Sweet Hell

By eenJoyyy

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Kyla ha sempre avuto una vita ordinaria, niente di nuovo. Sempre i soliti quattro amici, esce una sola volta... More

it's just the beginning
so, you are Kyla?
You're an asshole
A little secret.
What the hell is going on?
I'm surrounded by lies
Blaze.
It's a party, have fun.
Truth or Dare? pt.1
Truth or Dare? pt.2
Kyla: 1 Alexander: 0.
Why?
I can't.
Emma.
I still have your shirt.
Girls night pt.1
Girls night pt.2
No love.
Marisa.
The eyes...they never lie.
Alexander.
This isn't your first try.
Privacy.
Feelings.
Are you okay?
Last race.
So it's a secret?
College.
Noah.
James, what the fuck?
My first College party.
Insecurity.
Study with me.
Welcome back Marisa
Where are we?
It's Always my fault.
The Wood.
If you want, i'm here.
Don't you dare.
I'm obsessed with you.
We missed you.
You saved me.
Please, don't leave me.
Finally you came back.
I wanna see that dress on the floor.
We're six people in one house.
I'll always love you.
Why does everyboy knows him here?
Finally we can go out all togheter.
I'm not cheating on you.
Happy Birthday, Alex. pt.1
Happy Birthday, Alex. pt.2
Let's spend some time togheter.
Go away.
I can do to you everything you read.
Don't you dare.
Don't fight.
Love.
My sweet hell.

Don't play, Kyla.

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By eenJoyyy

Dopo tre settimane, ancora pensavo a quella sera.

Neppure le altre gare a cui Alex ha partecipato con me a suo fianco mi hanno fatto scordare di quanto traumatizzante si stata quella serata.

«Ti prego, tuffiamoci dal nuovo trampolino!.» Aiden aveva fatto installare un nuovo trampolino, e James voleva a tutti i costi provarlo insieme a me.

In queste settimane abbiamo stretto tantissimo.

Una volta al cinema, mi è parso di vederlo guardare me al posto del grande schermo, potrebbe essere una mia impressione, ma credo che da parte sua, e forse anche mia, ci sia qualcosa di più di una semplice amicizia.

«Che palle! va bene!.» ci arrampichiamo fino ad arrivare in cima, e quando guardo la piscina sotto di noi, mi sento di svenire.

«No no! non posso assolutamente farlo!.» quando sto quasi per scendere nuovamente le piccole scale che mi hanno portata in cima, mi sento afferrare a mo di principessa, e prima che possa rendermene conto, sono già in acqua.

«JAMES!.» urlo quando emergo.

«Ma sei impazzito!?.» lui mi stringe di più a se, quasi azzerando la distanza che ci separa.

«Forse un po'» sorride, facendo sorridere anche me, ma qualcosa o per meglio dire, qualcuno ci blocca dal fare qualsiasi mossa che non sia: spostarci.

Aiden si tuffa dal trampolino, obbligandoci a buttarci, letteralmente, dal lato opposto per non essere schiacciati.

«Cazzo, fratello, avresti potuto avvisare.» James mi indica, e io sorrido.

«Avresti dovuto avvisare, i piccioncini si stavano per baciare.» Alexander, con addosso solo il costume e gli occhiali da sole, neppure ci guarda mentre dice quelle parole, si siede sulla sdraio leggendo le solite cazzate che guarda al cellulare.

«Ci spiavi? non hai niente di meglio da fare?.» lui alza le spalle alle mie parole, facendomi innervosire particolarmente.

«Ho sempre di meglio da fare, ma mi annoiavo, e voi mi divertite. Mi diverte di più sapere che mio fratello è sceso così in basso» io gli schizzo tutta l'acqua addosso.

Ma lui ride.

«Era una battuta, Tornado, non c'è bisogno di scaldarsi.» adesso si che mi sta guardando.

«Me ne sbatto se era una battuta, Alex. Devi imparare a controllare la tua cazzo di lingua.» lui alza le mani in segno di arresa.

«Lo sai che con te nei paraggi mi viene difficile frenare la mia...lingua.» quel doppio senso mi causa un brivido.

«Okay bene, Alexander, vattene a fanculo.» James esce dalla piscina aiutando anche me a fare lo stesso.

«Qua è impossibile parlare. Stasera ti va di andarci a bere qualcosa?.» io annuisco.

«Volentieri.» mi lascia un bacio sulla guancia e va via, lasciandomi da sola con Alexander e Aiden.

Mentre provo ad entrare in casa, Alex con sguardo infuriato mi trascina nel retro.

Mi inchioda al muro.

«Ma che cazzo ti prende!.» quasi urlo quando vedo che non mi lascia via d'uscita.

«Non giocare,Kyla.» alle sue parole mi confondo.

«Non capisco, giocare?.» lui annuisce.

«Hai capito bene. Metti in chiaro le cose, non puoi giocare con mio fratello, o lo vuoi o non lo vuoi.» io lo guardo male.

«Scherzi, vero? a cosa ti riferisci? a me tuo fratello piace e non lo ferirei mai.» lui sbuffa una risata.

«Bene.»

«Bene.» dico dopo di lui.

Nonostante la conversazione sia finita, rimaniamo immobili.

Ci stacchiamo solo quando sentiamo la voce di Albert farsi più vicina.

Che cazzo di problemi ha?

«Non fare cazzate.» mi guarda da testa a piedi, facendomi sentire in soggezione.

«Comunque, bel costume.» io faccio un finto sorriso, e lui ride, andando via.

«Signorina Verity, eccola. La cerca la signora Wood.» annuisco e subito entro in casa, accorgendomi della presenza di Eva sulle scale.

«Eva?.» mi avvicino con cautela.

Lei mi sorride, mostrandomi un pacchetto.

«Qualcuno ha lasciato questo per te!.» quando lo apro, continuando a guardarlo con curiosità, noto una collana.

È una collana abbastanza bella e semplice, ha una piccola farfalla al centro.

«È davvero stupenda, non si sa chi la manda?.» come se fosse fatto apposta, James scende le scale con addosso la camicia bianca che è solito indossare e un pantalone corto a jeans, largo.

Mi fissa e torna a guardare il cellulare, ma noto che ha un piccolo sorriso stampato sul volto.

Bingo.

«Porca miseria! gli piaci davvero! non si sarebbe mai scomodato di fare un regalo a una ragazza, è già tanto se fa un regalo ai suoi fratelli per natale.» io scoppio a ridere.

Mentre mi rigiro quel fantastico regalo tra le mani, sorrido.

È raro avere regali di questo genere specie se è un ragazzo a farmeli.

«Beh, stasera dobbiamo uscire, la indosserò.» Eva mi fa l'occhiolino e si dedica ad aiutare suo marito con i fiori del giardino.

Quando salgo in camera mia, mi accorgo che posso anche cominciare a prepararmi.

Faccio la doccia, acconcio i capelli con un po' di schiuma per farli più ricci del solito, e comincio a scegliere con cura i vestiti da mettere.

Decido di indossare una canottiera gialla, abbastanza leggera, di raso,e un pantaloncino bianco, tenuto da una piccola cintura.

Metto le solite scarpe e mi trucco leggermente.

«Signorina Verity, il signorino Wood l'aspetta nel salotto.» ringrazio Albert da attraverso la porta, e lo sento sbuffare appena.

Ma cosa gli avrò mai fatto?

Nonostante ciò, scendo le scale accorgendomi, una volta arrivata alla fine della mia discesa, che James si sta sfregando le mani con fare nervoso.

«James?.» lui si gira e mi sorride, facendo scomparire tutte le brutte sensazioni che avevo.

«Andiamo?.» noto che tutti e tre i restanti Wood sono seduti sul divano, poco distanti da noi.

Ci guardano tutti con un sorriso divertito sul volto, tutti tranne Alex.

«Divertitevi, e cercate di tornare in due e non in tre.» Aiden ci indica entrambi con l'indice, io gli mostro il medio facendo finta di grattarmi la testa.

«Ora vedrai come al loro ritorno lei non avrà più il rossetto marroncino che ha adesso e lui sarà come un bambino dentro un negozio di caramelle.» con le parole di Alexander mi sorge spontanea una domanda

Come fa a sapere che ho messo un rossetto marroncino se non mi ha mai guardata da quando ho sceso quelle scale?

Per questo alzo un pò l'angolo della bocca.

«Magari hai ragione tu, chi lo sa...» alzo le spalle e prendo James per mano.

«Non voglio diventare zio!.» urla Noah.

«Cazzo, quanto mi mettono in imbarazzo ogni volta.» io scoppio a ridere all'affermazione di James ed entro dall'altro lato della macchina.

«Ti porto a bere uno dei cocktail più buoni che tu abbia mai assaggiato.»

«Sarà meglio per te che sia davvero così.» lui annuisce sorridendo.

***

«Porca miseria! non scherzavi.» continuo a bere quello che è davvero, il miglior cocktail che abbia mai bevuto.

«Adoro troppo anche come il bicchiere sia glitterato.» annuncio super elettrizzata.

«Ho fatto centro,eh?.» annuisco.

«Allora...io ti volevo parlare di una cosa abbastanza importante.» poso il bicchiere e mi giro a guardarlo.

Fortunatamente riesco a sentirlo, la musica non è proprio forte.

«Io vorrei magari, uscire con te qualche volta.» confessa, e subito dopo, sembra quasi che stia per andare in iper ventilazione.

«Sei nervoso, Ja?.» lui annuisce ridendo.

«Mi fai questo strano effetto.» sorrido.

«Se ti dico che non mi dispiace farti questo effetto, mi prendi per pazza?.» lui ride.

«No, mi alleggerisci la situazione.»

«Allora contenta di sentirlo.»

«Comunque, anche a me piacerebbe uscire con te, niente di serio.» metto in chiaro il "niente di serio".

Dopo aver visto come tutte le relazioni della mia famiglia siano finite, non ne voglio.

Mia madre? ha divorziato dopo un anno dalla mia nascita.

Mia zia? separata, in brutti rapporti con l'ex.

Mia cugina? è stata lasciata all'altare.

Decisamente basta.

Metterò fine a questa "tradizione".

«certo, niente di serio.»

«Ne adesso ne in futuro. Ci tengo a chiarire questa cosa, so che potrei sembrare strana perché si parla solo di uscire, ma ci tengo sul serio.» lui annuisce, tranquillizzandomi.

«Non sembri strana, anzi. Ci sta che metti i puntini sulle "I".» lo ringrazio con un sorriso, mentre continuiamo a bere.

***

«Lo sai che sei moolto bello, vero?.»
James scoppia a ridere e mi fa "shh".

Sta cercando di far entrare le chiavi nella fessura, ma quando gli cadono, scoppia a ridere.

«Non dovevamo fare SHH?.» gli chiedo ridendo a mia volta.

Lui annuisce.

Prendo il cellulare e provo a chiamare qualcuno.

Non so su chi ho cliccato dalla mia rubrica, ma farò finta di saperlo.

«Kyla? va tutto bene?.» la voce di Alexander suona nelle mie orecchie forte e chiara.

«Brutto cretino che non sei altro! c'è una donzella ubriaca proprio davanti alla porta di casa tua e non l'aiuti?!.» quasi urlo, e James scoppia nuovamente a ridere.

«James ha una delle risate più belle del mondo, dopo la tua ovviamente.» ah, forse sto parlando troppo.

«Cretina...» lo sento ridere.

«Restate la, vi sto aprendo.» riattacca e mi siedo per terra ad aspettare il nostro cavaliere.

«Cristo, ma come cazzo vi siete ridotti?.» quando Alexander apre il portone, io quasi cado indietro, ma lui ovviamente mi afferra.

«Siete arrivati a piedi?.» Alexander sembra scioccato quando sia io che James annuiamo.

«Ma sei scemo? non mi hai vista?.» gli dico, schiaffeggiandogli il braccio quando me ne avvolge uno attorno alle spalle, per farmi stare in piedi.

«No, ma sei cretina? secondo te avrei rischiato di farti cadere apposta?.» vedo arrivare Aiden, che sbuffando, tiene James nello stesso modo in cui Alex tiene me.

«Alexander che cazzo! lascia la mia ragazza.» James dopo queste parole, rischia di vomitare sul giardino ben curato di John.

«Non sono la tua ragazza.» esclamo, aggrappandomi ad Alex, che al momento ha cambiato espressione.

«Facevo per dire.» si giustifica James.

«A titolo informativo, quanto cazzo avete bevuto?.» ci chiede Aiden, io e James ci guardiamo in faccia, e scoppiamo a ridere.

«Coglioni, sono le tre di notte, la smettete di ridere come due galline in calore?.» Aiden esclama queste parole, dando un piccolo schiaffo sulla nuca del fratello.

«Mai, mai farvi uscire da soli.» mormora Alex, aggiungendo qualche inulto di sottofondo.

Quando finalmente arriviamo dentro casa, io comincio ad andare verso le scale per conto mio, ma Alexander mi ferma.

«Non vorrai mica romperti qualcosa e cadere dalle scale.» io faccio di "no" con la testa.

«Appunto, perciò attaccati a me e non fare storie.» annuisco e solo così riesco ad arrivare fino a camera mia.

Quando poggio la testa sul cuscino, sono sicura di star ancora stringendo la mano di Alexander.

Così riesco ad addormentarmi.

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