Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Don't play, Kyla.
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
Emma.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
Noah.
James, what the fuck?
My first College party.
Insecurity.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

I'm not cheating on you.

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By eenJoyyy

«Kyla! è un incubo!.» mi sveglio scossa da Noah.

«Cazzo Noah! che c'è?.» alzo la mascherina per gli occhi in seta rosa sulla testa, e lo guardo meglio.

«Devi aiutarmi, ho scoperto una cosa orribile.» penso subito al peggio.

Ho già compreso la sua personalità, ed è capace di fare cose abbastanza assurde.

«Adesso ti calmi, fai un bel respiro profondo. Io vado a lavarmi i denti e tu calmi il respiro.» lo aiuto a respirare e a buttare fuori l'aria.

Poi mi chiudo in bagno e mi do una ripulita.

Quando esco lo trovo sul mio letto, si tiene il petto con la mano e regolarizza i battiti.

«Racconta meglio.» mi siedo accanto a lui e gli passo una mano sulla schiena, per confortarlo.

«Ieri sera, quando siete tornate dalla serata, mi ha chiesto di prenderle un'aspirina dalla borsa, l'ho fatto e oltre all'aspirina ho trovato anche un bigliettino.» oddio.

Si riferisce al biglietto che il barista le aveva scritto.

Si è dimenticata di buttarlo.

«Aspetta, te lo faccio vedere, gli ho scattato una foto.» si, è proprio quel pezzo di carta.

«Io avevo notato dei comportamenti strani da parte sua, ma mai mi sarei aspettato un tradimento.»

«Oddio, tradimento mi sembra eccessivo. Gliel'ha dato un barista al locale, non è nulla di che.» sbuffo una risata ma lui non sembra condividere il mio pensiero.

«Io me lo sento, Kyla.» sembra proprio dispiaciuto, povero.

Lo abbraccio.

«Cosa posso fare per aiutarti?.» lui mi guarda e improvvisamente si fa più serio.

«Spiamola.» strabuzzo gli occhi.

«Come scusa?.»

«Hai capito bene. Pediniamola.»

«Noah, dimmi che scherzi.» spero vivamente che non stia dicendo sul serio.

«La conosco bene, non ammetterebbe mai qualcosa del genere, vediamo cosa fa durante la giornata, si possono capire molte cose.» non credo a ciò che sto sentendo.

Ma non credo nemmeno alle mie stesse parole.

«Sei mio fratello praticamente, come posso negarti il mio appoggio? anche se credo che sia un'idea di merda.» lui ami abbraccia di nuovo.

«Sei la sorella migliore del mondo.» e subito dopo esce dalla mia stanza.

Mi aspetta una lunga giornata.

***

«Finalmente facciamo un pranzo dignitoso in famiglia.» Eva si siede tra mia madre e Mike, felicissima in volto.

«Era da parecchio che non passavamo un po' di tempo insieme.» concorda mia madre.

«Siamo stati molto impegnati.» dico, spezzando il ghiaccio anche dalla nostra parte.

«Ho notato.» mi dice Mike, facendomi subito capire a cosa si riferisce.

Nell'istante successivo, Alexander fa scendere la mano dal tavolo alla mia coscia seminuda per i pantaloncini.

Accendono sempre il riscaldamento, quindi bisogna vestirsi di conseguenza.

Non so dire con precisione se anche le mie guance siano diventate visibilmente rosse.

Ma sento che stanno andando a fuoco a causa della stretta salda di Alexander.

«Ma anche per l'ambito lavorativo, non solo amoroso.» si difende Aiden.

Effettivamente ha avuto anche lui un periodo molto lungo e stressante a lavoro, solo che ha deciso di tenere questi problemi per se.

«Si, è ovvio. Anzi ho visto il buon lavoro che avete svolto tu e Alexander. Sono molto contento.» il mio ragazzo ha un'espressione spenta in volto.

Cerco il suo sguardo, e quando finalmente lo trovo, lui fa un sorriso finto.

Che può ingannare tutti, ma non me.

«Alex per il tuo compleanno esigo che tu rimanga a casa almeno per cena, dobbiamo festeggiare tutti insieme.»

«Io non voglio festeggiare.» dichiara duro, ma Eva non sembra d'accordo.

«Non mi importa. La tua maggiore età non l'hai festeggiata, è giusto che almeno tutti gli altri li renda degni di essere chiamati compleanni.» sbuffa sonoramente, ma ha ben compreso che contro Eva non ha speranze.

«Si ma dopo cena non ci siamo, lo sai.» le ricorda Aiden.

Alludendo alla festa che abbiamo organizzato insieme.

Lei annuisce.

«Noah ti vedo taciturno, come mai?.» Mike si rivolge al figlio, che all'istante mi guarda.

«Abbiamo un test importante in settimana, siamo tutti molto stressati, alcuni più di altri.» mentre parlo continuo a guardare Noah, provando a trasmettergli un senso di tranquillità che deve avere quando racconta qualche bugia.

«Riuscirai a passarlo, non preoccuparti.» non so dire con precisione se Mike si sia effettivamente bevuto la balla o no, ma al momento mi accontento della sua misera risposta.

Subito dopo Noah si incupisce, e ovviamente questo non sfugge ad Alexander.

Infatti, mi sussurra all'orecchio:

«Sai qualcosa che io non so. Parlamene.» sospiro e continuo a mangiare, come se nulla fosse.

***

«Stiamo parlando di mio fratello, te ne ricordi o no?.» mi siedo sul letto subito dopo essermi accertata che Alexander abbia chiuso la porta.

«E tu ti ricordi che non sono una di quelle che tradisce la fiducia altrui o no?.» lui si massaggia la fronte con le dita.

«E' qualcosa di pericoloso?.» allude all'ultima volta in cui Noah ha nascosto qualcosa ai suoi fratelli.

«No, altrimenti saresti stato il primo a saperlo.» lui annuisce, finalmente convinto.

«Cerca solo di farlo stare bene, ti prego.» annuisco e lui si piazza davanti a me.

MI tiene il viso tra le mani, mentre mi fissa dentro gli occhi.

Ogni volta sembra sempre che provi a scavarmi dentro, non so come ci riesca.

«Sei estremamente sexy quando ti prendi cura delle persone a cui tieni, lo sai?.» sorrido.

«Sei un grandissimo lecca culo.»

«E non solo.» capisco il doppio senso all'istante e arrossisco.

«Finiscila.» lo spingo lievemente, senza smuoverlo di un millimetro.

«Provare per credere.» stavolta rido, spinta anche dal suo maledettissimo sorrisino.

«Sei incredibile.» gli ricordo, alzandomi e piazzandomi davanti a lui.

«E quanto ti piace questa mia sfumatura?.» mi prende le mani e inizia a giocarci.

«Un po' troppo.» i nostri sorrisi si baciano, ed è qui che il mio cuore si scioglie.

***

«Mi spieghi cosa dobbiamo fare?.» sono in macchina con Noah.

«Andiamo da lei, però promettimi che non ti tiri indietro.» scuoto la testa.

«Puoi stare tranquillo, ti seguirò, qualsiasi cosa tu deciderai di fare.» lui sospira, come se avesse preso un po' di sicurezza in più.

Arriviamo davanti al bar dove eravamo tutte, la sera del presunto "crimine".

«Oddio, eccola.» Noah mi indica una sagoma femminile e subito dopo mi rendo conto che effettivamente è lei.

«Lo sapevo!.» il mio quasi fratello inizia a disperarsi.

«Calma! è domenica sera, cosa ti aspetti che faccia? ci sta uscire.»

«E guarda caso esce e va nel locale del presunto amante!.» faccio scontrare la fronte contro il finestrino.

«Aspetta prima di trarre conclusioni affrettate.» lui sbuffa e continua a fissare da lontano l'entrata del locale.

Passano più o meno tre quarti d'ora, Noah è ancora fermo in quella stessa posizione.

«Noah, dovremmo tornare, non è qui.» lui subito dopo mi blocca, facendomi "shh".

La vediamo uscire con un ragazzo che ha un grembiule attorno alla vita.

«Cazzo, lo sapevo.» sento il suo cuore battere più forte.

La vediamo parlare normalmente, come se fossero dei semplici amici.

Lui poi le poggia una mano sulla vita, e va per salutarla.

Non riesco a capire se voglia baciarla o no, perché Noah si precipita su di lui e lo tiene per il colletto della camicia.

«Noah? che cazzo ci fai qua?!.» Daphne è scioccata e lo stacca dal povero barista.

«Amico ma che ti prende?.» inizia a sistemarsi la camicia e guarda con occhi di fuoco, il mio quasi fratello.

«Se non mi volevi più, potevi anche dirmelo, al posto di tradirmi!.» lei strabuzza gli occhi.

«Tradirti? ma di che stai parlando?.» il barista ride.

«Sei geloso di me? assurdo.» Daphne ferma il suo presunto amico.

«Voglio capire, perché dici che ti tradisco?.» Noah indica il barista e la sua ragazza.

«Ho trovato il bigliettino suo dentro la tua borsa.» lei stringe la mascella, mentre il barista ride.

Io sinceramente mi faccio i fatti miei, se dovesse servire il mio aiuto, entrerei in gioco.

«Stai scherzando? hai trovato un bigliettino e hai subito pensato di incolparmi, senza neppure parlarmene.» lui sospira, guardandola attento.

«E poi che fai? mi spii! assurdo.» lei si sbraccia e io mi inizio ad imbarazzare.

«Spiegami allora.»

«Questo ragazzo aveva sbagliato a consegnare il bigliettino. Una bionda aveva ordinato il mio stesso drink e lui puntava a lei, non a me, così abbiamo fatto amicizia.» Noah abbassa gli occhi.

Il barista saluta Daphne e si ritira in macchina, palesemente pronto a tornare a casa e terminare la giornata.

«Scusami...io non so cosa...» Daphne lo blocca.

«Ho mai pensato male di te e Kyla?.» strabuzzo gli occhi

«Che intendi dire.»

«Intendo dire che anche quando ti ho visto mezzo nudo, con solo addosso un asciugamano attorno alla vita, attaccato a Kyla, non ho mai pensato male di te.»

Perché sto sempre in mezzo?

«E' diverso. Kyla è come se fosse mia sorella e lo sai. Questo è uno sconosciuto che ti ha chiesto di scopare attraverso un bigliettino, poi ti ho rivista qui da sola con lui, abbastanza intimi. Cosa avrei dovuto pensare?.» lei sospira e si sistema i capelli con la mano.

«Parlarmene ti risultava difficile? e poi vieni anche con l'aiuto.»

«Io non potevo fare altro che accompagnarlo, non potevo lasciarlo da solo.» provo a giustificarmi, ma adesso non capisco se ho sbagliato.

«Certo.» sussurra lei.

«Concentrati su di me. Ti chiedo scusa per non avertene parlato.» Noah si avvicina alla sua ragazza e lei, con le braccia conserte davanti al petto, lo guarda storto.

«Ma anche tu avevi un piccolo pensiero che non hai condiviso con me, quindi siamo uno pari, più o meno. Possiamo iniziare seriamente a fidarci l'uno dell'altro senza altri pensieri brutti?.» lei chiude gli occhi e annuisce.

«D'accordo, ma alla prossima cazzata...» lui la blocca baciandola.

«Niente cazzate, basta.»

Torniamo tutti e tre a casa.

Io spero che non cambi nulla nemmeno tra me e Daphne.

Perché tra tutti questi discorsi la fregatura la becco sempre io.

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