Speed and love

By ___star_girl

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Amber ha la passione per la auto fin da piccola, le Γ¨ stata trasmessa da entrambi i genitori. Dopo la loro mo... More

Prologo
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EPILOGO

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By ___star_girl

Apro gli occhi con fatica, la luce del sole penetra nella mia stanza così mi giro dallaltro lato. Mi sfrego gli occhi e mi stiracchio poi prendo il telefono.

È mezzogiorno e mezza?!

Mi catapulto giù dal letto facendomi male alla caviglia e maledico per la millesima volta le stampelle. Ne raccolgo una da terra e mi alzo in piedi, laltra è andata sotto il letto non so come ma la lascerò lì, una mi basta. Esco dalla camera e sento un profumo davvero buono.

Cazzo Brian, mi sono scordata di averlo in casa mia, avevo detto di avere perdite di memoria. Mi dirigo in cucina e lo vedo indaffarato davanti ai fornelli così mi avvicino a lui per capire cosa sta facendo.

"Ehi, buongiorno" si gira nella mia direzione appena sente i miei passi, io mi rendo conto che non sta indossando la maglietta e quasi mi strozzo con la mia stessa saliva quando vedo le sue braccia toniche, gli addominali e pettorali scolpiti, il pantalone leggermente più in basso del normale che lascia intravedere la V, i miei occhi cadono sul.. va bene Amber, basta così. A quanto pare, non sono la sola a rifarsi gli occhi, il suo sguardo si posa sulle mie gambe completamente nude, merda mi sono dimenticata di aver tolto i pantaloncini ieri notte, ora indosso solo una maglietta XL e le mutandine nere, non ho nemmeno il reggiseno, forse dovrei andare a vestirmi.

"Cosa stai facendo?" gli chiedo tornando in me 

"La colazione, ti piacciono i pancake?" rimando spiazzata, non me lavrei mai aspettata da lui, ritorna a smanettare con limpasto e mi offre la vista della sua schiena, quasi quasi mi cade la bavetta dalla bocca.

"S-Si" riesco a rispondere balbettando, ma che mi prende? Non è la prima volta che vedo un uomo con i muscoli, avanti Amber, smettila.

"Perfetto, siediti, ho quasi finito qui. Scusa se ho frugato tra le tue cose ma sai, non potevo fare niente senza gli attrezzi adatti" spiega mentre porta in tavola un piatto con una torre di pancake, ce ne saranno almeno venti.

"Faremmo colazione a quest'ora?" chiedo un po confusa ma anche divertita

"La colazione non si salta mai stellina" quel dannato nomignolo, ormai sarebbe inutile arrabbiarmi e dirgli di non chiamarmi più così, tanto non mi ascolterà mai.

"Ma quando ti sei svegliato per avere il tempo di farne così tanti?" io ci metterei mezza giornata, anche perché sono una schiappa in cucina.

"Solo mezz'ora fa" io spalanco gli occhi alla sua risposta e lui nel vedere la mia reazione rilascia una risata. Porta in tavola altri due piatti vuoti, due coltelli e due forchette poi il barattolo di nutella e delle fragole e frutti di bosco che avevo in frigo, queste non mancano mai in casa mia, amo la frutta, poi con la nutella sopra ancora più buona. Lui prende due pancake dalla torre e io copio il suo gesto.

"Assaggia e dimmi se ti piacciono" dice lui, io prendo il barattolo di nutella e la spalmo sui pancake poi spargo nel piatto dei mirtilli ancora bagnati visto che sono stati lavati da poco. Tagliò un pezzo e prendo il primo boccone.

Per tutti i pancake del mondo!

"Sono straordinari" parlo con la bocca ancora piena, sembra che Brian Collins sia bravo anche a fare qualcosa di buono.

"È una ricetta di mia mamma" dice lui dopo aver mandato giù

"Santa donna, sono veramente buonissimi" mi ricordo quando aiutavo mia mamma a cucinare, ero un disastro, ha provato a insegnarmi tante volte ma non ero proprio portata, ora a mala pena riesco a fare un piatto di pasta senza combinare qualche guaio. A questi pensieri mi spunta un sorriso involontario sul viso e Brian lo nota immediatamente.

"Cosa cè?" mi chiede

"Oh, no niente, stavo ripensando a mia mamma" rispondo semplicemente. Sperando che non mi faccia altre domande riguardanti la mia vita gliene faccio io una.

"Hai dormito bene?" se ha qualcosa da ridire sul mio bellissimo divano lo caccio via seduta stante.

"Il divano è proprio comodo, e no, non sto mentendo solo che dovresti accendere laria condizionata" stringo le labbra portando gli occhi sul suo petto nudo per un istante.

"Si beh.. ora per colpa tua che mi togli la vittoria nelle corse, i soldi dello stipendio non mi bastano per pagare le bollette e condurre una bella vita quindi risparmio il più possibile"spero che si senta un minimo incolpa lo stronzo

"Magari alla prossima gara mi batterai" dice facendo spallucce. Ne sono certa anche io, con il mio nuovo gioiellino lo batterò sicuramente.

"Chi te lo dice che voglio ancora gareggiare?"domanda trabocchetto, solo per non dargliela del tutto vinta. Lui alza un sopracciglio e poi alza un angolo della bocca in un sorriso, scuote la testa ma non dice niente.

Poco dopa finiamo di mangiare e io mi alzo per portare il mio pitto nella lavastoviglie ma la sua voce mi ferma.
"Aspetta, faccio io" non ho bisogno che mi aiuti, sono quasi tre settimane che faccio da sola, o quasi, visto che i primi giorni sono stata da mia sorella ma sia lei che Arthur lavoravano anche se online, non potevano farmi da baby-sitter per tutto il tempo ma Elliot mi ha tenuto compagnia e mi aiutava come poteva, ora sto meglio di allora e sono perfettamente in grado di fare da sola.

"No tranquillo ce la faccio" lui mi guarda per un attimo alzando un sopracciglio poi cammina verso di me e mi toglie il piatto dalla mano con cui lo sto tenendo, io sbuffo e poi torno a sedermi versandomi un bicchiere di spremuta.

Mi alzo per andare in camera
"Dove vai?" mi chiede lui

"A cambiarmi" rispondo, lui abbassa lo sguardo sulle mie gambe scoperte e mi sento bruciare da capo a piedi, meglio che vada. Arrivata in camera mi chiudo la porta alle spalle e rilascio un sospiro tremolante. Prendo il telefono e mi ritrovo con una decina di messaggi da parte di Grace e tre chiamate perse, ma che diavolo è successo? La suoneria era bassa e il telefono nellaltra stanza quindi non lho sentito. Apro i messaggi e quando leggo quasi mi viene un colpo, oggi è lanniversario dellincidente, cono passati sei anni, mi sono completamente dimenticata. Sento le gambe tremolanti, ho bisogno di sedermi così mi accascio per terra accanto al letto.

Stupida, stupida, stupida.

Come ho fatto a scordarmelo?  Scoppio a piangere e con mani tremanti mi copro il viso, ho perso la cognizione del tempo, sono una figlia orribile, ma come ho fatto? Provo ad alzarmi in piedi ma la stampella mi scrivo la e cado.

Cazzo tutte a me.

"Amber tutto ok?" sento la voce di Brian dietro la porta, cosa faccio adesso?

"Posso?" la porta si socchiude piano e poi lo vedo entrare, per un attimo si blocca, lo capisco, non si aspettava di trovarmi così.

"Ehi che succede?" si avvicina per poi sedersi sul pavimento accanto a me, io lo guardo e non so cosa fare
"Sono una figlia di merda" ammeto a voce alta, lui mi guarda leggermente confuso

"Cosa dici? Non penso che tu sia così, è vero sei un po antipatica ma sei una brava persona, sicuro i tuoi genitori sono fieri di te" dice accarezzandomi i capelli.

"Non so se sono tanto fieri quando loro figlia si dimentica che oggi è lanniversario dellincidente che gli ha uccisi" dico con un filo di voce, la sua mano si blocca per un paio di secondi poi scende sulla mia spalla e mi attira più vicino a lui.

"A volte succede perdere la cognizione del tempo e poinon so esattamente cosa stai passando ma di sicuro è un brutto periodo per te e questo non aiuta. Sono certo che i tuoi genitori, se ti vedono da lassù, non vorrebbero che tu stessi così quindi dopo se vuoi ti accompagno al cimitero, che ne dici?" Brian Collins mi sta consolando, sono così disperata?

Annuisco alla sua domanda e sto con la testa appoggiata al suo petto ormai bagnato dalle mie lacrime mentre lui mi avvolge con un braccio stingendomi a sé. Siamo così per minuti che sembrano infiniti, lui mi accarezza il braccio scoperto con le dita disegnando piccoli cerchi sulla pelle.

***

Grace è già stata al cimitero questa mattina da sola visto che io non rispondevo ai messaggi, lho chiamata e le ho spiegato tutto, lei non si è arrabbiata e ha capito il mio stato.

"Tieni le chiavi" tendo una mano verso Brian con le chiavi di Koko, lui le prende e le rigira tra le dita

"Da quando hai una Koenigsegg?" mi chiede semplicemente "Da poco" rispondo, non gli dirò che qualche possibile manico me l'ha regalata.

I dieci minuti di viaggio sono molto silenziosi e ad essere sincera sono sollevata che Brian non abbia detto niente.

"Ti aspetto qui" mi informa appoggiandosi alla mia auto parcheggiata fuori dal cimitero, io annuisco e zoppico facendo la stessa strada da ormai sei anni.

Eccoli, mamma e papà.

"Ehi, scusate se non sono venuta insieme a Grace, mi sonodimenticata, mi dispiace ma questo è un periodo no. So che volete che io sia felice ma senza di voi non riesco. Non sono più passata perché beh, ho avuto un incidente ma non preoccupatevi, nulla di grave, tra poco tornerò come nuova" accarezzo per la millesima volta i loro volti sorridenti nella fotografia

"Mi mancate, davvero tanto, ogni giorno senza di voi è sempre più doloroso e nemmeno il resto non sta andando bene, mi sento vuota, con un pezzo mancante. Grace dice che dovrei cercarmi un compagno ma non riuscirò mai a trovare qualcuno che mi accetti così, mi dicono che sono troppo sensibile, che non presto attenzione a quello che accade intorno a me, non so mantenere la rabbia, che combino solamente guai, che ho troppi problemi per la testa..." faccio un sospiro e chiudo gli occhi umidi per colpa delle lacrime

"Senza di voi la mia vita sta andando a pezzi giorno dopo giorno da ormai sei anni" poggio la fronte sulla lapide e un singhiozzo mi percuote il corpo, poi un altro, e un altro ancora.

Resto ancora qualche minuto, prendo i fazzoletti dalla borsa, mi aiuto le lacrime e poi mi alzo e torno verso luscita. Mentre cammino, cioè, zoppico, per la stradina limitata da alberi che mi parano dal sole incrocio Brian.

"Dobbiamo andare" è arrabbiato
"Non vedi che stavo arrivando" gli faccio notare

"Merda" sussurra passandosi una mano tra i capelli mossi, mezzo secondo dopo mi ritrovo tra le sue braccia a modi principessa
"Ma che fai?!" abbiamo tutto il tempo, non può comportarsi così come se stessimo per morire

"Ti riporto a casa Amber, e poi me ne vado" non sto capendo

"E tuo fratello? Volevo dire fratellastro" mi correggo "Non ti riguarda" ringhia lui, arriviamo davanti all'auto e mi mette giù piano poi si dirige come un fulmine al volante. Non faccio in tempo nemmeno ad allacciare la cintura, è già partito in quarta.

"Cosa vuol dire che non mi riguarda? Letteralmente ti ho accolto in casa mia anche se per poco, dovresti darmi una spiegazione!" mi giro verso di lui, ha la fronte corrugata e stringe il volante con forza, ma che ha?

"Ehi mi vuoi rispondere?!" continuo a insistere "Ti ho detto che non sono affari tuoi! Ora chiudi quella bocca Amber!" rimango spiazzata, fino a solo venti minuti fa pensavo che in fondo fosse... lasciamo stare. Stringo i pugni e mi mordo il labbro inferiore.

"Vai al diavolo" dico continuando a guardarlo, i suoi occhi blu si puntano su di me, fa un sospiro, le sue nocche diventano bianche per quanto sta stringendo il volante e serra la mascella senza dire niente.

Inchioda davanti al mio garage aspettando che la porta si apra de tutto. Appena posiziona la macchina nel garage scende e poi sbatte la portiera, cazzo più delicatezza!

Esce dalla porta del garage senza nemmeno degnarmi di una parola, o uno sguardo, niente di niente.

Rimango imbambolata a guardarlo andarsene con passo spedito. Non so cosa pensare. Sento gli occhi umidi, oh non ancora.

Entro in casa sbattendo la porta, sono davvero incazzata con lui, io lho lasciato stare a casa mia salvandogli il culo e lui si comporta così? Dio che cosa stupida, Brian Collins rimarrà sempre un pezzo di merda.

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