Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Don't play, Kyla.
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
Noah.
James, what the fuck?
My first College party.
Insecurity.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
I'm not cheating on you.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

Emma.

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By eenJoyyy


Da quando sono entrata nella stanza di James, ho smesso di respirare.

L'ansia di un confronto con lui mi mangia, per il semplice fatto che dopo il bacio che si è dato con Karol, tutto m è parso più chiaro e credo che lo stesso valga per lui.

«Penso che la situazione sia più o meno chiara ad entrambi.» dopo quelle parole si siede sul letto e mi indica il posto di fianco a lui.

Mi siedo e comincio a parlare.

«Credo che abbiamo fatto il passo più lungo della gamba. Non so per quale motivo abbiamo voluto provare a fare qualcosa di questo genere, quando è chiaro che nessuno dei due vuole davvero quel tipo di rapporto. Abbiamo una bella amicizia e credo che debba rimanere tale.» lui annuisce di colpo.

«La penso esattamente come te, però io credo di sapere per quale motivo abbiamo voluto complicar le cose, e sotto sotto lo sai pure tu.» io sono estremamente confusa al contrario di quanto James pensa, per questo lo incito a continuare il suo discorso.

«Andiamo...l'abbiamo fatto entrambi per fare una ripicca ad Alexander.» io sbianco.

Ad Alexander?

«Ti sbagli, io non-.» mi blocca.

«A differenza tua io ammetto le cose, sii sincera con te stessa: io ho pensato di poter avere qualcosa con te perché non volevo che l'avesse Alexander.»

«Spiegati meglio per favore.»

«So che sembra brutta ma...lui ha sempre avuto ogni cosa, bastava solo che la desiderasse e come per magia,la otteneva.»

«Nei suoi occhi vedo la scintilla di desiderio quando ti guarda, e per l'ennesima volta non potevo permettere che avesse anche te, proprio sarebbe stato andare contro a me stesso se solo glielo avessi permesso.» continua sotto il mio sguardo attento.

«Mentre tu...tu in un certo senso volevi la stessa cosa, in un modo un pò diverso, e devo capire perché ma credo che a questo punto più in là sarà visibile un pò a tutti.» resto completamente immobile, folgorata dalle sue parole.

«Io...non so davvero che diavolo dire.»

«A me basta che tu non l'abbia con me e che quella storia del bacio e della "relazione senza impegno" sia definitivamente chiusa.» io annuisco.

«Si che è chiusa... quindi quella volta che mi hai baciata...» comincio.

«Era per fare un dispetto ad Alexander.» finisce.

«D'accordo...dichiariamo chiusa tutta questa immensa storia perché a starti dietro mi fa male la testa.» solo dopo il suo sorriso rivolto a me, mi viene in mente un conto in sospeso che non ho più saldato .

«E dimmi un pò...quella ragazza credo che si chiami Karol...è grazie a lei che ti sei sbloccato da questa situazione?.» lui arrossisce di colpo.

«In effetti...ci stiamo frequentando.» io sgrano gli occhi e lui mi ferma prima che io possa dire qualcos'altro.

«Non volevo che nessuno lo sapesse perché ancora noi avevamo questa storia in sospeso, però adesso sono finalmente libero di dirtelo.»

«Ma dal modo in cui ti ha salutato non sembrava proprio che vi foste appena conosciuti.» decido di indagare un altro pò.

«No, infatti. Eravamo scopamici qualche anno fa.» rimango sempre più scioccata da questo racconto.

Anche se un pò me lo aspettavo, avere la verità spiaccicata in faccia un pò mi sciocca.

«Bene...dopo questa mega dose di verità, penso sia giunto il momento di cenare.» ride guardando ancora la mia faccia.

Lo spintono leggermente e poi scendiamo per cenare.

L'odore delle bistecche mi rende estremamente felice.

Quando mi siedo al solito posto, noto che mancano sia Alexander che Eva.

Guardo Noah che nel frattempo mangia incurante della loro mancanza e solo quando vedo James fare lo stesso, non posso fare altro che tagliare la bistecca e cominciare a mangiarla.

***

«Svegliati porca miseria!.» mi sento scuotere.

Sento un peso su di me e quando pro gli occhi, chiunque sia addosso al mio corpo...beh adesso si trova a terra.

«Cazzo Kyla! sei impazzita?.» Aiden si sta massaggiando la testa, credo che abbia sbattuto.

«Sei tu impazzito forse! che ore sono?.» controllo la sveglia sul mio comodino e mi accorgo che sono le sei e mezzo del mattino.

«Quindi tu piombi nella mia stanza alle sei e mezzo, disturbando il mio sonno con la tua presenza sul mio corpo e ti stupisci se ti spingo a terra?!.» mi alzo e mi dirigo nel bagno, che fortunatamente, si trova nella mia camera.

Aiden fa per entrare ma lo blocco.

«Alt, soldato, qui non ci entri.» lui alza le mani e si scusa indietreggiando.

«È che sono troppo emozionato! è andata da Dio!.»

«Davvero?!.» urlo da dietro la porta.

«Sii, aspetta ti racconto.» urlo un "ok" e lui comincia a raccontare a ruota libera, come se non avesse neppure bisogno d'aria.

«Quando sono arrivato a casa sua, lei è scesa e giuro che da come era vestita mi stava per venire duro.» io faccio un'espressione disgustata che ovviamente lui non può vedere.

«Aiden che schifo! risparmiami questi dettagli!.»

«E cara mia, io parlo in piena sincerità.»

«Ho notato.»

Mentre continuo a lavarmi, sento sempre il suo racconto.

«Comunque, quando siamo arrivati al ristorante ci hanno scambiato per due fidanzati e ci hanno fatto accomodare in uno dei tavoli migliori con vista mare, inutile dire che lei è rimasta a bocca aperta e io non potevo esserne più felice.»

«Dopo mangiato, che per la cronaca abbiamo mangiato troppo bene, stavamo facendo una passeggiata e le ho comprato un braccialetto in un piccolo negozio poco distante dal ristorante, un bracciale con una piccola rosa che ha apprezzato.» lui continua e io mi sto già asciugando i capelli.

«Quando poi ci siamo messi in macchina per portarla a casa, l'ho baciata e lei non si è staccata! anzi, ha ricambiato il bacio con moolto piacere.» quando sento che marca particolarmente la parola "molto" sbatto il palmo della mano contro la mia fronte.

«Quindi vi vedrete ancora?.» sovrasto l'asciugacapelli che per fortuna non fa tanto rumore.

«Sii, mi ha detto che mi scriverà.»

«È grandioso! sono felicissima per te.» una volta essermi anche vestita, esco dal bagno e vedo Aiden sdraiato sul mio letto con il mio cellulare in mano.

«E adesso questo Jason chi è?» guarda il mio cellulare attentamente, e mi accorgo che è entrato nella chat di Jason.

«Hey! chi ti ha dato il permesso di usare il mio cellulare?.» cerco di strapparglielo dalle mani ma mi è impossibile.

«"Quando hai cinque minuti liberi, possiamo parlare?" credevo che ti piacesse mio fratello!.» quasi urla, per questo gli copro la bocca con la mano.

«Io e James non stavamo insieme e si mi piace ma non in quel senso.»

«Ma quale James e James, parlavo di Alexander!.» io lo guardò più scioccata che confusa.

«Alexander? non mi è mai piaciuto e mai mi piacerà, in nessun senso.» lui alza le sopracciglia, assumendo una espressione che urla: sisi, come no.

«Smettila e dammi quel coso.» riesco finalmente a strapparglielo dalle mani e noto che Jason ieri sera mi ha scritto.

Non ci avevo minimamente fatto caso.

«Non so chi sia questo Jason, ma lascialo perdere.» io guardo Aiden e dopo qualche secondo lo spingo fuori dalla mia porta.

«Preparati per stasera! Mason ci ha invitati a una festa a casa sua, e ci ha esplicitamente detto che se non portiamo anche te non ci fa entrare.»
Scoppio a ridere.

***
Controllo per l'ultima volta il mio vestito.

È un vestito in seta, rosso non troppo corto ma nemmeno troppo lungo.

È uno dei vestiti che ho acquistato insieme a Eva.

«Signorina Verity? è qui?.» la voce di Albert mi fa risvegliare dal mio stato di trance.

Quando osservo minimamente me stessa cercando di accertarmi di non avere nulla fuori posto, mi dimentico anche dove mi trovo.

«Si Albert, adesso scendo.» sento i passi di quest'ultimo farsi sempre più lontani.

E ovviamente, anche stavolta, sbuffa.

Prendo il mio telefono, sul quale noto le varie notifiche lasciate da Jason, che ignoro, e scendo giù.

Noto i Wood ben vestiti.

Hanno tutti una camicia diversa, ma per i pantaloni hanno tutti deciso di optare per il nero, scelta giustissima secondo me.

Alexander ha una camicia nera, Aiden una blu notte, Noah una beige e James una bordeaux.

Inutile dire che sono di una bellezza sovrumana.

«Principessa.» Aiden mi viene incontro tendendomi il braccio, che afferro.

Noah fa lo stesso dall'altro lato.

Mentre James ci osserva divertito, Alexander fa quasi finta che io non esista.

Non mi dispiace questa situazione, a differenza di quanto magari lui possa pensare.

Stiamo andando con due macchine, Alexander e James con la Porsche del primo, io, Noah e Aiden con la Maserati di quest'ultimo.

Quando arriviamo, noto con immenso stupore che Mason è fuori nel giardino e sta dicendo a tutti di allentare con l'alcol.

Solo adesso noto che James ha in mano un pacchettino.

Ah, non è solo una festa, è il compleanno di Mason...e lui ha voluto che anche io ci fossi? che carino.

Quando Mason ci apre il cancello, vengo travolta dal suo corpo.

Mi abbraccia e si stacca solo quando James lo prende dalle spalle per poterlo abbracciare e fargli gli auguri, proprio, come di conseguenza, facciamo tutti noi.

Poi entriamo in casa sua e lui prende il pacchetto che James gli consegna.

«Oh grazie! non dovevate!.» nel suo tono c'è una nota di sarcasmo che fa ridere un pò tutti.

Dico un pò perché Alexander ha a malapena accennato un sorriso.

Le gambe mi fanno un pò male, oggi ho aiutato Eva e mia madre in guardino e ovviamente stando sempre in piedi adesso non mi sento più le gambe.

Trovo un posto libero accanto a una ragazza bionda che si guarda in torno un pò spaesata.

Mi siedo accanto a lei, e quando mi nota le faccio un sorriso, che fortunatamente ricambia.

Ogni tanto guarda il suo cellulare, come se aspettasse un messaggio o una chiamata.

«Hai un bel vestito.» decido di dirle, e quando lei mi guarda confusa quasi me ne pento.

«Grazie, anche tu. Sono Emma, comunque.» mi presento a mia volta.

«Sembro un pesce fuor d'acqua, vero?.» mi chiede.

«Nah, non preoccuparti. Conosci qualcuno oltre al festeggiato?.» lei annuisce.

«Il ragazzo con cui mi sto frequentando. Però non so dove sia.» annuisco e cerco i Wood con lo sguardo.

Nel farlo, scovo Aiden, e lui vedendomi mi raggiunge.

«Principessa sei qua!.» allarga le braccia verso la mia direzione, ma quando incrocia lo sguardo con Emma, sbianca.

«Emma? sei arrivata prima di me?.» Emma è diventata rossa in faccia e sembra super arrabbiata.

Se lei ha detto che conosce, oltre al festeggiato, solo quello con cui si sente...E' AIDEN!.

«Si, e noto che tu eri già in bella compagnia!.» sbotta lei, ma io alzo le mani in segno di difesa.

«Emma-.» diciamo all'unisono io e Aiden, provando a spiegarle la situazione, ma lei non ne vuole sapere.

«Nono. Non so se tu fossi a conoscenza del fatto che il tuo ragazzo si sente anche con me, ma ti posso assicurare che-.» non la lascio neppure finire.

«Emma, hai frainteso alla grande. Io e Aiden siamo solo amici, mia madre lavora per i suoi genitori.» lei sembra mortificata.

E' nuovamente rossa, ma stavolta per l'imbarazzo.

«Oddio! mi dispiace così tanto, mi sento uno stupida. Scusatemi entrambi.» Aiden la fa alzare e le lascia un bacio a stampo sule labbra.

«Non dirlo nemmeno per scherzo.» le dice, e io mi sento di troppo, perciò mi alzo e vado a prendere qualcosa da bere.

Non vedo nessuna faccia conosciuta purtroppo.

Guardo l'ora sul cellulare e noto gli altri messaggi che Jason mi ha lasciato.

Ma non lo capisce che lo sto ignorando?

Sbatto contro qualcuno, e impreco mentalmente perché la maggior parte del suo drink finisce sul mio vestito.

«Scusa.» diciamo all'unisono, e solo dopo mi accorgo che ho sbattuto contro Alexander.

«Ti si è appiccicato il vestito addosso.» dichiara con un timbro di voce fin troppo gelido.

«Grazie, capitan ovvio.» lui senza dire niente, mi trascina fuori verso la sua macchina.

Apre il portabagagli e la battuta mi esce spontanea.

«Vuoi chiudermi qui dentro fin quando non mi si asciuga il vestito?.» lui sbuffa.

«Ho delle magliette, prendine una e mettila.» faccio come dice quando afferro la maglietta nera che mi ha dato.

«Mi sta male, inoltre mi sembra di avere un vestito addosso a un altro.» tutta colpa di questo cretino.

«Almeno così non ti infastidirà nessuno.» mormora queste parole con un tono così duro e gelido che mi impietrisco.

«Vabbè io torno dentro.» gli dico, ma lui non sembra farci caso.

Quando torno dentro noto Emma attaccata ad Aiden e Mason che apre tutti i regali che gli hanno fatto.

James e Noah non so dove siano, in effetti non li vedo da quando siamo arrivati.

«Kyla!.» Aiden mi chiama quando vede che sto un pò in disparte.

Sto un pò distante anche da loro, dopo l'episodio di prima, mi sento un pò a disagio.

«E' un bel nome, Kyla.» mi dice Emma, facendomi un sorriso, che ricambio.

«Grazie.»

«E questa maglietta?.» mi chiede Aiden e io sbuffo.

«Alexander mi ha fatto cadere il suo drink addosso e ha provato a rimediare dandomi questa.» lui alza le sopracciglia e nasconde un sorrisetto malizioso col bicchiere.

Io alzo gli occhi al cielo.

«Alexander è il tuo ragazzo?.» alla domanda di Emma, Aiden scoppia a ridere, sputando il liquido che aveva in bocca.

Io gli do uno schiaffo sul collo.

«La smetti?! comunque,no.» lei annuisce.

***

La serata finisce intorno alle tre di notte.

Abbiamo salutato e io mi sono subito chiusa in macchina, non so neppure se sia la Maserati o la Porsche di Alexander.

So solo che mi sono addormentata nello stesso istante in cui il mio corpo ha toccato il sedile del passeggero.

Poi non ho idea di come io abbia fatto ad arrivare in camera mia.

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