occhi al cielo «Lo dici solo per farmi contenta» gli dissi anche se lo stavo già perdonando «No, no! Sono veramente buoni» Disse infilandomene uno bocca. Iniziai a masticarlo ma era amaro e troppo duro e secco. Non riuscendo a mandarlo giù presi un fazzoletto dal comodino e lo sputai «Bleah! Che schifezza!» esclamai. Poi guardai Jay e mi misi a ridere assieme a lui per la situazione «Grazie Fi. È carino da parte tua farmi questo regalo... Questo vuol dire che sei segretamente cotta di me?» chiese lui con un sorriso sghembo «Ma sentilo! Quante arie si dà!» sbuffai «È un regalo in segno della nostra amicizia, perché ti voglio bene Jay» gli dissi alzando appositamente gli occhi al cielo. «Ah...» affermò lui soprappensiero. Mi sporsi e gli diedi un bacio sulla guancia. «Ti voglio veramente molto bene, Jay» gli dissi sorridendo.

La festa dimenticata

«Ehi Jo! Ci sei?» fece Sophie schioccandomi le dita davanti agli occhi «Eh? Sì! Certo!» dissi riprendendomi «È da qualche settimana che sembri perennemente con la testa tra le nuvole» mi accusò. E come non esserlo? Io e Seth facevamo coppia fissa da quasi due settimane! Il solo ricordo dei suoi baci mi rendeva febbricitante e in più quel giorno era San Valentino! Avevo comprato i classici cioccolatini a forma di cuore in una pasticceria ricordando che quando ero piccola, alla Base1, non riuscissi a cucinare nulla di buono per lui, rinunciando sempre all'impresa. Chissà se lui mi avrebbe fatto un regalo... Mi immaginai Seth entrare in una profumeria con la sua aria cupa e il suo solito cipiglio da "cosa vogliono questi idioti da me?" e chiedere imbarazzato alla commessa cosa potrebbe regalare alla sua ragazza. Iniziai a ridacchiare «Guarda che mi stai preoccupando» mi annunciò Sophie alzando un sopracciglio mentre sorseggiava il suo frullato «È tutto a posto. Sono sana di mente tranquilla» le dissi prendendo una cucchiaiata del mio gelato alla stracciatella. «Blah, odio San Valentino, tutte queste coppie mi disgustano» disse la mia amica guardando dalla vetrata tutte le coppie felici che passeggiavano davanti alla gelateria. «Ma non eri tu quella del "shippo tutto con tutti?"» la presi in giro «Ma se sono personaggi immaginari sono dolci. Quelli reali mostrano falsità da tutti i pori» disse lei «Non credi nel vero amore?» le chiesi «Oh, ci credo! E credo che il mio sia là fuori da qualche parte che arriverà colpendomi dritta dritta al cuore. Magari lo incontrerò per strada scontrandomici e mentre cado, lui mi afferra per la vita...» fantasticò lei giocherellando con la cannuccia «Ovviamente non tutte le coppie sono falsità pura... Forse sono solo invidiosa.» si interruppe affranta «Magari ci fosse qualcuno che mi sbava dietro. Come accade a te» mi sorrise. Alzai gli occhi al cielo. Ci sarà stata metà scuola che le sbavava dietro che lei non avrebbe visto nemmeno se avesse messo gli occhiali. Sophie non notava proprio di essere una bella ragazza con quei capelli neri, luminosi e lisci come la seta, il bel verde dei suoi occhi, la carnagione chiara e il bel fisico che si era fatta essendo un' ex Iniziata. Anzi la migliore. «Tra qualche minuto ho il treno. Sarà meglio che vada» le dissi. «Okay. Ci vediamo domani a scuola» mi disse mentre entrambe andavamo a pagare.
Finsi di dirigermi alla stazione come mio solito per poi raggiungere la Base 5. Andai immediatamente a cercare Seth e lo trovai in una palestra mentre abbracciava da dietro qualcuno. «Seth!» esclamai, anzi ringhiai facendolo voltare «Annie» mi salutò tranquillo senza lasciare la ragazza che risultò essere Sky. Mi arrabbiai ancora di più «Che state facendo?» sbottai furiosa «Aiutavo Sky a padroneggiare una nuova mossa.» disse tranquillo il ragazzo «Tieni le braccia rigide, altrimenti rischieresti di farti schiacciare» le disse facendola annuire. «Non hai niente da dirmi?» gli chiesi ancora testarda «Emh... Cosa ti dovrei dire?» chiese lui appoggiando una mano sulla schiena di Sky che arrossì di botto «Diritta» le sussurrò «Non mi devi dire o fare niente oggi?» insistetti «Ora vai!» esclamò lui mentre Sky spostava il terreno sotto di lei come se fosse stata sul nastro trasportatore «Brava. Vedi che è stato facile?» si complimentò Seth «Grazie! Merito tuo» affermò la Rossa sorridente. Io sbuffai rumorosamente e me ne andai a grandi passi «Possibile che non mi abbia fatto nemmeno un regalo? Stiamo insieme!» sbuffai mentre raggiungevo i dormitori «Oh, Annie eccoti...» mi fermò Aiden «Che cazzo vuoi anche tu?!» Aiden rimase sorpreso dalla mia reazione «Giornataccia?» chiese il mio amico «Seth non mi ha fatto il regalo di San Valentino» gli dissi anche se suonavo come una bambina «Tu che hai regalato ad Aylen?» lo interrogai «Questo» Aiden alzò un pacchettino rosso con un fiocco verde «Ti stavo giusto per chiedere se potevi avvertite Mr. Steel che sto andando in Kansas City, perché non riesco a trovarlo da nessuna parte... Ma per l'incolumità del nostro mentore. Non farlo.» scherzò Aiden «Ah ah molto divertente.» dissi offesa «Su Annie, non ti scaldare tanto. Può capitare che un ragazzo si scordi delle festività, ma ciò non significa che uno non tenga alla sua ragazza» mi rassicurò «Ora devo proprio andare in stazione. Ci vediamo lunedì» mi salutò con lo zaino in spalla. Sospirai. Aveva ragione, non me la dovevo prendere tanto ma... Nella mia mente passò l'immagine di Seth che appoggiava una mano sul fianco di Sky. Sapevo per certo che tra quei due non ci sia nulla, anche se Sky sembrava avere una cotta per lui. Però lei non era quel genere di persona che ci avrebbe provato con un ragazzo impegnato, e nonostante non fosse la persona più simpatica al mondo, mi fidavo di lei, perché era una grande compagna di squadra. Però ciò non poteva permettere loro di essere così intimi! Tornai sui miei passi e mi fiondai nella palestra di prima. Ma loro non c'erano. Li cercai per tutta la Base ma erano spariti. Sconsolata me ne tornai in camera mia trovando Seth disteso sul mio letto con la scatola di cioccolatini che avevo comprato per lui aperta e appoggiata sull'addome. La scatola si alzava e abbassava assieme al suo respiro regolare. Mi avvicinai e lo vidi profondamente addormentato con una gamba a penzoloni. Sorrisi a quell'immagine perché il suo volto da diavolo assumeva un'espressione angelica quando dormiva. Abbandonai tutta la rabbia che scivolò via come una veste di seta. Mentre spostavo la sua gamba sul letto per farlo dormire meglio lui si svegliò «Oh Annie. Ti aspettavo.» disse assonnato «Torna a dormire» gli dissi premurosamente «Io... Ho scordato che oggi fosse San Valentino, però ti avevo preso un regalo qualche giorno fa» disse frugando nelle tasche. Tirò fuori una bustina con un fiocchetto. Lasciò scivolare fuori una collanina  con una pietra liscia del colore della ruggine, attraversato da scie più chiare. «È Agata rossa» annunciò Seth «Il portafortuna del segno dei gemelli» disse «Magari ti aspettavi qualcosa di più, ma so che ti piacciono molto quelle collane lunghe ed ingombranti con minerali di tutti i tipi...» ma prima che potesse terminare una frase con troppe parole che non trovava, venne fermato da un mio bacio appassionato «Dio quanto mi piace baciarti» gli mormorai tra le labbra facendolo sorridere. «Credimi. Mai quanto piaccia a me» sussurrò trascinandomi sopra di lui ritrovandoci entrambi distesi sul letto.

Prigioniero

Aprii gli occhi e mi accorsi subito che qualcosa non andava. Ci misi un po'a capire cosa fosse... Ero legato. «Ma che cavolo...» iniziai a strattonare la mano, ma le manette me lo impedivano. Fortunatamente avevo solo un braccio attaccato alla testiera di un letto che solo in un secondo momento, mi accorsi non fosse mio. Almeno credo... Mi guardai intorno e non riconobbi la stanza. Va bene che non passo molto tempo in camera mia però la dovrei riconoscere. Quella non era la mia stanza. Anche perché io non porto reggiseni in pizzo nero. Il mio corpo era avvolto da una coperta leggera e alzandola notai che effettivamente sotto non c'era niente. Insomma nessun indumento che mi coprisse. E i miei vestiti? «Okay... Cos'è successo ieri sera?» mi sforzai di ricordare se la notte prima avessi bevuto qualche bicchiere di troppo ma non mi sembrava, non ne avrei avuto motivo... Avevo passato un po'di tempo nel solito locale all'angolo della strada e... Avevo notato una ragazza che stava piangendo così mi ero avvicinato, l'avevo consolata perché era stata lasciata dal ragazzo il giorno prima di San Valentino, lei mi aveva offerto da bere per ringraziarmi per la mia gentilezza e poi? «Ti sei svegliato» trillò una voce. Una ragazza, anzi la ragazza della sera prima si presentò con un vassoio in mano alla soglia della porta, con addosso solo una vestaglia trasparente molto provocante. Aveva i capelli e gli occhi del medesimo color nocciola e forse era persino più grande di me. «Buongiorno Occhi d'oro» disse avvicinandosi «Umh... Ci conosciamo?» le chiesi «Avremo tutto il tempo per conoscerci» assicurò lei «Senti... Ieri sera abbiamo per caso...» chiesi a disagio «Oh, no tesoro! Anche se mi sarebbe piaciuto molto... Sei ben dotato, è probabilmente grande come il tuo cuore» disse sbattendo le ciglia. «Oh, Emh... Grazie?» balbettai a disagio e leggermente preoccupato dall'atteggiamento della ragazza. «Ti sono molto riconoscete per essermi stato vicino in un momento così difficile» mi disse avvicinandosi a me. Indietreggiai contro la testiera attento a tenermi le lenzuola ben strette «Dopo ieri mi sono scordata di dirti il mio nome! Sono Celia» disse allegra «Ti ho portato la colazione! Avrai fame vero?» chiese gentilmente «No grazie, sono a posto. Senti... Sai dove sono i miei vestiti? E le chiavi di queste manette?» chiesi con un sorriso tirato «Sei così dolce... Quale fortuna averti incontrato» mormorò «I tuoi vestiti sono lì.» indicò una sedia con i miei indumenti «e le chiavi sono qui» tirò fuori le chiavi dal suo seno. «Ti starai chiedendo perché tu sia nudo e imprigionato vero?» chiese Celia. Sei una pazza. Ecco perché sono nudo e imprigionato. Pensai. «Ieri, mentre mi consolavi ho messo del sonnifero e ho convinto l'autista a portarti in casa mia così avremmo potuto passare tanto tempo insieme...» mormorò avvicinandosi al mio volto «Arrivati qui ti continuavi a tirare il cappuccio della felpa così ti ho aiutato a liberartene... Ma un indumento a tirato l'altro. Sai com'è... Per non farti scappare ho chiesto in prestito le manette ad un mio amico poliziotto e ti ho assicurato al mio letto» raccontò facendomi seriamente spaventare «Sai...Renderesti il mio San Valentino perfetto» sussurrò «E mi dimenticherei di Gabe. Tu sei molto più bello» ecco, è pazza. Dovevo trovare un modo per liberarmi e purtroppo sarei dovuto ricorrere a qualche bugia. Di solito non mentivo se lo potevo evitare. È sempre meglio essere sinceri con il prossimo. Ma quando ci vuole ci vuole. «Senti Celia...» le misi una mano sul volto e lei spinse il viso contro la mia mano, come fosse un cuscino «Sono veramente felice di averti aiutata. Passerei volentieri tutto il giorno con te. Sei una donna bellissima, e se me lo concedi, ti darò volentieri tutto quello che vorrai. Ma prima...» sussurrai accarezzandole i capelli con l'altra mano. Ma prima cosa Nox? Come posso cacciare questa donna? «Potresti andarmi a preparare qualcosa di dolce? Per festeggiare» dissi controllando la mia voce. La cosa strana di me è che quando mento sembro più sicuro di quando dico la verità. Il fatto che dire bugie mi riesca così bene mi rende nervoso, chiunque penserebbe che sia un dono bellissimo ma non io. Persino Jase invidia le mie capacità. Celia mi sorrise con un strano luccichio negli occhi che chiunque avrebbe definito adorante e saltellò via lasciando il vassoio con la colazione. Sospirai di sollievo appena la porta si chiuse. Ma il tonfo sordo venne seguito dalla serratura che scattava provocandomi un brivido che mi percosse tutta la schiena. Evocai l'acqua nel bicchiere e lo spalmai attorno alle manette. Ricordando gli insegnamenti di James sul concentrarsi nelle molecole d'acqua, raffreddarla a tal punto da solidificarsi. In poco tempo fui libero dalle manette. Afferrai i miei vestiti scoprendo che mancavano i boxer. Sul serio? Sospirai ed indossai direttamente i jeans. Sentii i passi della tizia salire le scale e mi affrettai. Tirai fuori il telefono nel tentativo di chiamare i Gemelli per farmi venire a prendere, dato che non avevo la minima idea di dove mi trovassi. La sfortuna quel giorno mi perseguitava perché il telefono era scarico. Non ebbi scelta che tentare una fuga dalla finestra. La spalancai e deglutii all'altezza, osservando le auto grandi come formiche che sfrecciavano a molti piani più sotto. «Ti prego. Fa che non cada di sotto.» chiusi gli occhi pregando. Scavalcai il cornicione e mi appiattii al muro sperando che il vento con mi spingesse giù. «Mi hai mentito!» gridò Celia affacciandosi alla finestra «Mi spiace signorina, ma non posso rimanere legato a qualcuno. Sono uno spirito libero e vorrei essere lasciato tale» le risposi spostandomi a destra di un passo «Ma perché?! Cos'ho che non va?» iniziò a piangere «Tutti hanno qualcosa che non vada, Celia. Vuoi un consiglio da sconosciuto? Non pingere sul latte versato e l'idea del "chiodo scaccia chiodo" non funziona mai» dissi cercando di tranquillizzarla. «Almeno dimmi come ti chiami...» disse affranta mentre il cielo nuvoloso iniziava a scaricare pioggia. Grandioso! «Nox» le sorrisi poi mi lasciai cadere creando uno scivolo di ghiaccio sul quale scivolai fino al pian terreno. Tirai fuori il mini-Flash che Max aveva fatto per me e cancellai la memoria a coloro che mi avevano visto. Mi guardai attorno senza riconoscere il quartiere in cui mi trovavo «Speriamo di essere ancora a Seattle...» mormorai. Fermai una ragazza a caso e le chiesi dove ci trovavamo. «Golden Avenue» disse «Solo a San Valentino?» mi chiese attaccando bottone «Se i miei amici non sono andati a cercare i qualcuno con cui passare la notte... Sì, sono solo» dissi. La ragazza sbuffò «Anche i miei amici sono tutti accoppiati» fece lei «E non fanno altro che farmi notare che io non ho nessuno» disse raggiungendo la fermata dell'autobus «Non credo sia importante legarsi a qualcuno. Dove finirebbe la propria libertà personale?» chiesi soprappensiero «Ma se l'altra persona è qualcuno che ami ti sentirai più libero di quanto tu lo sia da solo.» mi fece notare la ragazza. Mi voltai verso di lei notando due occhi castani della sfumatura che preferivo e i capelli castano ramati legati in una coda stretta. Persino i suoi vestiti erano del mio colore preferito. Portava un cappotto lungo grigio con cappuccio accoppiato ad una sciarpa bianca e i pantaloni neri. Ai piedi comodi stivaletti di pelle grigio scuro. Invaghirsi di una sconosciuta. È proprio da me. «Che hai da guardare?» mi rimproverò «Oh, scusa. Ero distratto» balbettai. «Prima mi hai chiesto indicazioni. Ti sei perso?» «Più o meno» risposi «Come hai fatto a perderti con i cartelli a ogni cinque centimetri di strada» mi chiese controllando l'orario dell'autobus «Lunga storia» «Ho tempo. Il mio autobus passa tra mezz'ora» mi disse alzando le spalle «Se ti dicessi che sono stato rapito in un pub da una pazza psicopatica che mi ha legato e spogliato per poi fuggire saltando dall'ultimo piano di questo edificio» indicai col pollice il condominio dietro di me «Ci crederesti?» terminai «La prima parte sì... L'ultima no.» disse lei «Non è tanto assurdo. Ci sono così tante persone strane in giro. Tu compreso» «Sono strano?» le chiesi incuriosito «Sì. Perché sei...» la ragazza arrossì «Sono cosa?» la incalzai «Sei un miscuglio tra un barbone e un fotomodello» ammise lei «Davvero? Grazie» dissi ridendo «Ti sei mai visto allo specchio?» mi chiese lei «Sì, talvolta capita. Non è che mi piaccia molto il mio riflesso...» ammisi. Perché vedo somiglianze che non vorrei avere... «Certo che sei modesto. È raro per persone tanto belle» affermò. In quel momento arrivò l'autobus «È il mio. Posso chiederti come ti chiami?» chiese prima di salire sull'autobus. Iniziai a snocciolare alcuni numeri mentre lei mi guardava confusa prima di capire e prendere il telefono e registrare il numero «Magari la prossima volta» le dissi allontanandomi.
Dopo aver vagato a lungo ritrovai la strada di casa e sorrisi nel vedere la mia dolce abitazione. Aprendo la porta trovai la casa vuota. Sono veramente andati a divertirsi... Improvvisamente le luci si accesero «Dove sei stato?» chiese Jase spuntando dal nulla «dove sono quei due?» chiese ancora «Mai una volta che tu mi chieda "ciao come stai".» dissi sbadigliando salendo le scale e mettendo il telefono in carica trovando un messaggio. «Va bene Nox. Ciao come stai?» disse Jase seguendomi. Ma decisi di ignorarlo.

Io mi chiamo Tori comunque 😉

Sorrisi e risposi

Chiamami Nox.

In seguito a quell'incontro uscii un paio di volte con questa Tori ma presto concordammo che che non ci sarebbe stato nulla di duraturo. Ci separammo e non la sentii più.

Angolo Autrice

Buon San Valentino Imperium! A differenza di quelle persone che chiudono le porte per l'allarme diabete, io apprezzo molto la festa degli innamorati, e non perché sono un innamorata, no sono single, solamente perché mi piace che gli altri siano felici. Sono così carine le coppiette! Perché odiarle? Altro regalo! Sopra il primissimo bacio Japhie, sotto il bacio post funerale di Sky della Joseth è sotto ancora il recente bacio di riunione della Japhie.

Continue Reading

You'll Also Like

2.9K 722 45
Le Bolle di Rovi e Rugiada sono nemiche per un motivo che con il tempo si è scordato. Omicidi, furti e agguati hanno generato una spirale di odio che...
765K 26.9K 76
Hermione Granger ha deciso di tornare ad Hogwarts per terminare gli studi, insieme a Ginny Weasley. Le due sono profondamente scosse dalla guerra e s...
68.5K 1.3K 93
Nicole Smith é una ragazza molto solare e simpatica che trasmette allegria a tutti. ma purtroppo anche lei soffre molto, ma tutto il dolore se lo tie...
640K 33K 72
Kathleen Black non ha mai vissuto una vita facile. Figlia di Sirius Black, rinchiuso ad Azkaban con l'accusa di tradimento e omicidio e orfana di mad...