Hogwarts Legacy | Diario del...

By MaybeS0m3day

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Ranrok è stato sconfitto, ma qualcun altro sta architettando di impossessarsi della magia antica, dobbiamo sc... More

Introduzione
Una dedica a piè di pagina
°Ritorno a Hogwarts
°Segreti (parte 1)
°Segreti (parte 2) 🔞
°Si torna a lezione
°Non trascurare gli Amici
°Desideri pericolosi (parte 1)
°Desideri pericolosi (Parte 2)
°Desideri pericolosi (parte 3)
°Ritorno alla normalità
° -100 punti
°In punizione
°Isidora Morganach
°All'ombra di Sebastian (parte 1)
°All'ombra di Sebastian (parte 2)
°Serpeverde VS Grifondoro
°Dream
°La chiave
°Imperius (parte 1)
°Imperius (parte 2)
°Questa notte mi ha aperto gli occhi
°Garreth 1/2
°Garreth 2/2
°Decisioni avventate
°Alle scale piace cambiare
°Halloween
°Sweeting - Pozioni - Bacchette incrociate
°Non è un gioco per ragazzi
°La riunione
°Non è un appuntamento
°Lettera da Anne
°Ricatto
°Il piano di Sebastian
°Il piano di Natty
°La ricerca
°Lo scontro dei due ragazzi
°Natale babbano part.1
°Natale babbano part. 2
Nuovo arrivo ad Hogwarts
Hogmanay 1892
Missione alla stazione di Hogsmeade
Purezza di sangue
Richiami Arcani: L'Attrazione tra Energie Magiche Affini
Non lo ricordavo così bello San Valentino
Il nuovo professore di Teoria della Magia
Matrimonio Babbano
L'ultimo giorno
Diario del 7° anno 1892 -1893

°Il laboratorio di Erbologia

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By MaybeS0m3day

6 Novembre 1891

Caro diario,

Questa mattina ho avuto uno strano risveglio!
Ero nel mio letto, avvolta dalle comode coperte, quando un tocco deciso sulla mia spalla e una voce che ripeteva il mio nome mi fecero aprire gli occhi.

«Tutto bene? Ti agitavi e bofonchiavi qualcosa di incomprensibile nel sonno. Ad ogni modo, è ora di alzarsi, ho pensato fosse meglio svegliarti.»

Era Natty che era venuta a premurarsi di me, scrutandomi con i suoi dolci occhi color cioccolato.
«Hai fatto un brutto sogno?» Chiese Nellie mentre si raccoglieva i folti capelli neri in uno chignon davanti allo specchio.

«Un sogno? No, non stavo sognando...» Risposi stropicciandomi un occhio e, una volta riuscita a mettere ben a fuoco, notai che Natty era già pronta di tutto punto, mentre a Nellie mancava poco per esserlo.

«Ma che ore sono?» Chiesi mettendomi a sedere sul letto.

«Hai mezz'ora di tempo per lavarti, vestirti e fare colazione prima che cominci la lezione!» Mi comunicò Nellie che segue, insieme a me, la classe avanzata di erbologia.

«Accidenti!» Mi precipitai giù dal letto e volai a prepararmi in quei trenta minuti che avevo a disposizione!

˜

Arrivate nella sala centrale, lo snodo di tutte le strade del castello, io, Nellie e Natty abbiamo recuperato Poppy che ci stava aspettando vicino alla fontana con raffigurate le sirene.

Vedendoci arrivare, si alzò dal bordo della fontana e ci venne incontro con un sorriso energico: «Pronte ragazze? Che belle le giornate che iniziano con le lezioni della Allium, mi mette così di buon umore!»

Sfido a trovare qualcuno a cui non piacesse la professoressa Allium, credo che se esistesse un premio vincerebbe a mani basse il titolo di "professoressa preferita dagli studenti".

«E tu Natty, che farai questa mattina?» Chiese Poppy all'unica ragazza che tra noi non segue la lezione avanzata di erbologia.

«Io ho appuntamento in biblioteca per studiare...» Rivelò leggermente imbarazzata Natty, abbassando lo sguardo al commento malizioso che seguì dopo: «Uuuuh, un appuntamento?! Con Garreth?»

«Non è come pensate, ci vediamo solo per studiare... come abbiamo già fatto altre volte. N-niente di speciale.» Il suo sguardo vagava evitando i nostri.

«Dai Natty, non farti bloccare dall'agitazione. Riprendi il controllo della situazione e comportati come se nulla fosse! Come prima, insomma!» Cercai di incoraggiare la mia amica, ma come abbiamo già appurato, non è proprio il mio campo... Avrei voluto dirle che noi la vediamo come quella pragmatica e risoluta e non ha motivo di sentirsi intimorita, ma perché le parole giuste non escono mai al momento giusto?

Natty rispose stringendosi tra le spalle: «Infatti è quello che ho intenzione di fare. Tanto è stato già appurato che preferisce ragazze dall'aspetto etereo, con occhi chiari, pelle chiara, capelli d'oro... tutto quello che non sono io, ricordi?»

«Ma cosa dici?» Nellie aggrottò le sopracciglia a sentire quelle parole, afferrò Natty per le spalle e direzionandola verso la porta della biblioteca, le diede un ultimo incoraggiamento prima di salutarla con un bacio sulla guancia: «Smettila con questi pensieri limitanti e inutili! Ci vediamo a pranzo e ne parliamo meglio, va bene?»
Natty rispose recuperando il suo solito sorriso e sparì chiudendosi la porta della biblioteca alle sue spalle.

Io, Poppy e Nellie ci dirigemmo a destra della biblioteca, scendendo le larghe gradinate che ci avrebbero condotto alla serra per la lezione di erbologia, quando notai Emmett e Octavia arrivare dal corridoio est. I nostri sguardi si incrociarono, ma fu lo sguardo di Octavia ad abbassarsi per primo.

Perfetto, ora si che mi piaci! Pensai.

Dopo la vittoria al duello di Bacchette incrociate, ho notato sguardi più penetranti e bisbigli farsi più insistenti da parte degli studenti quando cammino per i corridoi di Hogwarts.
Non ho mai usato la magia antica nel castello davanti ad altri studenti, questa è la prima volta che mi hanno vista effettivamente all'opera, deve averli veramente stupiti ma, rispetto a prima, li vedo più timorosi e meno propensi ad approcciarmi per chiedermi favori. Devo dire la verità, la cosa mi piace!

È una sorta di sensazione di potere e rispetto quella che provo. I più impressionabili distolgono lo sguardo quando mi incontrano, mentre i più audaci mi rivolgono complimenti e occhiate di approvazione.

Lezione di Erbologia

«Buongiorno, miei splendidi boccioli!» Ci salutò calorosamente la professoressa Allium quando vide tutte le postazioni da giardinaggio occupate. La sua passione per la materia è tale da trasudare da tutti i porti, contagiandoci con il suo buonumore: «Quest'oggi inizieremo un nuovo progetto insieme che si concluderà a fine semestre!
Oltre a valutare le vostre singole coltivazioni di Centinodia, Stelo di Lunaria e Malva, vi assegnerò un progetto di gruppo in cui vi occuperete di allevare e mantenere sane le piante da combattimento, che sarebbero... signor Takkar?»

«La tentacula velenosa, i cavoli carnivori cinesi e la Mandragola, professoressa Allium.»

«Dieci punti a Corvonero!» Esultò la professoressa, per poi riprendere la sua spiegazione: «Vi dividerò in gruppi da tre persone e, per tutto il semestre, vi occuperete insieme di far prosperare le vostre alleate piante da combattimento!
La suddivisione dei gruppi l'ho scrupolosamente decisa in base alle vostre medie, così da poter crescere e imparare insieme ai vostri compagni.»

Questo voleva dire che aveva creato gruppi in cui c'è qualcuno con voti alti, qualcuno nella media e poi il poveretto che ha bisogno di aiuto per non essere bocciato. Fu la conclusione che la mia mente trasse automaticamente e che fu confermata una volta comunicatoci i gruppi formati dalla professoressa.

Sono capitata nel gruppo con Amit, che eccelle in tutte le materie e, ovviamente, non fa eccezione in erbologia, e Oneiro, che se la cava bene con le piante. Resto quindi io, che, sebbene sia nella classe avanzata di erbologia, in confronto a questi due sembro avere il pollice nero!

Sono io, qui, "il poveretto che ha bisogno di aiuto per non essere bocciato!". Che amara constatazione.

Ogni gruppo si diresse nella postazione dedicata per iniziare la cura delle piante assegnatoci. La nostra si trovava in un angolo ben illuminato al pianterreno della serra, con scaffali pieni di attrezzature specializzate, libri di erbologia, e quaderni di appunti dove registreremo ogni dettaglio delle nostre osservazioni e dei progressi delle piante. Tre grandi tavoli di legno massiccio posizionati a ferro di cavallo erano il fulcro della nostra operazione. Sopra ogni tavolo, trovammo vasi di capienza diversa, ognuno dedicato a una differente specie di pianta.

Presi posto al tavolo dedicato alla Tentacula Velenosa, Amit a quello dei cavoli e Oneiro a quello delle Mandragole.
Iniziai delicatamente alla cura delle foglie della Tentacula già sbocciata, un'enorme pianta alta due metri che, posizionata sul tavolo, raggiungeva circa i due metri e mezzo.

«Avete visto il terriccio per i cavoli carnivori cinesi? Possibile che non l'abbia preso?» Domandò Amit guardando sotto il tavolo, a destra, sinistra, senza trovare ciò che cercava.
«Forse lo hai lasciato nell'altra serra, non ti ho visto prenderlo...» Suggerì Oneiro che, mettendo la pulce nell'orecchio al suo compagno di casata, lasciò la nostra postazione alla ricerca del terriccio perduto.

«Noto che andate abbastanza d'accordo adesso.» Dissi a Oneiro mentre Amit si allontanava da noi.
«Hai notato bene. Merito delle sincere scuse da parte mia e il non frequentare più certe persone... a proposito! Ho sentito del duello a Bacchette incrociate, complimenti sinceri! Con quello che ho sentito a riguardo... sono contento di essere dalla parte giusta della trincea. Non vorrei mai trovarmi a combattere contro di te. Nemmeno se è per il torneo scolastico!» Mi rispose guardandomi con un sorriso e, successivamente, mordersi il labbro inferiore per cercare di contenere quello stesso sorriso.

«Ho visto come mi guardavano questa mattina alcuni studenti e ho quasi paura chiederti cosa hai sentito a riguardo.» Confessai io, mentre recuperavo una scaletta per raggiungere le foglie più alte della Tentacula.
«Niente che già non sapessi sul tuo conto. Che ti sei battuta come una furia per proteggere i tuoi compagni di squadra, che finalmente Octavia ha avuto quello che merita - per Merlino cosa darei per tornare indietro e assistere a quella scena - e che sei fantastica... non solo a duello.» Quest'ultima affermazione fu pronunciata con un tono di voce più basso da parte di Oneiro. Mi girai a guardare in basso, da dove avevo sentito la sua voce arrivare: Oneiro aveva lasciato le Mandragole per venire a reggere la scala su cui ero salita.

«Eppure ero sicuro di averlo portato con me! Il terriccio era rimasto nella serra principale, come avevi suggerito tu, Oneiro!» Ci fece sapere Amit tornando nella stanza con il sacco di terriccio, pronto per preparare un comodo letto per i cavoli.
«Di che parlate?» Chiese poi, iniziando a lavorare al suo tavolo.

«Di quello che si continuerà a parlare in tutta la scuola finché non ci sarà qualcosa di nuovo che attirerà l'attenzione di tutti.»

«Ah, intendi dire il duello di fuoco che ha aperto il torneo di Bacchette incrociate? Certo che se l'inizio è questo...» Rispose di rimando al suo compagno Corvonero, poi Amit si rivolse a me: «Dovresti fare più attenzione quando combatti a scuola, mi sorprende che nessun professore si sia ancora fatto avanti per farvi chiudere i battenti!»

«Hey! Guarda che non sono stata io ad appiccare il fuoco! È stato Emmett a far esplodere un barile incendiario... lui e la sua amichetta sono due pericoli pubblici, mi chiedo che ci facciano ancora in questa scuola!» Risposi piccata. Ripensando ai volti dei due Serpeverde, così sfrontati ed egocentrici, non potevo non innervosirmi.
«È perchè appartengono a due famiglie importanti che hanno frequentato Hogwarts dagli albori. Semplice! E lungi dal preside Black inimicarseli...» Continuò Amit scuotendo la testa in segno di disapprovazione, adagiando la terra nei vasi, ma il suo lavoro non durò molto a lungo:«Ma... non è possibile! Il nebulizzatore, era qui! L'ho usato prima!»

«Amit, cos'è successo ora?» Chiesi facendo capolino dalle fronde della Tentacula.
«Non trovo più il nebulizzatore, eppure l'ho usato prima. Oneiro! Lo hai preso tu?!»
Oneiro scosse la testa in segno di negazione e, guardandosi intorno, rispose: «Qui non lo vedo... Chiedi alla professoressa Allium-»
«Si, si ho capito! Torno nella serra principale!» Lo interruppe seccato e camminando a passo svelto uscì di nuovo dalla stanza, lasciando me e Oneiro soli.

«Povero Amit, oggi non è la sua giornata...» Commentai sorridendo e tagliando l'ultima foglia secca della pianta. Mi girai per scendere, ma mi bloccai trovando Oneiro sulla scala.
«Perchè sei salito? È pericoloso...»
Gli scappò una timida risata e posando i suoi occhi su di me, salì un altro gradino, come per prendere coraggio, ora che la sua altezza sovrastava la mia.
«Pensavo: dal momento che Sallow è stato così stupido da seguire la strada che io stesso ho abbandonato... pensavo, se ti andasse di parlarne, io ci sono e avrei anche pensato al luogo adatto.»
«Non posso uscire dal castello.» Fu la prima risposta che mi venne in mente!
Lui fece il sorriso di chi sa già come controbattere e non si fa trovare impreparato: «Infatti è all'interno delle mura, non è pericoloso, non è affollato e c'è anche un'incantevole atmosfera. Ho pensato a tutto!»
«Hai pensato a tutto?» Alzai il sopracciglio in risposta di un tale approccio sfrontato.
«Sì, signora! Così come ho pensato di toglierci dai piedi il povero Amit oggi...»
«Vuoi dire che...» Feci un'espressione sorpresa e mentre lui annuiva confessando maliziosamente di aver usato Evanesco di proposito sulle attrezzature di Amit.

Devo ammetterlo, l'ingegno che utilizza in alcuni casi sono ammirevoli e confesso che mi scappò un sorriso da sotto i baffi, con l'immagine di Amit che si affanna avanti e indietro pensando di essersi rimbecillito.

«Allora, cosa dici?» La sua voce bassa e l'incredibile vicinanza in cui mi ritrovai il suo viso al mio, mi fecero tornare sul pianeta terra. Deglutii e risposi: «Siamo pericolosamente vicini ad una Tentacula velenosa, con il rischio di perdere l'equilibrio e cadere entrambi nelle sue fauci. Dico di scendere!»
Stava per ribattere qualcosa, ma i passi del nostro compagno di laboratorio lo fecero desistere e scendere. Scesi anche io le scale e, quando appoggiai nuovamente i piedi sulla pietra del pavimento, feci un sospiro di sollievo.

˜

«Non posso credere che oggi non ho combinato niente!» Si lamentò Amit riponendo gli appunti nello scaffale.

Tutti e tre ci avviammo verso l'uscita, quando mi sentii trattenere per il polso: «Non mi hai risposto prima. Allora, cosa dici?» Oneiro non sembrava demordere, strinsi le labbra e dopo aver pensato velocemente a come uscirne risposi: «Avrei alcune cose da chiederti e di cui credo dovremmo parlare come si deve. Quindi va bene, ma non è un appuntamento!» Conclusi intimandolo con il dito indice vicino al suo viso.
«Vedremo!» Rispose lui con un sorriso soddisfatto e lasciando la presa.
A grandi falcate, mi apprestai a raggiungere l'uscita della serra, superando Amit e lasciando i due ragazzi Corvonero dietro di me.
«Allora ti mando un gufo!» Sentii dire a gran voce da Oneiro.
Mi voltai e prima di uscire definitivamente risposi: «Ah, Amit! Oneiro ti deve dire che fine hanno fatto le tue attrezzature! E NON È UN APPUNTAMENTO!»

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Credo sia arrivato il momento di chiederlo: Team Sebastian o Team Oneiro?

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