Luxury

By Ellavalerie23

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"Tante volte mi hanno chiesto cosa sento quando faccio l'amore: è come una miscela di energia con l'altra per... More

Prologo
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Avviso
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Avviso
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 41
Avviso importante
Comunicazione
Capitolo 42
Capitolo 43
Fine
Notizie

Capitolo 40

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By Ellavalerie23

Dopo le varie dimostrazioni dell'uscita di sicurezza e dopo averci avvertito di allacciare le cinture finalmente partimmo. L'aereo aumentò sempre di più la velocità ed il mio corpo spingeva verso il sedile, era sempre più veloce fino a quando non si staccò da terra. Mi affacciai al finestrino e vedevo tutta la mia città scomparire mano a mano diventando sempre più piccola. Quei palazzi che sovrastavano i nostri sguardi ora erano solamente dei piccoli puntini in mezzo ad un grande grigiore. Si estendevano grandi distese di prato di diversa colorazione, dal giallo, al verde, fino al marrone e ad un verde molto scuro quasi tendente al nero, ma se non guardavi in basso bensì dritto davanti a te c'era il cielo, le nuvole e tu volavi lì in mezzo, in una specie di mondo alternativo, in una specie di isolamento dal resto. Guardavo fuori dal finestrino immaginando quello che sarebbe accaduto a Parigi: era come un volo ad alta quota, in fondo, era come partire per un nuovo viaggio, per una nuova vita e questa volta sarebbe stato con Davis.

La sua mano strinse la mia, mi teneva forte, ed io girai lo sguardo verso il suo dolce viso, lui mi sorrise e mi accarezzò una guancia delicatamente, ed io chiusi gli occhi appoggiandomi alla sua mano.

Mi stavo iniziando ad innamorare di lui, dei suoi occhi chiari e agghiaccianti, della sua dolcezza e al tempo stesso del suo modo duro di fare a volte, ma quel che contava era che mi stavo innamorando di lui e me insieme, in questo momento, perché eravamo perfetti, eravamo un insieme di corpi che si mescolano, una perfetta armonia. Succede di colpo a volte, è come un battito di ciglia, passi una vita a cercare l'amore e poi lo trovi nel cuore di chi ti è sempre stato accanto, a volte anche di chi ti ha fatto del male, ma è lì.
L'amore non si estingue, l'amore rimane, l'amore ti cerca.

Perché ci sono sguardi ed occhi che ti rimangono dentro, li cerchi in mezzo alla folla, ma non li trovi, non li scorgi, sono distanti..

''Avvisiamo di allacciare le cinture. Stiamo per atterrare.'' disse una voce dall'altoparlante, così sia io che Davis allacciammo le cinture e ci preparammo per l'atterraggio. Mano a mano l'aereo scendeva sempre di più verso terra fino a quando si attaccò al terreno e continuò a tutta velocità fermandosi sempre più lentamente.

Scendemmo dall'aereo e andammo a prendere i nostri bagagli, fortunatamente uscirono presto i nostri, così potemmo subito andare a chiamare un taxi.

Una volta trovato il taxi ci facemmo accompagnare direttamente al nostro albergo.

Ad accoglierci ci fu un alto signore sulla quarantina circa che ordinò ad un ragazzo giovanissimo di prendere i nostri bagagli e di portarli subito in camera.

''Bentornato Davis'' disse il signore.

''Mi mancava l'aria di Parigi'' gli rispose Davis sorridendo.

''La camera è sempre la solita.'' continuò lui.

''Grazie mille'' e con un sorriso lo congedò e mi diede la mano.

''Eri già stato qui?'' gli domandai.

''Si, venivo spesso a Parigi e venivo sempre in questo hotel.'' mi sorrise.

''E immagino sempre stessa camera'' dissi ironica.

''Si sempre la stessa, è la più bella di tutte in questo albergo.'' mi guardò e mi sorrise con in suoi occhi azzurri ed io rimasi a fissarlo stampando sul mio volto un sorriso di compiacimento, un sorriso di felicità.

Arrivammo davanti la nostra camera ed i bagagli erano fuori la nostra porta. Davis inserì la scheda e la porta si aprì automaticamente. Spalancai occhi e bocca appena vidi gli interni.

''Respira Bea, e chiudi la bocca'' ironizzò Davis dandomi un leggero colpettino sotto il mento.

''Ma è enorme'' lo guardai esterrefatta mentre mi facevo spazio per entrare.

L'arredamento era moderno, al centro c'era un grande tavolo di cristallo con sopra posto un centro tavola di Versace, le sedie erano tutte di acciaio lucido. Poco più avanti c'era un grande divano in pelle bianco e al muro davanti c'era un grande telo bianco con sopra un proiettore. I mobili si alternavano tra quelli di colore nero e quelli di acciaio specchiato. Era tutto immenso ed enorme. Poi la vidi, era lì, davanti ai miei occhi, la si intravedeva dalle porte scorrevoli a vetrate che davano sul balcone: la Tour Eiffel. Uscii immediatamente, aprì la grande vetrata e andai in balcone.

''Wow'' esclamai, era enorme ed era proprio a qualche metro da me.

''Ora capisci perché richiedo sempre la stessa camera?'' mi disse serio Davis stringendomi di schiena tra le sue braccia.

''Beh è bellissima, davvero sono senza parole. Io... io davvero non so come ringraziarti.'' esclamai girandomi all'interno delle sue braccia e guardandolo negli occhi.

''Io avrei qualche idea'' mi disse facendomi un sorriso malizioso e chiudendo il tutto con uno dei suoi soliti occhiolini.

Io lo guardai ricambiando il suo sorriso e facendogli scorgere dal mio sguardo una sorta di complicità per il suo pensiero.

''Fatti trovare nuda nel mio letto tra 5 minuti.'' mi disse con tono duro ma mi fece un leggero sorriso.

Io lo guardai e feci come lui mi chiese.

Entrai di nuovo dentro l'immensa camera e mi voltai per cercare una camera da letto. Vidi un corridoio con delle porte, ne aprì prima una ma era quella del bagno ed anche quello non mancava di fantastica vista sulla Tour Eiffel. Proseguì più avanti né aprì un'altra ma ancora non era quella giusta, poi finalmente arrivai alla fine del corridoio ed aprì l'ultima porta rimasta.

Un grande letto era posto al centro della camera. Si sentiva ancora il profumo delle lenzuola pulite misto al profumo dei petali di rosa sparsi sopra il letto. Davanti ad una grande vetrata c'era una leggera tenda di colore bianco dalla quale si intravedevano solamente le linee di contorno delle case di Parigi. Iniziai a spogliarmi, iniziai dalla maglietta leggera che mi ero messa per il viaggio poi mi tolsi le scarpe e in seguito i pantaloni e rimasi in intimo. Misi le mani dietro la mia schiena per slacciare il reggiseno, ma incontrai il corpo di Davis ed il suo respiro era lungo i miei capelli. Le sue mani slacciarono i gancetti del reggiseno, portandole poi davanti e accogliendoli tra le sue calde dita. Io inarcai la schiena e fece scendere le sue mani lungo il mio corpo fermandosi sopra il ventre e girandomi di scatto. Mi concatenai nei suoi occhi azzurri e mi fermai di fronte alle sue labbra, mentre il suo respiro accarezzava dolcemente il mio viso. Delicatamente mi tolse gli slip accompagnandoli nella loro discesa e soffermandosi davanti la mia intimità, appoggiò le sue dolci labbra e poco dopo, sotto il suo tocco esperto, dei leggeri gemiti uscirono dalla mia bocca. Mi prese in braccio e mi adagiò su quel letto pieno di petali di rosa, si adagiò al mio fianco prendendo uno dei tanti petali e facendolo scorrere delicatamente sopra il mio corpo. Quel contatto leggero mi provocava dei brividi soprattutto quando lo faceva scorrere sopra la mia intimità.

''Chiudi gli occhi'' mi sussurrò con un tono leggero ed io lo feci. Sentii subito che si allontanò dal letto e di scatto io li riaprii per vedere cosa stessa facendo.

''No piccola, ho detto che devi stare con gli occhi chiusi'' mi ammonì.

''Va bene'' dissi con un filo di voce.

Era lì nuda su quel letto che sapeva di rosa, mentre iniziavo ad eccitarmi per quello che sarebbe successo. Sentii che si adagiò nuovamente sopra il letto e si avvicinò alla mia intimità. Sentii la sua bocca aprirsi e rilasciare un grande quantità di qualcosa di bagnato, poi si avvicinò sulle mie labbra e capii subito di cosa si trattasse, era spumante. La sua lingua si inserì tra le mie labbra, accarezzandole, mentre una sua mano continuava a toccare ogni mio piccolo lembo di pelle. Si slacciò i suoi pantaloni e si inserì all'interno della mia intimità ed io gemetti. Iniziò con movimenti leggeri per poi accelerare il ritmo. Poco dopo mi liberai in un grande orgasmo e lui si adagiò sopra il letto abbracciandomi e dandomi dei leggeri baci. Rimanemmo distesi su quel letto per qualche minuto, uniti, abbracciati, ad amarci.

''Preparati tesoro, ti voglio mostrare Parigi'' mi diede un bacio sulla guancia e si alzò dal letto.

''Va bene, mi faccio una doccia e andiamo'' gli risposi mostrandogli un sorriso.

Così qualche mezz'ora dopo essermi lavata, truccata e vestita uscimmo dalla nostra camera. Davis richiuse la porta e mi accompagnò verso l'ascensore.

''Prego tesoro'' disse indicando con la mano l'entrata dell'ascensore e facendomi un sorriso ironico.

''Non sopporto questa tua finta galanteria'' gli dissi ridendo.

''Così mi offendi'' mi rispose ridendo.

''Ma stai zitto'' risi e lui mi diede un bacio.

Uscimmo dall'ascensore e ci incamminammo verso l'uscita dell'hotel, mentre una donna passò davanti a noi.

''Davis'' disse la donna con un filo di voce leggera guardandolo pensierosa.

''Rose'' rispose lui con una voce delicata seguendola con lo sguardo mentre lei andava via.

**ANGOLO AUTRICE**

Chi sarà questa nuova donna??

**

Vi ricordo l'account INSTAGRAM: ellavalerie23 e quello di TUMBLR: ellavalerie

Inoltre vi ricordo anche l'altro mio libro: L'ODORE DEL MARE (è una storia d'amore realmente accaduta ed oggi è precisamente un anno da quando è successa). Spero di trovarvi anche lì.

Al prossimo capitolo :)

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