Birthday's Presents || Larry...

By GiuliaSince

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Louis Tomlinson è un semplice tirocinante, insicuro del suo aspetto e con un passato doloroso alle spalle. La... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52 (Parte 1)
Capitolo 52 (Parte 2)
Epilogo
Ringraziamenti
Christmas' Presents

Capitolo 44

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By GiuliaSince

Louis avrebbe dovuto davvero abituarsi a tutto quello e anche in fretta se voleva far parte della vita di Harry e okay,non immaginava niente di tutto quello però.

Usciti dal piccolo parco in cui si erano rifugiati per l'intero pomeriggio, senza molte spiegazioni da parte del cantante, si erano diretti verso un'emittente televisiva e nel giro di poco più di qualche minuto, Louis si era ritrovato un pass attaccato alla maglietta sporca di tè e con lo sguardo rivolto al piccolo schermo della telecamera che continuava a riprendere Harry attento a rispondere alle solite domande banali dell'intervistatrice - almeno dal coming out non gli chiedevano più quale fosse il suo tipo ideale di ragazza e questa era già una grande vittoria per lui - mentre Gemma gli sostava di fianco con un sorriso furbo di chi sa già troppo.

Quelle ore con Harry erano volate e Louis non si era mai sentito così bene fino a quel momento, almeno. Con una gomitata infatti, la ragazza richiamò la sua attenzione e con un gesto stizzito del capo gli pregò di fare attenzione alla domanda che l'intervistatrice aveva appena porto al suo fidanzato.

Fidanzato, fidanzato, fidanzato, doveva davvero abituarsi a quella parola e senza accorgersene aveva iniziato a sorridere con gli occhi e con le labbra, mordendo poi queste per non scoppiare il qualche gridolino - o letteralmente in una danza - di felicità.

«A cosa ti ispiri quando scrivi le tue canzoni?» - sentì dire dalla presentatrice che per la prima volta catturò l'attenzione del ragazzo, troppo concentrato nell'osservare tutti i movimenti di Harry per notare la donna che gli si parava di fronte.

Non la osservò molto, a malapena vide il vestito rosso che indossava ed i capelli fin troppo cotonati, tornò quindi a concentrarsi sulla risposta che Harry stava dando in quel momento - «Esperienze personali, credo»

«Quindi caro Harry quando scrivi canzoni d'amore sei innamorato?» - chiese nuovamente facendo sbuffare sonoramente il dottore che da dietro le quinte alzò lo sguardo in aria e le rifece il verso, atteggiandosi nello stesso modo giulivo - «Caro Harry, chi si crede di essere questa?»

«Non è proprio così» - rispose a sua volta, muovendosi a disagio sulla poltrona di pelle, cercando di non abbassare troppo lo sguardo o la voce, cosa che le varie produzioni gli rinfacciavano spesso.

«Hai fatto da poco tempo coming out e ti abbiamo visto spesso con molti ragazzi diversi, ma con tutte le ragazze col quale ti hanno affidato flirt, non hai mai provato nulla?»

«No, mai»

«Okay okay ed ora c'è qualcuno?» - Louis arrossì visibilmente alla domanda della donna, nonostante non c'entrasse nulla e con una certa ansia aspettò la risposta del ragazzo che ci mise del tempo per darla. Sapeva che Louis lo stava ascoltando e non voleva dichiararsi così, voleva lasciare le cose al suo tempo e sì era sicuro di ciò che provava ma non lo avrebbe mai ammesso in uno show televisivo, quindi con un sorriso beffardo sulle labbra disse - «Sì, c'è questo Jess che mi ha davvero rapito il cuore»

E proprio il cuore di Louis perse un piccolo battito - forse più di uno - e finalmente sorridente lasciò la regia per dirigersi verso il camerino provvisorio che avevano dato ad Harry e sicuro scrisse un piccolo biglietto che nascose nel portafogli targato Gucci del cantante, sperando che prima o poi, si sarebbe accorto di quel piccolo messaggio, di quella grande verità.

***

Harry ci aveva impiegato quasi due ore a liberarsi della conduttrice e soprattutto delle fan che avevano letteralmente assediato il fuori degli studi televisivi ed era diventato difficile uscire per lui, la sua crew ed anche Louis che sorprendentemente, tutte aveva riconosciuto immediatamente, mandando subito la notizia sul web ed iniziando ad urlare il suo nome come fanno per un cantante famoso.

Inutile dire che non aveva negato niente e felice aveva letto qualche tweet e forse aveva anche salvato un paio di foto che ritraevano lui e Louis al parco, mentre quest'ultimo teneva la testa poggiata sulle sue gambe.

Aveva anche riso ai fotomontaggi che erano stati creati, naturalmente con la testa del liscio rivolta a tutt'altra parte e sì, quelle ragazze erano proprio il suo orgoglio più grande, anche se continuavano a spaventarlo, visto la quantità di cose che ormai già circolavano sulla sua relazione con Louis.

Come se non ci bastasse un intero fandom, si erano aggiunti anche quei tre idioti dei suoi migliori amici che d'accordo tra di loro, avevano iniziato a scrivere Tweet assurdi e tutti, ma proprio tutti, si erano accodati a loro che senza motivo si erano proclamati i supporter principali di quella coppia che tutti ormai simpaticamente chiamavano 'Larry' ed Harry non poteva non ammettere che mai aveva amato tanto Ed, Sam ed anche quel coglione di Niall, che definendosi 'il capitano', aveva caricato una foto davvero imbarazzante di un Harry addormentato tra le braccia di Louis e coperto dall'ormai inseparabile mantello di Harry Potter, risalente a qualche mese prima.

«Secondo te è entrato di soppiatto in ospedale, c'ha fatto la foto ed è scappato?» - chiese rivolgendo l'attenzione ed il telefono a Louis che scoppiò immediatamente a ridere, leggermente imbarazzato per la posa - capelli e bava compresi - in cui era stato ritratto.

«Io giuro di non aver nulla a che fare con questo»

L'aria in macchina raggelò facendo calare il silenzio e Louis stesso si maledì mentalmente per aver detto anche solo una cosa del genere.

«Sai perchè alla fine non mi sono incazzato, come tu ti aspettavi?» - il liscio scosse la testa pensieroso, alzando lo sguardo dall'agenda sul quale stava appuntando qualcosa da chiedere ai dottori - «Niall mi aveva già detto tutto. Lui non riesce mai a stare zitto»

«Cosa?» - Louis urlò, facendo quasi fermare l'autista del van dallo spavento - «Tu sapevi tutto?»

«Ogni singola cosa»

«Perchè allora ti sei fatto dire tutto, di nuovo?» - chiese sconcertato e stupito, chiuse gli occhi un secondo per tranquillizzarsi e pensare ad un modo per non commettere un omicidio a distanza.

«Volevo sentirti dire che ti dispiaceva, guardandomi davvero negli occhi».

«Sei un cretino Harold!» - Harry avvicinò una mano al viso di Louis e lo accarezzò, facendo quasi mugolare il più grande che si lasciò andare a quel momento di segreta tenerezza. Stavano bene, mai come quel momento quei due stavano bene.

Si vedeva nelle loro espressioni, nei battiti accellerati persino nei loro respiri sospesi ma finalmente tranquilli. Si erano fatti male a vicenda, chi più chi meno, non importa. Avevano finto di odiarsi ma ora era giunto il momento di iniziare davvero e non c'erano più brutte giornate, errori, malintesi, ricatti, erano solo loro due questa volta e non c'era nulla di meglio.

Ed allora avevano dato spazio ad i baci che aspettavano da una vita - o solo qualche minuto - con le dita incastrate le une alle altre, che correvano veloci tra i capelli lisci di Louis e la mascella marcata di Harry. Si lasciarono andare ad un bacio disperato, uno aggrappato all'altro, senza mezze misure, senza sapere dove iniziava uno e finiva l'altro. Baciandosi ancora e chiedendosi implicitamente di continuare, ancora, sempre.

Harry però interruppe quel momento idilliaco afferrando dalla tasca un pennarello rubato a qualche fan ed alzando la manica della maglietta bianca, iniziò a scrivere lettere confuse sul braccio di Louis che imperterrito cercava di leggere nonostante i vani tentativi del più piccolo di coprirgli gli occhi.

«Tà dà!» - disse il riccio una volta finito e Louis, beh, lui semplicemente non aveva più parole per nulla, il cuore gli batteva troppo forte per dire anche solo una parola. Per questo rispose a quella dichiarazione, nello stesso modo.

«Mi sento come un ragazzino di tredici anni alla sua prima cotta»

«Siamo imbarazzanti» - confermò Louis, facendo stendere leggermente Harry sul sedile per poi scoprirgli una piccola porzione di pelle, alzandogli la maglietta. Un brivido percorse tutta la schiena del cantante ed immagini di Louis posseduto proprio in quella gli passarono in mentre mentre quest'ultimo scriveva qualcosa di incomprensibile sul suo fianco, con la testa e tutto il corpo troppo vicino alla sua zona erogena dove qualcosa già si faceva sentire.

Ma mai si sarebbe preso la verginità del ragazzo in uno stupido Van, avevano tempo per quello ed Harry aveva studiato un ben altro modo per congiungersi finalmente e totalmente con quel dottore che in meno di un anno gli aveva preso tutto, soprattutto il cuore.

«Finito!» - disse orgoglioso Louis indicando la scritta sbilenca sul corpo del piccolo, questo roteò di poco i fianchi e commentò - «È proprio una frase da tredicenne»

'Always in my heart.'

«Ma mai più vera».

***

Louis arrivò in ospedale che era passata da poco l'orario di cena, Harry alla fine lo aveva convinto a fermarsi con lui a mangiare qualcosa e si erano ritrovati a bere altri due tè e condividere una fetta di torta al cioccolato litigando poi sull'ultimo boccone che Louis - dopo un'accanita sfida a sasso, carta, forbice - aveva vinto.

La ricompensa di Harry era stata un bacio al sapor di cioccolato ed a pensarci bene, forse era andata meglio a lui.

Nonostante la magnifica giornata, i baci, le confessioni, non appena Louis mise piede nella camera si sentì sporco perchè lui non meritava di vivere una giornata come quella appena trascorsa mentre il suo bambino era rinchiuso in una stanza d'ospedale in attesa del suo rientro.

Si fermò però sull'uscio della porta e lo osservò meglio, i capelli chiari in disordine, gli occhi vispi, il pigiamino coi cawboy disegnati sopra ma ciò che lo sorprese fu altro, forse non aveva fatto molto per la spina dorsale e la malattia crescente del bambino, ma mai come quella sera, Louis vide Aiden per la prima volta con uno strano sorriso, una luce nello sguardo ed a quel punto si sentì meno sporco e più padre di un bambino che non aveva reso migliore dal punto di vista fisico ma lo stava rendendo felice.

«Papi!» - urlò il bambino non appena si rese conto della presenza del ragazzo nella camera a cui sorrise ampiamente - «Lo sai che pima Maggie mi ha detto che mi tolgono questo»

Louis lo guardò sorpreso e subito uscì correndo dalla camera alla ricerca di qualche infermiera o almeno di un dottore che gli desse delle delucidazioni in merito. Dopo qualche minuto trovò uno degli assistenti del primario a cui riuscì ad estorcere le informazioni necessarie e con sua grande sorpresa scoprì che qualche misterioso benefattore aveva pagato l'ultimo e costosissimo intervento di Aiden.

Tornato in camera Louis trovò ancora il piccolo intento a sorridere senza motivo, fissando la tv spenta - «Aspettavo te pe vedele i cattoni»

«Ti va di vedere 'Lily ed il Vagabondo'?» - chiese, sistemandosi con molta delicatezza al fianco del piccolo, cercando in tutti i modi di non fargli assolutamente alcun tipo di male.

«Di cosa palla?»

«Ti spiega che alcune volte l'amore trionfa in qualsiasi modo e maniera tu sia, bello o brutto, ricco o povero, non importa. Se è amore è destinato ad essere, nonostante le mille difficoltà»

«Ma Papi, è sempe così, no?» - Aiden storse leggermente la testa, per quanto gli fosse consentito, ed aspettò una risposta da parte del padre che spiazzato non sapeva proprio cosa dire. Non aveva le parole giuste a quella domanda e per questo non lo corresse - 'Avrai tempo per scoprirlo piccolo mio' - era ancora troppo piccolo e lui aveva ancora il sapore di sugo, cioccolato e delle labbra di Harry per affrontare un discorso del genere.

«Quindi è così Papi?»

«Alcune volte le persone pensano che la bellezza sia tutto, ma non è così. C'è altro in una persona, non è ciò che c'è fuori a determinarlo come essere»

Aiden sembrò riflettere un attimo su ciò che suo padre aveva appena detto e sentendosi davvero grande per quel pensiero disse - «Tipo non pendele un fumetto solo pecchè la copettina è bella?»

«Esatto, si dice 'Giudicare un libro dalla copertina'»

«E che significa?» - la curiosità di quel bambino andava ben oltre la media ma Louis era felice di rispondere, era anche e soprattutto quello un modo per educare il suo piccolo e lui si augurava sempre di farlo nei migliori dei modi.

«È difficile spiegarlo ma vuol dire che non bisogna giudicare le persone dall'esterno o anche solo dal loro aspetto fisico, devi conoscere quel qualcuno anche dall'interno per dire qualcosa»

«Hally ti è mai entato dento?» - il più grande arrossì immediatamente a quella domanda ma senza accorgersene aveva iniziato a ridere per la battuta e per tutta quella situazione.

«Anche Hally ci ha messo un pochino a capire chi ero davvero. Ora però devi dormire!»

«Quindi alcune pessone mi odieanno pecchè non posso muovemmi?»

Il ragazzo si alzò immediatamente dal letto, sostando in piedi proprio al suo fianco e col dito puntato davanti il visino del bambino, alzò la voce - «Non devi mai badare a chi dice queste cose Aiden, mai! Capito?»

«Tu mi vuoi bene anche così?»

«Certo campione di Papà, ora però dovresti davvero dormire che è tardi!»

Louis tolse le babbucce ai piedi del piccolo e lo infilò con delicatezza sotto le coperte, girando poi per l'intera stanza alla ricerca del peluche della Puzzola col quale Aiden dormiva. Stava quasi per spegnere la luce quando la sua attenzione fu richiamata nuovamente dal più piccolo - «Papi?»

«Sì Aiden?»

«Hally pule mi vuole bene? Così come fa con te?»

Louis si morse il labbro ed annuì semplicemente, sapendo davvero che a quel bambino tutto occhi e capelli biondi, volevano bene tutti perchè era impossibile fare il contrario - «Mh, glielo chiederai quando verrà a trovarti. Dormi però...»

«Papi?»

«Cosa c'è Aiden?»

«Ti voglio bene anch'io» - ed a quelle parole Louis non poté non sorridere realmente felice. Si sentì fiero, per la prima volta, di ciò che stava facendo con quel bambino, con suo figlio.

«Papi?»

«Dimmi Aiden!»

«Chiamiamo un attimo Hally?»

«No Aidy, stara dormendo, cosa che dovresti fare anche tu!» - ma il piccolo arricciò le labbra e come i migliori attori, iniziò a versare lacrime che spezzarono il cuore di Louis che arreso, afferrò il telefono e compose il numero di Harry.

«Hally! Sono Aiden!»

Il riccio non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che il bambino lo stava già sotterrando le domande, spiegandogli poi tutto ciò che lui ed il suo Papi si erano detti, con tono fiero di un bambino che sembra aver capito come gira l'intero universo.

Il cuore di Louis però si strinse quando, inaspettatamente, Aiden iniziò ad intonare una delle tante canzoni che il cantante era solito fare ai suoi concerti e tendendo l'orecchio, poté sentire dall'altra parte del telefono cantare.

"Si può bloccare un istante per sempre?" - si chiese, assistendo felice a quella scena.

«Ti voglio bene Hally!»

«Te ne voglio anch'io piccolino!»

Aiden porse di nuovo il telefono nelle mani del padre e felice affermò - «Visto? Mi vuole bene anche lui!»

«Non ne avevo dubbi! Ora però è il caso di andare a dormire, che ne dici?»

«Un attimo, devo chiedele una cosa impottante ad Hally - Aiden si fece ripassare il telefono dal ragazzo - ma tu al mio Papi vuoi bene?»

Harry si prese qualche istante per rispondere - «Non glielo dire, ma io al tuo Papi gli voglio davvero tanto bene»

«Buonanotte Hally

«Buonanotte piccolino, mi passi Papà così parlo con lui?»

«No pecchè ora devo chiamale Zio Niall, ciao!» - e senza ulteriori indugi riattaccò il telefono, lasciando dall'altra parte del telefono il riccio a bocca aperta ed a pensare che forse quei due non avevano lo stesso sangue, ma il carattere era simile e sarebbero stati, presto o tardi, problemi suoi.

«Aiden non puoi chiamare Zio Niall, a Londra è notte fonda!»

«Ma gli devo dile che tu ed Hally vi volete bene! È speciale, così poi Zio lo dice a Zio Sammy, me l'hanno fatto promettere!» - cercò di giustificarsi il bambino, sbarrando gli occhioni grigi e mettendo nuovamente su il viso da 'povero cucciolo indifeso'. Ah, quel bambino sarebbe stata la sua rovina!

«Io uccido quei due! Mettere dalla loro parte un bambino!»

«Cosa?»

«Niente amore, chiami Niall e Sam domani mattina, va bene? Ora dormi» - e per l'ennesima volta si apprestò a rimboccargli le lenzuola bianche, che il bambino tolse un'altra volta arrabbiato.

«Non puoi fae male ai miei Zii, io gli voglio bene! Non è una bella cosa Papi...»

«Capisci troppe cose per avere cinque anni!»

«Papi mentre vai a casa pensa a me ed Hally che ti vogliamo bene, pomesso?» - accompagnò quelle parole con un sorriso e Louis lo fece a sua volta, annuendo con la testa - «Promesso»

***

Lou: Tu e Sam avete detto ad Aiden di chiamarvi se succedeva qualcosa tra me ed Harry? Sei serio?

Nialler: Non ci hanno fatto montare le telecamere nella stanza di Aiden!

Lou: Cosa?

Nialler: E Maggie ha rifiutato dei soldi per dirci se Harry fosse passato da Aiden!

Lou: Scherzi vero?

Nialler: Ascolta, voi non ci dite nulla, qui non sappiamo cosa fare!

Lou: Organizzare il tuo matrimonio? Tra due giorni ti sposi.

Nialler: Sì sì anche quello, ma io voglio sapere cos'è successo!

Lou: Buonanotte Nialler!

Nialler: Ma alla fine te lo sei depilato?

Lou: Buonanotte Niall!

Nialler: Harry dovrà davvero ringraziarmi quando te lo succhierà e non rimarrà soffocato dai peli.

Lou: Buonanotte Horan!

***

Niall: Dal fronte Tomlinson nessuna novità.

Sam: Neanche da quello Styles.

Ed: Quando effettivamente ci siamo ridotti a questo?

Niall: Non mi ha detto nulla, non vuole aprire bocca!

Sam: Forse ha la mascella stanca!

Harry: Sapete che ci sono anch'io dentro questo gruppo, vero?

Sam: Zitto, ti abbiamo visto al parco con Louis!

Niall: La sua faccia era proprio lì!

Niall: Poi siete rimasti in macchina per un'eternità?

Ed: Io non vi conosco, non voglio averci niente a che fare con voi!

Harry: Buonanotte ragazzi.

Harry: Ah Niall, al tuo matrimonio vengo insieme al mio fidanzato Jess.

Ed: Jess?

Sam: Jess?

Niall: E mo chi è Jess? Non lo faccio entrare!

Harry: Peccato, allora ti ritrovi senza testimone.

***

Louis: Grazie.

Harry: Per cosa esattamente?

Louis: Lo sai per cosa.

Harry: Davvero, non so di cosa tu stia parlando.

Louis: Harry, l'intervento.

Harry: È una bellissima serata, non credi?

Louis: Grazie, amore.

Harry: Non devi ringraziarmi, piccolo.

Louis: Mi piace.

Harry: Cosa?

Louis: Il cazzo Harry!

Louis: Secondo te cosa?

Louis: Il nomignolo che hai appena utilizzato.

Harry: E a me piace davvero scoprire di avere bigliettini romantici nel portafogli.

Harry: Spero che di cazzo ti piaccia solo il mio.

***

@Harry_Styles
Lost and insicure, You found Me. instagram.com/p/LsIsRL
12.06.2016 - 00.21

***

@Harry_Styles

Arms.
12.06.2016 - 01.38

***

Louis sentì il solito cinguettio provenire dal suo telefono e nonostante l'ora tarda, si girò dalla parte del comodino ed afferrò l'oggetto, scorrendo tra le varie notifiche ed avvisi che gli erano arrivati fino a trovare gli ultimi due che segnalavano la presenza di nuovi Tweet da parte di Harry.

E non appena lesse quelle poche parole, il cuore quasi gli scoppiò nel petto.

Un sorriso ed un gridolino davvero poco virile furono la reazione a ciò che Harry aveva postato - forse anche uno scalciare i piedi in aria - e si sentiva terribilmente stupido per questo ma non era colpa sua se finalmente, dopo una vita intera, aveva trovato qualcuno per cui essere felice, con cui esserlo.

Louis alzò il braccio, spostò la manica del pigiama e guardò ancora una volta quella scritta e per un'altra volta ancora si senti irrimediabilmente bene:

Forse ti amo dottor Tomlinson.
H.


***

Angolino di -G:

Godetevi questi momenti, ora.

Grazie a tutti per il supporto e mi dispiace essere assente in questo periodo, ma l'università mi sta davvero risucchiando viva. Non so che altro dire se non il solito e più sentito grazie, davvero.

Una piccola domanda: cosa ne pensate della storia fino a qui?

Un abbraccio,
G.




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