Forgive me

By hellvenus_

28.3K 770 50

Aria di era ripromessa di non farlo, ma ci cascò di nuovo in quegli occhi verdi. Quegli occhi che la rapiron... More

Zero
Two
Three
Four
Five
Six
Seven
Eight
Nine
Ten
Eleven
Twelve
Thirteen
Fourteen
Fiftheen
Sixteen
Seventeen
Eighteen
Nineteen
Twenty
Twenty-one
Twenty-two
Twenty-three
Twenty-four
Twenty-five
Twenty-six
Twenty-seven
Twenty-eight
Twenty-nine
Thirty
Thirty-one
Thirty-two
Thirty-three
Thirty-four
Thirty-five
Thirty-six
Thirty-seven
End of games
Fine?
Forgive you?

One

1.5K 24 3
By hellvenus_

Dischiude le porte del giorno, la bellissima Dea dalle dita rosee e dalle braccia dorate, madre dei Venti e degli Astri. Eos, figlia del titano Iperione, è la Dea greca dell'alba.

Ella accompagna la nascita del nuovo giorno. Conduce sicura la biga trainata da due splendidi cavalli alati, Faetonte e Lampo, precedendo il carro di Helios. Il Dio del Sole è suo fratello, la Luna (Selene) sua sorella. Meravigliosa Dea alata, seconda per bellezza solo ad Afrodite, vestita d'oro e di fiori, Eos sposò il titano Astreo con il quale ebbe quattro figli, i venti Borea, Zefiro, Noto e Apeliote.

Attirò la brama di Zeus che la fece sua. Si innamorò del gigante Orione e poi cedette alla corte di Ares, il Dio della guerra. La storia tra i due suscitò le ire della capricciosa Afrodite che voleva Ares tutto per lei. Eos pagò pegno e la sua condanna fu quella di innamorarsi di continuo di uomini mortali.

La Dea si rivelò a giovani avvenenti per amori passeggeri fin quando non incontrò Titone, fratello di Priamo, sovrano di Ilio. L'uomo cedette all'amore della Dea e fu da lei rapito. Si ritrovò prigioniero in un maestoso palazzo in Aethiopia. Eos supplicò Zeus di donare al suo innamorato l'immortalità.

La ottenne, dimenticando però di chiedere anche l'eterna giovinezza. Titone negli anni invecchiò inesorabilmente, divenendo malfermo, sofferente e dalla voce stridula. Eos lo ripudiò non sopportando più i suoi lamenti. L'anziano e immortale uomo fu confinato in una grotta buia e profonda.

Il povero Titone divenne così una cicala o fu trasformato in una cicala secondo un mito tardo. Di Titone le rimanevano i due amati figli, Ematione e Memnone. Quest'ultimo fu principe d'Etiopia e durante il conflitto troiano, cadde per mano di Achille. Eos ne fu talmente addolorata da piangerne ogni mattino la morte. Le liquide perle delle sue lacrime cadendo sulla Terra formarono la rugiada.

~

Era sempre stato curioso come il cielo cambiasse colore alle prime ore della mattina.
In pochi minuti il cielo sopra di noi cambia colore da un blu notte, a mille colori e sfumature diverse.

Guardare tutti quei colori, con il vento che scivola sulla tua pelle, provocando un brivido, é un altro tipo di emozione.

Ogni mattina mi svegliavo presto, solo per vedere l'alba. Era una routine ormai.

Era un momento di pace, dove nessuno mi avrebbe mai giudicata, eravamo solo io e il cielo.

Amavo e amo tutt'ora il calore dei primi raggi di sole sbucare da dietro le montagne, soprattutto d'inverno, quando sul terrazzo di camera mia si posa la candida neve, e quel poco di calore ti da la carica giusta per iniziare una giornata.

In quel momento della giornata vedevi il sole e la luna, entrambi nello stesso cielo. Passi minuti interminabili a osservare quello spettacolo, tanto che si perde la cognizione del tempo.

-Aria- disse mio padre a bassa voce.

Risvegliatami dalla specie di trance, voltai la testa, e vidi mio padre sulla soglia della porta.

Strinsi la coperta che avevo messo prima di uscire sul terrazzo, e rientrai in camera mia.

-Buongiorno- sorrisi.

Mio padre é un bell'uomo, alto e con un fisico invidiabile per la sua età.
Capelli scuri e occhi a mandorla, Toto Wolff era il sogno di molte donne.

-Va tutto bene?- mi chiese.
-Si, sai che mi piace stare fuori-
-Lo so, ma- esitò- é molto presto-
-Papà, non ti preoccupare. Mi piace di più vedere l'alba che le corse spericolate di quelle auto-

Sorrise.

-Forza andiamo a fare colazione-

Si avvicinò e mi mise un braccio sulla spalla, ero molto più bassa di lui, diciamo che ero sulla media.

La casa era illuminata solamente dalla luce del sole, e quel tempore che provocava mi fece venire un piccolo brivido.

-Buongiorno ma- le dissi dandole un bacio sulla guancia.
-Sempre sveglia a quest'ora- mi disse scuotendo la testa.

Sorrisi.

Siamo molto simili io e mia mamma. Entrambe con capelli corvini e lisci, con occhi azzurri come il mare.

Assomigliavo più a lei che a mio padre, ma caratterialmente ero lui.

-Quindi cosa hai deciso?- chiese mio padre alla donna accanto a me.
-Non verrò, mia sorella ha bisogno di me- disse abbassando la testa.

A breve sarebbe ricominciata la stagione di Formula uno, e mio padre avrebbe tanto voluto che mia madre venisse con noi.

Si, noi. Sono ormai un paio di anni che viaggio in tutto il mondo, accompagnando mio padre in lungo e in largo per i suoi Gran Premi.

Ho ventiquattro anni, e sono laureata in ingegneria meccanica.

Sin da quando ero bambina, la mia passione erano sempre state le macchine. Non ho mai capito in perché, ma l'ipotesi più plausibile era quella di mio padre.

Lui guidava macchine da corsa, sin da quando era bambino, quindi avrà trasmesso la sua passione anche alla sua unica figlia.

Durante i viaggi davo una mano nei box, nel caso ci fossero problematiche con l'auto, io e il team di meccanici avremmo dovuto sistemare tutto.

Diciamo che lavoravo per mio padre, ma non mi dispiaceva affatto in realtà.

Durante questi anni, ho fatto amicizia con la maggior parte dei piloti, e ho stretto molto i rapporti con Lewis e George, i due piloti della Mercedes, di mio padre.

Il mondo della Formula uno era qualcosa di meraviglioso, visto dall'esterno, ma viverlo in realtà é un vero e proprio sogno.

-Va bene tesoro, non ti preoccupare- disse mio padre, prendendo un sorso dal suo caffè.

Il mio telefono vibrò e lo schermo si accese, presentandomi un messaggio da parte di 'Best Driver'. Era Lewis.

Sei pronta?

Per cosa Le?

Andiamo Aria, sta per ricominciare la stagione.

Ah si, che domande, ovviamente, porterai Roscoe?

Non so in realtà, quel cagnolino non riesce nemmeno più a camminare tra poco :(

Il mio piccoletto verrà. Deciso :)

-Come mai sorridi- mi chiese mio padre.
-Lewis dice che non vuole portare Roscoe- gli risposi.

I miei risero in sincronia. Sapevano che volevo più bene a quel cagnolino, rispetto a Lewis. Si scherza ovviamente.

-É solo un cane Ria- disse mia madre utilizzando il soprannome che mi aveva affidato, quando avevo solo pochi mesi.
-Mamma? Roscoe é la mia vita-

Rimanemmo sul tavolo di cucina a discutere sull'importanza di Roscoe nella mia vita, e quando capii che era inutile parlarne, salii in camera mia, dove decisi di fare una videochiamata con Lewis.

-Heey girl-
-Ciao Lewis, dov'é il mio cagnolino?-
-Eccolo-

Girò la telecamera, e vidi Roscoe gettato sul letto a pancia in su, con la lingua di fuori. Sorrisi.

Mi gettai sul letto e mi misi sotto le coperte continuando la videochiamata con il ragazzo.

-Domani si parte- disse il ragazzo.
-Non vedo l'ora- dissi leggermente scocciata.
-Dai andiamo, sarà come tutte le altre-
-Certo come no-
-Sono passati quasi due anni A-

Mi voltai verso la finestra, e guardai fuori.

-Lo so-
-Siete amici ora, sai anche questo-
-Lo so ma..-
-Aria, ascoltami. Lance é stato un coglione, ma ora siete amici, lascialo stare. Non vi parlate nemmeno più tanto-
-Si però é sempre lì-

Il ragazzo non disse più nulla.

Lance Stroll era stato il cosiddetto "primo amore". Ci conoscevamo già da prima che cominciassi a lavorare alla Mercedes con mio padre.

Siamo amici d'infanzia, è arrivato ad un certo punto decidemmo di provarci. La cosa andò davvero bene, eravamo fidanzati ufficialmente da quasi un anno e mezzo.

Ma poi decise di farsi la mia migliore amica, o meglio, ex migliore amica.

-Hey, ascoltami. Ci sono un sacco di piloti single, provaci- disse.
-Si per esempio?- dissi sfacciata.
-Me-
-Che presuntuoso che sei-

Rimanemmo in videochiamata per un quarto d'ora abbondante, e poi ci salutammo, dato che dovevo preparare la valigia per il viaggio del giorno dopo.

La prima tappa sarebbe stata in Bahrain, dove si sarebbe tenuto il primo Gran Premio, il primo della stagione 2022.

Ero molto indecisa sul cosa portarmi, quindi presi la mia valigia più grande, e ci infilai varie cose a caso, tra cui maglioni, jeans, magliette, e altre cose così.

-Oh andiamo-

La valigia non si chiudeva, beh perché avevo buttato tutti i vestiti così, quindi mi toccò prendere ogni singolo capo e piegarlo.

-Perfetto- esultai appena chiusi la valigia.

Ci impiegai quasi un ora, e mancavano ancora delle cose, infatti decisi di portarmi un borsone, e uno zaino.

-Ma devi partire in guerra?- mi chiese mio padre, facendomi spaventare.
-Pa mi hai fatta spaventare, e comunque, non si sa mai- dissi alzando le mani.
-Io ho a malapena un trolley-
-Tu sei un uomo papà, io no-

Rise e poi tornò in camera sua, a finire anche lui la sua valigia.

C'era qualcosa che mi diceva "quest'anno andrà meglio" oppure "cambierà tutto". Il sesto senso pensai.

In realtà speravo che sarebbe andato meglio, e quel sesto senso, non faceva altro che aumentare le mie aspettative.

Continue Reading

You'll Also Like

30.6K 797 25
E se un giorno la persona di cui ti fidavi di più ti tradisse, mentre quella di cui dubitavi di aiutasse a riprenderti? Marta Arrivabene è la figlia...
112K 3.7K 67
Katherine, bella, forte, impavida, ma con un dolore dentro se stessa che la segue costantemente. E' la ragazza nuova, lei che odia i cambiamenti, lei...
128K 3.7K 34
Miranda odia la Formula 1. Quest'ultima infatti è l'unica cosa a toglierle del tempo dal padre che invece preferisce passare le domeniche pomeriggio...
1.1M 30.7K 93
Kimberly Morgan è una ragazza gentile, simpatica, testarda come poche, e a dir poco bella. Suo fratello ritenendola troppo innocente per la vita crud...