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By bettaabooks

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IN CORSO. 🔎investigazione 🩸omicidio ❕autolesionismo Leslie Kelly Garcìa ha 16 anni quando nota l'atteggia... More

1𝓒𝓪𝓼𝓽
2𝓒𝓪𝓼𝓽
𝒯𝑅𝒜𝐼𝐿𝐸𝑅
𝑵𝑬𝑰𝑮𝑯𝑩𝑶𝑹
𝓘𝓷𝓽𝓻𝓸𝓭𝓾𝔃𝓲𝓸𝓷𝓮
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By bettaabooks

KELLY.

Mi distruggo da sola
Così tu non potrai farlo

Mi ritrovai Tate, Maddy e Morgan a casa che cercavano cosa farmi indossare e litigavano tra di loro per i gusti diversi che avevano.

«Tate ma è nero! A lei dona l'azzurro» Maddy mi guardò con gli occhi socchiusi «E il lilla, anzi no. Il rosso» Mi guardò con una scintilla negli occhi mentre io mi passavo le mani nei capelli. Mi stavo esaurendo e non solo, odiavo i vestitini.

«Rosso!» Urlò Tate correndo verso l'altro armadio.
«Odio il rosso» Brontolai guardando Tate che non faceva altro che lanciarmi i vestiti in giro.
Avrei dovuto risistemare quel casino, che palle.
Dopo un po' tirò fuori un vestito del colore che io odiavo e cominciò ad analizzarlo.
«Questo!» Urlarono entrambe in coro e quasi sobbalzai. Corsero verso di me e mi avvicinarono il vestito attillato al corpo. Probabilmente volevano farsi un'idea su come mi stesse.
Io l'idea c'è l'avevo, mi stava male. Malissimo. Uno schifo.

«Non se ne parla» Guardai le due che mi stavano per prendere a calci.
«Sta zitta!» Urlò Tate e mi spinse verso il bagno.
«Hai poca scelta, anzi, non hai scelta.» Maddy ridacchiò e sventolò la mano come per cacciarmi.

«Oookaay.» Mi decisi a filarmi in bagno. Mi guardai allo specchio per un po' e sospirai.
Speriamo non sia tanto corto.

Lanciai un occhiataccia al vestito che ancora non mi andava di indossare. Non mi piaceva il mio fisico, lo odiavo più di Cooper e odiare Cooper più di qualcos'altro era davvero difficile.

«Andiamo, sbrigati. Vogliamo vederti» Brontolò Tate.
«Un'attimo» Urlai spogliandomi velocemente.
Infilai il vestitino e cominciai a saltellare per farlo scendere sui fianchi.
Andiamo
Andiamoo
Quando finalmente mi entrò, mi voltai verso la porta, soffiai la ciocca di capelli che avevo sul viso e tirai un sospiro. Abbassai la maniglia del bagno lentamente ma qualcuno aprì la porta con così tanta foga che volai fuori dal bagno.

«Voi siete pazze!» Urlai ridendo.
Le due rimasero ferme a fissarmi con la bocca spalancata.
«Cos'ho?» Chiesi guardando le loro facce.
Avevo capito.
«Dio, sono orribile lo so. Vado a toglierlo subito» Dissi con una voce così mortificata che le due si decisero a parlare.
«Nonono, sei perfetta!» Gridò Maddy correndomi al fianco e lanciandomi occhiate di stupore.
Nah, non lo sono. Per niente.

PRICE.

Tolsi il casco e dopo qualche sbuffo scesi dalla moto. Sbuffai senza un motivo, le feste mi piacevano perché c'era alcool, c'erano puttane, si scopava, si fumava. Si faceva così tanto, senza rotture di cazzo.
Sfilai subito dalla tasca le Winston rosse e presi una sigaretta.
Era il secondo pacco di sigarette che finivo in un giorno, dovevo fare rifornimento. Anzi, avrei dovuto smetterla.
Ma "smetterla" non era la mia parola preferita, non avrei mai smesso di fare quello che faccio ed essere ciò che sono.
Per niente e per nessuno.
Non l'avrei rifatto. Non avrei sbagliato di nuovo.
Non potevo fidarmi ancora.
Non potevo essere ingannato di nuovo.

Feci un tiro profondo di sigaretta, così profondo che sentì lo stomaco bruciare.
Avrei voluto anche uno dei miei caffè, eppure, quel giorno ne avevo bevuti una decina. Cazzo, quella roba non bastava mai. Però non me ne facevo un problema, anzi, fin quando ero dipendente da qualcosa e non da qualcuno ero apposto.
Per me il caffè era peggio della droga. Era tutto.
Non ci avrei rinunciato nemmeno se me lo avesse ordinato qualche medico rincoglionito che voleva farsi i cazzi miei. Cominciai a berlo da bambino a casa dei nonni e da lì non ho mai smesso. E mai l'avrei fatto.
Ero ignorante su tante cose quando si trattava di me stesso, non ci potevo fare nulla. Ne ero consapevole ma non sarei mai cambiato. Quelli come me non cambiano, peggiorano.

«Ritorna sulla terra con noi» Scott cominciò a ridere insieme a Ben che aveva delle occhiaie visibili. Probabilmente non dormiva da giorni, i problemi con l'insonnia peggioravano.

«Quando ti decidi ad entrare?» Ben mi circondò le spalle con il braccio ma lo fulminai. Non volevo essere toccato.
«Ookay» Si allontanò alzando le mani in alto e roteando gli occhi in cielo.
«Caramella?» Mi porse la caramella e scoppiai a ridere.

«Sei un coglione» Ridacchiai e li seguì dentro.
Mi vennero fatte diverse occhiate dai presenti. Occhiate che potei soltanto percepire, non mi andava di guardare nessuno.
Come sempre.

Patrick ci raggiunse e ci porse due bicchieri pieni di Whisky, afferrai entrambi i bicchieri e mandai giù come acqua.
«Vedrai i draghi tra qualche minuto» Ben mi picchiettò la guancia e io alzai il sopracciglio destro.

«Credi che non sia in grado di reggere sta merda?»
«Pfff»

«Nessuno la regge, non farti supereroe» Fulminai Aidan a quella frase e Patrick decise di cambiare discorso.
«Che dite? Questo anno scolastico lo supero?» Ironizzò Patrick.
Venne bocciato una volta alle medie e un'altra l'anno scorso, colpa mia.

«Prova a superare 3 giorni senza segarti.» Scott si toccò il ciuffo biondo cenere.
«Io non mi sego. Io scopo.»
«A proposito di scopare» Aiden mi guardò «Attento ai letti» Ridacchiò insieme a Scott.
«Cazzo, Price, se mi rompi un fottuto letto mi paghi.» Patrick mi rimproverò.
Ma chi cazzo era? Il mio fottuto padre?

Lo ignorai, ero concentrato su qualcos'altro.
«Non sentite degli occhi felini puntati addosso?» Fui calmo nel dirlo. Sfidavo con lo sguardo la mocciosa, poi, feci l'ultimo tiro alla sigaretta e senza distogliere lo sguardo lasciai uscire il fumo dal naso.
I miei amici si guardarono intorno poi la trovarono.
«Garcìa» Borbottò Aidan. Mi suonò così infelice che mi girai a guardare la sua faccia. Sembrava un depresso.

La squadrai e notai il vestitino rosso che indossava. Era aderente e tracciava bene le curve del suo corpo.
Le gambe snelle e lisce tremarono ad una sola mia occhiataccia fredda.

«Mangia la cazzo di caramella, comandante» Ben, imitò la voce della mocciosa così bene che scoppiai a ridere.

«In un'altra vita sei donna, Ben.» Gli guardai la cerniera dei cargo neri che indossava.
«Una donna cazzuta.» Sputò fuori la stronzata colossale che tanto mancava da ore.

«Mi vedi con una gonna?» Ben girò sulle punte dei piedi poi mi guardò aspettando una risposta.
Ma era serio sto qua?
«Con il gonnellino si» Lo presi in giro e lui mi alzò il dito medio.

Due ragazze si avvicinarono e me e cominciarono a stuzzicarmi con dei balli provocanti. Si strusciavano sulla mia coscia e potei percepire la loro voglia di sesso. Erano affamate e io dovevo sfogarmi.
Tirai indietro i capelli della mora che gemette e mi mise una mano sui pantaloni. La ragazza dai capelli blu, invece, non faceva altro che portarsi la mia mano sotto alla sua gonna. Le mutandine erano bagnate e il respiro affannato.

Ben e Aidan se ne andarono, non amavano guardarmi sbattere delle ragazze davanti a loro.
Non capivo se fosse per invidia o per fastidio.

Senza curarmi che fossimo in pubblico, le infilai le dita nell'intimità. Cominciai a penetrarla con le dita, le divaricò ancora di più le gambe e appoggiò una mano alla parete.
Limonai la mora, le infilai la lingua in bocca. Mi accorsi del gusto di tabacco che aveva ma lo ignorai e spinsi la lingua più affondo.

«Di più» Gemette senza fiato la ragazza che saltellava sulle mie dita che diventavano sempre più bagnate.

KAT.

Fissai mio fratello seduto nella cucina di Patrick Edwards, seduto per dire. Era appoggiato al tavolo e beveva una birra.
Impazzivo per la birra, mio fratello aveva attirato la mia attenzione soltanto perché aveva quella vicino alle labbra.

«Fratellone» provai a rubargli la birra ma la spostò «quella è mia» lo guardai sorridendo e fissando la bottiglia di birra che era lontana da me.
Cody mi guardò ridacchiando.

«È tua?»
«C'è scritto» Portò il dito sull'etichetta della birra e mosse il dito per seguire le lettere.
«"Birra di Kat Glace" per caso?»

«Si.» Provai a prenderla di nuovo ma la spostò alla velocità della luce.

A interrompere mio fratello, che non faceva altro che rompermi le scatole, fu Tate, l'amica di Kelly. Se ne andò in bagno fissando il cellulare. Solitamente alle feste ballava e scherzava con tutti in continuazione ma quel giorno mi apparse troppo sulle sue.

«L'amore» Brontolò Yan dalla soglia della porta dando una risposta ai miei pensieri.

«E così si sta frequentando» Mio fratello si decise a darmi la birra e ne bevvi un sorso mentre guardavo Yan.

«Esattamente» Sbuffò.
«Con chi?» Chiese mio fratello.
«Da quando ti interessa?» Sputai fuori. Eravamo gelosi dell'uno e dell'altro. Gelosi pazzi.

«Non ne ho idea, un ragazzo non di qui.» Yan fissò il pavimento poi uscì dalla cucina senza salutarci.

«Un ragazzo non di qui..» Ripetei riflettendo.
«Non mi piace.»

KELLY.

«Ehilà ragazzi, come va?» William si aggiunse a noi e si mise accanto a me. Logan e Nicholas smisero di parlottare tra loro e guardarono l'amico sorridendo.

«William!» Tate urlò e lui sobbalzò in modo scherzoso.
«Quel coglione di Cooper sta dando spettacolo nel soggiorno davanti a tutti.» Daphne si aggiunse a noi borbottando diversi insulti per Cooper.
Cooper.

Quell'idiota aveva cominciato a guardarmi, anzi, mi correggo, avevo cominciato io a guardarlo. Non mi scendevano ancora le sue parole, l'avrei voluto prendere a schiaffi.
«Dando spettacolo?» Chiesi confusa, guardando Daphne.
William mi lanciò un'occhiataccia che mi fece attirare l'attenzione su di lui.

«Sta scopando in soggiorno» Disse acido. Molto acido. Così acido che Daphne lo guardò stranita e confusa per il suo atteggiamento e io feci lo stesso ignorando la risposta.

«Che merda, abbiamo cambiato professoressa di italiano» Morgan continuava a tenere gli occhi fissi sul cellulare «E tra l'altro ha cinque denunce» Alzò gli occhi e guardò tutti noi.

«Seriamente?» Maddy la guardò spaventata.
Chissà cosa ci stava aspettando.

«Quattro per violenza psicologica e una per violenza fisica» Proseguì Logan aprendo la lattina di coca-cola.
Finalmente qualcuno come me che non beveva.

«Addirittura violenza fisica?» Sbuffai preoccupata.
«Ho sentito che già qualche anno fa insegnava nella nostra scuola ma è stata licenziata per le varie denunce. Fu assunta in un altra scuola e dopo lo schiaffo è stata licenziata anche lì.
Adesso torna da noi per romperci il cazzo.» Kat aprì il frigo della cucina di Edwards e sembrava disperata nel cercare qualcosa da bere.
«In questa casa del cazzo non c'è mai dell'acqua.» Sbattette il frigo e si sedette sul tavolo guardandoci.
«Se mi mette le mani addosso la mando in ospedale.»

Will rimase in silenzio tutto il tempo e fissò per un po' Cody che se ne stava in disparte a fumare.
«Che hai?» Gli chiesi dolcemente e senza urlare. Mentre gli altri parlavano io lo guardavo aspettando una risposta alla mia domanda.
Lui girò il viso e provò ad ignorarmi.
«Andiamo Will.. cos'ho fatto?» Si allontanò da noi e io lo seguì fino al corridoio. Maddy si accorse di noi perché prima che varcassi la porta mi accorsi che ci stava guardando.

«Dove vai?» Alzai un po' la voce per farmi sentire e gli corsi dietro finché non lo raggiunsi.
Will cominciò a ridacchiare e a girare il capo.
«Ti innamorerai del coglione come tutte.» Mi lanciò un'occhiata così fredda da farmi congelare.

Non capivo la sua preoccupazione. Non mi sarei mai innamorata di uno di quelli, soprattutto di Price. Il fatto che mi paragonò a tutte non mi piacque affatto e se ne accorse perché abbassai il capo un po' offesa e il mio tono di voce calò.

«Non mi innamorerei mai di uno come lui. Non mi innamorerò mai di lui o uno di quelli.»
Feci per andarmene ma mi prese il polso piano e mi obbligò a fermarmi.

«Scusa, non so cosa mi stia prendendo. Non sono affari miei e non dovrebbe interessarmi di chi ti innamori ma.. sei nuova, non li conosci.» Distolse lo sguardo all'ultima frase e io socchiusi entrambi gli occhi come se volessi leggergli nella testa.

«Se qualcuno mi dicesse cos'hanno fatto imparerei a conoscerli anch'io.»
Mi lasciò andare il polso ma rimasi incollata con i piedi al pavimento. Rimasi immobile a guardarlo ma sbuffò poi andò via come se avessi fatto qualcosa di male.
Probabilmente da quando ero arrivata stavo dando soltanto problemi a tutti.

Dal corridoio notai nuovi invitati arrivare, possibile che conoscessero così tanta gente?
Tra mille pensieri sobbalzai quando mi ricordai di essermi dimenticata di chiamare mia madre per avvisarle della festa.
Sfilai velocemente il telefono dalla tasca e digitai il numero. Quando portai il telefono all'orecchio continuai a fissare la porta d'ingresso aspettando che rispondesse.
Mia madre rispose dopo tre squilli.

«Mamma» Camminai avanti e indietro «Avevo dimenticato di chiamarti.»

«Kelly, che succede? Torno tra 1 ora a casa, hai
pranzato?»

Ah si, avevo dimenticato anche di pranzare.

«Si mamma» Mentì.
«Scusa, volevo dirti che sono ad una festa con i miei nuovi amici torno più tardi.»

«Non si chiede più si fanno direttamente le cose adesso?»

Mia madre stava fingendo di rimproverarmi. Dai, era un angelo.
No okay, non proprio.

Guardando la porta che si aprì dopo qualche minuto che rimase chiusa, mi accorsi dei quattro invitati.
I miei occhi salirono dai piedi, alle gambe fino alla nuca che mi era familiare.
Gli Everly.
Rabbrividì e feci un passo indietro quando riuscì a vedere il viso e ad avere la conferma che fossero loro.
Ci mancava solo questa.

«Ci sei?»

Mi dimenticai di mia madre al telefono e indietreggiai un'altro po'.

«Uhm.. si mamma?»

«Hai seguito il discorso? Alle 11 massimo, a casa.»

«Oh Newt! Guarda chi c'è laggiù!» Sputò fuori Tom Everly facendo agli altri tre segno verso di me.

«La biondina!»

«Ho sentito delle voci, parlano con te?»

«Mamma, vado. Ti voglio bene.» Baciai lo schermo del cellulare e staccai la chiamata quando mi accorsi che erano davanti a me.
Tutti e quattro.

«Che bello rivederti» Newt mi scrutò con lo sguardo da cacciatore e io gli ricambiai un'occhiata da preda.
«Sfortunatamente non posso dire lo stesso» Rimasi a testa alta a guardare tutte e quattro le figure.

«Ti sei data alla prostituzione?» Robin mi girò in torno e mi mise una mano sulla spalla «Buon'idea»
Io scotolai la testa per evitare di rispondere male.

«Che volete?» Guardai i due ragazzi davanti a me.
«Uhm..» Robin mi guardò il profilo «Bel nasino»
Amava farmi i complimenti quella tizia?
«Da te nulla» Tom si guardò in torno «per ora.»
Mi sputò il fumo sul viso e io mi ritrassi.

«Ciao, Kelly» Jennifer mi sorrise e andarono via.
Lei era l'unica che si salvava, i cugini la stavano rovinando.

Che ci fanno qui?
Erano in cerca di guai. Me lo sentivo.

Mi diressi in soggiorno, dovevo avvisarli. Sapevo che non l'avrebbero mai invitati e che quello fu un autoinvito da se stessi.
«Dov'è Cooper?» Chiesi a Aidan, era a torso nudo e si lasciava cadere la birra addosso come un demente. Ben di avvicinò a noi e mi squadrò per qualche secondo.
«Perché lo cerchi?» Cominciò a giocherellare con il piercing che aveva al labbro inferiore.

«Sono qua..» Bisbigliai senza farmi sentire da chi avevamo in torno.
«Che cazzo vuoi Cenerentola?» Mi accorsi delle macchie di rossetto rosso sulle sue labbra, segno che aveva appena finito di sbaciucchiarsi con qualche ragazza. Incoerente.

«Non il tuo.» Lo guardai schifata.
«Sei fastidiosa come tua madre»
«Questa l'ho già sentita Cooper.» Brontolai annoiata.
«Oh, Edwards» Canticchiai quando vidi Patrick avvicinarsi a noi «Inviti anche gli Everly a casa? Dovevate prendere il caffè insieme?» Guardai i cinque che sbiancarono un attimo.

«E smettila di sparare cazzate, non abbiamo tempo da perdere» Sputò infastidito Cooper ma poi una voce ci fece girare tutti e sei in una sola direzione.
«Perché dovrebbe sparare cazzate?»
«Heich Tom Everly» Disse sotto voce Scott che continuò a fumare quella maledetta sigaretta che mi faceva irritare la gola.

«I cugini che iniziano per H» Li prese in giro Price ma io non capì la battuta.
«Ti siamo mancati?» Newt si avvicinò con aria cagnesca.
«Da morire» Ironizzò serio Price che fece qualche passo verso di loro.
«Siamo venuti a darvi LA notizia» Ricalcò l'articolo Jennifer che attirò l'attenzione di tutti gli invitati.

I Neighbor rimasero in silenzio.
«La notizia.» Ripetei brontolando e Cooper mi lanciò un occhiataccia.
«Non sto zitta, inutile che mi guardi in questo modo.» Lo superai.
«Sei una nostra fan e vuoi proteggerci o ti piacciono i casini Cenerentola?» Sentì il suo corpo alle mie spalle. «Qualunque sia la risposta» proseguì quando si accorse che rimasi immobile «Stai facendo una gran cazzata, meglio se te ne vai.» La voce mi suonò seria, mi voltai a guardarlo.

Gli occhi che mi erano sempre sembrati neri, da vicino erano color nocciola ma quel colore dai suoi occhi era reso molto più scuro. Dentro quei occhi ci vedevo l'oscurità, niente di più. Deglutì quando mi accorsi del sorriso beffardo che aveva sulle labbra. Quel sorriso del cavolo che mi faceva innervosire. Quel sorriso soddisfatto di qualcosa. Qualcosa che non capì.

Lo sguardo di Cooper andò altrove per un'attimo, quello sguardo lo seguì. Era rivolto a Kat che gli lanciò un'occhiataccia e poi si avvicinò per afferrarmi il braccio.

«Una caramella, Everly?» Ben fece il solito buffone anche con loro. Jennifer gli strappò la caramella e la mangiò in un secondo.

«Andiamo» Kat mi strattonò lontana da loro ma non mi portò via. Mi lasciava guardare ma non starci in mezzo.

«Quante ne hai scopate stasera, Cooper?» Urlò Tom per farsi sentire bene da tutti.

«Più di te in tutta la tua vita» Lo sfidò.
«Più di me ma meno di tua madre» Sbuffò lui e io deglutì.
«Cazzo...» Mormorò Cody dietro di me e Kat con il fiato che gli mancava.
«Qualcosa mi dice che stasera si ammazzano» Sentì la voce di Maddy ma non capì da dove provenne.
Quando riportai lo sguardo su i Neighbor e gli Everly notai che Ben e Scott mantenevano Price che cominciò ad urlare.

«Che cazzo hai detto coglione?»
«Vogliamo parlare di tuo padre?! Se ne scopava tante nel letto di "sua moglie"»
Rimasi immobile e in silenzio davanti a quella scena a cui assistevano tutti.

«Sono sempre così le feste qui?» Bisbigliai a Kat che ridacchiò leggermente e poi negò seria.

Tom scattò verso Price, nessuno lo fermò. Price, invece, riuscì a liberarsi dalla presa dei suoi amici e si scagliò contro Tom.
La mia gola si chiuse nel guardare i due che si ammazzavano di botte.
Price spaccò in testa a Tom un vaso di vetro che dalla faccia di Patrick immaginai che fosse costoso. Cosa non era costoso in quella casa.

«Ti brucia eh Cooper?» Tom non faceva altro che provocarlo nonostante le stesse prendendo. Price gli sferrò un pugno che lo fece cadere sul pavimento con il labbro spaccato. Cominciò a ridacchiare e Price gli diede un calcio che lo fece gemere dal dolore.
Tremai nel guardare quella scena. Price non si fermava e non si sarebbe fermato.
Lo prese per il colletto della camicia e lo rialzò con tutta la sua forza, il ragazzo sembrava esausto ma Price non se ne fece una ragione per fermarsi, anzi, cominciò a scagliargli pugni sempre più violenti sul viso.

«Basta!» Urlai intromettendomi e avvicinandomi ai due «Così lo ammazzi!» Gridai contro Price tremando. Nel sentire la mia voce che tremava si girò a guardarmi, si bloccò per un attimo poi lasciò cadere il ragazzo sul pavimento.
Notai le nocche spaccate di Price quando si avvicinoa me incazzato come non mai.

«Fatti i cazzi tuoi.» Mi ringhiò contro puntandomi il dito. Rabbrividì allo sguardo più cupo e vuoto di prima. Quando Cooper mi superò e si allontanò con i suoi amici, mi inginocchiai dinanzi a Tom.

Guardai per un'attimo i cugini. Stesso sangue e non lo aiutarono.
Quella scena mi sarebbe rimasta impressa per sempre.

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