Twenty-five

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Fu una gran festa vedere il pilota numero sedici sul podio, dopo mesi e mesi. Il circuito di Zandvoort aveva portato fortuna al monegasco, regalandogli un bellissimo terzo posto.

Sul gradino più alto del podio ovviamente c'era il solito Max, seguito dal nostro pilota George, il che provocò una gran festa, anche nel box Mercedes.

Sul podio, Charles mi indicò, e mi mandò un bacio, dedicandomi quel podio, nonostante non fosse arrivato primo, me l'aveva dedicato comunque, e fu un gesto che apprezzai tantissimo.

Ormai mancavano ben 7 Gran Premi alla fine della stagione, due mesi alla fine di tutto. Mi chiedevo spesso cosa sarebbe successo, ma Charles mi dava conferme che nessuno mi dava.

Lance spesso lo vedevo in giro, e ci salutavamo con un cenno della mano, con lui avevo chiarito, Layla invece non la vidi più dopo quella sera, pensai che ci tenesse davvero a me per quanto mi stava cercando.

I ragazzi scesero tutti dal podio, e George venne a festeggiare il suo podio in box, quindi non riuscii ad affacciarmi al box Ferrari.

-Aria! Grazie di tutto- mi abbracciò di colpo George.
-George é solo merito tuo, sei stato fantastico-
-Aria mi hai aiutato moltissimo, devo ringraziare anche te-

George era sempre stato di una dolcezza e di un ingenuità, in senso buono, unica. Era il ragazzo che tutte avrebbero voluto, infatti so che si sta frequentando con una ragazza.

Cercai poi con lo sguardo Lewis, che si era posizionato quarto, anche lui aveva avuto un ottima gara ed aveva tagliato il traguardo 3 secondi dopo Charles.

-Hey Le-
-Aria, eccoti qua-
-Come stai- gli domandai.
-Forse se avessi spinto di più sarei salito sul podio, se solo avessi potuto-
-Mi dispiace, hai fatto comunque un ottima gara e sono fiera di te-
-Grazie Ri, ci sei sempre per me- mi abbracciò.

Quel pomeriggio tornai abbastanza presto in hotel, volevo riposarmi per la sera anche se onestamente non sapevo se avessero organizzato qualcosa o meno.

Mi feci una doccia veloce e indossai il pigiama, mi infilai nel letto e controllai i social rispondendo a qualche messaggio e repostando qualche storia.

Gurda fuori la porta

Erano circa le otto di sera quando mi arrivò questi messaggio da parte di Charles, non capii all'inizio, allora decisi di dirigermi verso la porta e aprire.

-Oddio..- sussurrai.

A terra c'era un mazzo di rose rosse e bianche, alcune decorate con dei glitter argentei, circondate da una retina rossa.

Li presi in mano e li annusai, avevano un odore meraviglioso, li guardai attentamente e notai un bigliettino.

'Sta sera io e te, tra un ora nella hall'

E ora cosa aveva organizzato quel ragazzo? Prima le rose, e poi un appuntamento misterioso? Cosa avrei dovuto mettere.

Alla fine optai per un vestitino nero stretto in vita, largo dopo la vita, a maniche corte. Non sapevo cosa indossare quindi misi dei tacchi non molto alti e presi la borsa, scesi nella hall e ci trovai il ragazzo.

-A cosa devo tutto questo mistero?- domandai.
-Lo vedrai- sorrise. Le sue fossette erano così belle.

Mi prese la mano delicatamente e ci dirigemmo verso la sua auto. Mise in moto e partimmo.

-Non mi dirai dove stiamo andando, vero?-
-C'est une surprise mon amour-
-Parla italiano- nonostante avessi capito ciò che aveva detto, glielo dissi.
-É una sorpresa- rise.

Continuammo il percorso, e ci ritrovammo davanti un alto palazzo, tutto a specchi.

Mi aprii la portiera e mi fece scendere, e gli domandai dove fossimo, ma mi rispose con un aspetta e vedrai.

Entrammo all'interno del palazzo, ed era strepitoso, capii subito dove mi aveva portata.

La cameriera ci accompagnò al nostro tavolo, lontano da tutti gli altri, eravamo sotto l'acqua. Letteralmente.
Sopra di noi si ergeva uno specchio d'acqua, separato da noi solo da una specie di piccolo tunnel, e c'erano pesci di ogni specie e razza.

-Charles... ma è bellissimo-

Osservavo ogni angolino di quella stanzetta, ogni piccolo animane che mi passava da vicino, così tanti tipi di pesci. L'atmosfera sembrava magica.

Ci sedemmo al tavolo e io continuavo ad osservare, era tutto troppo bello.

-A cosa é dovuta questa cena?- chiesi sorridendo.
-Non posso viziarti un po'?- mi chiese.
-Viziarmi?-
-Certo, ogni tanto ci vuole-
-Beh direi che ci hai azzeccato allora, il posto è meraviglioso-
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto- sorrise.

Eravamo separati da tutto e tutti sotto quella cupola, e in quella stanzetta.
Parlammo un sacco, come se fossimo appena usciti insieme per la prima volta.

-Ecco perché ha avuto quella reazione-
-Non ci credo dai- commentai.
-Ti giuro, mio fratello é pazzo certe volte-
-Vorrei conoscerlo-
-Vuoi tradirmi col mio stesso fratello?-
-Tranquillo, mi piaci di più tu-
-Potremmo fare un salto a Monaco, se ti va. Dopo Imola, ci sono due settimane di stop, possiamo andare dalla mia famiglia e così conoscerai tutti-
-Davvero?-
-Certo, mia madre non vede l'ora di conoscere la famosa Aria-
-É un idea perfetta Cha-

Programmammo quel piccolo viaggio a Monaco, dopo il GP di Imola, e non ci accorgemmo che le portate da servire erano terminate, quindi il ragazzo pagò e uscimmo dal locale.

-É stato bellissimo sta sera- commentai.
-Vogliamo migliorare la serata?- ammiccò.
-Pensi sempre male eh?- risi.
-Non mi hai risposto-
-Camera mia?-

~
Passammo la notte tra effusioni e coccole, e ci addormentammo lì abbracciati, nudi ma innamorati uno dell'altra.

Il giorno dopo saremmo dovuti partire per l'Italia, per il GP di Imola, quindi quella mattina ci salutammo, dato che dovevamo partire ognuno con i propri team, con la promessa di rivederci a terra.

Avevo sempre amato l'Italia, probabilmente ve lo avevo gia detto, ma ve lo ridico. Con il tempo ho imparato anche un po' di italiano, e diciamo che ne sono molto fiera.

Salii sull'aereo e mi misi in uno dei posti che c'erano, tanto eravamo in jet privato. Indossai le cuffie, e mi lasciai andare sulle note di The Hills.

Forgive me Where stories live. Discover now