Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Don't play, Kyla.
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
Emma.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
James, what the fuck?
My first College party.
Insecurity.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
I'm not cheating on you.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

Noah.

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By eenJoyyy

«Noah, dove cazzo sei?!.» urlo dalle scale, sperando che il minore dei fratelli Wood mi senta.

«Che hai da strillare tanto?.» mi giro verso Aiden e lo incenerisco con lo sguardo.

«Ho che quell'idiota di tuo fratello deve accompagnare me e James a scuola, ma ancora non scende e già siamo in ritardo.» sbuffo sonoramente e decido di andarlo a prendere io stessa.

«Ti sto dicendo che ho già quasi raccolto la cifra.» mi fermo quando lo sento parlare da dentro la sua stanza.

«Andiamo amico...ho detto quasi perché dovrebbero arrivare oggi gli ultimi dollari...domani? va bene.» quando capisco che ha chiuso la chiamata sono indecisa se tornare giù o bussare.

Ma lui sceglie per me perché apre la porta.

«Che ci fai qua?.» mi chiede e si legge negli occhi che ha paura che io abbia sentito qualcosa.

«Sono arrivata adesso perché dalle scale non mi sentivi. Dobbiamo andare a scuola.» lui strabuzza gli occhi.

«Cazzo, hai ragione. Tieni, inizia ad accendere l'auto.» mi lancia le chiavi e corre a finire di sistemarsi.

«Quindi lo lasciamo qui?.» mi chiede James quando vede le chiavi.

Io scuoto la testa in segno di negazione.

«Buongiorno.» Alexander ci saluta e io mi schiarisco la voce.

«Buongiorno fratello. Mi spieghi chi ti sei portato a letto ieri sera?.» mi giro di scatto verso Alex in cerca di una spiegazione.

«Di che parli?.» lui sembra tranquillo.

«Ho sentito dei gemiti provenienti dalla tua stanza.» Il maggiore dei Wood sembra cadere dalle nuvole.

«Non mi sono portato proprio nessuno, mi sono addormentato con ancora il film in tv, avrai sentito quello.» James alza le spalle e il mio cuore batte un po' meno velocemente rispetto a prima.

«Sono qui, andiamo?.» Noah si presenta dietro di me e io sospiro.

«Si.» dico con un filo di voce.

E se Alexander avesse portato davvero qualcuna in casa e io non me ne fossi resa conto?

«Fratello, io non ti credo minimamente, poi mi dici chi era la fortunata.» James lo indica con l'indice e Alex sbuffa.

«Ho finito di portare ragazze qui dentro, papà mi uccide alla prossima che entra.» io alzo gli occhi al cielo.

Non siamo niente, sono scappati solo due baci, non ha senso essere delusi per una cosa del genere, giusto?

«Kyla, va tutto bene?.» Aiden mi si piazza davanti e io annuisco.

«Divinamente, adesso dobbiamo seriamente andare.» guardo per ultimo Alexander, che sta provando a capire il mio stato d'animo.

Non glielo permetterò.

Esco quasi correndo e mi infilo in macchina dal lato del guidatore.

«Nono! togliti, guido io.» faccio il dito medio a Noah.

«No, è colpa tua se siamo in ritardo, quindi guido io.» lui sbuffa ma acconsente.


***

Sono a lezione ma il mio cervello è rimasto in cucina.

So che non dovei farmi certi pensieri perché non stiamo insieme.

So anche che dovrei dare il beneficio del dubbio ad Alexander e credere che James abbia frainteso, ma allo stesso tempo vedendo il suo passato

«Signorina Verity, mi sta seguendo?.» annuisco alla professoressa di matematica.

«Kyla va tutto bene?.» mi giro verso Noah e annuisco in risposta alla sua domanda.

«Da mezz'ora Daphne sta provando a farti girare verso la sua direzione, dai un po' d'attenzioni a questa povera ragazza.» lui ride e si gira verso la biondina.

Parlano provando a non farsi beccare dalla professoressa che oggi è più agguerrita del solito.

Mentre scrivo gli esercizi che lei sta riportando alla lavagna, mi arriva un messaggio.

Quando leggo il nome, il mio stomaco fa una capriola.

Si tratta di Alexander.

"Stamattina te ne sei andata senza salutarmi"

"Non mi pare che tu ti sia avvicinato" ho seriamente paura che mi possano beccare in questo istante.

"Io ho detto buongiorno, tu no"

"Comunque sono a lezione, non posso rispondere"

"Sembri incazzata con me, lo sei?" lo sono?

"No, va tutto bene"

Detto questo, spengo il cellulare e provo a capire gli ultimi cinque minuti di lezione.


***

«Ti va se torni solo con James? io devo fare una cosa.» Noah mi lascia le chiavi e senza aspettare una mia reale risposta, scappa.

«Ecco la principessa con le chiavi della macchina.» James me le strappa dalle mani ed entra dal lato del guidatore.

«Dovresti smetterla.» lui mi guarda e sorride.

«E perché mai? altrimenti mio fratello si ingelosisce visto che scopate?.» la mia faccia scioccata parla da sola.

«Come...»

«Come lo so? perché il vostro rapporto è cambiato, ed è fin troppo palese.» io poggio la testa contro lo schienale del mio sedile e sospiro.

«Quando ho detto quelle cose, mentre stavamo giocando, le ho dette per averne la conferma, e direi che il fatto che ho dovuto comprare un altro controller ne è stata proprio la prova schiacciante.»

«James deve rimanere tra di noi.» lui annuisce.

«Però...credo che tu lo sappia già. ma lui è stato tradito quindi se a volte si farà prendere dalle sue paranoie...non abbandonarlo.» annuisco.

«Non stiamo ancora insieme, comunque.» lui ride.

«Conosco Alexander, e non ha mai guardato una ragazza come guarda te.» sorrido.

Ne sono molto felice.

«Spero solo che tutto vada per il verso giusto.» sussurra, ma riesco lo stesso a sentirlo.

Lo spero anch'io James.


***

«Mi spiegate dove si è cacciato Noah? a pranzo non si presenta, alle mie chiamate non risponde...cosa diavolo sta succedendo? state di nuovo coprendo una delle sue bravate?.» Alexander, poggiato allo stipite della porta della cucina, sbuffa sonoramente.

«In che lingua te lo dobbiamo dire che non sappiamo nulla? non ti stiamo mentendo, davvero non sappiamo dove sia.» Eva mi guarda, sperando in una mia risposta, ma non riesco a dirle ciò che vuole sentirsi dire perché le mentirei.

«Va bene...vorrei solo sapere dove si è cacciato...non è da lui sparire senza dare sue notizie per tutte queste ore.» sto iniziando a preoccuparmi anche io.

Il mio cellulare squilla.

E' Noah.

«Noah, mi hai fatto preoccupare, a che ora torni?.» sento dall'altro lato del cellulare tossire forte.

«Kyla, ti prego non dire a nessuno...a nessun....»

«Noah non ti sento bene.» spero che nessuno mi senta visto che sono tutti in un'altra stanza.

«Kyla, vienimi a prendere, per favore.» la sua voce è debole, riesco a malapena a sentirlo.

«Va bene, dimmi dove sei che ti veniamo a prendere.» lui continua a tossire.

«No, Kyla per favore non dire nulla a nessuno, vieni solo tu.» sospiro e acconsento alla sua richiesta.

«Che ti ha detto mio fratello?.» Alexander con le braccia conserte, si piazza di fronte a me.

«Non...non posso dirtelo.» lui socchiude gli occhi.

«Che cazzo significa che non puoi dirmelo?!.» lo supero e corro a prendere le chiavi della macchina di Noah.

«Te ne parlo quando torno.» lui mi segue anche di fronte al garage e mi blocca.

Mi incatena tra lui e il muro.

«Alex, devo scappare, ti prego lasciami.» lui mi fissa dritto negli occhi.

«Che cazzo è successo a mio fratello?.»

«Non lo so, mi ha chiesto di andare da lui, è riuscito a mandarmi la posizione.»

«Ok, vengo con te.» provo a contraddirlo ma mi ha già strappato le chiavi dalle mani.


***

Arriviamo nel luogo dove dovrebbe trovarsi Noah, c'è solo un capannone, siamo in mezzo al nulla.

«Noah?.» lo chiamo e lui risponde tossendo.

Entriamo e quello che i miei occhi vedono, non lo scorderò mai.

Noah è distrutto.

L'hanno preso a mazzate.

C'è un piede di porco accanto a lui, sporco di sangue.

Noah sanguina da ogni dove.

«Noah! che cazzo ti è successo?.» controllo subito quante ferite ha e dove.

Provo a non fargli del male, nonostante sia impossibile.

«Tesoro...chi ti ha fatto questo?.» lui tossisce e subito dopo sputa, sangue.

«Vi racconterò ogni cosa...ma per favore aiutatemi.» io e Alex lo prendiamo da sotto le braccia e proviamo a portarlo in macchina.

«Conosco un posto in cui possiamo portarlo senza avere problemi.» Alexander dice queste parole dopo essere stato in completo silenzio.

«Alex...» Noah prova a parlare ma il fratello lo interrompe.

«Noah, sta zitto, per favore.»


***

Arriviamo in questo posto consigliato da Alexander.

E' una casa enorme, lui bussa subito mentre sorreggiamo Noah.

Non ci posso credere.

Quando la porta si apre, rivela Brittany.

Mi giro a guardare Alexander, scioccata, ma lui non mi guarda nemmeno per sbaglio.

«Che cazzo è successo.» Brittany prende subito Noah e lo porta dentro, noi li seguiamo a ruota.

«Tuo fratello c'è?.» le chiede Alexander, lei annuisce.

«Portiamo direttamente Noah da lui.»

Arriviamo davanti alla porta chiusa di una camera con un cartello attaccato alla maniglia con su scritto: bussare prima di entrare.

«Jacopo! abbiamo un problema.» la porta si spalanca subito dopo le parole di Brittany.

Un ragazzo biondo cenere e gli occhi marroni, molto alto, si piazza di fronte a noi.

E' senza maglietta e indossa solo i boxer.

«Cazzo, vestiti.» Brittany lo spinge di nuovo dentro e lui si mette un paio di pantaloni, senza curarsi di coprire anche la parte superiore del suo corpo.

«Che caspita è successo?.» si concentra su Noah e lo fa entrare nella sua stanza.

«Ok, non voglio realmente saperlo. Me la sbrigo io, ma voi dovete uscire.» facciamo come dice e ci facciamo seguire verso la cucina da Brittany.

«Suo fratello è un medico, è lui che la maggior parte delle volte ci ha parato il culo.» Alexander mi spiega tutto e io mi tranquillizzo.

Ho seriamente pensato che volesse un consiglio dalla sua ex.

«Quindi, Alex...»

«Alexander.» la corregge.

«Mi pareva ti piacesse quando ti chiamavo così...specie in determinati contesti.» mi sto torturando le mani.

Non ho il diritto di risponderle, e questa cosa mi sta facendo impazzire.

«La smetti? non sono qui per te, e lo sai.» quasi nemmeno la guarda, e quando lo fa, le da occhiate cariche d'odio.

E io non posso che fare lo stesso.

«Mi odierai ancora per molto per quella cazzata?.» lei sbuffa e si siede sul bracciolo del divano.

«E tu la chiami cazzata? senti Brittany, stai zitta.» stanno parlando di una cosa abbastanza privata, non penso sia il caso di rimanere.

Mi alzo, pronta ad andare spedita verso la stanza in cui si trova Noah, ma Alexander me lo impedisce prendendomi per il polso e facendomi sedere nuovamente.

«Lasciami, voglio vedere come sta Noah.» gli sussurro a denti stretti.

Ma lui, con tutta la tranquillità di questo mondo, si poggia con la schiena contro il divano e dice:

«No.» sa essere autoritario nonostante la calma che non lo tradisce mai.

«E perché?.»

«Perché quel ragazzo sta facendo il suo lavoro, non avrebbe senso andarci adesso.» sentiamo voci e quindi ci alziamo di scatto.

«Eccolo, come nuovo.» Jacopo lo spinge lievemente e Noah geme di dolore.

«Si fa per dire.» Noah lo incenerisce con lo sguardo e il biondo sorride imbarazzato.

«Mi spieghi perché non ti sei ancora messo una maglietta? sei imbarazzante.» sua sorella lo rimprovera e lui si gira a guardarmi.

«Oddio, sei allucinante, tienitelo nei pantaloni per una cazzo di volta.» sua sorella quando capisce, lo rimprovera nuovamente e lui si limita ad alzare le spalle e ridere.

«Ok, dottorino del mio cazzo, dimmi cosa deve fare mio fratello per guarire e levati dalle palle» Alexander si piazza di fronte a lui.

«Ho provato a nascondere le ferite più che potevo, ma ovviamente i lividi sono quello che sono.» comincia il biondo.

«E' pieno di lesioni. Dovete passare questa pomata tre volte al giorno, per due settimane, se non dovesse bastare, continuate a passarla.»

«Ok, grazie.» aiutiamo Noah ad arrivare alla macchina e a farlo sedere.

«Alexander!.» Brittany lo richiama e io sbuffo, infilandomi in macchina.

Lui la ignora e si mette accanto a me in macchina.

«Adesso tu mi dici che cazzo hai combinato.» Alexander guarda il fratello attraverso lo specchietto.

«Qualche mese fa...avevo bevuto e volevo giocare...scommettere.» comincia il racconto e già fatico ad immaginare il resto.

«Ho trovato questo gruppo di ragazzi disposto a prestarmi qualche spicciolo, visto che ero al verde, ma scommettendo ho perso tutto.»

«Di quanti spiccioli stiamo parlando, Noah?.» gli chiedo e lui abbassa immediatamente lo sguardo.

«Noah, rispondi.» gli intima Alex.

«Tremila.» Alexander stringe il volante.

«Noah ma stai scherzando? hai scommesso tremila dollari non tuoi?!» quasi urlo.

«Ve l'ho detto, ero ubriaco, e forse avevo pure ingerito qualche pasticca...non ne ho idea.» con l'indice pollice mi massaggio la fronte.

«Poi ovviamente dovevo restituirli, ma io non avevo nemmeno un centesimo, quindi rimandavo sempre, poi sono riuscito a racimolare qualcosa fino ad arrivare a tutta la cifra.» adesso mi vengono in mente tutte le chiamate a cui per sbaglio ho assistito.

«Ecco con chi parlavi...ti ho sentito più volte parlare con qualcuno.» lui guarda nuovamente le sue scarpe.

«E non hai mai pensato di dirmelo?.» adesso è Alexander a parlare.

«Non ne avevo la certezza, non potevo dirti nulla.» lui sbuffa e stringe di più il volante.

«Poi arriviamo ad oggi...gli ho restituito tutto ma loro hanno ben pensato di picchiarmi lo stesso.»

«Devi dirmi chi sono, devo sbrigarmela io adesso» Noah si tira su e si attacca al fratello.

«Alexander per favore, non fare nulla, se ne sono andati ma tu non fare nulla, se mi vuoi un po' bene, non farmi questo.» si legge nello sguardo di Noah quanto sia spaventato, per questo Alexander acconsente.

«Speriamo solo che mamma e papà non si accorgano di nulla.»

«Noah, la prossima volta devi parlarmene.» stavolta Alexander ha un tono di voce basso, come se stese parlando con un bambino a cui deve far capire i prossimi pericoli.

Noah si limita a guardare a terra.

***

«Non ci posso credere che i tuoi si siano bevuti la storia della caduta nel bosco.»

«Potremmo pure morirle davanti, mia madre non se ne renderebbe conto nemmeno in quel caso.» rido alla battuta di Alexander anche se fa riflettere.

«Alex....» alzo la testa dal suo petto e lo guardo.

«Non ti ha fatto nessun effetto parlare con Brittany oggi?.» glielo chiedo provando a far trasparire tranquillità.

«Non mi importa più niente di lei, va bene?.» annuisco e lui, prendendomi il viso dal mento, mi bacia.

Mi siedo a cavalcioni su di lui, facendo si che le nostre parti intime combacino nonostante gli strati di vestiti.

«Kyla...non muoverti altrimenti non sarò in grado di fermarmi.» non mi ero resa conto di star muovendo i fianchi contro di lui.

E non mi ero nemmeno resa conto dell'erezione di Alexander che sta proprio sotto di me.

«Kyla...credo che dovremmo fermarci.» stiamo continuato a baciarci, lui mi continua a toccare nonostante ciò che dice.

Però, anche se le sue mani su di me mi facciano piacere, credo che abbia ragione.

Stacco le mie labbra dalle sue, rimanendo ugualmente sopra di lui.

«Buonanotte, Alexander» lui chiude gli occhi ed inspira, provando a far calmare il battito accelerato causato dal nostro piccolo...momento.

«Buonanotte, tornado.» mi lascia un ultimo bacio a stampo ed esce dalla mia stanza.

Sono fottuta.

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