Capitolo 7.

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< Questa è casa mia > sussurrò Julie, come se quella frase potesse far sparire l'uomo comodamente seduto sul suo divano.
< Devo ammetterlo, grande spirito d'osservazione, ragazzina > la stava prendendo in giro? Eppure sembrava solo molto arrabbiato. Per cosa poi?

Dio, aveva bisogno di dormire.

< Lei è a casa mia > ripeté la ragazza alzando un po' la voce.
< Hai bevuto, Julie? > continuò il Signor Styles come se la bruna di fronte a lui non avesse detto nulla < Io...si! Cioè no. Nel senso...Ma lei com'è entrato a casa mia? > il suo balbettare fu interrotto da una voce che sembrava essere ancora più arrabbiata.
< Hai preso qualche droga? > iniziò ad alzarsi e con passi lenti si avvicinò alla ragazza che per tutta risposta arretrò. < Io...no, ecco no, cioè... > non sapeva cosa dire, si sentiva confusa ed era veramente stanca.
< Ma insomma, lei è a casa mia! > urlò contro l'uomo che si bloccò e la iniziò a guardare in cagnesco.
Senza dire un'altra parola Harry si avvicinò a passi sicuri piazzandosi davanti a Julie < Non ti permettere mai più di alzare la voce con me, sono stato chiaro? > un sussurrò che fece venire i brividi alla ragazza.
Julie abbassò la testa intimorita, gli occhi puntati sulle scarpe. Si sentiva come una bambina scoperta a rubare le caramelle, ma lei non era più una bambina e non doveva giustificare le sue azioni ad un riccio che s'improvvisava scassinatore a casa sua.
Alzò la testa pronta a rispondere < Sono stato chiaro o devo ripetertelo una volta che il tuo corpo avrà smaltito tutto lo schifo che hai preso stanotte? > Harry stava ribollendo dalla rabbia.

La "Xena principessa guerriera" presente dentro Julie svanì magicamente appena incrociò lo sguardo del Signor Styles. < Ho capito > rispose abbassando nuovamente la testa, forse troppo velocemente visto che barcollò e si trovò seduta a terra.

Oltre al mal di testa, ora aveva anche male al culo. Fantastico!

Il riccio la guardò qualche secondo per poi girarle intorno e uscire sbattendo la porta, Julie sbuffò...

< Ma insomma, questa è casa mia! >

Un rumore a dir poco molesto svegliò la bruna ancora assonnata, non voleva sapere che ore fossero, ma avrebbe ucciso la persona al di là della porta per poi nasconderne il cadavere e tornare a dormire.
Quando il campanello suonò nuovamente decise di attuare il suo piano omicida, aprì la porta e ci mancò davvero poco che fosse lei quella a morire.

< Era ora! >

Se il buongiorno si vede dal mattino, Julie ne era sicura, quella sarebbe stata una giornata di merda.
Harry Styles, era entrato a casa sua e la stava squadrando con uno sguardo di disappunto stampato in faccia.

< Cosa ci fa lei qui? > era davvero confusa. Si ricordava, a grandi linee, la discussione di qualche ora prima e non le sembrava che la conclusione fosse stata una delle più amichevoli.
< Dovevamo chiarire una situazione che ora è diventata ancora più complicata, ricorda Signorina Benson? In più c'era qua fuori un uomo che cercava invano di farsi aprire la porta, doveva consegnarle questo documento > Ah, il collega di sua mamma, se n'era completamente dimenticata! Comunque, era passato di nuovo al "lei" ? Mah. Prese il documento ringraziando Harry e si diresse verso la cucina.

< Mi dispiace Signor Styles, devo aver dimenticato di puntare la sveglia. Vuole un caffè prima d'iniziare a parlare? > cercò di essere ospitale, ma sarebbe comunque tornata sulla storia della sera precedente...magari più tardi.
< Vorrei che lei si cambiasse, Signorina Benson, sempre se non chiedo troppo > aveva un tono basso e roco, mentre lo sguardo non rimaneva mai fisso sullo stesso punto del suo corpo per più di due secondi. Stava per iniziare una delle sue scenate migliori, insomma come si permetteva? Maniaco.
Poi abbassò lo sguardo.

Good girls go bad - h.s. (daddy)Kde žijí příběhy. Začni objevovat