Moonlight Drive || Larry Styl...

By xDreamerOfDreamsx

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In cui Harry suona la batteria, Louis il violino, si odiano profondamente e vivono nello stesso condominio, s... More

Premessa
Parte prima
Parte seconda
Parte terza
Parte quinta
Parte sesta
Sequel!
Thinking Out Loud

Parte quarta

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By xDreamerOfDreamsx

Harry si sente come in balia della corrente, in piedi in una piccola barchetta senza remi su cui nessuno può venire a salvarlo perché, semplicemente, tutto questo caos interiore che si ritrova da tre giorni a questa parte, è solo colpa sua.

E' solo colpa sua perché ha baciato Louis Tomlinson, il suo acerrimo nemico e non l'ha respinto come avrebbe dovuto fare, no. L'ha baciato addirittura con la lingua e con il cuore e la cosa peggiore è che gli è piaciuto, e anche parecchio.

Harry sospira e si sdraia sul letto di camera sua, guardando il soffitto bianco con aria affranta e mordendosi il labbro nervosamente, visto che non fa altro da quando sono tornati da quella benedetta gita al mare (l'unica volta che è uscito è stato per andare a comprare il latte, l'ha fatto alle cinque di mattina) proprio per evitare di incontrare i suoi condomini, che sicuramente hanno già scritto l'avvincente storia d'amore tra lui e Louis Tomlinson, nemici fin dalla nascita ma che poi hanno scoperto il loro immenso amore così ben celato durante gli anni della loro adolescenza.

Harry ne è sicuro, conosce i suoi polli, visto che quando la mamma di Luke Hemmings si era trovata un nuovo fidanzato dopo il divorzio dal suo ex marito, il condominio ne aveva parlato per settimane e settimane e la signora Hemmings sembrava una spia segreta, visto che si mimetizzava tra le piante del giardino per non farsi vedere.

Sono un condominio davvero imbarazzante, già, il batterista pensa seriamente che dovrebbero proporli come oggetto di una serie televisiva, vede già i titoli "Il condominio One Direction e co" ed è sicuro che avrebbe molto successo.

Comunque, ritornando al discorso Louis-Tomlinson-problema-allarme-rosso, Harry è decisamente nei guai, perché a) a lui Louis piace, piace parecchio anche se l'ha capito un po' in ritardo b) Adesso si vergogna perfino di guardarlo in faccia c) Tomlinson, da quando sono tornati non è mai a casa e Harry ha un senso di fastidio davvero pungente nello stomaco che lo pungola come se fosse uno spillo.

Il fatto è che Harry se ne sta rendendo conto adesso: lui è sempre stato geloso di Louis Tomlinson, perfino alle elementari quando litigava con un altro bambino che non fosse lui e questo gli ha fatto decisamente cadere il mondo addosso. Se nella vita aveva una certezza, ovvero quella di odiare Louis, adesso non ha più nemmeno quella.

E' davvero un bel casino, considerando il fatto che tutti i condomini si sono accorti della sua reclusione dentro casa e la seria prima Micheal Clifford, i suoi nuovi capelli viola, e il suo pappagallo Pontmercy (che ha proposito, ormai non si stacca più dalla sua testa e sembra aver preso in simpatia anche il condominio, visto che svolazza ovunque- Harry se l'è ritrovato appollaiato sulla sua televisione due giorni prima- e nessuno si riesce a spiegare come faccia ad entrare nelle abitazioni altrui) sono venuti a chiedergli come stesse e se gli andava di fare una partita alla play station con loro.

Harry sarebbe stato molto curioso di vedere come un pappagallo giochi alla play station, ma ha dovuto declinare l'offerta per paura di incontrare qualcuno, e poi la casa di Micheal è così trafficata da gente conosciuta, che non sarebbe stato proprio il caso.

Harry sospira e si rigira su un fianco, puntando lo sguardo sulla finestra di Louis Tomlinson, che ha le tende chiuse e le luci spente e questo non fa che aumentare il senso di fastidio nello stomaco del batterista, visto che alla fine vorrebbe solo guardarlo nei suoi splendidi occhi azzurri e capire cosa gli passa per la testa.

Vorrebbe stringergli le sue mani piccole e femminili e portarsele alle labbra, vorrebbe baciarlo sulla bocca e non pensare a tutti gli anni d'odio che li hanno accompagnati.

Vorrebbe vederlo ma allo stesso tempo non se la sente, perché già dopo il bacio si è alzato dall'asciugamano ed è scappato alla villa, rinchiudendosi in camera di Gemma, che si è vista sbattuta fuori senza neanche più una camera in cui dormire.

Per fortuna la sua sorellona è una ragazza comprensiva e non ha fatto tante storie, nemmeno nei giorni successivi quando è rimasto chiuso là dentro a riflettere e a distruggersi il cervello, fino a quando non è arrivata l'ora di tonare a casa e lui è schizzato fuori da lì come un missile e solo per non incontrare Louis Tomlinson.

Alla fine si sono scambiati un'unica piccola occhiata sul pulman e ad Harry, Louis è sembrato...triste? Insomma, aveva di nuovo le occhiaie sotto gli occhi e la smorfia piena di sofferenza che aveva prima di partire per la gita al mare.

Però Harry non ci vuole davvero pensare, anche perché oltre a questo problema c'è quello Liam-Zayn-Niall, che ha preso una piega parecchio preoccupante e Harry proprio non sa come andrà a finire. Nel senso, Zayn è sempre più agitato, visto che l'avrà chiamato al cellulare almeno venti volte e lui non gli ha risposto nemmeno una.

Il problema è che ora sua madre e Gemma l'hanno minacciato di cannibalismo se non si decide ad uscire di casa, quindi deve necessariamente abbandonare il suo fresco rifugio per andare in mezzo alla tempesta di lava, quasi letteralmente.

Si mette seduto sul letto e incrocia le gambe, prendendo il cellulare dal comodino e sbloccando lo schermo che segna le 22:05 del 23 luglio, sta passando davvero in fretta il tempo e Harry poi dovrà iniziare a vedere per un'università, l'ha promesso a sua mamma. Anche se la vede molto difficile, non è che sia questa grande cima a scuola.

Seleziona il numero di Zayn e preme il tasto di avvio chiamata, scompigliandosi i capelli ricci con una mano e sbadigliando sonoramente, infischiandosene delle buone maniere che gli ha insegnato sua madre quando era piccolo.

Dopo qualche squillo, una voce a cui sembra essere passato un treno addosso, risponde con un flebile "Pronto?" che fa accaponare la pelle ad Harry.

"Zay?" dice, aggrottando le sopracciglia. "Tutto bene?" Dall'altra parte della cornetta c'è silenzio, ma il batterista sa che il suo amico è ancora lì, visto che sente il suo respiro tremolante infrangersi contro lo schermo del cellulare.

"Harry, ti picchieri ma non ho le forze di fare nemmeno quello. C'è un problema Hazza, Liam mi ha...mi ha..."

"Ti ha baciato, e tu ti senti confuso e vorresti spaccargli la faccia perché sei innamorato di Niall, ma allo stesso tempo sei piacevolmente sorpreso dalle sua attenzioni, perché gli vuoi bene più di un amico usuale. Non sai più che fare e non dormi la notte per questo problema, ho indovinato? Se ti può confortare, anche se per motivi diversi, siamo nella stessa barca amico."

Zayn ridacchia e "Si vede proprio che ci conosciamo da tutta la vita" mormora, sospirando pesantemente. "Si, Liam mi ha baciato ma il problema è che-è che io non ho avuto il coraggio di respingerlo. A me piace Niall, tantissimo...stiamo insieme in un certo qual modo, e mi sento in colpa, veramente. E glielo voglio dire voglio dirgli del bacio, ma so già che mi lascerà per com'è fatto e io...io non voglio Hazza, non voglio perderlo perché lui mi rende felice. E poi non capisco nemmeno perché Liam mi ha baciato, che sta succedendo?"

Harry sorride amaramente e si appoggia con il capo contro la testata del letto, chiudendo le palpebre lentamente.

"Io penso che dovresti dirlo a Niall, anche se questo porterà alla situazione peggiore. Dovresti dirglielo perché lui si fida di te, non è vero? E per Liam...Zayn, è una cosa grossa. Non sono io che dovrei dirtelo."

Zayn sembra tacere per qualche secondo. Harry riesce ad immaginarselo benissimo, in piedi davanti alla finestra di casa sua, che da dritta sul giardino condominiale visto che abita al piano terra, che si martoria le labbra a forza di morderle dal nervosismo e con quasi le lacrime agli occhi.

"Parlerò con Niall, anzi ci vado adesso. E poi parlerò con Liam, perché---perché devo capire. Grazie per i consigli, Hazza, sei l'amico migliore del mondo. Ti voglio bene."

Harry sorride e "Te ne voglio anche io, coglione." Dice prima di attaccare, alzandosi dal letto e infilandosi gli stivaletti consumati ai piedi, con giusto un po' di fatica. Potrebbe aprire una linea telefonica chiedi consigli, davvero, magari con Micheal Clifford e Ashton Irwin, che però non sono molto affidabili.

Prende le chiavi di casa e si affretta ad uscire dal suo appartamento, dirigendosi alla volta del bar davanti al condominio, in cui lavorano praticamente da sempre Eleanor Calder e Sophia Smith---deve assolutamente parlare con Liam, e lui il sabato sera si trova sempre lì, il perché continua a rimanere sconosciuto da parecchi anni.

•••

Il batterista apre la porta del bar e viene investito come al solito dal profumo pungente del legno dei tavoli e da quello delle ciambelle allo zucchero che ogni sera sfornano in quantità - la specialità è proprio un bicchiere di alcol con una ciambella- e sorride, nel vedere Eleanor Calder con le mani piene di vassoi che lo saluta calorosamente.

Ad Harry, Eleanor sta simpatica, anche se è un po' snob e tratta Sophia Smith come se fosse la sua schiavetta, vista la loro differenza di caratteri. La prima è un tornado umano, una ragazza che non si sta mai ferma e che non ha peli sulla lingua; la seconda è molto più calma e composta, timida e con una passione per i romanzi del 1800.

Il condominio le adora entrambe, visto che forniscono le cibarie per ogni festa condominiale, ma più di tutti il Signor Amministratore, che è un abituale cliente per i fantastici alcolici che gli servono a prezzo scontato.

Harry sospira e si affretta a cercare Liam con lo sguardo, individuandolo subito, seduto davanti al bancone con un'espressione decisamente affranta e una birra in mano. Dietro al bancone, Sophia lo guarda con aria abbastanza preoccupata e sembra sollevata, quando vede Harry sedersi sullo sgabello accanto a quello del suo amico.

"Ciao Lee" saluta il batterista, battendo una mano sulla spalla del ragazzo che sembra molto occupato a fissare una crepa nel legno del bacone. "E ciao anche a te, Sophia."

La ragazza gli sorride amichevolmente e lo guarda negli occhi, come volergli dire qualcosa come "Grazie al cielo sei arrivato" che lo fa sospirare pesantemente.

"Ti porto qualcosa, Harry?" domanda Sophia, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Harry la vede guardare Liam con la coda dell'occhio e arrossire vistosamente, per poi distogliere lo sguardo e fissare il batterista leggermente nervosa.

Harry aggrotta le sopracciglia e "Una coca cola, grazie." Risponde, sbattendo lentamente le palpebre. Che cosa sta si è perso?

Sophia annuisce e si allontana un attimo, lasciando i due ragazzi da soli, e subito tra di loro cade un silenzio tombale. Harry guarda il suo amico e capisce, sta soffrendo. Sta soffrendo perché Liam Payne, colui che non esterna mai le sue emozioni, sembra essersi appena buttato da un grattacielo di cento piani con l'intenzione di uccidersi ma senza esserci riuscito.

"Ho combinato un disastro, Harry." Mormora, con il tono della voce quasi tremolante. "Non ci ho visto più, l'ultima sera della gita...ho visto Niall baciare Zayn. L'ha baciato come se gli stesse trasmettendo la sua stessa vita, come se...come se con un bacio gli stesse promettendo di amarlo per sempre. Ha fatto male, tanto. E io...quando siamo tornati in camera l'ho baciato sulle labbra perché continuavo ad avere quella scena davanti agli occhi e non---non volevo più vederla. Stava andando tutto bene, lo stavo provocando come mi hai detto di fare tu e lui era scombussolato, l'ho visto. E poi ho rovinato tutto come un coglione. Mi odio, e ora Zayn non vorrà più vedermi."

"Penso che Zayn invece sia solo confuso, tutto qui." Dice Harry, giocherellando con la bandana verde nei suoi capelli. "Devi dirgli quello che provi, Lee. Devi farlo, anche se finirà male, togliti questo peso. E poi non esiste solo Zayn al mondo, ci sono tanti altri ragazzi che---"

"A me non piacciono i maschi" lo interrompe Liam, strofinandosi una mano sul viso. "A me piace Zayn."

Harry scuote il capo e sorride a Sophia, che gli poggia il bicchiere di coca cola davanti ed è sempre più rossa in viso, nel vedere Liam che la guarda. E' allora che Harry---capisce.

"Per esempio, una come Sophia potrebbe piacerti?" sussurra all'orecchio del suo amico, sporgendosi verso di lui. "Perché tu piaci a lei."

Liam guarda la barista, aggrottando le sopracciglia e quella diventa ancora più rossa, abbassando la testa di scatto. Bingo, pensa Harry, è decisamente cotta.

"Io amo Zayn." Gli sussurra di rimando Liam, con un sorriso amaro sul viso. "Lo amerò per tutta la vita, Hazza."

Harry sa che dice la verità. L'amore che Liam prova per Zayn è un amore decisamente malato, uno di quelli che non si esaurirà mai, neanche passassero mille anni, lo sa perché vede quella scintilla nei suoi occhi quando parla di lui. Liam e Zayn sono legati da uno stretto filo rosso, che brucia, brucia ed è vivo da un lato mentre dall'altro è marcio, e lo sarà eternamente.

Harry lo sa come andrà a finire questa storia, perché Liam non è cattivo e non approfitterà del momento terribile e doloroso che passerà Zayn dopo aver parlato con Niall, perché è quello che succederà. Non ne approfitterà perché ha un cuore grande e sa benissimo che se provasse solamente a sedurre Zayn, pur mettendoci tutto l'amore possibile ed immaginabile, non succederebbe niente di buono.

Non puoi risanare una corda marcia, ormai quella deve essere solamente tagliata e poi buttata, non ci sono alternative. Liam deve tagliare quel pezzo di corda marcia che è Zayn, che si tiene legato al cuore, deve tagliarla e trovare un altro pezzo di corda, questa volta luminoso e pieno di forza, che possa legarsi perfettamente con il suo. Ma non succederà, Harry lo sa bene, perché l'uomo è cieco e non vuole vedere le cose che invece dovrebbe vedere e che lo distruggono, quasi prosciugandogli l'energia vitale.

"Lo so, Lee." Harry fissa il liquido zuccheroso nel bicchiere davanti a lui e abbassa le palpebre, sentendo le ciglia lunghe quasi sfiorargli gli zigomi. "Lo so perfettamente, ma tu sai che questa cosa non può finire bene, non è vero?"

Liam sembra tremare, come se fosse sul punto di rivoltare le palpebre all'indietro e cadere dallo sgabello, ma non lo fa. Non lo fa perché Harry sa che il suo amico è intelligente e quindi sorride, quando mormora un "Sì." quasi impercettibile.

E' già un passo in avanti, e mentre lo guarda alzare il viso e sorridere leggermente a Sophia, che come da copione arrossisce, non può far a meno di pensare che anche per lui è arrivato il momento di mettere le carte in tavola. Basta nascondersi, basta sotterfugi. Harry vuole Louis Tomlinson in qualche modo e beh-lo avrà.

•••

La mattina del ventiquattro luglio fa davvero, davvero caldo, perfino Luke Hemmings che non soffre il caldo per motivi decisamente sconosciuti, è uscito in giardino con un ventilatore portatile, Harry lo vede dalla finestra del salotto.

Ha i soliti skinny jeans neri e accavalla le gambe, iniziando a giocare con l'anellino nero al labbro (Harry ha sempre pensato che gli dia un'aria decisamente femminile) e lo vede salutare Ed Sheeran e la sua fidanzata Taylor Swift carichi di valige, che evidentemente devono essere appena tornati dal loro viaggio di un mese in Andalusia. Sono partiti gli ultimi di Giugno e sicuramente tutti saranno contentissimi di rivederli, visto che sono sempre gentilissimi e organizzano cene strepitose per tutto il condominio a casa loro (hanno un salotto in cui potrebbe entrare anche una mandria di mucche, tanto è ampio e luminoso) soprattutto durante le ricorrenze annuali.

Harry decide che deve assolutamente andare a salutarli quel pomeriggio, anche se nel frattempo ha una cosa ben più importante da fare, ovvero: andare a bussare alla porta di Louis, che finalmente è tornato a casa. L'ha sentito rientrare verso le undici della sera prima e poi pensa che adesso sia già sveglio, visto che ha sentito il suono del suo violino e-non può rimandare.

Deve andare a bussargli e chiedergli "Possiamo parlare?" senza ripensamenti. Harry non è una mammoletta, è un ragazzo forte e determinato e quindi deve farlo, cercando di non pensare a paure e indecisioni varie.

Si guarda un ultimo momento allo specchio e si sistema la bandana americana tra i capelli, respirando rumorosamente e stringendo le mani attorno al cellulare (non sta aspettando lo scoccare delle undici in punto, no) e quasi salta, quando l'orologio sul display arriva a segnare le 10:59.

Chiude di scatto le palpebre, iniziando già a sentire il cuore battere forte nel petto come un tamburo, cercando di non pensare a niente, né a Zayn che piange a casa sua perché Niall l'ha lasciato, né a Liam che ha paura di andargli a parlare, né a Luke Hemmings che continua a non capire chi è il suo ammiratore segreto. Non pensa a niente, si sente come in un mondo ovattato in cui nessuno può scalfirlo o fargli minimamente del male.

Poi, apre gli occhi lentamente e legge le 11:00 sul display del cellulare, e quando respira sembra quasi tremare come una foglia.

Deglutisce e s'infila il cellulare in tasca, lanciando un'ultima occhiata a Luke in giardino che evidentemente sta aspettando qualcuno d'importante, visto che continua a muoversi a scatti dal nervosismo, e si avvia all'ingresso del suo appartamento, fermandosi davanti alla porta e battendo insieme i piedi.

Si gira e guarda Gemma che sta studiando come al solito, sepolta dai libri, ma questa volta lo guarda come se sapesse già cos'ha intenzione di fare e "Buona fortuna." gli sussurra, emozionata e con un sorriso dolce sul viso identico a quello del fratello. Harry le sorride di rimando, nervosamente, e apre la porta, uscendo sul pianerottolo e chiudendosela alle spalle. Ed è-okay.

Si porta una mano al petto, sentendo il cuore quasi esplodere come una bomba ad orologeria, e fa qualche passo davanti all'appartamento di Louis, traballando sulle gambe lunghe e snelle da giraffa che si ritrova. Si ferma lì davanti e si morde il labbro, passandosi una mano sul viso che è sicuramente bianco come un cencio, Harry può immaginarlo benissimo. Sta pensando seriamente di scappare, ma poi si dice che non può continuare ad evitarlo, perché una vita passata ad evitare Louis Tomlinson, senza nemmeno litigarci continuamente, non è degna di essere vissuta.

E poi andiamo, è Louis! Quello che ha visto in ogni piccola sfaccettatura, che conosce come il palmo della sua mano, deve ignorare la paura. La paura rende deboli, la paura oscura l'amore e l'odio insieme, e Harry non vuole questo. Perciò spinge il dito sul campanello, appena sotto la targhetta con scritto Tomlinson e fa un passo indietro, iniziando a martoriarsi le labbra, nervoso è dire poco.

Dopo pochi secondi si sente un "Arrivo!" urlato dall'altra parte della porta e Harry, sinceramente, sta per morire. Ora cadrà a terra, e una mandria di bufali lo calpesterà, poi Louis aprirà la porta e non vedrà nessuno e sicuramente penserà che qualcuno gli abbia fatto uno scherzo di pessimo gusto. Harry pensa cose strane quando è nervoso, in realtà le pensa sempre, ma. Dettagli.

La porta viene aperta e Harry trattiene il respiro, nel vedere un Louis Tomlinson a petto nudo, con i pantaloni della tuta grigi abbassati quasi fino alla vita (Harry non gli fissa la striscia leggera di peli che scompare e si confonde con quelli pubici, ci mancherebbe altro!) il violino in mano e l'archetto in un'altra. Ha i capelli ramati scompigliati e un accenno di barba sul viso, gli occhi azzurri leggermente cerchiati di viola e l'aria di una persona che non dorme da un po'.

Harry continua a trovarlo bellissimo, soprattutto quando sgrana gli occhi e spalanca leggermente la bocca, sussurrando uno "Styles..." che fa arrossire vistosamente Harry, che viene seguito di rimando da Louis. Il batterista si sente a disagio perché-andiamo, Harry e Louis, Styles e Tomlinson, famosi per le loro litigate leggendarie ridotti a fare le ragazzine. Harry ne è sicuro, finirà all'inferno.

"Ehi." Dice il batterista, mordendosi il labbro e cercando di non balbettare dal nervosismo. "Posso entrare? Devo parlarti."

Harry vede la sua nemesi deglutire per poi annuire con il capo e farsi da parte, facendogli spazio. Harry, agitato, entra lentamente e se l'era aspettato, conoscendo la famiglia di Louis ma---questa casa è veramente spettacolare. Il riccio si guarda intorno, camminando nel salone con il palquet e l'enorme vetrata che da sulla strada e sgrana gli occhi, nel vedere tutti i bellissimi quadri che adornano le pareti, rendendole un immenso tesoro.

"Sono belli, vero?" dice Louis, sedendosi sul divano bianco di pelle morbida davanti alla televisione, appoggiando il violino e l'archetto su una sedia davanti, per poi fare segno ad Harry di sedersi accanto a lui. "L'intera collezione di questi quadri varrà più di tutte le abitazioni di questo condominio."

"E' davvero una bellissima casa, s-si." Mormora Harry, guardandosi le punte dei piedi, con evidente nervosismo. "Comunque, sono qui perché-ti devo parlare, Tomlinson."

A Harry fa davvero strano non insultarlo, si sente veramente a disagio, non gli è mai successo di fare una conversazione di più di tre battute con lui senza urlargli contro. Ma c'è sempre una prima volta per tutto, no?

Louis lo guarda e gli fa cenno di continuare, visto che sembra sospeso sul bordo di una scogliera, come se non abbia idea di continuare a parlare o meno.

"I-Io..." Harry prende un respiro profondo e poi inizia a parlare, cercando di non far tremare il tono della voce. "Non so cosa mi sia successo quando mi hai baciato in spieggia, l'altro giorno. Praticamente ho sentito il mio cuore balzare fuori dal petto e anche se era un bacio finto non ho potuto fare a meno di pensare che forse...è stato piacevole e mi piacerebbe baciarti altre volte. Mi piacerebbe baciarti altre volte perché sei bello e perché non so perché mi sento attratto a te come una mosca è attratta dal miele. Tu mi-mi hai sempre fato questo effetto ma fino ad adesso, non avevo mai capito. Forse inconsciamente lo sapevo ed è per questo che ti odiavo, è sempre stato un auto costringimento nei tuoi confronti, penso."

Il batterista fa una piccola pausa e guarda il parquet sotto i suoi piedi, con il cuore che gli batte nel petto come un tamburo ed è sicuro che esploderà, visto che si sente svenire. Sta per sganciare la bomba e non sa proprio come reagirà.

"Lo ammetto, tu mi piaci, Louis Tomlinson."

Alza il viso e incrocia gli occhi di Louis, che ha le guance rosse come se avesse fatto di corsa tutte le scale del condominio e si tiene una mano tremante sul cuore, gli occhi azzurri immensamente liquidi e un sorriso sul viso delicato.

"Sei un imbecille, lo sai?" gli dice, scuotendo leggermente il capo. "Come hai fatto a non capire che in tutti questi anni il mio odio verso i tuoi confronti è sempre stato un modo per mascherare i miei sentimenti per te? Meno male che almeno adesso ci sei arrivato."

Harry sgrana gli occhi e sente un sorriso di dimensioni gigacosmiche nascergli sul viso, gli angoli delle labbra tendersi quasi all'inverosimile e le fossette che compaiano quasi furtivamente perché-oh, Harry si sente così felice che se solo facesse un salto potrebbe anche volare. E nemmeno se l'è presa perché Louis l'ha chiamato imbecille, insomma, ormai ha la vista praticamente tinta di bianco e seriamente, si può morire dalla troppa gioia? Harry vede già i titoli sui giornali "Ragazzo riccio muore perché troppo felice: stiamo cercando le cause." e trattiene una risata, nel vedere Louis guardarlo con aria sconsolata perché ovviamente deve aver intuito i suoi pensieri, come se fosse una novità.

"Si, sei decisamente un imbecille, raggio di sole." Sorride, dandogli uno schiaffetto sulla coscia e alzando gli occhi al cielo nel vedere il batterista imbarazzarsi all'affettuoso nomignolo.

"Imbecille sarai tu, principessa." Ribatte Harry con un ghigno dopo essersi preso un attimo per calmarsi. "Una principessina con le mani da donna."

Louis sgrana gli occhi e "Donna? Io?" domanda, portandosi una mano al petto e guardandolo con un'espressione da finto oltraggiato, che fa scoppiare a ridere Harry. Gli piace questo Louis, gli piace davvero tanto e veramente si sente scoppiare per tutte le emozioni che sta provando. "Parla quello che ha le scarpe con i brillantini e le mutande rosa!"

"Ma per favore tu---aspetta, come fai a sapere che ho le mutande rosa?" il batterista spalanca la bocca, stupito, mentre il violinista butta indietro la testa e scopre il suo collo dorato (Harry, questa volta lo ammette, vorrebbe leccarglielo, arrossarglielo e mordergli e succhiare ogni possibile lembo di pelle disponibile, persino appena sotto il lobo dell'orecchio) e scoppia a ridere fragorosamente, reggendosi la pancia con le mani.

"Terza media, gita scolastica ad Atene di una settimana. Ti ho-ti ho rubato le mutande, ehm. Comunque, le ho viste appese anche sul filo che collega le nostre due camere e se prima erano rosa cenere adesso sono addirittura fucsia. Ti dovrebbero dare un premio, davvero."

"Aspetta---" Harry si passa una mano sulla tempia, ridacchiando. "Tu mi hai rubato le mutande in terza media? Praticamente cos'ero per te a quei tempi, un idol?"

"Stai zitto altrimenti ti butto giù dal balcone." Ringhia Louis minacciosamente, mentre Harry scoppia al ridere nel vedere le sue guance rosse come i papaveri in primavera.

"Non ci posso credere, veramente!" dice Harry, asciugandosi le lacrime agli occhi per le troppe risate e non fa in tempo a dire un'altra parola e si ritrova scaraventato giù dal divano, con il corpicino delicato di Louis pressato sopra e il suo viso serio che lo fissa a pochi centimetri di distanza.

"Dillo di nuovo e ti stacco la lingua a morsi, coglione." Esclama Louis, stringendo il tessuto della maglia nera con forza, mentre Harry fa spaccare le sue labbra in un sorriso decisamente bastardo e malizioso. "Allora fallo, principessa." gli soffia direttamente sulle labbra, facendo arrossire il violinista violentemente. "Ma non staccarla, piuttosto...mordila."

Uao. Cioè, in che cosa si è trasformato Harry? Neanche si riconosce più, evidentemente la vicinanza di Louis gli fa quest'effetto, altrimenti non si spiega tutto questo grande cambiamento.

"I-io-aspetta, Harry. Io ho pensato...possiamo provare a vedere come va? Cioè, ad uscire insieme qualche volta, a baciarci---e se va tutto bene possiamo provare a stare insieme, cioè---dio, Harold, vedi l'effetto che mi fai? Sembro un deficiente."

"Tutto quello che vuoi, Louis" ed è la prima volta che lo chiama con il suo nome di battesimo, ed è così bello. Gli piace il suono dolce che gli esce dalle labbra, lo fa sentire...bene. "Però davvero, ora baciami."

Louis non se lo fa ripetere due volte.

•••

Harry si scambia una sguardo con Louis e apre la porta di casa di Zayn con le chiavi che ha rubato in portineria (sì, Eliza e Mary Rose hanno le chiavi di tutti gli appartamenti del One Direction appese su un quadro nel gabbiotto all'ingresso e Harry ancora non si spiega perché nessuno ancora li ha derubati, evidentemente perfino i ladri devono essere spaventati da questo condominio pieno di decelebrati mentali) visto che il moro non vuole uscire di casa e non risponde a nessuna telefonata, sicuramente troppo impegnato a piangere.

Da quello che ha capito Harry, Niall l'ha lasciato dopo aver saputo del bacio di Liam -è un tipo veramente geloso e insicuro di se stesso- urlandogli che non si doveva fidare di lui e beh, pensa Harry, può capire in che stato è Zayn.

La sua famiglia è partita per la montagna e lui passerà sicuramente le giornate sdraiato sul letto a guardare film depressi e a mangiare gelato (la maschera da bad boy di Zayn ormai non inganna più nessuno) e quindi AH! Il team da sogno, Harry e Louis, più un Liam nervoso è dire poco dietro di loro, ha deciso di occuparsi del piano liberiamo-Zayn-e-portiamolo-fuori-di-casa che sicuramente -almeno Harry lo spera- avrà successo!

Sinceramente non ha idea di quando ha iniziato a definire lui e Louis una squadra da sogno e forse è meglio che il diretto interessato non lo sappia, anche perché non stanno insieme. Cioè, in un certo qual modo si sono dichiarati e si baciano, e anche parecchio.

Quella mattina Louis gli ha suonato alla porta e Harry non ha fatto in tempo ad aprire che si è ritrovato la sua lingua in gola e le sue mani strette intorno alla curva del sedere. "Mi mancava la tua bocca." gli ha soffiato il violinista sulle labbra dopo essersi staccato con uno schiocco umido, e tutto sotto gli occhi stralunati ma allo stesso tempo felici di Gemma, che si è impegnata a mantenere "il segreto" e a non dire niente a nessuno.

Harry spera seriamente che lo faccia, perché se il condominio venisse a sapere di quello che sta succedendo tra lui e Louis...altro che lo scandalo signora Hemmings, sarebbe una notiziona così eclatante che Harry sa già che non avrebbe più pace.

Quindi, in sintesi, le uniche persone che sanno che lui e Louis hanno una sottospecie di legame che non è una relazione, sono Gemma e Liam e quest'ultimo è ancora abbastanza sconvolto dopo averli visti mangiarsi la faccia reciprocamente pressati contro la porta di casa sua. Ha solamente detto qualcosa come "Beh, questo è un inaspettato sconvolgimento degli eventi" "Almeno la tensione sessuale tra voi due scemerà un po', spero" facendoli arrossire entrambi come due ragazzine in piena crisi ormonale, e Harry veramente, lo odia.

Prende un respiro profondo e si richiude la porta alle spalle, seguito dagli altri due e poggia le chiavi sulla mensola strapiena di pacchetti di sigarette mezzi vuoti. Annusa l'aria e fa una smorfia di disapprovazione all'odore pungente e aspro di chiuso che gli arriva prepotente alle narici e avanza cautamente verso il salotto, stringendo la mano intorno al polso di Louis (Scusate, è buio e non vede niente e poi non prenderebbe mai la mano di Louis Tomlinson solo perché gli fa piacere sentire le loro pelli a contatto-assolutamente no) e sentendo il calore che emana il corpo di Liam dietro di sé, che si muove con passi decisamente agitati. Harry purtroppo può capirlo benissimo, sta per rivedere l'amore della sua vita, quello a cui ha rovinato la vita sentimentale e...decisamente, non vorrebbe stare nei panni di Liam.

"Zaynie?" domanda quindi, con una nota dolce nel tono di voce. "Sei qui?"

E Zayn è lì.

E' appollaiato sul divano, a gambe incrociate, con gli occhi pesti e una faccia da funerale veramente inquietante, una sigaretta accesa tra le labbra e decine di mozziconi consumati buttati a terra, che si diradano ai suoi piedi come un'aureola che puzza di fumo. Ha un aspetto-uh, peggiore di come si aspettasse.

Deve essere davvero innamorato di Niall perché mai, mai nei suoi diciannove anni di vita Harry ha avuto l'onore di vedere il suo amico soffrire per amore, nemmeno quando il suo ragazzo storico l'ha mollato per una ragazza dai capelli verdi-Zayn da quel momento si tiene alla larga dal genere femminile in generale.

E' decisamente distrutto, Harry quasi non riesce a riconoscerlo quando analizza ancora di più a fondo il suo aspetto trascurato e gli piange il cuore, perché alla fine tutto questo è colpa sua. Se non avesse detto niente a Liam, tutto questo non sarebbe successo e ora sarebbero tutti e tre felici e contenti senza nessun problema, o almeno lo pensa. Ma allo stesso tempo, è felice perché Liam si è liberato dal suo guscio, anche se non è ancora riuscito a liberarsi totalmente dal bozzolo che lo tiene prigioniero.

E infatti Harry non è stupito, quando lo vede avanzare avanti a loro e fermarsi davanti a Zayn, con le scarpe a contatto con i mozziconi delle sigarette e la morte negli occhi. Liam è forte, Liam ha un cuore nobile e Harry sa che Zayn ne è perfettamente, visto che quando alza gli occhi verso di lui i suoi occhi scuri gli si riempiono di lacrime.

"Zayn-" inizia Liam, cadendo in ginocchio ai suoi piedi e allungando un braccio per stringergli la mano, con un'espressione seria e decisamente dolorosa. Il moro si limita a guardarlo, con le labbra che tremano leggermente, come se fosse in procinto di dire qualcosa ma senza averne il coraggio.

Harry si siede su una poltrona poco lontano dal divano su cui è seduto Zayn e prende Louis per un braccio, facendolo sedere con un piccolo tonfo direttamente sulle sue gambe e cerca di trattenere il sorrisino di trionfo che gli provocano le guance imbarazzate di Louis, che per ripicca gli schiaffeggia la coscia con un'espressione contrariata. Allora Harry si sporge contro il suo orecchio e chiude i denti intorno al lobo, non prima di aver sussurrato qualcosa come "Aspetta ad usare quelle tue mani per qualcos'altro, principessina." che fa nascondere la testa di Louis nell'incavo del suo collo, tanto è a disagio. A Harry piace questo Louis così-sottomesso, anche se è sicuro che non durerà a lungo, già.

"Zayn, ascoltami" continua Liam, lanciando un'occhiataccia a Harry e Louis e tornando a guardare il moro con aria seria. "Io-tu-mi dispiace. Nel senso, non mi dispiace averti baciato perché è questo quello che ho sempre voluto fare da tanto, tanto tempo. Mi dispiace di averlo fatto nel modo sbagliato solo...solo questo. E' che Zee, io ti amo. Ti amo davvero, come non ho mai amato nessun altro e mai amerò e so che-il mio è un amore a senso unico. L'ho capito, sai? Ma mi basta starti vicino per essere felice, anche un tuo solo sorriso la mattina mi fa sentire il cuore più leggero. Io ho provato a cambiare per te Zee, ho fatto tanto ma evidentemente non era destino, noi-non siamo destinati. Mi dispiace, mi dispiace tantissimo."

Zayn sembra decisamente sconvolto. Ha gli occhi stravolti, contratti come la punta di uno spillo e la bocca spalancata, che però si copre, visto che si porta una mano alle labbra.

"T-Tu hai fatto tutto questo---" indica i suoi vestiti, i suoi capelli e trattiene un singhiozzo doloroso, che lo scuote da capo a piedi. "Mi hai baciato...hai fatto questo perché sei innamorato di me?"

"Si." Dice solo Liam, abbassando lo sguardo sui mozziconi delle sigarette. "Ti amo più della mia stessa vita, Zayn Malik. Ma lo so che non potrà mai funzionare, quindi sai cosa?" Alza il viso e si asciuga le lacrime che gli sono scivolate dagli occhi, veloci e furtive come i passi dei ladri nella notte. "Tu adesso alzi il culo da questo cazzo di divano e vieni con me da Niall. Gli spieghiamo tutto, tu-tu te lo riprenderai. Zay, tu e Niall..." fa una pausa, non riuscendo però a mascherare un singhiozzo di dolore. "V-Vi appartenete."

Zayn tace. Tutto tace, perfino Harry sente il respiro di Louis fermarsi per un attimo contro il suo collo e sta per dire qualcosa di terribilmente stupido come suo solito quando Zayn inizia a piangere, veramente forte. Si butta a terra e piange, anche quando abbraccia con tutta la forza del mondo Liam e se lo stringe addosso, in una morsa che non sembra avere fine. Piangono insieme, Zayn e Liam, piangono e sembra che tutto quanto scivoli via dai loro visi, l'amore, il dolore, tutto.

Zayn sussurra qualcosa all'orecchio di Liam, Harry non sa cosa ma dopo qualche minuto si alzano insieme in piedi, guardandosi fissi negli occhi e "Grazie Zee." sente sussurrare il suo amico. E' allora che li osserva attentamente, e capisce che sorprendentemente la corda marcia di Zayn è caduta a terra e non si legherà mai più a quella bruciante di Liam Payne, non in questa vita almeno.

Sono due cavalieri forti, l'uno accanto all'altro, di nuovo la squadra perfetta e Harry si sente scoppiare il cuore dalla gioia quando Zayn si toglie la maglia sporca e guarda lui e Louis con un ghigno sulle labbra sottili e battendo con forza le mani.

"Su colombelle, smettetela di amoreggiare e accompagnatemi a casa di Niall!" esclama, asciugandosi via le lacrime dagli occhi. "Vado a riprendermi il mio ragazzo."

E Harry, osservando Liam e il suo sorriso radioso, capisce adesso la farfalla può volare lontana, senza più pensieri infelici che la riportino sulla terraferma.
Finalmente, è libera.

•••

"Quindi, Harreh..." esordisce Zayn, scambiandosi un'occhiata complice con Liam. Si stanno dirigendo tutti e tre verso casa di Niall (Zayn ha un enorme mazzo di fiori tra le braccia) e Harry, davvero, è sinceramente terrorizzato.

Altro che squadra da sogno, Liam e Zayn sono una squadra da incubo! Nel senso che l'hanno squadrato con occhiatine maliziose per tutto il percorso One Direction-casa di Niall, e per inciso sono quasi arrivati, e Harry sa benissimo cosa vogliono sapere da lui.

Liam deve aver raccontato tutta la situazione tra lui e Louis a Zayn (veramente, tutta questa storia non ha fatto che unirli più di prima. Harry deve seriamente cercarsi dei nuovi migliori amici) e adesso continuano a ridacchiare alle sue spalle come due ragazzine che fanno gossip su una loro compagna di classe, quindi Harry ha tutte le ragioni del mondo per essere terrorizzato.

"Spiegami un po', che cos'hai iniziato con Tommo?" Zayn arriva sempre dritto al punto, senza inutili giri di parole, cosa che però non giova alle guance di Harry che come di consueto si tingono di un bel rosso acceso.

Il riccio sospira e si passa una mano tra i capelli, rallentando per affiancarsi ai due suoi amici. Camminano allo stesso passo, Zayn con aria un po' nervosa e Liam che continua a lasciargli dei delicati colpetti sul braccio come per rassicurarlo, e Harry crede che morirà per il diabete, decisamente.

"Non ho iniziato---niente, ci baciamo e basta." Borbotta il batterista, fissando i suoi stivaletti consumati che strusciano sul marciapiede. Sono le undici e mezza di sera, Harry spera soltanto che Niall sia ancora alzato per evitare figure imbarazzanti---Zayn è già esageratamente agitato di suo, non vuole che muoia sotto un citofono dall'ansia. "Io e Tomlinson non potremmo mai avere una relazione seria, lo sai bene."

"Ma tu la vorresti" Osserva Liam, guardandolo con un sorrisetto divertito. "Puoi ingannare gli altri, ma non noi due Hazza."

Harry si costringe a non sospirare pesantemente e si ferma di botto, davanti alla palazzina con il cancello verde con i citofoni grigi con le targhette mezze staccate.

"Okay, siamo arrivati e adesso lasciate perdere me e Louis e ascoltatemi. Tu-Liam, fai capire a Niall tutto quello che hai nel cuore. Spiegagli tutto, anche se lui ti urla di non continuare." Gli sorride e si gira verso Zayn, che ha il viso sempre più pallido. "Tu Zee, invece, digli quello che hai detto a noi. Digli che lo ami, bacialo. Sai quello che devi fare."

Harry si tira un ricciolo ribelle indietro sulla fronte e prende entrambe le mani sinistre dei suoi amici, mettendole con un sorriso radioso l'una sull'altra.

"Voi due insieme ce la potete fare, mi avete capito? Voglio vedere un Zayn innamorato e felice e un Liam rasserenato domani mattina, okay? Guardate che ci conto!"

Zayn e Liam gli sorridono di rimando e in un attimo tutti e tre si stringono in un abbraccio da mozzare il fiato, che quasi fa venire le lacrime agli occhi ad Harry. Tiene così tanto ai suoi due migliori amici, non saprebbe proprio cosa fare senza di loro, sinceramente. E' come una farfalla senza ali, una farfalla senza Zayn e Liam.

"Vi voglio bene stronzi!" esclama, dando loro un'ultima pacca sulle spalle e separandosi dall'abbraccio. "E ora fategliela vedere a quell'irlandese!"

Zayn gli fa l'occhiolino e afferra la mano di Liam, iniziando a trascinarlo verso un'entrata secondaria, che non ha bisogno di citofono. "Ci puoi scommettere amico!" gli urla a squarciagola, mentre Liam dopo un attimo d'incertezza stringe di rimando la mano di Zayn e corre veloce con lui, mentre la luce della luna s'infrange contro le loro schiene, come se li stesse seguendo.

Harry rimane a fissarli finchè non scompaiono dietro l'angolo e poi, dopo aver preso un sospiro di sollievo, fa dietro front e si avvia di nuovo verso il One Direction, con le mani dentro le tasche dei jeans e un'espressione felice sul viso dolce.

E' sicuro che Zayn e Niall risolveranno tutto (d'altronde conosce i suoi polli) quindi si permette decisamente di fare un respiro rilassato, anche perché non è che gli giovi molto tutto questo stress, considerando che l'indomani si riprendono le lezioni di batteria alla scuola di musica e lui deve avere sempre un'espressione rilassata sulla faccia.

Il fatto è che i bambini a cui insegna (che sono tre: Peter, Robin Marie e Scarlett) sono decisamente terribili e solamente la loro presenza gli fa venire i sorci verdi, quindi un Harry stressato più bambini...sarebbe un mix letale.

Ridacchia tra sé e sé ed estrae il cellulare dalla tasca dei jeans, fermandosi un attimo in mezzo alla strada per controllare cos'ha causato quella vibrazione che gli ha fatto tremare mezza gamba.

Sblocca lo schermo e il viso gli viene subito illuminato dalla luce bianca del display, che gli causa un leggero fastidio alle pupille, tanto da fargli quasi lacrimare gli occhi verdi. Appena vede che la vibrazione è stata causata da un messaggio di una certa persona è salvata come "Tomlinson che rompe i coglioni" (ma non sarà un nome troppo lungo?) non può fare a meno di sentirsi un sorriso di dimensioni disarmanti crescergli furtivo sul viso, proprio come un fiore che sboccia.

Il problema di tutta questa faccenda è che ad Harry, Louis piace. Gli piace davvero. Ma non quel tipo di piacere, quel tipo di "relazione" che hanno avuto in questi due giorni, no, composto soltanto da baci e altre moine. Lui vuole uscirci a cena e tenerlo per mano, lasciargli tanti piccoli baci sulla fronte appena si sveglia, con quella sua aria da tigrotto adorabile che si ritrova, vuole odorare i suoi vestiti fino a sentirsi scoppiare la testa e vuole sussurrargli all'orecchio che lo ama, lo ama davvero.

E perché no, vorrebbe anche litigarci qualche volta, prenderlo a schiaffi per poi scappare via ma ritornare dopo poche ore a mani vuote (perché sfortunatamente, non è che Harry abbia molti soldi) ma con il regalo per farsi perdonare più bello del mondo: il suo sorriso. Il batterista è anche sicuro che se Louis sentisse tutte queste cose che si sta immaginando gli sputerebbe in un occhio, ma. Cosa gli costa sognare un po'?

-Dove te ne vai tutta sola, bella signorina?-legge Harry, aggrottando le sopracciglia con aria stupita. In che senso? Si guarda intorno e non vede nessuno, soltanto una strada deserta e i lampioni mezzi rotti che illuminano il marciapiede quasi ad intermittenza. Sta per scrivergli un messaggio con scritto qualcosa come "Che cazzo ti sei fumato?" ma un'altra vibrazione veloce lo ferma nel suo intento.

-Avanti a te, vicino all'entrata del parco.- Il batterista alza il viso e guarda nella direzione indicatogli dal ragazzo, incrociando i suoi occhi azzurri anche a qualche metro di distanza e-oh, è bellissimo.

E' appoggiato contro una macchina nera, gigantesca (Harry pensa che valga di più dello stipendio di sua madre in un anno intero) e deve seriamente cercare di trattenersi dallo sbavare alla vista di Louis, con gli skinny neri, la giacca jeans e i capelli arruffarti appoggiato con la schiena contro la fiancata di quella macchina di lusso. E' una visione troppo erotica per i suoi ormoni già oltremodo sballati, andiamo! Sospira profondamente e si avvia verso il violinista, che ha un sorrisetto divertito sul viso furbo e le chiavi della macchina che gli penzolano dalle dita, (Harry le vede male, decisamente.)

"Ciao." Lo saluta una volta arrivato davanti a lui. Harry deve ammetterlo, è decisamente nervoso perché---diciamo che Louis gli fa quest'effetto da sempre, ma la situazione è davvero peggiorata ultimamente, visto che l'unica cosa che vorrebbe fare davvero è baciarlo fino a non sentirsi più le labbra ed è imbarazzante, visto che fino a pochi giorni prima avrebbe voluto ucciderlo, sicuramente buttandolo giù dalle scale. Decisamente uno strano capovolgimento degli eventi, già.

"Ciao, raggio di sole." Louis si sporge in avanti e gli lascia un bacio sulla guancia, che Harry sente bruciare più del dovuto e---andiamo, non è mica una ragazzina innamorata! (evidentemente si, perché altrimenti non si spiega anche il tremore alle gambe.)

"Ciao." Ripete, guardandolo negli occhi fissandolo con un'espressione da pesce lesso, decisamente imbambolata. Louis lo guarda per qualche secondo e poi scoppia a ridere, e tutto sotto la luce della luna che gioca con i loro capelli ed illumina le chiavi della macchina rendendole di un argento luminoso.

"Ti va di fare un giro in macchina con me, Harry? Ti porto a fare un giro al chiaro di luna, mi sembra una cosa davvero carina...cioè, solo se lo vuoi. E' che sono riuscito a convincere i miei zii a lasciarmi almeno la macchina e mi sembrava carina come idea e...anzi no, dimenticati tutto. Ti porto a casa e-mph!"

Harry tappa la bocca di Louis con la mano e gli lascia un bacio delicato sulla fronte, sentendo la pelle scaldarsi sotto le sue labbra. Evidentemente non essere l'unico in un evidente stato di agitazione lo rasserena un po', lui e Louis sembrano così scemi e rintronati che un po' (ma solo un po' eh) ed Harry mancano le litigate storiche che facevano prima.

"Puoi portarmi dove vuoi Louis, e non vedo l'ora di farmi un giro sotto la luce della luna. Mi vanno bene tutti i posti di questo mondo, avresti potuto anche portarmi in una discarica...mi basta stare con te."

Il batterista gli sorride dolcemente e gli sistema la frangia scomposta, mentre le guance di Louis si colorano sempre di più e riesce a vedere i suoi occhi dilatarsi, prima di sentire la pressione leggera delle sue labbra rosee sulle sue.

Harry sospira piacevolmente e gli porta le mani ai fianchi, pressando i palmi sulla carne morbida e avvicinando il suo corpicino contro di sé, sorridendo maliziosamente nel bacio. Dopo qualche secondo in cui Harry non sente che Louis, Louis, la lingua di Louis, l'odore di Louis, Louis i due si staccano e il violinista poggia la fronte contro quella di Harry, alzandosi sulle punte per arrivare alla sua altezza e facendo sfiorare i loro nasi, dolcemente.

"Senti Harry" sussurra Louis, contro le sue labbra. Il batterista riesce a sentire il loro respiri quasi incatenarsi, perfettamente uguali come lo sono sempre stati. Lui e Louis-sono le facce della stessa medaglia, e lo saranno sempre. "Io non ce la faccio più, basta il baciarsi e tutte queste altre cose."

Fa un passo indietro, staccandosi per guardarlo fisso negli occhi e gli prende le mani, portandosele al petto.

"Vuoi-vuoi, essere il mio ragazzo Harry Styles? Possiamo uscire insieme, dirlo a tutti anche se sai benissimo quello che succederà. Ma a me non importa, davvero. Voglio solo...voglio solo stare con te."

Harry si porta una mano al cuore e non si stupisce, nel sentirlo battere come uno dei tamburi della sua batteria e stringe forte le mani di Louis, sorridendogli con le lacrime agli occhi.

"Certo che voglio essere il tuo ragazzo, Louis Tomlinson!" ride, dandogli un buffetto sulla guancia. " E ora portami a fare questo giro, portami dove vuoi!"

Louis sorride radioso e Harry si sente, quasi letteralmente, in paradiso.

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