Hogwarts Legacy | Diario del...

De MaybeS0m3day

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Ranrok è stato sconfitto, ma qualcun altro sta architettando di impossessarsi della magia antica, dobbiamo sc... Mai multe

Introduzione
Una dedica a piè di pagina
°Ritorno a Hogwarts
°Segreti (parte 1)
°Segreti (parte 2) 🔞
°Si torna a lezione
°Non trascurare gli Amici
°Desideri pericolosi (parte 1)
°Desideri pericolosi (Parte 2)
°Desideri pericolosi (parte 3)
°Ritorno alla normalità
° -100 punti
°In punizione
°Isidora Morganach
°All'ombra di Sebastian (parte 1)
°All'ombra di Sebastian (parte 2)
°Serpeverde VS Grifondoro
°Dream
°La chiave
°Imperius (parte 1)
°Imperius (parte 2)
°Questa notte mi ha aperto gli occhi
°Garreth 1/2
°Garreth 2/2
°Decisioni avventate
°Alle scale piace cambiare
°Halloween
°Sweeting - Pozioni - Bacchette incrociate
°Il laboratorio di Erbologia
°Non è un gioco per ragazzi
°La riunione
°Non è un appuntamento
°Lettera da Anne
°Il piano di Sebastian
°Il piano di Natty
°La ricerca
°Lo scontro dei due ragazzi
°Natale babbano part.1
°Natale babbano part. 2
Nuovo arrivo ad Hogwarts
Hogmanay 1892
Missione alla stazione di Hogsmeade
Purezza di sangue
Richiami Arcani: L'Attrazione tra Energie Magiche Affini
Non lo ricordavo così bello San Valentino
Il nuovo professore di Teoria della Magia
Matrimonio Babbano
L'ultimo giorno
Diario del 7° anno 1892 -1893

°Ricatto

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De MaybeS0m3day


30 novembre 1891

Caro diario,

è la terza pagina che ho strappato, scusa! 

La mia calligrafia comincia ad essere leggibile solo al terzo tentativo, e i pensieri hanno cominciato a districarsi solo ora per poter mettere nero su bianco quello che è accaduto in questi due giorni.
Nellie mi ha consigliato di sfogarmi scrivendo i miei pensieri, perché nelle condizioni in cui verso attualmente non sarei d'aiuto a nessuno.

«La sera passi ore a scrivere su queste pagine tutto quello che ti succede, perchè ora fare eccezione?» Mi ha chiesto pragmatica, porgendo il mio diario.
«Non sono in vena di scrivere, o di stare seduta, o di rimanere qui a fissare fuori dalla finestra! Se non faccio subito qualcosa sento che potrei esplodere!»
Nellie non si è scomposta di fronte al mio tono brusco, ma è rimasta con il braccio teso verso di me con il diario in mano: «Ti aiuterà a riordinare le idee, ne sono sicura. E quando sarai pronta ci organizzeremo come si deve per controbattere. Dai, che lo sai anche tu...»
Ho fatto scorrere lo sguardo lungo tutta la nostra stanza, fino a soffermarmi a guardare la finestra su cui batteva la pioggia e il vento infuriava minaccioso, riflettendo sulle parole di Nellie. Con le labbra strette di riflesso, infine, ho afferrato questo stesso diario lasciandomi convincere.

Nellie ha sorriso con un espressione di sollievo e, poggiando una mano sulla mia spalla, mi ha detto: «Brava, ti lascio un po' da sola, torno tra poco».

A noi due ora!

Il diario di Anthony che Anne ha recuperato, nella sua quasi totalità, riporta informazioni che già lui stesso ci aveva fornito tramite lettere, se non fosse per l'ultima pagina scritta di suo pugno. Una pagina che sembrava scritta in preda a deliri paranoici, che riporta la data del 13 Novembre 1891, ovvero la notte prima della sua morte. 

Ne ho fatto una copia che riporterò direttamente qui perché, onestamente, non saprei come riassumerla rendendo l'idea:

13 Nov. 1891

Caro Diario,

Sono seduto qui nella mia stanza, mentre fuori la notte cala con una strana quiete. Qualcosa è nell'aria, qualcosa che non riesco a capire del tutto.

Mi sento preoccupato, ansioso, ma non so il motivo. I miei genitori mi hanno ordinato di prepararmi per le undici di sera, un orario così insolito per noi che siamo soliti andare a letto ben prima di questa ora. Non riesco a capire cosa stia accadendo.

Ho cercato di chiedere loro il motivo, ma hanno risposto in modo criptico, dicendo solo che è una questione di estrema importanza che potrebbe accrescere il prestigio degli Yearwood. Come nella maggior parte dei casi, anche questo non fa eccezione al mio essere restio a svolgere gli affari che la nostra famiglia conduce, ma alla fine, ho piegato la testa e ho accettato. Mi rammarico a ritrovarmi sempre ad essere così servile nei loro confronti...

Mio padre, con il suo volto serio, ha detto che è giunto il momento di dimostrare il nostro valore e la nostra posizione nella società e mia madre ha annuito in silenzio, con un'espressione preoccupata. Non so cosa aspettarmi stasera.

Un presagio diverso, rispetto alle altre volte, però. Mi sento come se stessi percorrendo una strada oscura e sconosciuta, senza sapere cosa mi aspetta alla fine. Non posso fare altro che prepararmi e aspettare di scoprire quale mistero si nasconda dietro questa strana chiamata.

Sono riuscito ad origliare una parte della conversazione dei miei genitori, prima che Honny mi disturbasse, e sono riuscito solo a captare le parole: "Giardino pietra Luna. Spero che tutto sia chiaro prima che sia troppo tardi.

Spero a presto,

Anthony

˜

Quando l'altro giorno abbiamo letto insieme questa pagina, eravamo tutti insieme nella stanza delle necessità, fatta eccezione per Sebastian. Dopo che Anne lesse sommessamente fino all'ultima parola, per un minuto - che sembrò un'eternità - calò un silenzio assordante.

Sospirando, questo silenzio fu rotto da Amit che ci comunicò la sua volontà di tirarsi fuori da questa storia. 

Non vuole più saperne nulla di Magia Antica, Isidora, diari... 

«Se vi servirà il mio aiuto, perché lo ritenete assolutamente indispensabile, non mi tirerò indietro, ma vi prego di non contare più su di me sulle riunioni o altri aggiornamenti che riguardano questa faccenda».

Susseguirono alcuni commenti in cui gli si chiedevano spiegazioni: «Ma non vuoi sapere cosa è successo veramente ad Anthony?» Chiese Garreth.
«Sarebbe un modo per onorare la sua memoria, rendergli giustizia!» Aggiunse Natty.

Io rimasi in silenzio, mentre Amit si trascinava lentamente fuori dalla Stanza delle Necessità in cui eravamo riuniti. I suoi passi erano più pesanti del solito, come se ogni singolo passo fosse un tributo doloroso al suo turbamento interiore.
Credo che Amit abbia bisogno di elaborare il lutto a modo suo. Non è mai stato il tipo di mago intraprendente nei duelli, a contrario di noialtri... e non mi sento di biasimarlo.

˜

Anche il diario di Anthony, come quello di Isidora, è stato consegnato alla professoressa Hecat, la quale provvederà ad aggiungerlo alle prove da dare alla sua conoscenza al Ministero della Magia.

Campo da Quidditch - 29 Nov.

Veniamo a quello che è accaduto ieri.

Sedevo ai primi gradini degli spalti Grifondoro per assistere alla terza partita di Quidditch, Corvonero contro Serpeverde. Io e i miei amici eravamo così vicini al campo che i nostri piedi toccavano direttamente sull'erba.

«Per chi tiferai, Maeby?» Mi chiese Garreth punzecchiandomi il braccio con il suo gomito: «Farai il tifo per Anne, o per Oneiro?», sfoggiando il suo tono di voce più idiota.
«Ma come ti viene di fare una domanda simile?!» Scosse la testa Natty alla sua destra, al che Garreth si girò verso di lei con un sorriso malizioso e, toccandole la mano, rispose: «Lo so, è che mi piace stuzzicarla e vedere come stringe le labbra, come a trattenere il respiro... o gli insulti, quando si arrabbia!».
Lei ricambiò la stretta, dopo appena un secondo di impaccio, e continuò ridacchiando: «Non ci scherzerei troppo, se fossi in te!».
«Ahhhw, ma che carini!» Commentò Nellie alla mia sinistra, sporgendosi per ammirare i nostri due amici che - dopo un'inattesa presa di posizione di Garreth sulla situazione - hanno deciso di provare a frequentarsi da più di due semplici amici. Ma di questa storia, forse, ne parlerò un'altra volta.

Mancava poco all'inizio della partita, il vociare dei tifosi si faceva sempre più alto e insistente, a confermare che il campo si stava pian piano riempiendo.

«Eccovi qua! Dov'è Anne? Sicuramente voi saprete dove si è cacciata!» Imelda si palesò davanti a noi come una furia, con il fiatone, le mani sui fianchi, fissandoci con i suoi occhietti simili a quelli di un falco, in attesa di una risposta che non ci diede il tempo di dare: «Siamo tutti pronti nello spogliatoio, aspettiamo solo lei. Sa bene che non deve fare ritardo agli allenamenti, figuriamoci in una partita!»

«Imelda, noi non l'abbiamo vista per niente oggi» risposi sporgendomi verso di lei, poi l'arrivo di un altro Serpeverde catturò la nostra attenzione: «Cos'è questa storia che non si trova Anne?» Chiese Infaustus preoccupato, guidato dalla sua bacchetta per non inciampare tra i gradini e la folla chiassosa.

Ci guardammo tra di noi e dopo qualche congettura ci sparpagliammo per cercarla, chiedemmo se qualcuno l'avesse vista, ma le risposte erano tutte negative. 

Neanche Sebastian si vedeva da un po'. Strano.

Eravamo rimasti al limitare esterno del campo e non l'avevamo vista passare. Quando sentimmo l'arbitro fischiare l'inizio della partita, cori e applausi di tifosi gioiosi si levò nell'aria, creando un contrasto netto con il nostro senso di agitazione. Sapevamo che avevano iniziato senza Anne, facendo probabilmente giocare un sostituto al suo posto.

«Nerida! Aspetta un secondo, hai per caso visto Anne?» Intercettai la compagna di stanza di Anne che, in tutta fretta, si stava dirigendo nel campo in divisa verde e nera per fare il tifo alla sua squadra.

«Che vuoi dire? Anne starà in campo a giocare. Scusate, vado di fretta, la partita è già iniziata!»«No, aspetta! È questo il problema: Anne non è andata alla partita, nessuno l'ha vista e nemmeno Sebastian si vede!» La bloccò Infaustus prima che potesse scappare e mescolarsi nel caos della folla del tifo.

«Allora è tutto risolto! Sarà successa un'emergenza e sarà a Feldcroft o chissà dove, insieme al fratello a risolvere qualche faccenda di famiglia. Ora che ci penso, oggi pomeriggio le è arrivata una lettera e sembrava molto presa! Sebastian avrà combinato un'altra delle sue e lei sarà andata a tirarlo fuori dai guai.» Scrollò le spalle e senza più prestarci attenzione si diresse come una scheggia nel campo da Quidditch.

«Non mi piace. Ho un brutto presentimento!» Sentenziò Infaustus: «Mi avrebbe detto qualcosa, e sicuramente avrebbe avvertito se non poteva partecipare alla partita!».

«Qualcuno dovrebbe andare a Feldcroft a controllare!» Suggerì Garreth, ma Nellie lo corresse subito: «E se non fosse a Feldcroft? Faremmo un viaggio inutilmente. Nerida ha detto che ha ricevuto una lettera, andiamo in camera sua e vediamo di che si tratta! Troveremo le informazioni che ci servono... lo facciamo solo perché è una situazione insolita e ci vogliamo accertare che stia bene!» Alzò le mani in segno di difesa, quando si vide addosso tutti i nostri sguardi dubbiosi.

«Va bene, ma sono tutti a vedere la partita e abbiamo un problema: Abbiamo solo Infaustus che può accedere alla sala comune Serpeverde, ma non può entrare nel dormitorio femminile... immagino che, come i nostri che sono bloccati da magie, anche il vostro non faccia eccezione» Concluse Natty girandosi verso Infaustus.

«Hem-hem... io forse avrei un'idea!» Affermai, schiarendomi la voce e con lo sguardo basso verso il prato. 

Non vado fiera del fatto che l'unica utilità ricavata - fino ad ora - nell'essere un Animagus* sia quella di intrufolarmi nei dormitori delle altre casate, ma tanto ne è stato.

Sotterraneo Serpeverde

Infaustus ci guidò fino al sotterraneo dei Serpeverde, fermandosi davanti a un muro di pietra spoglio: «Potete allontanarvi un pochino? Dovrei dire la parola segreta per far apparire la porta che permette l'accesso al dormitorio» sibilò lui, sentendosi con il fiato sul collo da tutti quei Grifondoro che lo circondavano, in trepida attesa di vedere la porta rivelarsi. Garreth alzò gli occhi al cielo e schioccando la lingua sul palato scherzò: «Tsk, capirai, sarà sicuramente qualcosa tipo "sangue puro"!» Indicò il muro alzando la voce,ma non accadde nulla: «Purezza!Presunzione!», scagliò le parole più velocemente Garreth, come a voler sfidare il muro di pietra dinnanzi a lui che, però,  continuò a rimanere un semplice muro di pietra. 

«Ci credi così banali?» Rispose Infaustus alzando un sopracciglio, mentre io prendevo per le spalle il mio amico e lo invitavo ad allontanarsi: «Dai Garreth, vieni. Comunque, conoscendoli, se non è sulla purezza di sangue, sarà qualcosa di borioso sull'ambizione». 

Uno strano rumore ci fece girare di nuovo verso il muro: un serpente di pietra si era sollevato dal pavimento, formando un arco da cui si palesò una porta. Rimanemmo basiti, oltre che per quella visione, per l'effettiva prevedibilità della parola d'ordine scelta.

«Che volete?! Non l'ho mica scelta io la parola!» Rispose piccato Infaustus incrociando le braccia e mostrando le gote leggermente rosse dovete alle risatine dei Grifondoro. Accertandoci che non ci fosse nessuno nei paraggi, io e il Serpeverde attraversammo la porta e, assumendo le fattezze di gatto, mi avviai verso il dormitorio femminile per intrufolarmi nella stanza di Anne.

Fortuna volle che la lettera a cui si riferiva Nerida giaceva sulla scrivania di Anne, aperta, come se dopo averla letta fosse corsa via senza curarsi di nient'altro, ed era proprio la traccia che stavamo cercando per capire cosa fosse successo. Il contenuto era estremamente angosciante e minaccioso: con una scrittura asciutta, la si intimava di recarsi subito nel castello abbandonato di Rookwood, nei pressi di Feldcroft, da sola e di non dirlo a nessuno. Una foto animata di Sebastian legato e imbavagliato trasmetteva un messaggio terrorizzante, e rendeva chiaro il messaggio.

Non so nemmeno io quando lasciai la forma di animagus per tornare umana. Le emozioni che hanno scosso il mio corpo sono state innumerevoli e si sono susseguite una dietro l'altra ad una velocità tale che non ho nemmeno avuto il tempo di processare cosa stesse succedendo.
La mia mente era semplicemente martoriata da queste parole che si ripetevano mentre correvo per raggiungere gli altri: Castello Rookwood - Feldcroft - Ora.

Castello abbandonato di Rookwood - Feldcroft

Ormai, sapevo bene dove trovare le stazioni di Metropolvere più vicine a me utili, così, mentre discutevo con gli altri del contenuto della lettera nel sotterraneo dei Serpeverde, qualcosa, non ricordo esattamente cosa, mi fece perdere la pazienza. A grandi falcate raggiunsi il bassorilievo raffigurante Ignatia Wildsmith[1], posto all'ingresso del sotterraneo dei Serpeverde. 

«Ehilà, cosa combini questa volta?» fu il saluto del ritratto animato. Ma neanche il tempo di replicare, che l'istante successivo mi ritrovai tra le mura di quel vecchio castello diroccato che, nemmeno un anno prima, pullulava di seguaci di Ranrok e maghi oscuri.

Mi guardai intorno, ero nel cortile interno, ma non c'era nessuno: "Sono arrivata troppo tardi!", pensai nervosa. Poi, dei rumori catturarono la mia attenzione. C'era uno scontro in atto! Mi feci guidare dai suoni e non ci misi troppo a raggiungere la fonte. Trovai Anne ansimante che cercava di respingere con tutte le sue forze gli attacchi di due Ashwinder mascherati che la attaccavano. 

Poverina, chissà da quanto tempo andava avanti la battaglia! 

Uno dei due assalitori notò la mia presenza e lanciò prontamente l'anatema Avada Kedavra che, con mia sorpresa, non mirò me. Mi girai e vidi che andava in direzione di Sebastian che, legato e imbavagliato, giaceva a terra.

«Accio!» Urlai con agli occhi lucidi che mi pizzicavano, e con la paura di non essere abbastanza veloce. Il corpo di Sebastian si sollevò da terra, arrivando a tutta velocità verso di me. Se la mia prontezza di riflessi fu tale da evitargli l'anatema mortale, che si scagliò a terra sollevando una nube di polvere, non fui altrettanto agile da bloccare il corpo di Sebastian affinché non mi colpisse. Finimmo entrambi a terra, rantolando per il dolore. Il tempo di rimettermi in piedi barcollando, e vidi solo un'ombra materializzarsi dietro Anne per poi sparire.

«Dove sono andati?» Natty era appena arrivata e frenò alle mie spalle, giusto in tempo per vedere i due Ashwinder smaterializzarsi con Anne.

Liberai Sebastian dal bavaglio che gli impediva di parlare e dalle funi che gli tenevano imprigionate gambe e braccia, nel frattempo, i nostri amici cominciavano ad arrivare e il loro vociare mi arrivava come un suono ovattato alle mie orecchie.

˜

Credo di dover fare una pausa, per ora.

Effettivamente, seguendo il consiglio di Nellie, mi sento già meglio e più lucida. In quel momento, al castello abbandonato di Rookwood, mi sentivo come se avessi perso su tutta la linea, percepivo solo i fallimenti del nostro lungo lavoro, ma ora so che poteva andare molto peggio. Avevo salvato la vita di Sebastian per una frazione di secondi; dovrei congratularmi con me stessa e considerare già questa una vittoria. Nonostante quello che è successo dopo...

****

Glossario:

[1] Ignatia Wildsmith è l'inventrice della Metropolvere.

* Maeby può trasformarsi in Animagus, la sua forma è un gatto nero con una spelacchiatura a forma di mezza luna vicino la scapola. Questo procedimento è stato spiegato nel primo volume.

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