Forgive me

By hellvenus_

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Aria di era ripromessa di non farlo, ma ci cascò di nuovo in quegli occhi verdi. Quegli occhi che la rapiron... More

Zero
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Twenty-one
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Twenty-five
Twenty-six
Twenty-seven
Twenty-eight
Twenty-nine
Thirty
Thirty-one
Thirty-two
Thirty-three
Thirty-four
Thirty-five
Thirty-six
Thirty-seven
End of games
Fine?
Forgive you?

Nineteen

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By hellvenus_

-Dai Cha sto malissimo- risi.

La sera dell' "appuntamento" era arrivata, inizialmente ero così ansiosa, cosa strana dato che era già successo.

Quel pomeriggio era venuto ovviamente Lewis in camera mia aiutandomi a cercare qualcosa da mettere, e alla fine scegliemmo insieme una gonna rossa, bellissima, e un top nero con una scollatura a V.

Indossai anche una giacca nera dato che quella sera faceva fresco, e ci abbinai le DR Martens.

-Per favore non tornate in tre- mi disse Lewis, preoccupato, e gli risposi con una sonora risata.

Charles mi aveva portata lontano dalla città, infatti pensavo mi volesse abbandonare lì e non venirmi più a prendere, invece poi vidi un locale immerso nel verde.

Era bellissimo, i tavoli erano tutti all'esterno, e c'erano candele a illuminare il tavolo, e luci fioche a illuminare l'ambiente.

Rimasi stupita dalla bellezza di quel posto, e Charles sembrò capirlo dato che mi strinse a sé dal fianco.

Il ragazzo scelse il tavolo più lontano, così da avere più privacy.

-É bellissimo Charles-
-Ho visto che ti piace, potremmo venire in altra volta se ti va-
-E quando?-
-Da Monaco sono due orette di strada, potremmo venire quando vuoi-

La serata continuò e ad un certo punto vidi un flash, voltandomi velocemente. Charles aveva fatto un selfie di noi due dal basso, ma sembravo sconvolta in quella foto.

-Ma se stai benissimo- disse il ragazzo ridendo.
-Non provare a metterla da nessuna parte-
-Sennò?-

Non seppi che rispondere ma provai a prendergli il telefono.

-Oh no, postata su instagram- disse facendo il finto dispiaciuto.

Mi arrivò la notifica del tag e corsi su instagram a vedere la foto.

@charles_leclerc

-Visto? Non stai male- mi disse sporgendosi verso di me.
-Sembro spaventata-
-Si ma sei comunque bellissima- e mi baciò.

La serata continuò tra chiacchiere e baci rubati, alla fine quella foto non era malissimo, e poi la scritta. Foto brutta, bellissima ragazza.

-No Aria pago io, ti ho invitata-

Stavamo avendo una piccola discussione su chi dovesse pagare, e alla fine vinse lui, perché con la scusa di un baciò allungò la carta e pagò.

Tornati in auto aspettò a farla ripartire.

-Perchè non parti?- gli domandai.
-Sono stato bene stasera, sai, dopo la morte di mio padre, non pensavo che avrei ricominciato a tenere così tanto ad una persona. Sei speciale Aria- mi confessò.
-Anche tu sei speciale per me Charles, nonostante i nostri trascorsi, sei una bellissima persona-

Il ragazzo mi prese delicatamente la faccia e mi baciò, per stare più comoda mi misi su di lui, e la situazione prese una piega diversa. Lo facemmo lì, su quel sedile della Ferrari, sotto il cielo, nel buio del parcheggio.

~
-Aria Wolff-

Mi girai sentendo la voce di mio padre, mi prese un colpo perché mi chiamava per nome e cognome solo poche volte.

-Si papà?- dissi innocentemente.
-Solo conoscenti?-

Si riferiva alla foto, mi scordai e ora lui l'aveva vista.

-Emh.. la situazione ci é sfuggita di mano-
-Capisco.. però per favore fa attenzione-
-Si papà, lo so che lui é diverso, me lo sta dimostrando in molti modi-
-Va bene Aria, mi fido di te ma fa attenzione comunque-

Mi era preso un colpo, che ne sapevo e non mi diceva che dovevo chiudere con lui, o che non dovevo più vederlo. Per fortuna non fu così.

~

Il GP di Francia era terminato e tra pochi giorni ci sarebbe già stato il GP dell'Ungheria, infatti subito partimmo tutti, dirigendoci a Budapest.

A Budapest il clima era più freddo nonostante fosse luglio, infatti molti di noi giravano con le felpe addosso.

Certo tutti avevano delle felpe "normali" ma io avevo quella di Charles. Infatti la sera prima della partenza era venuto in camera mia e abbiamo passato la sera insieme, e mi ha dato la sua felpa perché aveva freddo.

Molti me la guardavano, non per qualcosa, anzi era bellissima, il fatto era che quella felpa era personalizzata con un gigante numero 16 sul dietro e davanti il suo logo CL.

Perfino mio padre aveva avuto da ridire, dato che ero della Mercedes e avere il numero del pilota della Ferrari era contraddicente.

Lewis aveva mezzo saltato come un bambino e Lando anche insieme a lui.

L'hotel era stato prenotato interamente dalla Fia per i team, infatti era gigantesco e meraviglioso.

Sul primo piano c'erano le stanze dei meccanici e ingegneri, al secondo i dirigenti e al terzo i piloti, e mi ficcai anche io al terzo piano.

La mia stanza era la 321 e accanto a me avevo Lewis e Lando e difronte Carlos.
Insomma, il quartetto delle meraviglie. Immaginai da subito il caos che ci sarebbe stato nelle varie stanze, e nei corridoi mettendoci di stanze insieme, ci sarebbe stato da divertirsi.

-Non ci credo, stiamo difronte- disse Carlos.
-Sainz non provare a bussare a caso alla mia porta, che sfondo la tua e mi butto addosso-
-Cosa scusa?-

Ci voltammo e vidi Charles, e io e il ragazzo scoppiammo a ridere.

-Tranquillo non ti rubo la ragazza- disse Carlos.
-Meglio per te mate- Charles si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla testa.
-Stiamo tutti vicini?-

Era arrivato anche Lando, seguito da Oscar e vedendo i tutti lì gli si illuminarono gli occhi.

-Purtroppo si- dissi.
-Ma come purtroppo, é fantastico!- urlò.

Ridemmo tutti insieme e poi come dei bambini visitammo tutte le camere gli uni degli altri.

-Non può essere così però -

Lando si stava lamentando perché la mia camera era più bella della sua, e così fece anche Lewis.

-Non puoi sempre avere la camera più bella-
-Si che posso-
-Dai ragazzi sta sera pigiama party in camera di Aria- disse Carlos.
-Oh no non avete capito niente- dissi subito.

Carlos uscì dal corridoio e si mise sullo stipite della porta e urlò 'sta sera party in camera di Aria'.

-Carlos ma sei scemo- urlai a mia volta.
Intanto Lando, Lewis, Charles e Oscar se la ridevano come pazzi.

-Dai Aria, il corridoio é mezzo vuoto, chi mai chi avrà sentito-
-Lo spero per te guarda-
-Dai che sarà mai-

Quella sera per fortuna non si presentarono in molti in camera mia, a parte i ragazzi della mattina c'erano anche Max, Daniel, Pierre e George.

La mia camera era stata messa a soqquadro da quei cavalli e dopo mi sarebbe toccato rimetterla a posto.

-Ho portato la musica!- urlò Lando entrando per ultimo con una cassa bluetooth in mano.
-Oddio no- dissi sottovoce.
-Aria tranquilla- mi disse Charles abbracciandomi da dietro.

La mia camera era gigantesca, con una camera grande, un balconcino 6x6, una cabina armadio, perfino una cucinetta e un grande bagno con vasca e doccia.

-Mi distruggono la camera- dissi voltandomi verso di lui.
-Ti do una mano io a mettere a posto- mi lasciò un bacio sulle labbra.

-Alcol!- urlò Daniel.
Infatti Lance era appena entrato in camera con buste di alcol, ora si che era un vero e proprio festino abusivo.

La sera andò avanti tra alcol e musica, alcuni finirono sul balcone, Lando lo trovai con gli occhiali da sole, di notte, con una birra in mano steso nella mia vasca, e gli feci anche una foto.
Carlos invece era fuori dalla vasca anche lui ubriaco fradicio, ultimamente i due erano molto spesso insieme, vabbè, strano.

Max era sul divanetto fuori il balcone brillo e Daniel accanto a lui a ridere da solo alle sue stesse battute.

La situazione era degenerata, e quando furono le due circa mandai tutti via, correvo il rischio di vomito sul letto sennò.

Lasciai rimanere solo Lando e Carlos che erano in bagno, Lewis scelse di andare via e così George, e rimase Charles che mi aiutò a sistemare un minimo.

-Che serata- dissi.
-Ci siamo divertiti dai-
-Per fortuna non ho bevuto, sennò rimanevo peggio di Lando-
-Lo so, lo so- disse ridendo.
-Che hai da dire scusa?-
-Quando sei ubriaca sei divertente- rise ancora.

Gli diedi uno schiaffetto sulla spalla e si girò, mi prese e mi buttò sul letto facendomi il solletico.

-No Charles aiuto- ridevo e urlavo.
-Cosa hai appena fatto- disse ridendo anche lui.

Non voleva staccarsi e io stavo soffrendo di solletico allora mi misi su di lui e lo baciai.

-Cosa hai fatto Aria- disse tra un bacio e l'altro.
-Non ti fermavi, era l'unico modo-
-Non mi fermavo prima, ma ora non mi fermerò se non ti sposti da lì sopra- disse riferendosi al suo amico.

-Non possiamo Charles- gli dissi a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Faremo piano-

Riattaccò le nostre labbra, e mi levò la felpa e successivamente la maglia, e così feci io con lui.
Mi posizionò sotto di lui, ribaltando le situazioni. Fece scendere la sua mano fino sotto ai miei pantaloni della tuta, ed entrò nei miei slip, avvicinandosi sempre di più alla mia intimità.

Appena superò anche quelli, cominciò a fare movimenti lenti circolari, che mi stavano piacendo.

-Cazzo Aria, sei così..-

Con i baci si spostò fino al collo lasciandomi baci umidi, e trovato il mio punto debole inizio a mordere e succhiare lasciandomi un segno rosso ben evidente.

Intanto il ragazzo aumentava i movimenti lì sotto, e io cominciavo a gemere sottovoce, a causa dei due mezzi morti nel bagno.

-Non trattenerti- mi diceva.
-Non.. non posso-

Infilò due dita dentro, aumentando la velocità, e cominciai a capire di stare per venire.

-Charles... continua-
-C'est Aria, c'est comme ça que je l'aime-

Purtroppo non mi trattenni, e lanciai un gemito nel momento in cui capii di essere venuta nella mano del ragazzo.

-Cazzo Charles- dissi riprendendo a respirare regolarmente.
-Cosa Aria-

Il ragazzo non aveva smesso di baciarmi il collo, ed era letteralmente una tortura e decisi di riservargli lo stesso trattamento.

Mi misi sta volta sopra di lui, e cominciai a lasciargli baci sul collo dove lasciai anche un segno, e su tutto il petto, fino ad arrivare all'elastico dei boxer che usciva dal pantalone.

-Cazzo Aria..- sussurrava.

Gli sbottonai i pantaloni e glieli levai con fermezza, lo guardai negli occhi prendendo in mano l'unico indumento che separava il suo amico da me.

-Aaaaaahh- si sentì urlare.

Io e Charles ci spaventammo e ci mettemmo di colpo le coperte, era buio ma si capiva che a urlare era stato Lando.

-Carlossss!!!! Questi stanno scopando!!- urlò.
-Oddio!! Andiamo a vedere Landoooo-

I due entrarono nella nostra stanza e scoppiarono a ridere, intanto io ero appiccicata a Charles e lui tratteneva la coperta.

-Ragazzi vi stavate divertendo?- disse Carlos.
-Molto- disse Charles ridendo.
Gli diedi uno schiaffetto sulla spalla e lui rise.
-Allora vi lasciamo da soli- disse Lando.

Prese per mano Carlos e uscirono dalla stanza, aspetta.. per mano?

Non ebbi tempo di concludere il mio pensiero, che quando la porta si chiuse, Charles attaccò nuovamente le sue labbra alle mie e concludemmo ciò che avevamo iniziato.

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