Ambientato nella s7 e2/3
Attracchiamo a Roccia del Drago.
Veniamo accolti da Tyrion Lannister, una ragazza e dei dothraki, alcuni dei quali portano via la nostra barca.
Guardo Jon preoccupata, lui scuote la testa.
Quattro dothraki ci scortano fino alla sala del trono.
Un drago ci passa sopra, per poco non mi porta via.
-Vorrei poter dire che ci si abitua... Ma non è così- afferma il folletto.
Le porte si aprono, seduta sul trono c'è una ragazza con i capelli bianchi e gli occhi blu.
La donna la presenta usando diversi appellativi che, a parer mio, sono eccessivi.
Jon guarda Sir Davos, trattengo un sorriso quando inizia a parlare:
-Lui è Jon Snow... Il re del nord- aggiunge dopo qualche attimo di silenzio.
Dopo che discutono per diversi minuti Jon esce, seguito dalla scorta e da me.
Mi affianco a lui -Quella Targaryen non mi piace-
Jon si ferma e fa cenni agli altri di lasciarci.
Mi prende la mano e mi guida fino alla scogliera -Siamo prigionieri t/n-
-Lo so- abbasso lo sguardo.
-Ci serve il vetro di drago, poi chiederò di andarcene-
-Si... Resta il fatto che quella non mi piace- insisto.
Jon ridacchia poi mi mette una mano attorno alle spalle.
Gli tiro un pungo sul petto -Non c'è niente di divertente-
Sospira poi mi si mette davanti, abbracciandomi.
-Mica me la devo sposare, cos'hai da essere gelosa?-
Il mio cuore accelera.
-Sarà meglio per te Snow- incrocio le braccia al petto.
-Sai che non permetterò mai a nessuno di farti del male t/n- dice appoggiando la sua forte alla mia.
-Forse volevi dire il contrario-
Mi lascia un bacio sulla punta del naso e scuote la testa -Sai anche che ti amo vero?-
Mi gira per un istante la testa, non me lo aveva mai detto esplicitamente prima.
Sorrido e lui se ne accorge -Che c'è?-
-Mi ami- ripeto con voce sognante e la faccia da ebete -Jon Snow ha detto che mi ama-
-È la verità- conferma prendendo il mio volto tra le mani e unendo le nostre labbra per qualche secondo.
-Ti amo anche io-
-Lo so- mi dà un altro piccolo bacio.
-Dovresti esserne felice-
-Ma me l'avevi già detto t/n- insiste ridendo.
Lo guardo con aria confusa, non mi pare di averlo mai detto.
-Parli nel sonno-
Mi sento avvampare, che vergogna.