Sbuffo per l'ennesima volta.
Odio quando non riesco a prendere appunti in classe.
Fortunatamente mi sono ricordata che Brandon si era offerto di passarmi i suoi appunti.
Ho chiesto il suo numero a Daphne perché mi sono resa conto di non averlo, ancora.
Mi è dispiaciuto come l'ha fatto andare via Alexander l'altro giorno.
E' stato poco cortese.
Le lezioni di oggi sono state abbastanza leggere, Brandon non era presente.
Mi arriva il messaggio di Daphne contenente il numero del mio amico.
Gli scrivo all'istante.
"Brandon mi dispiace da morire per come si è comportato Alexander con te, è stato scortese da parte sua e scortese da parte mia non difenderti, spero che tu mi possa perdonare"
Sospiro, speriamo di sistemare tutto.
"Kyla, non preoccuparti, è stata colpa mia perché non avrei dovuto mettere le mani attorno alla tua vita, scusami tu"
I sensi di colpa diminuiscono.
"Mi sono ricordato solo adesso degli appunti che ti dovevo mandare, adesso rimedio"
Aspetto le foto e nel mentre vado a prendermi un bicchiere d'acqua.
«Quindi devi firmare tu? non posso farlo io?.» sento una ragazza parlare, ma è una voce sconosciuta.
«No, Tara, devo per forza assumermi io questa responsabilità, questa parte dell'azienda appartiene a me.» adesso sento la voce di Alexander.
«Sei molto autoritario.» quella ragazza adesso sta ridendo, io entro in cucina.
«Quando si tratta di lavoro lo sono sempre.»
«Immagino anche in altri contesti.» ha la voce stracolma di malizia e ride come se volesse provarci con Alexander.
Ma che dico, ci sta palesemente provando con lui.
«Cerchiamo di rimanere su un piano professionale.» la blocca Alexander, con un tono più gelido del polo nord.
beccati questa, stronza.
«Avremo modo di stare su un piano più...personale.» con la coda dell'occhio vedo che avvicina la mano a quella di Alexander, ma lui la sposta immediatamente.
No, adesso è troppo.
«Amore? mi puoi prestare una penna?.» vado vicino a lui e gli poggio una mano sulla spalla.
«Certo, tieni.» mi passa una penna nera e gli lascio un bacio sulle labbra.
«Ti aspetto su, quando finisci di lavorare, ok?.» lui annuisce e mi sorride.
La faccia di quella gallina è indescrivibile.
«Ciao, scusa se non ti ho salutato prima, che maleducata; sono Kyla, la fidanzata di Alexander.» le sorrido e le stringo la mano.
Non piano, per essere esatte.
«Piacere, sono Tara, una sua collega.» Quando prendo il mio bicchiere e faccio per tornare su, Alexander mi blocca e mi dice.
«Dopo parliamo.» annuisco e lui mi lascia un altro bacio.
***
«Poco fa hai marcato il territorio o mi sbaglio?.» mentre sono concentrata a ricopiare gli appunti di Brandon, sento la voce di Alexander, che mi induce a girarmi verso la sua direzione.
E' poggiato allo stipite della porta e ha un ghigno stampato sul volto.
«Ciò che è mio non si tocca, e quella gallina ha allungato un po' troppo le mani.» lui si lecca le labbra e si avvicina a me.
Si china sul mio viso e mi sussurra:
«Non sai quanto cazzo mi faccia eccitare saperti gelosa di me.» lo bacio.
Mi arrivano tre notifiche e mi lamento.
E' Brandon che mi ripete che per qualsiasi cosa anche non inerente allo studio posso tranquillamente scrivergli.
«Mia madre è nell'altra stanza, purtroppo, altrimenti ti avrei già preso su questa scrivania.» mi sussurra questa...stupenda frase all'orecchio e io mi sento in estasi.
«Kyla, hai visto il mio correttore?.» Eva entra e Alexander si stacca da me.
«Grazie della penna.» prende di nuovo quella che mi aveva prestato e mi fa l'occhiolino, in modo che sua madre non possa vederlo.
«Comunque no, non l'ho visto...ma se vuoi ti presto il mio.» annuisce.
«Cosa c'è tra te e Alexander?.» si fa subito seria mentre le passo il mio correttore, io sbianco.
«Tra me e Alexander? nulla.»
«Kyla, mio figlio è cambiato, e anche tu...poi quando siete insieme si sente qualcosa di diverso.» io faccio una risata nervosa.
«No Eva, non c'è nulla.» odio mentirle sempre, ma se Alexander non vuole che loro sappiano un motivo deve esserci, quindi
«Va bene...non mi immischierò in queste cose, sono vostre e avete tutto il diritto di tenerle segrete, se dovessero esserci.» annuisco e lei mi abbraccia.
***
«No, non ho capito, ripeti.» sono in chiamata con Emma perché sto facendo un pausa dallo studio e guarda caso aveva deciso di farla anche lei.
«Leonardo è dovuto scappare in Giappone perché ha un parente che abita lì malato.»
«Oddio, quanto mi dispiace.» è lo stesso motivo per il quale Marisa è dovuta andare in Francia, non posso crederci.
«Appena torna gli facciamo una festa.»
«D'accordo.»
Continuiamo a parlare di vestiti, trucchi e libri.
Ma poi mi rendo conto che la pausa che doveva essere di cinque minuti si è trasformata in una pausa di due ore.
Per questo chiudiamo e io provo a riconcentrarmi.
«Posso entrare?.» vedo Alexander sulla soglia della porta, e annuisco alla sua richiesta,
«Devi.» si siede accanto a me e prova a capire che argomento sto affrontando.
«Questo è un riepilogo di tutto quello che ho fatto io in quarta superiore, com'è possibile che lo stai affrontando tu?.» alzo le spalle e lui prende una matita per iniziare a spiegarmi l'argomento.
Mi distraggo dopo poco.
Era abbastanza scontato.
«Facciamo così; per ogni cosa che imparerai io ti darò un bacio.» annuisco.
«ci sto.» inizia a spiegarmi il primo dei cinque argomenti del test, e inizio seriamente ad apprendere.
«Non posso crederci, sto capendo tutta la parte della chimica.» riscrivo su un foglio quello che ho capito, poi Alexander lo legge e annuisce.
«A scriverlo sei stata molto brava, però devi provare ad esporlo oralmente.» annuisco e comincio a parlare.
Siamo stranamente seri e concentrati su ciò che dobbiamo fare.
Quella gallina aveva ragione, quando si tratta di lavoro lui è molto autoritario.
E non potrei esserne più felice.
«Non hai sbagliato nulla, sono impressionato.» mi da un bacio a stampo e io sollevo un lato della bocca.
«Però potresti essere un po' più generoso eh.» lui ride.
«Non posso, altrimenti finisce che al posto di studiare prendo il pacchetto di preservativi e lo svuoto.» scoppio a ridere.
«Via con il secondo argomento, che ancora abbiamo matematica.» sbuffo al solo pensiero.
«Per matematica potrei aggiungere qualcosa, ma solo perché è una rottura di palle peggiore.»
«Kyla? mi servi un secondo...fammi entrare prima che Alexander mi veda.» Alex mi guarda, ponendomi un'espressione interrogativa, ma io alzo le spalle.
«Sono io...Noah, aprimi!.» mi alzo e vado ad aprire la porta.
Mi ritrovo il minore dei fratelli Wood con la tovaglia attorno alla vita che mi fissa.
Mi sorpassa ed entra, io preoccupata che possa vedere Alexander mi muovo e lo rincorro.
Ma di Alexander nessuna traccia.
Si sarà sicuramente nascosto nell'armadio.
«Di che si tratta?.» gli chiedo, e subito gli si tingono le guance di rosso.
«Io...io non ho mai fatto sesso.» strabuzzo gli occhi.
«Ok...» lui sospira e chiude gli occhi.
«Non...non so come capire di che taglia prendere i preservativi.» oh no, non ditemi che vuole fare quello che penso io.
«E come posso aiutarti io?.»
«Tu non sei vergine, no?.» scuoto la testa in segno di negazione.
«Bene...come si sceglie un preservativo?.»
«Noah... ti sei reso conto che sono una ragazza?» lui annuisce.
«Allora perché non chiedi a uno dei tre fratelli che ti ritrovi? si da il caso che siano tutti maschi.» lui abbassa lo sguardo.
«Mi prenderebbero in giro, già lo so.» io lo guardo, ma lui non accenna a voler alzare lo sguardo da terra.
«Non lo farebbero mai, e poi perché dovrebbero?.»
«Perché non...non l'ho molto....»non lo faccio nemmeno finire.
«Ti hanno mai dato motivo di pensare che ti avrebbero preso in giro a causa delle tue dimensioni se mai sarebbe venuto fuori un discorso del genere?.» lui scuote la testa.
«E allora?.» lui alza le spalle.
«Puoi...consigliarmi qualcosa?.»
«Prova con una taglia media, magari la tua percezione di piccolo è diversa rispetto alla realtà.» annuisce e si guarda i piedi.
«Ma ti prego, devi parlarne anche con loro, sono i tuoi fratelli, non ti direbbero nulla.» senza pronunciare altro, mi abbraccia, facendomi riscaldare il cuore.
«Va bene...grazie per entrambi i consigli, menomale che Alexander non mi ha visto entrare nella tua camera in queste condizioni.» io rido.
«E perché?.»
«Boh, ho come l'impressione che se l'avesse visto si sarebbe incazzato.» io divento rossa dall'imbarazzo.
«Va bene...io devo continuare a studiare.» lui annuisce ed esce definitivamente dalla stanza.
«Cazzo, non ci avevo mai pensato...anche mio fratello deve perdere la verginità.» Alexander esce dall'armadio e sembra sconvolto.
«Ma con chi poi? tu lo sai?.» annuisco.
«Credo proprio che la perderà con la sua nuova ragazza, Daphne.» lui stringe le labbra.
Sembra che stia pensando.
«Dai, sono carini.» annuisce e si siede.
«Tu con chi l'hai persa la verginità?.» spara questa domanda di botto.
«Come?.»
«Io l'ho persa con una mia amica a quindici anni.» mi rivela e io rimango pietrificata.
Tanto vale dirglielo.
«Con il cugino di una mia amica, per lui era una semplice sveltina nel letto della cugina, per me era proprio...importante» lui serra la mascella.
«Ti da fastidio che te ne parli?.» gli chiedo, ma lui scuote la testa.
«Mi da fastidio che un coglione qualsiasi non ti abbia fatta sentire speciale durante la tua prima volta.» mi alzo e gli ascio un casto bacio sulle labbra.
«Va bene, tanto è acqua passata, solo uno stupido errore di una ragazzina che ci credeva troppo.» lui mi abbraccia, facendo aderire la mia guancia al suo petto.
«Sarò quello che ti farà stare come meriti.» lo bacio.
«Alexander...non farmici credere troppo, ancora non stiamo insieme.»
C'è sempre questo piccolo particolare che in qualche modo mi blocca.
«Nessuno ti vieta di credere in noi, io già lo faccio.»
«Comunque io dovevo studiare.» provo ad interrompere questo momento perché credo che potrei piangere.
Nessuno mi aveva mai trattata così, nessuno.
«Si, abbiamo gli argomenti di chimica da fare.» ci sediamo e ricominciamo a studiare.
Sono questi i momenti in cui vorrei che il tempo si fermasse.
Proprio questi, dove tutto scompare e siamo solo noi.