Twelve

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Il circuito di Baku era sempre stato uno dei miei più odiati, c'erano troppe curve complicate, e spesso e volentieri c'erano incidenti su incidenti.

Poi faceva un caldo stratosferico, il che mi faceva diventare appiccicosa, inoltre su quel circuito avevamo vinto poche volte da quando c'ero io.

-Quel ragazzo finisce sempre in pole in qualifica, ma non vince mai un gran premio-

Ero con Lance, in questo giorni ci vedevamo spesso, solo come amici, non avevo testa per nulla di serio.

-Già, diciamo che la Ferrari negli ultimi tempi sta perdendo colpi- risposi.
-Non so che dire, vedremo oggi alla gara-

Parlavamo del ragazzo monegasco, che durante la stagione era partito moltissime volte in pole, ma non aveva mai concluso un Gran Premio primo.

C'è la metteva tutta, così come Carlos, ma la macchina dava e da problemi, molte volte ci sono stati errori di strategia, o cambi gomme lenti.

Dopo quel secondo bacio, ritornò tutto come prima, era prevedibile, era una testa calda quel ragazzo.

Non sapevo e capivo ancora cosa provavo, e non lo avrei capito probabilmente ancora per molto tempo, ma vedremo.

Quel pomeriggio partirono in prima fila sulla grigia Charles seguito da Perez, poi Max e Carlos, quinto partì George mentre Lewis settimo.

La gara fu molto complicata. Sin dai primi giri le gomme si consumavano velocemente, dato che era su una strada cittadina. C'erano 3 pit stop obbligatori, e gli altri da vedere.

Le due Ferrari erano fuori. Non so come ma si ritrovarono DNF dopo venti giri circa, immaginai solo la frustrazione dei due ragazzi.

Dopo dieci giri anche Lance finì in zona DNF, e altri due piloti successivamente.

La gara terminò con Max in prima posizione, ormai era sempre così, il mondiale era suo.
Max é un ragazzo davvero talentuoso, e nonostante tutto, so che é anche bravo caratterialmente, la macchina aiuta certo, ma la star di questi ultimi anni della Formula Uno é proprio lui.

-Lance?-

Ero andata verso di lui, era seduto su un muretto a bere dalla sua borraccia un liquidò credo con sali minerali.

-Hey-
-Come va?-

Mi sedetti accanto a lui, non appiccicata, ma a debita distanza.

-Eh, insomma-
-Mi dispiace per la gara-
-Non fa niente, doveva andare così-

Cercai di consolarlo, e quando fu richiamato andai verso il box Ferrari, per parlare con i due piloti.

-Hey Ca, come va?- chiesi allo spagnolo.
-Mierda, la carrera podría haber ido muy bien, habíamos empezado en una posición excelente, pero el destino quiso que termináramos antes que los demás.-
(Una merda, la gara poteva andare benissimo eravamo partiti in ottima posizione, invece il destino ha voluto che finissimo prima di tutti)
-Lo siento mucho, sé que habrías conseguido un buen resultado, tu compañero incluso empezó desde la pole, por cierto, ¿dónde está?-
(Mi dispiace tanto, so che avreste ottenuto un buon risultato, il tuo compagno era partito persino in pole, approposito dov'é?)

Il ragazzo sgranò gli occhi e aprì la bocca, e io sorrisi.

-Da quando sai parlare spagnolo chica-
-Da un sacco di tempo, é una delle mie doti nascoste-
-Ma quante lingue sai parlare- sorrise anche lui.
-Un po-

Tralasciai il fatto di dovergli dire di conoscere il francese, e mi rispose che Charles sarebbe dovuto essere nella sua motorhome, e così mi diressi lì.

Forgive me Där berättelser lever. Upptäck nu