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mikasadono เคฆเฅเคตเคพเคฐเคพ

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XXXVI
XXXVII
XXXVIII
XXXIX
XL
XLII - epilogo

XLI

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mikasadono เคฆเฅเคตเคพเคฐเคพ

[gradirei ascoltasse: "Daylight" di David Kushner mentre leggete questo capitolo.]

《Edmund guarda!》

"Lui volse lo sguardo verso Sud, dove indicava la sorella e vide numerose piccole barche avvicinarsi al veliero brulicanti di persone."

《abbiamo trovato anche loro, immagino Gael sia felice》"Disse Leysa sciogliendo anche l'abbraccio per riporre la sua lancia nel fodero."
《sarà meglio scendere》"Rispose Edmund voltandosi di nuovo a guardarla.
Entrambi sorrisero dolcemente e complici scesero dalla coffa per raggiungere Caspian e Lucy."

"Gael si gettò in mare e nuotò verso la madre seguita da suo padre con le lacrime agli occhi."

"Intanto invece, Eustace a bordo di una barchetta sgangherata trovata sulle rive di Ramandù raggiungeva il Veliero dell'Alba per mostrare alla cugina ciò che gli era accaduto.
Gridò il suo nome perché s'accorgese di lui."

《EUSTACE!》
《SONO TORNATO UMANO!》Gridò ancora, remando con più velocità per raggiungerla.
Ripiceep udita la sua voce si buttò a capofitto in mare felice di vederlo.
《come hai fatto a tornare umano?!》"Domandò il topo alquanto confuso."
《non lo so è stato il leone》
《HAI INCONTRATO ASLAN》"Gridò ancora Ripiceep arrampicandosi sui bordi di quella barchetta sbilenca."
《e ti ha ritrasformato!》
"Edmund si avvicinò alla sorella e la strinse in un mezzo abbraccio."
《ci siamo riusciti, anche questa volta.》"Mormorò lei posando la testa sulla sua spalla fredda e dura.
Edmund le sorrise dolcemente accarezzandole il braccio mentre contemplava quella nuova vittoria.
Lucy si lasciò coccolare nel freddo dell'armatura del fratello."

《portateli a bordo!》"Gridò Caspian che forse non comprese che quelle erano veramente tante persone."

《LEYSA GUARDAMI! SONO TORNATO UMANO!》"Lei non si sporse più di troppo dal parapetto semi distrutto e esibì un sorriso stretto fra le labbra verso Eustace."
《peccato tu non sia più un drago, mi sarebbe piaciuto fare un altro volo sul tuo dorso.》
《sarebbe stato un problema riportarmi a casa》

《LEYSA!》

"Gli schimazzi sulla nave cessarono facendo cadere il veliero in un silenzio tombale.
Silenzio che avviluppò il cuore della compagnia.
L'indistruttibile corpo della Comandante era steso a terra inerme mentre quel sacro e caldo liquido denso scivolava sul pavimento fradicio del Veliero dell'Alba.
Vino, sarebbe stato bello fosse vino... ma era il sangue di Leysa quello che macchiava il legno della nave.
Quel bendaggio d'emergenza era ormai diventato del colore dei suoi pantaloni, color del vino.
Il suo corpo appariva pallido, privo del dolce tono roseo che la sua pelle portava, il viso stanco, fradicio di quella strana acqua in cui navigavano.
Le labbra pallide delicatamente colorante da un rivolo di sangue colante dalla bocca.
Una scena che nessuno avrebbe desiderato vedere.

Lucy si precipitò al suo capezzale sfoderando ancora il suo infuso del fiore di fuoco.
Versò numerose gocce di quel magico liquido rossastro nella sua bocca e nell'attesa aprì quello stupido bendaggio d'emergenza mettendo in mostra a tutti quello squarcio funesto.
Pulsante e gorgogliante di sangue oscuro.
Osservando la ferita si potevan notare profondi solchi spaventosi nella carne viva, priva di pelle, dovuti agli affilati denti di quella bestia prontamente sconfitta.
Le parole di Lucy si bloccarono nella gola mentre contemplava l'ineffettività del suo infuso.
Pregò Aslan con tutta se stessa ma non ricevette risposta questa volta."

《Lucy... che succede?》"Domandò Edmund con parole strozzate nella paura. Lei si voltò a guardarlo con gli occhi lucidi e trasecolati.
Edmund capì, ma non volle credersi."

" frutto della sua paura, sua colpa. ,,

"Ancora quel pensiero baluginò nella sua mente e quella sensazione che conosceva bene s'avviluppò attorno al suo cuore come la stretta morbosa di una volpe affamata. Affamata del suo dolore.
Non riuscì più a muoversi, la gola arida e la voce bloccata in essa.
Solo allora comprese l'ossessione di Leysa verso quel giuramento che credeva avesse fatto solo a se stessa.
Se l'infuso non faceva effetto... quel giuramento aveva un fondo plumbeo. Aveva fatto quella promessa ad Aslan per redimersi delle vite spezzate in quel regno che aveva distrutto.
Un compromesso.

Aslan le aveva promesso la salvezza della sua anima, in cambio della protezione di tutti i sovrani di Narnia.

E ora quel giuramento giungeva al suo fine ultimo.

Una volta finiti i pericoli per le loro vite, la sua sarebbe finita.

Qualcosa che nemmeno lei aveva idea arrivasse così presto.
Ora comprese quanto la crudeltà della divinità, perché sì, Aslan era come una divinità per Narnia, potesse essere spietata.
Come poteva togliere il futuro a una così giovane vita.

Immaginò che Leysa ne fosse felice. Ma lui non riusciva ad accettarlo, non ora che avevano finalmente compreso entrambi i loro sentimenti.
Come poteva vivere senza luna?"

《sento ancora il suo polso! È debole》"Quando udì quelle parole la stretta sul cuore s'allentò ma non l'abbandonò.
Riuscì almeno a muoversi e a raggiungere quel corpo disteso e lacerato.
Aveva gli occhi serrati e se non fosse stato per quel colante rivolo di sangue sul viso, parve addormentata.
Leysa s'alzò di scatto e vomitò sangue scuro e denso sui pantaloni di Edmund, sputò lontano un grumo di sangue e si resse alla sua spalla per non ricadere e pestare la testa ancora una volta.
Il dolore che già provava le bastava.
Edmund la adagiò delicatamente sul pavimento e le prese una mano."

"Leysa sospirò, ci provò almeno, provava un forte dolore alle costole che le impediva di respirare decentemente.
Guardò i caldi occhi di Edmund che le parvero luccicanti in quelle lacrime sull'orlo di straripare. Soffrì vedendo la sua espressione dilaniata dal dolore e dalla paura.
Guardò poi Lucy, anch'essa sull'orlo del pianto che stringeva quell'ampolla colma di liquido cremisi."

《cosa aspetti-》"Lucy negò.
E Leysa cominciò a realizzare."
《cosa-》

《non fa effetto...》"Sentendo quelle parole il mondo le crollò addosso per la terza volta, questa volta per se stessa. Non voleva morire, non ora... non ora che aveva compreso quelle sensazioni.
Pianse calde amare lacrime guardando l'uomo per cui il suo cuore s'era aperto, e il sol pensare di non poter vivere fra le sue braccia fino alla fine dei tempi le distruggeva quell'ormai fragile cuore.
Si pentì di tutte le sue scelte.
Tutto ciò che aveva rifiutato, il bacio di quel mattino che entrambi avevano rifiutato colpa dell'orgoglio, se ne pentì amaramente mentre il sangue dalle sue ferite sgorgava come allegri ruscelli.
Era giunta la fine."

"Guardando le lacrime di Leysa scorrere lungo le tempie e perdersi fra gli scuri capelli, Lucy ricordò di quella partita a scacchi che sapeva di irreale.

Il Re bianco che uccide l'alfiere nero.

L'aveva visto accadere sotto il suo naso e stolta non aveva compreso. Come poteva il Re vincere solo contro l'alfiere. Come poteva andar avanti la partita senza il Re nero.
Era un presagio e lei non l'aveva colto.
Comprese quella lacrima funesta... pianse, copiose lacrime sgorgarono dai suoi occhi mentre il corpo di Leysa perdeva sempre più il suo roseo colorito.

La creatura generata dalle sue paure, sua colpa. Aveva ucciso colei che amava."

《è giunto il momento》"Mormorò Leysa dopo aver deglutito sonoramente, come se avesse ingerito il auo destino."

《cosa-?》"Fu Lucy a domandare."

《il mio giuramento ha raggiunto il suo culmine.》
《quale giuramento?!》
《il tempo a volte può tradirci, mai avrei detto che sarebbe accaduto così presto...》
《Leysa cosa dici?!》
《non v'è modo di salvarmi, solo con la morte il dovere giunge al termine. Almeno sarete al sicuro ora, deduco che ad Aslan non serva più ch'io vi protegga...》
"Disse venendo interrotta dai molteplici dolori del momento."
《non puoi lasciarci!》
《non vorrei, desidererei vivere con voi, anche nel vostro mondo, non m'importa. Tutto pur di stare con voi.》

《Leysa...》

"La flebile e tremolante voce di Edmund le spezzò quella durezza che cercava di mostrare, lasciò andare di nuovo le lacrime appena voltò lo sguardo su di lui.
Non voleva affatto morire, maledisse se stessa per aver stretto quel giuramento con Aslan.

Crudele Aslan.

Il pensiero di non poter più vedere il suo bel viso, non poter esser stretta fra le sue braccia e non poter più passare le sere insieme a raccontare storie.
Nulla di tutto ciò sarebbe più accaduto.
Pianse amare lacrime.
Gli prese il viso fra le mani e gli asciugò le silenziose e calde lacrime con i pollici."

《mi dispiace...》

" È tutta colpa mia. ,, "Continuava a tormentarsi Edmund."

《io... io non voglio, non voglio morire!》

"La sua voce iniziava a venir meno mentre la vista era offuscata e confusa già da un po.
Forti furono i dolori alle tempie mentre il suo sangue finiva sulle tavole del veliero.
Leysa mise insieme le poche forze rimaste nel suo corpo per sollevarsi e raggiungere quelle labbra per l'ultima volta.
Quelle labbra morbide che ora sapevan di ruggine e sale di quelle lacrime.
Il suo respiro spezzato non riusciva a riempire le narici di quel profumo dolce che le donava calma e serenità... una calma aspra come un limone acerbo.
Entrambi assaporarono quell'ultimo momento, quell'ultimo amaro contatto appena conosciuto... mentre le forze della Comandante venivano meno.
Lentamente le sue mani abbandonarono il suo viso rigato dal pianto e la pressione sulle sue labbra svanì a poco a poco lasciando dell'amaro nel cuore di Edmund.

Infine tutto il suo corpo esalò l'ultimo respiro, cullato fra le braccia di colui che l'aveva amato.

E quando la sentì abbandonarsi sulle sue labbra, Edmund versò calde e aspe lacrime mentre ancora una volta sentiva il peso della sua morte sulle sue spalle come un macigno.
Quella stretta sul cuore che conosceva bene, ancora avviluppò attorno al centro della sua vita, come una volpe affamata di cervella di pecora.
Solo che era il suo cuore quello che divorava. Astuta e bastarda succhiava via quel poco di felicità che gli restava.

La colpa infondo era sua.
Quella bestia frutto delle sue paure.

sua colpa."

"La strinse in un duro abbraccio colmo di rimpianto, triste e freddo.
Avrebbe dovuto capire prima, se solo non fosse stato così stupido... forse avrebbero passato più tempo insieme. O forse Aslan gliel'avrebbe portata via comunque troppo presto.
Aslan era crudele.
Scosso dai singhiozzi e dal dolore non riusciva a separarsi da lei.
Come avrebbe potuto vivere senza luna?
Stringendola a sè poteva sentire il calore del suo corpo lascaire il posto al freddo della morte, e percepire quel freddo vellutato sulla pelle lacerava ancor di più il suo cuore."

"Tutto ciò che accadde le lasciò l'amaro in bocca.  Continuava a sentirsi una stolta per non aver colto il significato di quella partita a scacchi.
Vederla spirare dinanzi ai sui occhi le lasciò una voragine nel bel mezzo del petto.
Lucy si portò una mano sul cuore e le lacrime strariparono come fiumi in piena.
Calde e aspre."

Era morta oramai.

morta.

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