Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Don't play, Kyla.
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
Emma.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
Noah.
James, what the fuck?
Insecurity.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
I'm not cheating on you.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

My first College party.

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By eenJoyyy

Fortuna che Eva qualche giorno fa mi ha comprato quel vestito rosso, altrimenti non avrei saputo cosa indossare per questa festa.

Dire che mi sento costretta ad andare è dire poco, ma Daphne dice di aver bisogno della mia presenza, e chi sono io per negargliela?.

«E' stupendo questo vestito.» ho fatto venire sia Emma sia Karol a casa, per farmi aiutare con la scelta del vestito e la mia preparazione, perché è la prima festa del mio college, e nonostante possa sembrare un po' una cazzata, per me è importante.

E' alle feste che fai amicizia, è alle feste che fai la prima impressione alle persone.

«Me l'ha comprato Eva....» trattengo una risata colma di malizia al ricordo di quella giornata.

Ammetto che questa situazione mi diverte, perché nessuno, oltre James, sa di noi, e nascondere tutto è...eccitante.

«E cosa ti fa divertire tanto?.» chiede Karol, con una nota di malizia nella voce.

«Nulla di importante.» lei annuisce poco convinta e cambio discorso.

«Come vi va con i Wood?.» Karol guarda a terra mentre Emma guarda altrove.

«Ragazze? vi siete ammutolite?.» Karol sbuffa.

«Io e James abbiamo litigato.» strabuzzo gli occhi e mi siedo accanto a lei.

«Per quale motivo?.» lei guarda Emma, come se cercasse conferma con lo sguardo.

«Abbiamo litigato...per te.» rimango per un attimo bloccata.

«Credo di aver capito male...per me?.» lei annuisce.

«Perché credo che James sia ancora preso da te.» mi alzo e faccio una risata nervosa.

«Karol, io e James abbiamo chiuso quel capitolo tanto tempo fa, non puoi seriamente pensare una cosa simile.» lei stringe le labbra e si tortura le pellicine delle dita.

«Lo sento quando parla di te, ti adora. Non fa altro che parlare di te, alcune volte l'ho anche sentito parlare della vostra storia.» no, non ci credo.

Mi rifiuto anche solo di pensarlo, magari sta solo ingigantendo la situazione a causa del fatto che io e James abitiamo nella stessa casa e abbiamo avuto una mezza storia.

«Karol, secondo me non è come pensi, ne parla, si, ma non c'è più niente, se possiamo considerare ciò che c'è stato come "qualcosa", effettivamente.» lei annuisce.

«Me l'ha detto anche lui.» io annuisco.

«Allora vedi? non hai di che preoccuparti.» Emma, per cambiare discorso, decide di parlare di lei e Aiden.

«Io e Aiden fortunatamente stiamo passando un periodo stupendo, credo di starmi innamorando.» io batto le mani velocemente.

«Che bella notizia!, sono molto felice per voi.» quando mi sto per mettere il mascara, qualcuno bussa alla porta.

«Chiunque tu sia, puoi entrare.» Alexander fa capolino nella stanza e io subito mi irrigidisco.

«Tornado, mio fratello Noah dice che devi sbrigarti perché dovete essere fuori entro mezz'ora.» è gelido, ma decido di ignorare questo suo strano atteggiamento.

«Ok, digli che finisco di truccarmi e scendo.» lui annuisce ed esce dalla stanza, chiudendo nuovamente la porta.

«Cazzo, ho sentito il gelo. Che avete?.» guardo confusa la mia amica Karol e alzo le spalle.

«Siamo normali, come sempre.» lei alza le spalle e mi passa la borsetta.

«Perfetta, adesso vai e divertiti come una pazza.» io rido e le accompagno giù.

«Comunque è un peccato che gli esterni non possano entrare, mi sarebbe piaciuto avervi accanto e ballare insieme a voi.»

«Quindi ci vai?.» Karol rivolge questa domanda a James, che ha un pantalone nero, leggermente elegante, e una maglietta di colore rosso.

Lui annuisce.

«Non dovrei?.» lei alza le spalle e si massacra il labbro inferiore.

lui notandolo, va da lei e la bacia.

«Smettila, lo sai che non ti cambierei per nessuna al mondo.» lei gli sorride e lo abbraccia.

Mi giro, smettendo di guardarli, e i miei occhi incontrano quelli di Alexander.

«Andiamo?.» la domanda di Noah interrompe il mio contatto visivo con il fratello.

Salutiamo tutti e usciamo.

Alexander mi ha salutata solo con la mano.

Non so...lo ha fatto perché c'erano le mie amiche?

Non ne ho la più pallida idea, ma sono confusa.

***

«Odio vestire di rosso.» Noah si sta lamentando della terza cosa consecutiva da quando siamo arrivati.

deve esserci qualche problema.

«Ok, adesso tu mi dici cosa ti prende.» lui sbuffa e indica un punto preciso della pista.

l'angolo destro, dove c'è Daphne che...parla con un ragazzo.

Ah ecco, il problema comune dei Wood: la gelosia.

«Scusami, il tuo problema è perché sta parlando con un ragazzo?.» lui alza gli occhi al cielo.

«Quel ragazzo, è il suo ex.» alzo le sopracciglia, sorpresa da questa rivelazione.

«Allora comprendo l'incazzatura.»

«E' solo che...non riesco a non pensare che sia impossibile che una ragazza tanto bella, intelligente e brillante come lei possa essere interessata a uno come me.» gli rivolgo un sorriso comprensivo.

Purtroppo capisco la sensazione.

«Noah, mi dispiace sapere che sta succedendo tutto questo nella tua testa, ma se posso...voglio dirti che è possibile invece, perché contrariamente a ciò che pensi, sei un ragazzo stupendo pieno di qualità.» lui ricambia il mio sorriso.

«Ed è normale avere qualche insicurezza, ma è proprio affrontare se stessi e pensare di essere effettivamente abbastanza ad aiutarci ad andare avanti e a goderci le cose.» lui fa passare lo sguardo nuovamente su Daphne, lei lo nota e lo saluta, rivolgendogli un piccolo sorriso imbarazzato.

«E ricorda sempre, che tutto succede per una ragione, quindi se Daphne mi ha chiesto di te,e ha fatto determinate cose, non le ha fatte tanto per.» nessuno fa le cose tanto per, anche se a volte si può affermare il contrario.

«Grazie, sei proprio la sorella che non ho mai avuto.» mi abbraccia e va da Daphne.

«Che bei consigli, hai qualcosa anche per me?.» io annuisco.

«Si, un pugno, se non la smetti di fare il coglione.» lui alza un sopracciglio e mi guarda con sguardo interrogativo.

«Karol. Devi trattarla meglio, o sarò io stessa a dirle di lasciarti.» lui sbuffa e alza gli occhi al cielo.

«Non ho fatto proprio nulla di male.»

«Ciò che racconta lei è ben diverso, e ha tutte le regioni del mondo per avercela con te.» lui annuisce, forse sta cominciando a comprendere i suoi errori.

«Non mi aspettavo di certo che per qualche discorso su di te lei se la prendesse tanto.» io lo guardo e spero che stia scherzando.

«Ok, giriamo le carte in tavola: immagina se al posto suo ci fossi tu.» lui mi fissa, facendomi capire che mi sta seguendo.

«La tua ragazza abita con un suo ex per vari motivi, quando sta con te parla di lui.» lui stringe la mascella e chiude gli occhi.

«Cazzo, l'ho immaginato e ho voglia di prendere a pugni qualcuno che nemmeno esiste.» sbuffa e poi riapre gli occhi.

«Esattamente. Noi ragazze abbiamo i nostri complessi, le nostre paranoie, chiamale come vuoi chiamarle, ma siamo così, e per stare bene con il nostro partner abbiamo bisogno che ogni tanto ci dia delle certezze, specie in situazioni particolari come questa.» lui annuisce e guarda a terra.

«Hai proprio ragione, cazzo.» nella sua voce si sente la lieve nota di sensi di colpa.

«Chi vuole giocare a Obbligo o verità?.» qualcuno urla questa frase e io alzo gli occhi al cielo.

«Mi sembra di stare ad una di quelle feste di compleanno delle elementari.» James scoppia a ridere e mi trascina, prendendomi dal polso, nel cerchio che si è formato attorno al ragazzo che poco prima ha urlato richiamando l'attenzione di tutti.

«Qui giochiamo in un modo un poco diverso: se qualcuno si rifiuta di fare ciò che gli viene chiesto, deve bere il contenuto del bicchiere davanti a se, ma non potrà sapere quale bevanda alcolica andrà a bere.» annuisco e mi ritrovo un bicchiere di plastica rosso davanti, ovviamente pieno.

Un ragazzo moro ha fatto la fatidica domanda a un altro ragazzo che ha scelto obbligo, è stato obbligato a baciare un amico di Daphne.

Ha accettato senza porsi il minimo problema.

Lo stesso obbligo è stato posto ad una ragazza che però ha baciato un ragazzo.

Anche lei ha eseguito senza problemi.

«James, obbligo o verità?.» lui fa finta di pensarci, e risponde obbligo.

«Ti obbligo a rimanere solo con la giacca e i boxer addosso.» lui fa un mezzo sorriso, ma declina l'offerta bevendo.

«Rum...mhh lo adoro.» si scola tutto il bicchiere senza fiatare.

«Noah, obbligo o verità?.» una ragazza guarda con occhi colmi di malizia il minore dei Wood, che a differenza sua, è imbarazzato.

«Verità, credo.» lei sembra accendersi di più.

«E' vero che scoperesti con una delle ragazze presenti a questo tavolo?.» Daphne è proprio accanto a lui, per questo la guarda, ma l'imbarazzo prende il sopravvento e beve ciò che una volta stava dentro al suo bicchiere.

A giudicare dalla sua espressione, dev'essere qualcosa di molto forte.

Passano più o meno altri turni così quando purtroppo, tocca a me.

«Obbligo o verità?.» che senso avrebbe scegliere verità? che domanda potrebbero mai farmi visto che sono arrivata in questa scuola da poco?

«Obbligo.» dico, sicura della mia scelta.

«Ti obbligo a...» la ragazza che mi ha posto la domanda sembra pensarci su, poi si illumina quando scorge il viso di un ragazzo messo in disparte, che non sta giocando con noi.

«A baciare quel nerd laggiù.» non mi piace la definizione nerd.

«Non posso farlo.» dico, prendendo in mano il bicchiere, ma vengo frenata dalla voce di qualcuno.

Una ragazza, per la precisione quella seduta accanto alla mora che mi ha fatto la domanda del gioco.

«E' ovvio che non lo bacia perché anche lei crede che sia uno sfigato, ma la comprendo.» io poso il bicchiere.

«Non lo faccio per questo, non mi piace far passare una cosa per un'altra.» lei alza le spalle.

«Come ti pare.» solo dopo bevo ciò che mi hanno messo nel bicchiere.

Che a dirla tutta, era pieno fino all'orlo.

Fortunatamente era vodka, qualcosa che a me piace particolarmente.

Loro continuano a giocare, ma io mi siedo.

Tra le altre cose che avevo bevuto, e questo bicchiere, mi sento abbastanza frastornata.

«Tutto bene?.» un ragazzo alto, moro, mi sembra di notare, si siede accanto a me.

«Si, sto solo cercando di non far muovere ancora di più ciò che mi circonda, stando seduta.»

Lui annuisce ridendo.

«Non so se sia il momento adatto per presentarmi ma, io sono Brandon, un amico di Daphne.»

Ah si, me ne aveva parlato.

Un ragazzo gentilissimo e super premuroso, a quanto riporta la bionda.

«Piacere di conoscerti, sono Kyla.» gli stringo la mano, o almeno ci provo, perché poi poggio la testa sulla sua, senza forze.

«Vuoi che ti porti da James? o da Noah?.» io scuoto la testa di segno di negazione.

«No, dammi solo cinque secondi e torno a stare bene.» lui annuisce e mi fa stare sulla sua spalla.

«So che può sembrarti una richiesta assurda, ma...potresti accompagnarmi a vomitare?.» lui spalanca gli occhi alla mia domanda, ma poi acconsente.

***

«Va meglio?.» annuisco e mi asciugo la bocca, prendendo subito dopo l'acqua che Brandon mi ha gentilmente offerto.

«Ho esagerato un po', non mi capita mai.» lui mi sorride comprensivo.

«ti capisco, e quando succede è la fine del mondo.» annuisco.

«Decisamente.» ridiamo e mi aiuta ad alzarmi.

«Non diciamolo ne a James ne Noah, ok?.» non vorrei che si preoccupassero, o che facessero preoccupare terze persone.

Il mio nuovo amico Brandon annuisce, ma quando usciamo dal bagno, ci ritroviamo entrambi i fratelli Wood appoggiati alla porta.

«Troppo tardi, ti abbiamo vista correre per il bagno mentre ti tenevi la mano e questo tizio ti aiutava.»

«Sono Brandon.» il mio amico risponde alla frase di James, ma si guadagna solo una brutta occhiataccia.

«Potresti essere anche la fata turchina, a me non interesserebbe ugualmente. In questi casi devi sempre portarla da noi.» Brandon annuisce e ci lascia soli.

«Potevi evitare di trattarlo così.» Noah ride alle mie parole.

«Pensa che Alexander avrebbe fatto peggio.» io e James ci scambiamo uno sguardo di intesa.

«Che c'entra Alexander?.» chiede Noah.

«Niente.» diciamo all'unisono io e James.

La testa mi sta scoppiando, devo andare a casa a dormire.

***

Arrivo finalmente a casa.

Riesco a lavarmi e cambiarmi con le ultime forse che mi sono rimaste.

Quando la mia testa tocca il cuscino, non ci capisco più nulla.

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