Moonlight Drive || Larry Styl...

By xDreamerOfDreamsx

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In cui Harry suona la batteria, Louis il violino, si odiano profondamente e vivono nello stesso condominio, s... More

Premessa
Parte prima
Parte terza
Parte quarta
Parte quinta
Parte sesta
Sequel!
Thinking Out Loud

Parte seconda

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By xDreamerOfDreamsx

Harry scende le scale a due a due, sbadigliando sonoramente e allo stesso tempo cerca di stare attento a non cadere perché sfracellarsi il suo bel faccino alle 8:00 di mattina del dieci luglio non rientra decisamente nei suoi piani estivi, grazie tante.

Teoricamente nei suoi piani estivi non rientrava neanche lo spiare il suo acerrimo nemico dalla mattina alla sera dalla finestra della sua camera, ma. Harry Styles è sempre stato un tipo parecchio volubile e farfallino e poi Louis ha seriamente qualche problema da quello che gli ha fatto sapere Niall (in realtà non ha capito granchè, visto che l'irlandese non ha voluto dirgli assolutamente nulla, ma qualcosa pensa di averlo afferrato per quanto Harry sa di non essere molto svelto) e deve essere sicuramente qualcosa legato ai soldi.

Insomma, Louis Tomlinson non ha mai e poi mai avuto problemi di denaro, visto che entrambi i suoi zii sono imprenditori e pur essendo orfano di genitori (Harry non ha idea di che fine abbiano fatto, è sempre stato così da quando lui e i suoi zii si sono trasferiti al One Direction anni e anni prima) a Louis non è mai mancato niente e anzi, ha sempre avuto di più di quello che avevano i suoi coetanei, a cominciare dai vestiti. Si è sempre vestito come una specie di principe, con quelle magliette firmate e abbottonate, i pantaloni dai più svariati colori, stretti quasi innaturalmente ai mocassini che secondo Harry costavano più del suo intero appartamento.

Ora Louis si veste come tutti i ragazzi normali, ha l'aria sempre più smunta e ora che ci pensa, il batterista non ha ancora visto i suoi zii in giro come al solito, visto che solitamente passano il tempo a litigare con la famiglia Edwards -la figlia sedicenne Perrie ha la musica al massimo volume ventiquattro ore su ventiquattro, e anche se tutti gli altri abitanti del One Direction si sono abituati al fracasso continuo, i Tomlinson no, visto che non stanno mai a casa-. Solitamente si vede la signora Tomlinson salire dagli Edwards con le sue scarpe coi tacchi vertiginosi e in pratica l'intero condominio tace per un attimo, visto che praticamente tutti sono spaventatissimi dalla minaccia signora Tomlinson.

Harry è davvero confuso, i Tomlinson non si vedono ma c'è solo Louis che oltre a tornare a casa a degli orari molto strani, lavora in un ristorante e si porta a casa ragazzi dalle più svariate età (Harry crede che quello della notte prima era un quindicenne) per poi scoparseli anche piuttosto rumorosamente. E ecco, non che a Harry dia fastidio, Tomlinson può anche scoparsi da solo con un manico di scopa per quanto lo riguarda, ma è strano. Louis non fa queste cose, Louis è il ragazzo modello dagli occhi azzurri cielo che torna a casa alle dieci di sera in punto, che presenta tutti i suoi ragazzi ai suoi zii, che non beve (si perché Harry ha trovato delle bottiglia di birra vuote sul pianerottolo) e che soprattutto è furbo, intelligente e incredibilmente -per quanto ad Harry costi ammetterlo- affascinante.

Ora la situazione si è rivoltata completamente, insomma, Louis gli sta rubando la parte e Harry non sa se sentirsi minacciato o meno, visto che è lui solitamente quello che si comporta così e fa esasperare mezzo condominio. (Harry è un bad boy fallito, visto che ogni volta che inciampa sul cane di Paul Higgins si ferma ad accarezzarlo e a chiedergli scusa, ma. Queste cose teoricamente non dovrebbe saperle nessuno, anche se alla fine sono di dominio pubblico.)

E poi, Harry deve avere sicuramente qualche problema, visto che si è svegliato appositamente alle 8:00 di mattina dopo la disastrosa riunione condominiale della sera prima, che è finita con il signor Amministratore che ha invitato tutti a farsi una biretta al bar di fronte in cui lavorano Eleanor Clader e Sophia Smith che pur non abitando al One Direction in un modo o nell'altro si ritrovano sempre a bazzicare per il condominio (sicuramente prima o poi i palazzi vicini li denunceranno tutti per disturbo della quiete pubblica, considerando anche le serate karaoke) soltanto per appostarsi in portineria, giusto per intercettare l'amante occasionale di Louis Tomlinson e estorcergli qualcosa dalla bocca e magari buttarlo anche fuori a pedate. (Harry non è assolutamente geloso, figuriamoci.)

Davanti alla portineria, sfortunatamente, può osservare Harry con una smorfia di disappunto, stanno già Eliza e Mary Rose, le portinaie zitelle che stanno battibeccando tra loro sicuramente per chi deve pulire il terrazzo condominiale o perché il giardiniere Greg si è ammalato di nuovo e loro due non vogliono sporcarsi le mani per potare le piante.

"Harry!" esclama la prima, nel vederlo arrivare, esibendo un sorrisone accecante e prendendolo per un braccio non prima di avergli dato una dolorosa tirata di guance. "Che ci fai qui così presto?"

"Mh ecco...mi annoiavo e sono venuto a farmi un giretto qua sotto. Mamma e Gemma sono già uscite e pensavo ci fosse qualcuno qui ma evidentemente mi sbagliavo quindi penso proprio che me ne torner-"

"Ma che dici, giovane Harry!" interviene Mary Rose, guardandolo severamente e facendogli segno di accomodarsi sulla terza sedia vuota accanto alle loro. "Rimani un po' qui a parlare con noi, oggi il signor Amministratore è uscito presto e non è venuto a scambiare due chiacchere ! E' così divertente quell'umo, vero?"

Harry scoppierebbe a ridere volentieri, perché sì il signor Amministratore è divertente, ma sembra un sedicenne, non sta mai fermo e non si preoccupa di niente, visto che l'ascensore non funziona da sei mesi perché si scorda sempre di fare qualcosa per aggiustarlo e organizza più feste condominiali che riunioni.(Anzi, se fosse per lui non le organizzerebbe proprio, fortunatamente ci pensa sua moglie, santa donna.) Per fare un esempio l'intero condominio One Direction partirà per una gita condominiale di due giorni al mare, sabato, e Harry è sicuro che non è uscirà vivo, conoscendo i suoi condomini.

"Certo." Borbotta Harry, accavallando le gambe lunghe strette negli skinny jeans neri e guardando le due donne con un sorriso completo di fossette come al solito, che le fa sospirare come due ragazzine innamorate.

"Senti un po' piccolo Harry, ma Louis? Dicci, dicci, che cos'ha tu che sai tutto di lui?" chiede Eliza e Harry si irrigidisce sulla sedia come un pezzo di legno, perché evidentemente se ne devono essere accorti tutti dell'innaturale cambiamento di Louis.

"Non ne ho idea e poi io non so tutto di Louis!" borbotta il batterista, mordendosi le labbra. "E' un imbecille, non si merita-"

Un rumore di passi si avvicina e un "Ehi Styles" risuona tra le pareti dell'ingresso, accompagnato da un sonoro sbadiglio. "Cos'è che sarei io?"

Harry alza di scatto il capo e incrocia gli occhi azzurri di Louis Tomlinson, cerchiati dalle solite occhiaie che ha da giorni a questa parte che lo guardano quasi senza espressione. E' davvero fortunato, altro che amante occasionale, è riuscito a beccare Louis in persona! Il batterista lo studia dall'alto in basso, soffermandosi sulle macchie di caffè intorno al colletto della polo azzurra e sul tessuto consumato all'altezza delle ginocchia dei suoi jeans neri e questo è-uhm, sospetto.

"Un coglione di prima categoria." Dice Harry, alzandosi in piedi di scatto. "Sembri un morte vivente, comunque, che hai fatto?"

Louis si stringe la tracolla della borsa sulla spalla e sbadiglia di nuovo, portandosi una mano alla bocca.
"Non sono affari tuoi, Styles. E ora non ho proprio voglia di litigare, quindi ciao."

Detto questo si gira ed esce fuori dal One Direction e Harry rimane a bocca aperta, letteralmente perché Louis Tomlinson ha sempre voglia di litigare e sicuramente se queste fossero state circostanze normali gli sarebbe saltato addosso nel sentire "coglione di prima categoria." Senza considerare il fatto che poi è come se si fosse dimenticato completamente del loro incontro-scontro fuori dal ristorante e davvero, Harry non sa proprio più cosa pensare. Louis è l'altra faccia della medaglia, la sua eterna metà e di conseguenza il batterista si sente parte attiva di questa cosa perché d'altronde, conoscendo Louis, sa che avrebbe fatto lo stesso.

••

Zayn Malik ha una cotta parecchio imbarazzante per Niall Horan, il biondo irlandese che vende caramelle vicino al parco preferito di Harry e questo è decisamente di dominio pubblico, perché semplicemente Zayn è così scontato che tutti sanno i suoi più intimi segreti.

E' un personaggio parecchio singolare Zayn Malik, un play boy fallito dal principio che si crea una specie di maschera da grande uomo affascinante quando sotto ha un cuore tenero come il burro e si agita per nonnulla.

Zayn è cotto di Niall perché continua a venire a prendere Harry alla scuola di musica per poi insistere di fare un giro molto più lungo solo per passare davanti alla bancarella di Niall e di salutarlo con un flebile "Ciao." e con le guance più rosse di due pomodori maturi. Niall d'altro canto ride a crepapelle e diventa completamente scarlatto come un perfetto riflesso di Zayn (ma lo è sempre, quindi non è una novità) e Harry pensa che questo suo ridere sia un modo per scaricare il nervosismo, perché è chiaro come il sole che anche Niall prova un certo interesse per Zayn.

Il batterista è felice per il suo amico, come potrebbe essere altrimenti? Ha un'aria costantemente svagata e sulle nuvole ed è già uscito due volte con Niall (ha così paura di sbagliare qualcosa che questo riesce quasi a frenare il suo desiderio di chiamarlo continuamente) e andrebbe tutto bene se non ci fosse... Liam.

Harry ultimamente non riesce proprio a capirlo, è sempre chiuso in casa e non vuole mai uscire con loro, come se si fosse creato una specie di fortezza per ripararsi da una minaccia, ma il problema è: cos'è questa benedetta minaccia?

Harry ha capito che sta succedendo qualcosa tra Zayn e Liam, l'ha sempre sospettato e con l'arrivo di Niall le cose sono peggiorate drasticamente perché, andiamo. Non è stupido, sa benissimo che Liam guarda Zayn come non ha mai guardato lui, lo ama solo guardandolo, gli accarezza le palpebre e gli bacia la bocca solamente anche con dei soffi di parole.

Liam è totalmente innamorato di Zayn. Harry non sa da quando, sa soltanto che non ha idea di che cosa fare. Non è che può andare da Liam e dirgli qualcosa come "Ehi Lee senti, so che sei innamorato di Zay, ma a lui piace Niall e poi da quando sei gay? Insomma, pensi di dirglielo oppure ti terrai tutto dentro per sempre, finchè degli orsi polari ti mangeranno le interiora e poi seppelliranno i resti del tuo corpo sotto il ghiaccio? Fammi sapere, eh!" Liam lo prenderebbe per pazzo, e Harry è molto sicuro che lo pensi già, quindi per evitare di complicare le cose deve andare a parlargli e anche subito.

Si alza di scatto dal letto sfatto e si infila gli stivaletti lerci e consumati abbandonati sul pavimento, con non una smorfia di dolore (Ha le mani piene di calli, bisogna biasimarlo) e si avvia verso la porta del suo appartamento, superando una Gemma sepolta da un cumolo di libri dell'università e il gatto acciambellato sul divano in salotto che lo fissa con quei suoi occhi gialli. Inquietante.

Harry rabbrividisce e si chiude la porta le spalle, iniziando a salire le scale del One Direction a due a due alla volta del quarto piano (sono piene di fiorellini rosa, Greg il giardiniere deve essere riemerso dal suo sonno-finta malattia e deve aver trasportato casse piene di fiori da piantare, era anche l'ora) e saluta Luke Hemmings che nel lato opposto sta scendendo le scale: ha le guance rosse e tiene un peluche di un pinguino stretto al petto, che lo rende più adorabile di quanto non sia già.

"Ammiratrice segreta Lukey?" domanda all'indirizzo del peluche, sorridendogli cordialmente. Harry adora Luke, è sempre così gentile e timido e nessuno mai potrebbe fargli un torto perché andiamo-è Luke Hemmings, l'essere più adorabile del mondo.

"N-No." Balbetta Luke, stringendosi con forza il peluche contro il petto. "Calum."

E ohh, questo è inaspettato. Harry solleva un sopracciglio e il biondino arrossisce ancora di più, seppellendo il capo nella testa del pinguino. Che palazzo di gay, allora Perrie Edwards e le sue amiche (Leigh-Anne Pinnock e Jade Thirlwall, rispettivamente secondo e quarto piano più Jesy Nelson che nessuno sa il perché ma è sempre al One Direction a perdere tempo pur non abitandoci, deve aver preso i suoi abitanti in simpatia) hanno ragione quando lo dicono, mettendosi lo smalto ai tavoli in giardino.

"Beh, che problema c'è!" esclama Harry, dandogli una pacca sulla spalla che lo fa leggermente tremare. "E' un bellissimo peluche!"

Luke alza il capo e si morde il labbro, strofinandosi un occhio con la mano libera e "Sono confuso." dice, sospirando rumorosamente. "Cosa-cosa pensi che dovrei fare con questa faccenda dell'ammiratore segreto? Insomma, io sono contento di piacere a qualcuno ma il mio cuore già... già appartiene ad un'altra persona."

"E lui lo sa?" chiede Harry, con un sorrisino. "Calum sa quello che provi per lui?"

Luke alza la testa di scatto e diventa ancora più rosso di quanto non sia già scuotendola con forza e guardando fisso Harry negli occhi, decisamente spaventato.

"S-sei matto? Cal è etero, io non potrei mai interessargli, è solo stato carino a regalarmi questo peluche perché tra poco è il mio compleanno...è il mio migliore amico e anche se io non gli voglio bene come dovrei mi basta stargli vicino per essere felice."

Harry gli scompiglia i capelli e un "Awww." gli esce dalla bocca, facendo imbarazzare Luke giusto un po' di più.
"Ora devo proprio andare Lukey, ma fammi sapere okay?" si congeda, riprendendo a salire le scale a grandi passi. "E comunque ricordati se si vive una volta sola, nel caso te lo fossi scordato!"

Harry cerca di ignorare quella voce nella sua testa che gli sta dicendo che lui invece si ricorda benissimo che si vive una volta sola e allora come mai non è ancora andato da Louis Tomlinson, l'ha sbattuto contro il muro e gli ha sussurrato ad un centimetro di distanza "Che cosa cazzo ti tormenta?"

Ma Harry non si fa mai molte domande e poi le voci interne non esistono nella vita reale, quindi si appresta a suonare il campanello di casa Payne con le labbra rosse spaccate in un sorriso allegro e leggermente inquietante.

••

Liam è decisamente in crisi, Harry riesce a percepirlo solo mettendo piede in casa sua e incrociando lo sguardo di sua madre Karen, che sembra dirgli qualcosa come "Che cosa caspita ha Liam?"

Il ricco sospira e si avvia verso la camera del suo amico, fermandosi davanti alla porta quasi sbattendo i piedi e bussando velocemente. Entra subito, onde evitare battute gelide da parte di Liam e si richiude la porta alle spalle, appoggiandovisi con tutto il corpo contro. Respira e alza il capo e questo è-dio mio.

C'è Zayn. C'è Zayn dapertutto, nella rosa ormai secca in un vaso pieno d'acqua sul comodino, nelle foto attaccate all'armadio e sul cassettone vicino alla finestra, Harry riesce perfino a sentire l'odore aspro del suo profumo che ha comprato mesi prima. C'è Zayn negli occhi, tra le labbra di Liam che è acciambellato sul letto come un gatto in procinto di attaccare, con le palpebre leggermente abbassate e una smorfia che gli occupa tutto il viso.

Harry non sa cosa fare, veramente. Liam è innamorato, è completamente cotto di Zayn e Harry sente il cuore riempirglisi ogni secondo che passa perché in quella stanza c'è troppo, troppo amore. Ma non è quel genere di amore di cui tutti parlano, quello che ti permette di amare la tua persona fino alla fine dei tuoi giorni, no, questo è un amore triste e tormentato. Un amore non ricambiato e per l'appunto, il batterista non sa assolutamente cosa fare perché Liam è sempre stato quel ragazzo freddo e austero, sempre vestito ordinatamente e un genio in tutte le materie a scuola, quel ragazzo che ha la fedina penale più immacolata della neve che cade a gennaio nel giardino del One Direction (se non si conta la storia dei graffiti, ovviamente) e che nessuno mai, è riuscito a comprende perfettamente a fondo.

Harry ha sempre pensato che Liam non si sarebbe mai innamorato, oppure che fosse innamorato solamente delle parole dei suoi libri ma evidentemente si sbaglia-Harry sbaglia continuamente, ogni santo giorno quindi per lui combinare casini non è assolutamente una novità.

"Ehi Lee..." mormora, sedendosi sul letto accanto al suo amico e incrociando le mani in grembo, con un'espressione d'attesa sul viso dolce. "Come va?"

Liam alza il capo e lo fulmina direttamente, com'è solito fare e Harry rabbrividisce perché Liam è Liam. Ha quegli occhi scuri che ti inceneriscono pur avendo i tratti del viso dolci e morbidi come quelli di un orsacchiotto dal muso ricoperto di miele. Liam è, secondo il modesto parere di Harry, decisamente un controsenso vivente.

"Come dovrei stare Harry?" dice seccamente, con una nota aspra nella voce. "So benissimo che hai capito tutto, quindi non fare il finto tonto."

Il batterista sospira, sconsolato, e si porta una mano ai capelli, arruffandoseli nervosamente. Liam è complicato, forse troppo e Harry non sa assolutamente cosa dirgli perché d'altronde anche Zayn è innamorato, solamente non di lui. Che situazione di merda, dio santo.
"Da quando...da quando va avanti questa cosa?" sussurra, guardando Liam di sottecchi.

Il ragazzo guarda un punto fisso nel muro bianco davanti a sé e "Due anni." Dice, mordendosi il labbro. "Due anni da quando mi sono accorto di essere innamorato di Zayn Malik, e questo è quanto."

"Due anni?" Harry balza in piedi, sgranando gli occhi ai limiti dell'inverosimile. "Sono passati due anni e tu ancora non gli hai detto niente? Sei impazzito Liam? A quest'ora sareste già una coppia se gli avessi rivelato i tuoi sentimenti anche un mese fa!"

Liam deglutisce e si prende il viso tra le mani, soffocando un singhiozzo ed è orribile, perché Harry vorrebbe solo vedere il suo migliore amico sorridere. Solo che adesso non può confessare i suoi sentimenti, l'amicizia eterna tra Zayn e Liam si sgretolerebbe e cadrebbe a terra, per poi venire spazzata via dal vento e Harry non vuole questo, proprio no. Loro tre devono rimanere insieme per sempre, se lo sono giurato e manterranno la promessa perché non c'è niente al mondo che li può separare. Solo che Harry non ne è più tanto sicuro, perché le cose sicuramente precipiteranno notevolmente, visto che Liam non riesce nemmeno a scambiare una parola con Zayn. E' allora che gli viene---l'idea.

"Lee senti" esordisce, mordendosi il labbro inferiore e appoggiando i gomiti sulle ginocchia. "Io sono l'ultima persona che può dare consigli in fatto di amore e relazioni, ma penso---tu ami Zayn vero? Lo ami tantissimo e si vede. Non voglio vederti così depresso, assolutamente no, quindi ecco il mio consiglio. Sorprendilo, cerca di---farti vedere di nuovo come prima, come se questi giorni non ci fossero mai stati. Prova a cambiare per lui, solo per vedere com'è la sua reazione. Diventa...diventa sfacciato. Provocalo. E se poi non succede niente, Lee, dovrai arrenderti all'evidenza e lasciare stare. Che dici?"

Liam di schiaffa una mano sul viso e "Harry" sussurra, sconsolato. "Non siamo mica in una di quelle serie TV da ragazzine che ti vedi tu dopo pranzo, giusto per ricordartelo."

"Beh, le serie TV mi hanno insegnato un sacco d'insulti da rivolgere a Tomlinson, sai? Tipo -Tesoro, quando inauguri il tuo cervello fammi sapere, che ti regalo una pianta!- questo è spettacolare, l'ultima volta che gliel'ho urlato ci è rimasto malissimo. E' stato uno dei giorni più belli della mia vita!" esclama con gli occhi che gli brillano, agitandosi una mano davanti al viso con un sorrisetto sfacciato sulle labbra.

"Gossip Girl, Harreh? "chiede Liam, cercando di trattenere le risate. Harry si sente il cuore più leggero, perché almeno adesso Liam sta ridendo ed è un grande passo in avanti, veramente. "Scommetto che è di quella serie, lo stile è quello!"

"Nel mondo delle ragazze ogni lotta deve essere subdola... quindi Liam, sta zitto!" lo rimbecca Harry, intrecciando le braccia al petto e alzandosi in piedi. "Ora vado a casa perché devo aiutare mamma a preparare la cena...comunque, ti consiglio di seguire il consiglio della serie televisiva da ragazzine, tanto che hai da perdere?"

Esce dalla camera e fa in tempo ad arrivare all'ingresso per poi sentire il suo amico ululare e ridere insieme qualcosa come "Ha citato Mean Girls!" e non può fare a meno di pensare che un Liam innamorato e guerriero è molto meglio del Liam interessato solamente ai libri e allo studio.

••

Harry ama suonare la batteria, anche perché ultimamente poi è l'unica cosa che riesce a distrarlo da tutti i problemi della gente che gli sta attorno. E poi non riesce proprio a capire perché improvvisamente è diventato un "chiedi-consiglio" per tutta la gente che vive al One Direction, perfino gli assistenti del signor. Amministratore gli hanno chiesto se per la gita condominiale al mare, che poi per inciso è tra due giorni, è meglio riempire la valigia del signor Amministratore di costumi da bagno blu o di costumi gialli. Harry non sapendo che dire si è nascosto in un cespuglio che il giardiniere Greg non aveva ancora potato e Olga e Kent (gli assistenti) hanno placcato la mamma di Niall che proprio in quel momento stava uscendo dal portone con la storia dei costumi.

Gli assistenti sono simpatici, però Harry non ce la fa proprio più a sentire i problemi dei suoi condomini, ha soltanto bisogno di una vacanza al mare (e ovviamente si ritroverà lì l'intero condominio, quindi altro che vacanza) in cui potersi rilassare a dovere. Suonare la batteria lo rilassa, è come se lo facesse sentire più leggero e capace di fare ogni cosa, come un gigante con due stecche tra le mani che gli danno una carica esplosiva, capaci di farlo esplodere in un mare di fuochi d'artificio.

Harry si lava le mani nel lavandino del bagno della sua scuola di musica e alza il viso, per poi guardare il suo riflesso nello specchio con un sorrisetto leggermente divertito. Sa di essere bello, con quei ricci scuri che sembrano disegnati a mano da un pittore e gli occhi grandi e verde brillante, incorniciati da folte ciglia scure che gli danno un'aria davvero particolare. Ha la pelle del viso bianca e morbida, senza considerare quelle piccole bollicine rosse sulla fronte (Harry le odia con tutto il suo cuore) e due fossette che gli compaiono sulle guance come un fulmine a ciel sereno ogni volta che sorride di cuore. E' altissimo, molto più di Louis Tomlinson, e anche se i suoi vestiti non sono per niente eleganti e costosi (il suo abbigliamento è principalmente composto da skinny jeans neri e strappati, camice a quadrettoni, maglie bucate o slabbrate e stivali consumati che non vedono una sana pulita da troppo troppo tempo) sa portarli benissimo e non sembrano degli stracci, sembra tutto---è come se fosse tutto disegnato e studiato in Harry, è un disegno che è stato creato da tempo ma che viene fuori piano piano e non tutto d'un pezzo.

E' per questo che Harry non riesce proprio a capire che problemi ci sono in lui. Insomma, è bello, è simpatico anche se parla troppo lentamente e gesticola con le mani...perché non riesce a trovare una persona che lo ama davvero per quello che è, perché ha così tanta paura della gente interessata a lui? Vorrebbe solo dare un po' di amore, perché il suo cuore ne è pieno, ne è pieno fino all'orlo e pensa proprio che se non si trova qualcuno in fretta scoppierà.

Sospira, si asciuga le mani sul tessuto consumato dei pantaloni e esce dal bagno, stringendosi la tracolla con le bacchette e delle riviste che ha comprato per Gemma sulla spalla e saluta il proprietario della scuola di musica che è impegnato a battere al computer dei dati, seduto dietro alla scrivania.

Harry ama la sua scuola di musica, perché oltre che a dargli un lavoro, è quello il posto che lo fa sentire in un certo modo---a casa. E' un edificio non tanto grande, con il palquet marrone scuro e foto di cantanti e gruppi vari appesi alle pareti bianche (la preferita di Harry è quella di Buddy Rich, appesa proprio davanti alla sala della batteria) e sarebbe tutto perfetto se attaccata al muro non ci fosse anche la foto di Louis Tomlinson, perché, andiamo. Anche Louis ha studiato lì, ma se n'è andato a sfondare all'estero è ovviamente si è guadagnato un posto nei big della scuola di musica, Harry lo odia con tutto il suo cuore. La foto di Louis Tomlinson si sarà beccata un centinaio di maledizioni, da quando è stata appesa esattamente un anno prima e Harry ha dovuto dare ascolto alla sua forza d'animo per non prendere un pennarello e disegnarci sopra dei baffi da messicano. Peccato, gli sarebbero stati d'incanto.

Esce dalla scuola e saluta Zayn, che ovviamente è fuori ad aspettarlo con l'aria più nervosa del mondo. Harry sospira e lo saluta con una pacca sulla spalla, scuotendo leggermente il capo e "Zayn, perché non lo inviti fuori e basta?" gli chiede, iniziando a camminare verso il parco.

La strana storia di Zayn e Niall più Liam, non è stata ancora risolta, visto che quest'ultimo sembra stare ancora riflettendo sul da farsi. Harry in un certo senso spera che dia ascolto al suo consiglio ma allo stesso tempo che non lo faccia, perché scoppierebbe una bomba di dimensioni gigantesche che li distruggerà tutti, decisamente.

"Non so che fare Hazza, non pensi sia troppo presto? E poi Liam non mi risponde al cellulare, è proprio lui la persona con cui voglio parlare ma non si fa vedere da giorni! Sono anche andato a casa sua ma sua madre mi ha detto che sta male, non so proprio più come comportarmi."

Harry alza il viso al cielo azzurro e ridacchia, schermandosi la vista con una mano. "Oh-ehm, penso che voglia solo stare un po' solo vedrai che si risolverà tutto. Piuttosto, non farti tante paranoie con Niall, è interessato a te quanto tu lo sei di lui!"

"Pensavo d'invitarlo a venire con il condominio al mare, dopodomani, pensi che accetterà?"Zayn guarda Harry, incerto. "Non sono mai stato più nervoso in vita mia, Harreh."

Il batterista affretta il passo, nel vedere la bancarella delle caramelle di Niall in lontananza e agita una mano in direzione del suo amico che sicuramente deve essere già entrato in uno stato di trance quindi si affretta a prenderlo per il polso e a tirarlo davanti alla bancarella.

Oggi seduto sul bancone, c'è un bimbo biondo con le guanciotte paffute e rotonde come due mele mature e Harry non si trattiene nel fargli una carezza suo capelli, visto che è davvero troppo troppo carino.
"Tu devi essere Theo, non è vero?" gli pizzica una guancia, sorridendo come un ebete. I bambini gli fanno questo effetto, ancora non ha capito il perché.

"Ciao Harry!" esclama Niall, seduto su una sedia dietro il bancone, con un sorriso accecante. "E ciao Zayn..." aggiunge arrossendo leggermente.

"C-Ciao." Balbetta Zayn, imbarazzato. "Come va?"

Niall si alza in piedi e con le guance sempre più rosse si sporge per dargli un bacio sulla guancia che fa irrigidire Zayn come un ciocco di legno, Harry spera che non svenga sul marciapiede, non sarebbe una bella vista e poi non ha proprio nessuna intenzione di caricarselo in spalla fino al One Direction.

"Benissimo! Tu?" esclama l'irlandese allegro, notando l'effetto che ha su Zayn che sembra appena stato calpestato da una mandria di bufali tanto trema. Niall ha un viso tanto allegro e rubicondo che Harry si chiede come sia possibile non volergli bene, con quel sorriso pieno di luce! Niall Horan è un raggio di sole che illumina tutto e tutti--- risplende, quasi, e Harry riesce perfettamente a capire perché a Zayn piaccia tanto.

"Michiedevosevolessivenirealmareconme." Balbetta il moro dopo qualche secondo di silenzio alla velocità della luce, spostando il peso da un piede ad un altro. Harry fa di tutto per non scoppiare a ridere ma è un azione inutile, visto che è costretto a coprirsi la bocca con la mano perché Zayn innamorato è davvero davvero ridicolo.

"Eh?" Niall sbatte le palpebre, confuso. "Non credo di aver capito."

Zayn prende un respiro profondo e "Vorrei che venissi al mare con me e il mio condominio-è qui vicino ed è per due giorni, una cosa semplice! Puoi portare anche Theo e Beth non c'è alcun problema-mi farebbe tanto tanto piacere."

Niall sembra rifletterci su per qualche secondo e si morde le labbra incerto. "Ecco io non vorrei disturbare..." mormora, imbarazzato.

"Non disturbi affatto Niall!" replica Harry scompigliando di nuovo i capelli a Theo. "E poi se porti questa ciambellina qui potrò distrarmi dal pensiero dalla minaccia T, che sicuramente non si farà vedere...quindi vieni, per noi non c'è alcun problema!"

"In questo caso..." l'irlandese sorride, e Zayn arrossice nel vedere che tutto quel sorriso è dedicato a lui. "Sono contento che tu mi abbia invitato, Zay. Comunque-la minaccia T, Harry?"

"Lunga storia."

••

Harry è sdraiato a pancia in su sopra una delle panchine del One Direction, un cumolo di volantini giallo limone sul petto e gli occhi chiusi con le ciglia lunghe che tremano leggermente ad ogni suo respiro ,facendolo sorridere.

Le portinaie l'hanno spedito in giro ad infilare i volantini della gita dell'indomani sotto le porte di tutti i condomini e ad appiccicarli all'ingresso sulla vetrata che separa le cassette delle poste con la portineria e non è un eufemismo dire che ormai tutto il One Direction è tappezzato di volantini giallo limone con le scritte azzurre cielo. (Harry è sicuro che i colori li abbia scelti Olga l'assistente, conoscendola.)

E' così bello rimanersene immobili come lucertole al sole, non può fare a meno di pensare Harry, respirando rumorosamente.

Ha passato tutta la mattinata a fare commissioni per mezzo mondo e deve ancora aiutare sua madre a preparare la cena, visto che a momenti tornerà con le buste della spesa e finirà la pacchia.

Si stropiccia gli occhi e si mette seduto, spostando i volantini dal suo petto allo spazio vuoto accanto a lui della panchina e allunga le gambe, muovendo le dita indolenzite negli stivali. Dovrebbe decisamente iniziare a fare sport, non può continuare ad essere un mollaccione di prima categoria, insomma. E' abbastanza preoccupato poi, perché ha visto Liam uscire addirittura dalla sua casa-barricata per poi rientrare con due buste piene di vestiti costosi e assolutamente fuori dal suo stile---Harry ha una leggera paura che abbia seguito il suo consiglio e non ha idea di quello che succederà l'indomani al mare.
Dopo ancora qualche secondo di ozio completo sta per alzarsi, quando dei passi strascicati dietro di lui gli fanno rizzare i capelli sulla nuca e si gira di scatto, per poi spalancare la bocca abbastanza sconvolto.

E'-Louis Tomlinson ed ha l'aspetto peggiore che Harry abbia mai avuto l'onore di vedere, è praticamente spaventoso. Il viso affilato ed elegante bianco e grigiastro come un cencio, gli occhi azzurri e incavati praticamente liquidi cerchiati di viola; i vestiti sporchi di macchie varie e il corpo che trema interamente, come se fosse sulle montagne russe. Fa in tempo a scattare in piedi che Louis perde conoscenza e si accascia sul bordo della panchina, sbattendo leggermente la testa sul legno.

Harry deglutisce sonoramente, perché Louis ha davvero bisogno di aiuto, quindi per un attimo mette l'odio da parte e lo fa scivolare in avanti, allungandogli le gambe su tutta la panchina e si risiede in fondo facendogli appoggiare la testa sulle sue gambe con aria agitata. Non sa cosa fare, veramente, non è---non è quel genere di situazioni che gli capitano tutti giorni e con Louis Tomlinson per lo più. E poi da dove è arrivato? Harry non lo ha mica visto entrare dal portone!

Dopo qualche secondo il violinista sbatte le ciglia e socchiude le palpebre, incrociando lo sguardo preoccupato di Harry e gli fa una smorfia disgustata. "Ti---prego, Styles dimmi che quelle che sento sotto di me non sono le tue gambe da principessa."

Gracchia, cercando di tirarsi su ma fallendo nell'intento, perché ricade sopra le gambe di Harry come un sacco di patate. "Patti chiari, Tomlinson." Dice Harry, stringendo gli occhi in due fessure. "Tu adesso vieni con me, ti mangi qualcosa, e poi mi dici tutto. Mi hai capito? Tutto. Sono stufo del tuo silenzio e dalla tua aria da morto vivente, che caspita ti succede?"

"Voglio il gelato al cioccolato" dice Louis solamente e Harry alza gli occhi al cielo, perché tanto non cambierà mai.

••

Se un giorno avessero detto ad Harry Styles che si sarebbe ritrovato a mangiare gelato nella sua cucina con davanti Louis Tomlinson con un bernoccolo sulla fronte che si è procurato sbattendo contro una panchina di legno, non ci avrebbe creduto. Anche perché lui il Louis Tomlinson in questione lo odia con tutto il suo cuore e vorrebbe solamente vederlo morto.

"Zio George e zia Marge sono in Francia, a Parigi, si sono trasferiti a vivere lì." Dice il violinista dopo un po', debolmente, quasi come gli stessero cavando a forza le parole dalla bocca. "Io, come vedi, non sono andato."

Harry annuisce e si passa una mano tra i capelli ricci, mettendosi in bocca una cucchiaiata di gelato al cioccolato con aria ispirata. "Continua."

"I miei zii...mi hanno detto che se non andavo con loro mi avrebbero tolto tutti i fondi e il contratto che ho firmato per suonare all'estero...sai loro sono ricchissimi. Io non posso, non voglio andare a vivere in Francia...e quindi eccomi qui, di nuovo a casa, senza neanche più un soldo neanche per comprarmi da mangiare e senza poter suonare più all'estero. Che bello, eh?"

Harry sgrana gli occhi al limite dell'inverosimile, perché questo è---uao! Louis Tomlinson ha fallito, ora la sua foto alla scuola di musica potrà essere strappata e data in pasto al cane di Perrie Edwards e dovrebbe sentirsi felicissimo, pronto a scalare il mondo no? Allora cos'è questa strana sensazione nello stomaco?

"Senza offesa Tomlinson" dice Harry, alzando un sopracciglio. "Perché diavolo non sei andato a vivere in Francia con i tuoi zii? Adesso non hai più soldi, ora si spiega il tuo lavoro al ristorante!"

"L'ho perso, il lavoro." Dice secco il violinista, abbassando le palpebre. "Non sono abituato a lavorare e non lo sarò mai. E poi, non posso andare in Francia perché---questo posto mi mancherebbe. Amo questo palazzo, ho intenzione di viverci per il resto dei miei giorni, lo amo così come amo i suoi abitanti. Mi mancherebbero le portinaie, il signor Amministratore, i furti dei ventilatori da parte di Micheal Clifford...e si, mi mancheresti anche tu."

Cavolo. Strano sviluppo degli eventi, perché diamine ora Harry è diventato rosso come un peperone e il cuore ha iniziato a battergli così velocemente che arriva a temere che gli possa esplodere nella cassa toracica?

"T-Ti mancherei?" balbetta incredulo Harry, strofinandosi le mani sul viso scarlatto. "Sei sicuro di stare bene, Tomlinson? Ti senti ancora male?"

Louis ride e "Mai stato meglio, raggio di sole." Esclama ed è in quel momento che la solita scintilla che alberga da sempre nei suoi occhi rifulge in tutto il suo splendore, dopo giorni che non si faceva vedere, facendo sentire l'animo del batterista un po' più leggero.

Harry scuote il capo con forza e cerca di ignorare il battito del suo cuore e la voce nella sua testa che inizia ad urlare qualcosa come allarme rosso, allarme rosso, allarme rosso e si tira fuori dalla tasca dei jeans uno dei volantini gialli, spianandolo e porgendolo alla sua nemesi con un sorrisino nervoso.

"Sai cosa penso Tomlinson?" esclama, schiarendosi la voce. "Penso che dovresti venire al mare con il condominio, invece di continuare a fare il moribondo e a restartene chiuso a casa con le finestre sbarrate in modo che nessuno possa capire quello che ti sta succedendo. Io non ti sopporto, e tu lo sai bene, ma qui tutti ti amano e sarebbero felicissimi di aiutarti. Quindi smettila di fare la vittima piagnucolante, perché il Louis Tomlinson che conosco io è un freddo calcolatore, piuttosto odioso e stronzo, ma che almeno ti dà la voglia di urlargli contro i peggiori insulti mai concepiti dal genere umano. Urlarti quegli insulti ora che sei in questa situazione---non mi piace. Vedi di tornare in fretta ad essere l'odioso stronzetto viziato che piace a tutti!"

Louis sembra guardarlo pensieroso per qualche istante e arrossisce leggermente sulle guance, appoggiando i gomiti sul tavolo della cucina.
"Piaccio anche a te, Styles? Ammettilo, sei pazzo di me." Lo beffeggia, con un sorrisetto sul viso che fa molto contrasto con le guance rosse d'imbarazzo.

"Ingozzati con il gelato." Dice Harry, gonfiando le guance come un pesce palla. "Ti odio. Sei inutile al genere umano, devi solo morire ibernato in un esperimento scientifico."

Louis alza un sopracciglio e si alza in piedi, incrociando le braccia al petto e "Imbecille. Sei un coglione di prima categoria, se fossi l'ultimo ragazzo rimasto sulla terra non accetterei mai di passare un minuto del mio tempo con te."

"Vuoi la guerra?" esclama Harry con forza, alzandosi a sua volta. "Mi fai schifo!" cerca poi di urlare, trattenendo le risate. Gli è mancato quel Louis Tomlinson, quello stronzo, il suo acerrimo nemico e che può insultare quando gli pare e piace. Anche se c'è qualcosa di strano, insomma....che sono quelle strane farfalle che ha nello stomaco e il cuore che batte come un tamburo nel petto nell'incrociare lo sguardo del violinista? Harry non lo vuole assolutamente sapere per il momento e ride ancora più forte nel sentire le portinaie urlare per le scale come due ossesse

"Hanno ricominciato a litigare, stappate lo spumante!" che scaturisce violenti "Nooo" e "Andatevene a dormire!" da parte degli altri condomini.
Harry ama il suo palazzo.

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