🌊Incontro con i Geminus. James POV

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Mi fermai davanti alla porta della casa di Nox e suonai il campanello. Se non ci fosse stata Sophie accanto a me non l'avrei fatto, ma se non lo avessi fatto lei avrebbe iniziato a blaterare sul fatto che commettevo sempre reati e che con me sarebbe diventata una criminale e bla bla bla... Nessuno ci venne ad aprire ma sapevo con certezza che erano in casa. C'era la finestra aperta! «Magari non hanno sentito, o sono fuori» suggerì Sophie inarcando le sopracciglia. Sorrisi segretamente perché era sempre stata così, non si accorgeva mai delle cose che la circondavano dei piccoli dettagli importanti, ma solamente di qualcosa di stupido o inutile e qualcosa che le interessava veramente.
Finalmente la porta si aprì e sulla soglia comparve Zach mezzo addormentato e senza maglietta. Avrei preferito che si fosse reso un po' più presentabile dato che Sophie sarebbe stata loro ospite. Avevo avvertito Opal! Anche se non avevo specificato che sarebbe arrivata proprio lei... A dirla tutta non li avevo avvertiti di esser riuscito a "rapirla". Si stropicciò gli occhi con entrambe le mani, allungò la testa e strizzò lo sguardo per vedere a chi aveva aperto la porta. «Di prima mattina arrivano gli angeli a farmi visita?» esclamò con il suo fastidioso tono da flirt così come cambiò il suo atteggiamento, appoggiandosi allo stipite della porta in una posa che lui definirebbe sexy. Fissava Sophie con insistenza, cosa che avevo già previsto, ma quello che non mi sarei immaginato è il fastidio che provavo nei confronti del mio amico. Ero consapevole che scherzasse, lui era fatto così, ma ciò non mi tolse la voglia di prenderlo a botte. Sophie si guardò indietro confusa, sicura che il complimento non fosse rivolto a lei, come al solito inconsapevole della propria bellezza «Sto parlando con te Angelo, non ti guardare intorno» flirtò ancora. Sophie sorrise imbarazzata «É mezzogiorno passato, altro che prima mattina. Facci entrare Zach» sbottai irritato. Forse è stato un errore portarla qui. «È un piacere vederti, e spero che sarà altrettanto conoscerti» disse Zach alla mia amica mentre alzavo gli occhi al cielo dirigendomi in salotto alla ricerca di Nox «Dove sono gli altri?» chiesi a Zach notando che non c'era anima viva. Ed era inutile andare al piano di sopra perché Nox non si trovava mai in camera sua e a me serviva la sua presenza. Per aiutare mia sorella. «Arriveranno» mi rispose Zach frettolosamente senza guardarmi. «Ora mi interessa solo soddisfare i miei occhi di una visione celestiale» fece il cascamorto facendo ridere divertita la ragazza. «Dacci un taglio» lo ripresi, non capivo se a Sophie piacessero quelle attenzioni o avesse capito la natura burlona di Zach e non lo prendesse sul serio «Non dovresti servire agli ospiti... Non so... Il tè?» dissi col chiaro tentativo di allontanarlo «Il mio Angelo non si presenta?» Mi ingnorò di nuovo «Sono Sophie Hunter» disse la ragazza. Zach sollevò le sopracciglia dallo stupore poi si voltò verso di me e mi sorrise eloquente. Ecco, non dovevo portarla qui. «Lieto di conoscerti» disse divertito. «Accomodatevi miei ospiti. Vado a vedere se c'è qualcosa da sgranocchiare» si allontanò finalmente. «Fa sempre così. Non è male. Non sembra ma in realtà è un genio» le spiegai in modo da non spaventarla. Magari l'aveva scambiato per un maniaco «Non mi da fastidio» replicò lei sinceramente «Ah no?» chiesi stupito. Non la facevo così... Non so, forse pensavo fosse ancora la ragazzina innocente e pura di cinque anni fa, anche se quella ragazzina era una macchina da guerra mortale e un'attrice patentata era pur sempre... Ma ora era una diciassettenne, non potevo pensare che fosse ancora una casta ragazza. La porta d'ingresso si aprì all'improvviso facendo ruzzolare dentro Opal con un bimbo in braccio «Zachary! Svegliati» gridò mentre chiudeva la porta con una folata d'aria. Raggiunse il salotto e ci vide. «Jase! Ma che sorpresa!» mi salutò come al solito troppo allegra «Piccolino, saluta Jase» disse al bimbo. Se non sbagliavo era Ryan il vicino, il marmocchio di cui Opal si occupava per guadagnare qualcosina. Essere eroi non frutta e non potevano dipendere completamente da Max. «Io sono Opal Day» disse rivolgendosi allegramente a Sophie «Mi piacerebbe stringerti la mano ma...» disse indicando il bimbo «a Ryan piace stare in braccio.» disse scusandosi «Non ti preoccupare» replicò Sophie «Io sono Sophie Hunter» si presentò. Ed ecco di nuovo quell'aria maliziosa. «Felice di conoscerti finalmente! Giusto Jase?» era ufficiale, odiavo i Gemelli, sì li odiavo «Angelo! Sentendo mia sorella presentarsi mi sono scordato di dirti il mio nome!» ci raggiunse Zach «Io sono Zach Day» si presentò «Zachary. Si chiama Zachary» precisò Opal. Lui la fulminò, anche se quello era la specialità della ragazza. «Siete fratello e sorella?» chiese Sophie stupita «Sì, gemelli per la precisione» rispose Opal. «Nostra madre era afroamericana, nostro padre cittadino americano» spiegò Zach. Sì, i defunti Zelda e Oscar, di cui ho preso posto di quest'ultimo. I Gemelli non mi avevano mai chiesto di raccontare qualcosa sul conto del lavoro dei loro genitori e nemmeno se sapessi come erano morti.
«Sono tornato» la voce del mio migliore amico mi risvegliò dai miei pensieri. Posai lo sguardo sulla sua figura appena entrata in casa. Come al solito era sfinito e trasandato e sembrava che dormisse in piedi. Si trascinò mollemente, strisciando i piedi, fino al salotto e si buttò sul divano a faccia in giù. Senza accorgersi della mia presenza. «Sono sfinito» borbottò con la voce soffocata dal divano. «Comunque ditegli pure che sono riuscito a cogliere il soggetto con le mani nel sacco» continuò tirando fuori il telefono dalla tasca dei jeans. Attesi che si accorgesse di me, ma nulla.
«È bello rivederti amico» lo salutai per attirare la sua attenzione. Lui alzò lo sguardo e lo posò su Sophie, sicuro che fosse stata lei a parlare «Da quando sei una ragazza?» chiese con tono impastato dal sonno. «Uh, sono un idiota» meno male che se n'è accorto. «Piacere io sono Nox» disse porgendo la mano alla ragazza «Io Lumos» okay, ho sentito male. Non può aver appena fatto una figura simile... Nox la guardò confuso così come tutti gli altri. Ditemi che non ha appena fatto una battuta da potterhead perché non so se sotterrarmi o baciarla «Emh Sophie» si corresse imbarazzata. «Hunter? Che piacere! Finalmente ti...» si riprese Nox ma prima che avesse finito, l'avevo già agguantato «Ti devo parlare.» gli dissi serio trascinandolo in cucina, perché non volevo che mostrasse troppo entusiasmo pure lui, altrimenti Sophie si sarebbe insospettita e Joy non avrebbe resistito a lungo nelle grinfie di Law. Lasciai la ragazza in compagnia dei gemelli sperando che non avrebbero spiattellato qualcosa sul mio conto o sulla mia presunta cotta verso di lei. «E così quella è la famosa Sophie Hunter? Beh, Jase, non mi stupisco che tu abbia perso la testa per lei» disse «Zitto Lucas» sbottai ottenendo una sua occhiataccia. «Sono qui per altri motivi. Law ha rapito mia sorella e io non posso liberarla da solo, non con Sophie appresso e con i suoi compagni di squadra da salvare. Tra l'altro non credo che me lo permetterebbero, soprattutto Ryder, è troppo orgoglioso» dissi irritato. «E poi rischierebbe di incontrare Sophie...» aggiunse Nox «Cosa? No. Non rischierebbe affatto! Lei non viene con noi!» aggiunsi «Come no?» chiese il mio amico confuso «Non la metto in pericolo così. Se Law la prende...» «Pensavo che avesse risvegliato i suoi poteri. Per questo ora è qui con te no?» replicò sempre più sorpreso «Sì ma non li sa controllare» sbottai «Può imparare. Hai sempre detto che è un genio e che impara molto in fretta. Quale modo migliore...» «Lei non viene» dissi categorico «Non rischierà» aggiunsi. Nox mi fissò per qualche secondo «Non sta a me la scelta» disse «Appunto io ho deciso che non viene» affermai. Il ragazzo scosse la testa «Sta a lei» replicò. Aveva ragione, sarebbe stato difficile farla rimanere a casa. «Comunque riparlando di Law. È ancora il nostro vicino di casa a quanto ne so» cambiò argomento il mio amico appoggiandosi alla penisola della cucina a braccia conserte «Sì. Ha quel grattacielo in vetro a due isolati da qui» confermai «Ci sei già stato?» annuii «Bene allora aspettiamo la tua opera d'arte. Cerca però di non farti infilzare come l'ultima volta» mi prese in giro «Ma per favore! Ero distratto» mi lamentai facendolo ridere «Hai già un piano?» «Più o meno» ammisi «Come al solito mezzo piano» disse sconsolato. «Andiamo ad avvertire i Gemelli.» concluse Nox sbadigliando. Uscimmo dalla cucina e io annunciai «Abbiamo un piano» interrompendo qualcosa che Zach stava allegramente riferendo a Sophie. La ragazza mi guardò con la curiosità che si leggeva nei suoi grandi occhi. Distolsi lo sguardo prima che gli altri notassero che mi aveva incantato, altrimenti mi avrebbero preso ancora in giro.

Elements: SegretiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora