Good girls go bad - h.s. (dad...

By AltheaLuxury

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" Ti svelo un segreto " gli sussurrò "Io non sono affatto una brava ragazza " More

Capitolo 1.
Capitolo 2.
Capitolo 3.
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6.
Avviso.
Capitolo 8.

Capitolo 7.

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By AltheaLuxury

< Questa è casa mia > sussurrò Julie, come se quella frase potesse far sparire l'uomo comodamente seduto sul suo divano.
< Devo ammetterlo, grande spirito d'osservazione, ragazzina > la stava prendendo in giro? Eppure sembrava solo molto arrabbiato. Per cosa poi?

Dio, aveva bisogno di dormire.

< Lei è a casa mia > ripeté la ragazza alzando un po' la voce.
< Hai bevuto, Julie? > continuò il Signor Styles come se la bruna di fronte a lui non avesse detto nulla < Io...si! Cioè no. Nel senso...Ma lei com'è entrato a casa mia? > il suo balbettare fu interrotto da una voce che sembrava essere ancora più arrabbiata.
< Hai preso qualche droga? > iniziò ad alzarsi e con passi lenti si avvicinò alla ragazza che per tutta risposta arretrò. < Io...no, ecco no, cioè... > non sapeva cosa dire, si sentiva confusa ed era veramente stanca.
< Ma insomma, lei è a casa mia! > urlò contro l'uomo che si bloccò e la iniziò a guardare in cagnesco.
Senza dire un'altra parola Harry si avvicinò a passi sicuri piazzandosi davanti a Julie < Non ti permettere mai più di alzare la voce con me, sono stato chiaro? > un sussurrò che fece venire i brividi alla ragazza.
Julie abbassò la testa intimorita, gli occhi puntati sulle scarpe. Si sentiva come una bambina scoperta a rubare le caramelle, ma lei non era più una bambina e non doveva giustificare le sue azioni ad un riccio che s'improvvisava scassinatore a casa sua.
Alzò la testa pronta a rispondere < Sono stato chiaro o devo ripetertelo una volta che il tuo corpo avrà smaltito tutto lo schifo che hai preso stanotte? > Harry stava ribollendo dalla rabbia.

La "Xena principessa guerriera" presente dentro Julie svanì magicamente appena incrociò lo sguardo del Signor Styles. < Ho capito > rispose abbassando nuovamente la testa, forse troppo velocemente visto che barcollò e si trovò seduta a terra.

Oltre al mal di testa, ora aveva anche male al culo. Fantastico!

Il riccio la guardò qualche secondo per poi girarle intorno e uscire sbattendo la porta, Julie sbuffò...

< Ma insomma, questa è casa mia! >

Un rumore a dir poco molesto svegliò la bruna ancora assonnata, non voleva sapere che ore fossero, ma avrebbe ucciso la persona al di là della porta per poi nasconderne il cadavere e tornare a dormire.
Quando il campanello suonò nuovamente decise di attuare il suo piano omicida, aprì la porta e ci mancò davvero poco che fosse lei quella a morire.

< Era ora! >

Se il buongiorno si vede dal mattino, Julie ne era sicura, quella sarebbe stata una giornata di merda.
Harry Styles, era entrato a casa sua e la stava squadrando con uno sguardo di disappunto stampato in faccia.

< Cosa ci fa lei qui? > era davvero confusa. Si ricordava, a grandi linee, la discussione di qualche ora prima e non le sembrava che la conclusione fosse stata una delle più amichevoli.
< Dovevamo chiarire una situazione che ora è diventata ancora più complicata, ricorda Signorina Benson? In più c'era qua fuori un uomo che cercava invano di farsi aprire la porta, doveva consegnarle questo documento > Ah, il collega di sua mamma, se n'era completamente dimenticata! Comunque, era passato di nuovo al "lei" ? Mah. Prese il documento ringraziando Harry e si diresse verso la cucina.

< Mi dispiace Signor Styles, devo aver dimenticato di puntare la sveglia. Vuole un caffè prima d'iniziare a parlare? > cercò di essere ospitale, ma sarebbe comunque tornata sulla storia della sera precedente...magari più tardi.
< Vorrei che lei si cambiasse, Signorina Benson, sempre se non chiedo troppo > aveva un tono basso e roco, mentre lo sguardo non rimaneva mai fisso sullo stesso punto del suo corpo per più di due secondi. Stava per iniziare una delle sue scenate migliori, insomma come si permetteva? Maniaco.
Poi abbassò lo sguardo.

Merda.

Sperava che si aprisse il pavimento e la inghiottisse. Era lei quella che sembrava appena uscita da uno spettacolo sadomaso, non lui.
< Signor Styles, io... > lui scosse la testa cercando di trattenere un mezzo sorriso < Vai Julie >

Come se aspettasse solo quelle parole, la ragazza corse al piano di sopra sentendo il viso andare a fuoco. Perché cavolo non si era cambiata la sera precedente?
Ah già, perché era collassata sula divano. Davvero perfetto.

Si fiondò nella doccia e, cercando di non pensare alla figura appena fatta, il più in fretta possibile si lavò e asciugò, cavolo le serviva propria la doccia, si sentiva molto meglio.
Decise di indossare un paio di skinny jeans, un maglione bianco di troppe taglie in più e delle ballerine, lasciò i capelli ancora bagnati al naturale e dopo aver messo gli occhiali, non aveva proprio voglia di mettere le lenti, decise di essere abbastanza presentabile.

Arrivò al piano di sotto e il Signor Styles era seduto sul divano dandole le spalle, stava mandando un messaggio e Julie proprio non riuscì a frenare la sua curiosità, così sbirciò.

-A Chanel
Sarò a casa il prima possibile.
Ti adoro!

Chanel? Stava massaggiando con una borsa? Con un profumo? Con un cagnolino? Insomma, come si fa a chiamare una ragazza "Chanel", dai! Per evitare di ridere o commentare e iniziare quindi una discussione con il suo strutturato si spostò verso la cucina.

< Signor Styles, eccomi. Mi scuso per prima, non accadrà più > Harry si alzò ed entrò in cucina seguendo la ragazza che si mise a preparare il caffè.
< Sono sicuro che non succederà mai più, Signorina Benson > siamo passati di nuovo al "lei"? < Parliamo chiaro, signorina. La mia è una compagnia molto importante, io e il Signor Malik ci teniamo molto alla presenza e alle buone maniere, quello che è successo ieri sera è inaccettabile >

Julie avrebbe voluto precisare che entrare in casa altrui non era proprio mettere in pratica le "buone maniere", ma decise di non cacciarsi nei guai più di quanto già non fosse.

< Se vorrà partecipare a questo tirocinio dovrà seguire delle regole ben precise, e una di queste l'ha già infranta ieri sera. > Julie sbuffò mentalmente, chi pensava di essere? Una mamma già ce l'ha, basta e avanza! Lei è molto brava a rispettare le regole, ma questo non significa che non le piaccia evitarle a volte, come i suoi weekend. A Julie serve la libertà, ha bisogno solo di questo.
< Questa faccia si riferisce alle regole o all'averne già infranta una?" Fu riportata alla realtà dalla voce dura dell'uomo seduto di fronte a lei.
< Come scusi? > andiamo, non aveva ancora bevuto il caffè, era già fin troppo attenta per i suoi standard.
< Credo sia meglio un caffè prima d'intavolare questo discorso, ho bisogno di caffeina > sorrise la ragazza, sperando di ottenere un riscontro positivo che non arrivò. Il Signor Styles si limitò ad annuire.

Gran senso dello humor!

Julie decise di non fare commenti, la giornata non prometteva bene ed era sveglia solo da mezzora.
Preparò due caffettiere, una solo per lei mentre Harry si limitò ad una tazzina.
< Quanto caffè beve in un giorno? > La bruna fu presa in contropiede.
Seriamente? Ora si metteva a fare conversazione sul caffè?
< Non saprei, probabilmente quanto ne ho bisogno. Un paio prima dell'università, ai cambi di lezione e verso sera non saprei, forse altri tre/quattro. Perché? > Era perfettamente consapevole di bere troppi caffè, glielo dicevano tutti, tranne Sophie che era come lei. Ma i suoi caffè amari, non glieli avrebbe tolti nessuno, neanche uno strutturato che cercava di comandarla a bacchetta.
< Forse sarebbe il caso di diminuirli, non crede? > ed ecco di nuovo quel cipiglio in fronte, la ragazza si stupì che non avesse un solco tra quelle sopracciglia.
< Forse... > si limitò a rispondere. Davvero, non aveva intenzione di discutere riguardo alla caffeina.

Harry non sembrò apprezzare la risposta, ma decise di non dire nulla. Ne avrebbe avuto occasione più avanti.

Stavano bevendo i loro caffè in silenzio quando Harry iniziò a parlare < Signorina Benson, il motivo per cui sono qui lo sappiamo entrambi. Non abbiamo iniziato questo progetto con il piede giusto, quindi credo sia il caso di cominciare da capo. Spero che lei mi perdonerà l'irruenza che ho avuto nei suoi confronti, e dal mio dimenticherò lo stato in cui si trovava ieri sera. E' bene per entrambi portare a termine questo progetto nel migliore dei modi, e una collaborazione sincera è la strategia migliore >
Ed eccolo lì, l'Harry capo. Nonostante le parole pesate perfettamente, il tono faceva capire benissimo che non si trattasse di una proposta, si sarebbe fatto così. Che a Julie piacesse o meno.
La ragazza annuì, dimenticare le sembrava la soluzione migliore.
< Oltretutto, dovrà smetterla di partecipare a qualunque cosa fosse quella di ieri sera. La mia clinica ha una certa immagine da mantenere, e non le permetterò di sporcarla. > Era serio? Cazzo, ero serio davvero.
Nonostante lo shock iniziale, cercava davvero di controllare la sua vita privata?, Julie fece buon viso a cattivo gioco, trovandosi ad annuire nuovamente, sapendo di mentire. Privarla della sua libertà del weekend? Non sarebbe successo. Mai.
< Promesso? > precisò il Signor Styles
< Promesso! >

Tranquillo Rambo, fidati!

Harry continuava a fissarla, c'era qualcosa in quella ragazza di particolare, non avrebbe saputo dire cosa, non ancora.
Julie sentendosi osservata cercò una via di fuga, così si alzò per cercare le sue fidate Marlboro, dove cavolo erano finite?

Una volta trovate, prese l'accendino tornando in cucina, dove uno sguardò tagliente la stava aspettando. Harry la fissava, come a sfidarla, convinto che la ragazza avrebbe ceduto.
Forse non conosceva così bene la sua avversaria.
Julie si ricordava perfettamente che il riccio non volesse che lei fumasse, si rigirò per un po' la sigaretta tra le dita indecisa sul da farsi. Era pur sempre estremamente intimidita da Harry, ma decise di non creare precedenti equivocabili, quindi fissandolo con la sua stessa aria da sfida, si portò la sigaretta alle labbra e l'accese.

Per fortuna aveva già espirato quando Harry batté la mano sul tavolo alzandosi dalla sedia come una furia, o sarebbe soffocata con il fumo della sigaretta. Il Signor Styles estrasse dalla sua 24ore una cartellina contenente dei fogli pinzati e quasi li lanciò alla ragazza ancora imbambolata.
< Queste sono le mie regole, è tutto ciò che deve sapere e rispettare per finire in tranquilla il suo tirocinio. Una mossa sbagliata, e le faccio saltare la borsa di studio. Posso farla sbattere fuori dal progetto, Signorina Benson, forse è il caso che si rammenti chi comanda. Lunedì alle 8.00 in punto alla clinica e, giusto perché se lo ricordi bene, la puntualità è una delle mie regole. Buona giornata >

Julie esalò un respiro che non si era accorta di trattenere quando sentì la porta d'ingresso sbattere; Rambo la spaventava parecchio, un po' come quei fogli scritti fitti fitti e a mano. Il nuovo inizio non era cominciato nel migliore dei modi.

Ma, alla fine, com'era entrato in casa sua?



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