Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Don't play, Kyla.
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
Emma.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
Noah.
James, what the fuck?
My first College party.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
I'm not cheating on you.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

Insecurity.

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By eenJoyyy

«Spero che abbiate veramente capito questa volta, ci vediamo domani.» poggio la testa sui palmi delle mie mani quando la professoressa esce dall'aula.

Non ho capito un cazzo.

«Tutto ok?.» Brandon si piazza davanti al mio banco.

«Decisamente no, non ho capito nulla di tutto quello che ha spiegato, e l'ha fatto per ben due volte...non capisco perché non riesco a comprendere.» lui mi rivolge un sorriso comprensivo e mi poggia una mano sulla spalla.

«Non disperarti...la matematica non la capisce mai nessuno.» io sorrido e provo a riprendermi.

Abbiamo un test su questo argomento proprio la prossima settimana, e non posso permettermi di fallire.

Proprio non posso.

«Vieni, dobbiamo andare.» annuisco.

Finalmente una materia che ogni tanto capisco: scienze.

Mi siedo accanto a Brandon perché Noah vuole stare con la sua amatissima Daphne.

Non fa altro che parlare di lei, gli si illuminano gli occhi quando lo fa.

Mi chiede sempre consigli su come comportarsi, e fino ad adesso le cose sembrano andare bene.

Anche tra me e Alexander le cose vanno abbastanza bene.

Però ancora non vuole ufficializzare nulla, e accetto pienamente questa sua decisione.

Non siamo ancora riusciti a spingerci oltre i baci.

E non capisco se sia un bene o un male.

Perché a me chi lo assicura che dopo aver fatto sesso lui non si stancherà di me?

Oddio, non voglio nemmeno pensarci.

«Spero che abbiate preso tutti appunti, queste cose saranno presenti nel test della settimana prossima.»

Un altro test?!

«Cazzo! Brandon dimmi che hai scritto qualcosa.» lui annuisce.

«Tranquilla, ti mando tutto io.» tiro un sospiro di sollievo e lo abbraccio.

***

«Abbiamo l'ultima lezione, cerca di fare attenzione.» mi dice Brandon, mentre andiamo insieme in classe.

Ma in tutto questo...Leonardo che fine ha fatto?

Lo chiederò ad Emma.

Vedo James da lontano e lo saluto con la mano, ma lui guarda in cagnesco il ragazzo al mio fianco, che in questo preciso istante ha messo un braccio attorno alla mia spalla, provando a farmi vedere qualcosa sul suo cellulare.

Ion in questo gesto non ci vedo nulla di male, ma adesso ragioniamo con il cervello stracolmo di malizia dei Wood...

Infatti, come volevasi dimostrare, James si piazza davanti a me.

«Kyla, possiamo parlare un attimo?.» non mi da nemmeno il tempo di rispondere, che mi prende per il braccio e mi trascina dentro un'aula.

Entriamo e lui chiude la porta, facendomi aderire alla parte.

«Che cazzo ti prende?.» io sbuffo.

«Oh cielo! non ci posso credere. Comprati un vocabolario e vatti a leggere la definizione di amicizia, perché secondo me non sai cosa sia.» lui alza un sopracciglio.

«Io non ho amiche femmine, tutte le ragazze con cui ho parlato sono sempre finite a letto con me.» sbuffo.

«Buon per te, cosa vuoi che ti dica? non siamo tutti come te, qualcuno preferisce avere amiche piuttosto che "scopamiche".» mimo le virgolette.

Incrocio le braccia e lui si strofina gli occhi con le dita.

«Abbiamo più o meno cinque minuti per presentarci ognuno nella propria classe, che dici, sei convinto e mi lasci andare o vuoi ancora farmi il terzo grado a causa di Brandon? che ribadisco; è un mio amico.» lui sbuffa.

«Mi dispiace, ok?.è che-» lo blocco sul nascere.

«Hai paura per tuo fratello, lo capisco, ma davvero, devi darmi un po' di libertà e fiducia, mi sento incatenata e posso assicurarti che non è una bella cosa.» lui annuisce.

«Posso provare a farmi un po' i cazzi miei...ma non lo faccio per farti del male.» annuisco.

«Va bene.» lo abbraccio e lui mi accarezza le testa, in un modo così fraterno da riscaldarmi il cuore.

«Adesso vai in classe, e di a quel Brandon del cazzo di tenere a posto le mani, perché io parlo, ma Alexander agisce, ricordaglielo.» annuisco e mi faccio le corse per arrivare in classe in tempo.

***

«Finalmente questa giornata di merda è finita.» aspetto James e Noah davanti l'entrata della scuola.

«Come mai sei ancora qui?.» la voce di Brandon mi fa sobbalzare.

«Hey, sto aspettando i Wood.» lui annuisce.

«Li aspetto insieme a te.» gli sorrido e iniziamo a parlare.

«Eccoli.» mi stacco dalla parete e gli vado incontro.

«Kyla non so come dirtelo ma la macchina mi serve.» James mi viene incontro e Noah stringe le labbra.

«Mi state lasciando a piedi?.» loro si guardano e poi guardano me.

«Si.» dicono all'unisono.

«Posso accompagnarti io, ho il motore però, spero non sia un problema.» rido.

«No, non preoccuparti.» lui prende le chiavi del suo veicolo dalla tasca posteriore dei pantaloni.

«E dove dovete andare si può sapere?.»

«Io devo andare a prendere Karol, passiamo una giornata insieme.» annuisco e guardo Noah.

«Io vado a casa di Daphne.» annuisco anche stavolta e mi volto verso Brandon.

«Possiamo andare?.» muove leggermente la testa in segno di approvazione e ci dirigiamo verso il parcheggio.

***

Arriviamo davanti casa mia e apro il portoncino che conduce al giardino.

«Porca puttana.» lo sento imprecare sottovoce così mi giro e vedo che gli esce sangue dal naso.

E tanto anche.

«Oddio, ehm...entra vedo come posso aiutarti.» lui fa un gesto con la mano, sminuendo il tutto.

«Non preoccuparti, adesso passa.» io scuoto la testa, decisa.

«Muoviti, entra.» stavolta mi ascolta e gli offro un fazzoletto.

Lo faccio sedere e bagno un panno con l'acqua.

Lui lo poggia sul naso e comincia a calmarsi.

«Stai meglio?.» lui annuisce.

Spero che Eva non trovi Brandon sanguinante nella sua cucina, altrimenti non so cosa potrebbe fare.

Davvero, le sue reazioni sono sempre inaspettate.

«Grazie, Kyla.» gli sorrido comprensiva.

Lui prova a togliere il panno ma io mi precipito e lo poggio nuovamente sotto il suo naso.

«Non devi muoverlo almeno per cinque minuti.» lui mi guarda e sospira, poi avvolge il braccio attorno la mia vita.

Ok, questo no.

«Non mi ero accorto del tuo ritorno, Kyla.» mi giro quando sento l'agghiacciante voce di Alexander, che induce Brandon a staccare la mano.

«Si...ho aiutato il mio amico e mi sono dimenticata di salutare.» lui annuisce e si avvicina a me.

Mi circonda la vita con il braccio e mi lascia un bacio sulla testa, tenendomi abbastanza stretta.

«Non mi presenti il tuo amico?.» annuisco.

«Lui è Brandon, segue i miei stessi corsi.» Alexander ha gli occhi di ghiaccio, e quando questo succede, non significa mai qualcosa di positivo.

«Brandon...ti consiglio di tenere le mani a posto o il naso te lo faccio sanguinare a modo mio, ci siamo intesi?.» vedo il mio amico deglutire a fatica e annuire.

«Si...cercavo solo di appoggiarmi a qualcosa.»

«La prossima volta evita di appoggiarti sulla mia ragazza. Adesso, sono lieto di aver fatto la tua conoscenza ma io e Kyla dobbiamo uscire, in più noto che il tuo naso ha smesso di sanguinare.» Brandon stacca il panno e gli da ragione.

«Grazie del passaggio, mi dispiace per l'inconveniente.» gli sorrido e lui ricambia.

«Fa niente, almeno la mia moto non si è sporcata di sangue.» annuisco e lo accompagno all'uscita.

«Era proprio necessario? mi sono sentita io in imbarazzo al posto suo.» Alexander si siede e si versa qualcosa da bere nel bicchiere.

«Ti ha messo le mani addosso, dovevo stare fermo a guardare?.» apro le braccia, esasperata.

«Di certo potevi evitare di farlo sentire in colpa.»

«Gli ho osservato lo sguardo, Kyla, l'aveva colmo di lussuria, dovevo solo stare lì e accettare che ti toccasse?.» faccio avanti e indietro provando a calmare i nervi.

«Vedi cosa che non ci sono, Alexander, e nemmeno te ne rendi conto.»

«No, tu non ti rendi conto delle vere intenzioni delle persone.» alzo gli occhi al cielo.

«Secondo te tutti hanno un secondo fine con me? sul serio?.» sto provando a farlo ragionare, ma non collabora per niente, anzi.

Sta continuando a bere e ad affrontare questa conversazione come se non avesse fatto nulla.

«Ti ha accompagnata lui?.» annuisco e mi siedo sulla sedia davanti alla sua.

«Sulla moto?.» annuisco di nuovo.

Ora mi farà il terzo grado?

«E mi spieghi perché non hai chiamato me?.» sbuffo e rido.

«Ma tu mi spieghi perché ti fai tutti questi problemi se non stiamo nemmeno insieme?.» continuo con la mia risata e lui fa un sorriso.

Si alza e mi fronteggia, nonostante io sia ancora seduta.

«Perché anche se non stiamo insieme ufficialmente, io sono maledettamente tuo e tu sei maledettamente mia.» mi lascia una scia di baci sul collo e io inizio ad ansimare.

«Come reagiresti se ti dicessi che mi sono fatto accompagnare da una ragazza a casa al posto di chiamare te e mi sono stretto a lei durante tutto il viaggio?.» sento che comincia a succhiare la mia pelle, nella zona vicino alla clavicola.

«Mi darebbe un fastidio tremendo.» mi ritrovo a dargli ragione.

«Appunto.»

«Alexander...»

«Si, amore?.» lo bacio, approfondendo sin da subito questo contatto.

«Dimmi che siamo da soli a casa» si stacca dalla mia bocca solo per rispondermi.

«Completamente soli.» mi solleva, facendomi aggrappare a lui.

Mi porta nella sua stanza e fa aderire delicatamente la mia schiena al materasso del letto.

Questa stanza profuma di lui, porca puttana.

«Dammi il permesso di strapparti i vestiti, se dovesse servire.» annuisco.

«Fermami quando vuoi, non farti nessun tipo di problema.» annuisco più velocemente, colma di eccitazione.

«Kyla, ti prego di ascoltare attentamente le mie parole: se non ti senti pronta non farlo, quando vuoi bloccami senza farti problemi, se ti faccio male dimmelo...voglio che tu ti senta a tuo completo agio.»

Il mio cuore si sta riscaldando sempre di più alle sue parole.

«Alexander...non preoccuparti.» lui fa un lieve movimento con la testa e mi toglie la gonna.

Comincia a baciarmi la gamba.

Poi la coscia.

E adesso si ritrova nel mio interno coscia.

Mi da dei lievi morsi, quasi impercettibili che mi stanno facendo sciogliere.

Mi abbassa le mutandine e deglutisce.

«Oddio....» ansima e mi bacia.

Inserisce due dita dentro di me e inarco la schiena.

Le muove lentamente e continua a baciarmi, togliendomi il fiato.

«Non venire adesso.» mi intima.

«Allora smettila di muoverti perché non mi controllo.» rimuove le dita e se le porta alla bocca leccandole.

Si abbassa la cerniera dei pantaloni, mantenendo il contatto visivo.

Rimane solo con i boxer e finisce di spogliare me.

Apre il cassetto e prende un preservativo.

Io prendo l'iniziativa e gli abbasso i boxer.

Porca puttana.

Non so come dirlo in una maniera più carinama porca troia, è enorme.

Si mette il preservativo e si posiziona sopra di me.

Ansimo e lui mi tocca nuovamente, facendomi gemere.

«Ti farà un po' male.» annuisco, rossa in volto.

«va tutto bene?.» mi bacia, inserendo la lingua e capisco che il mio cervello è andato in fumo.

Lo tocco, ed è gonfio a causa dell'erezione.

«Alexander,ti prego.» lui ansima e quasi mi penetra.

Dico quasi perché qualcuno bussa alla nostra porta.

Non ci posso credere.

«Alexander?.» è la voce di Aiden.

«Dimmi che è uno scherzo.» mi passo la mano sul viso e Alexander chiude gli occhi, poggiandosi accanto a me nel letto.

«Alex? so che ci sei, cazzo, rispondimi.» lui ansima.

«Aiden devi aspettare due, cazzo di minuti.»

«Vado a prendermi qualcosa da bere.» Alexander continua a baciarmi, e io con la coda dell'occhio noto che si sta anche toccando

Fa su e giù con la mano e io solo a vederlo, gemo.

«Kyla, dobbiamo fare silenzio.» faccio un verso, simile ad un "si" e mi masturbo a mia volta.

«Oddio» Alexander, con la mano libera, mi infila un dito dentro e gemo.

Menomale che ci stiamo baciando, altrimenti non mi sarei potuta contenere.

Vengo e lui si stacca.

«Non...non sei venuto» mi lascia un bacio sulla fronte, mentre io continuo ad ansimare.

«Non preoccuparti.» si riveste e prende un pacco di preservativi.

«Mi dispiace lasciarti in questo momento, ma sento che se non darò questi ad Aiden finirà male.» annuisco e lui sparisce.

Non abbiamo scopato.

Ci siamo masturbati insieme.

Come è successo?

E se non fosse stato abbastanza? se io non fossi stata abbastanza?

Alexander ritorna e io mi sono già ripresa.

Fisicamente.

«Stai bene?.» io alzo la coperta sul mio corpo e annuisco.

«Sei rossa in viso, il che è plausibile, ma c'è dell'altro e si nota.» scuoto la testa.

«Parlami.» io sospiro.

«Non...non sei venuto perché non...oddio mi sento ridicola...non ti è piaciuto ciò che è successo?.»

Lui sorride e mi da un bacio a stampo.

«Non sono venuto solo perché Aiden ha spezzato il momento, ma dal primo all'ultimo, ho amato ogni momento» annuisco.

«Quindi è stato abbastanza per te?.»

«E' stato speciale, Kyla. Anche se non abbiamo scopato, è stato speciale, con te tutto lo è, anche il più piccolo dei baci.» trattengo un sorriso.

Tutte le mie preoccupazioni stanno andando via.

«Non voglio vederti a disagio o insicura di qualcosa, d'accordo?.» mi bacia nuovamente, trasmettendomi tanto.

«Perché hai sceso ad Aiden una scatola intera di preservativi?.» lui fa un ghigno.

«Karol ha casa libera.» annuisco e mi rivesto.

«Mi hai distratta, io avrei dovuto studiare.» lui sorride e mi stringe per la vita

«Studi domani.» io posiziono la testa di lato, assumendo un'espressione di rimprovero, quasi.

«La fai facile tu, io non ci capisco nulla.» lui mi massaggia la pelle.

«Ti aiuterò io a studiare» al solo pensiero un brivido mi percorre la schiena.

«devo studiare seriamente.»

«Ottimo, io so essere un insegnante top.» gli scompiglio i capelli.

«D'accordo.» lo bacio di nuovo, ma stavolta mi sedio a cavalcioni su di lui.

«Kyla, il mio cazzo soffre però.» io scoppio a ridere.

«Hai ragione, vado a farmi una doccia.» lui mi guarda male.

«Scusa, scusa.» esco ridendo dalla sua stanza.

Nessuno sa quanto le mie insicurezze possano incidere sulle mie relazioni.

E i miei rapporti, qualsiasi essi siano.

Ma ho amato ogni attimo di questo attimo passato con Alexander, e solo grazie a lui.

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