Dove finiscono le tenebre

By Belle_deLamb

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(COMPLETA) -L'amore richiede il piรน grande sacrificio, piccola mia- si spinse avanti -non puoi nemmeno immagi... More

PROLOGO
I. VIAGGIO MOVIMENTATO
II. L'INCIDENTE
III. BENVENUTA A CASA
IV. RICERCA NOTTURNA
V. LA DISPENSA
VI. LA LEGGENDA DI CLARISSA
VII. NICALLA
VIII. ATTENTI ALLO STRIGOI
IX. LA FURIA DI KAAS
X. LEZIONE
XI. IL FIDANZAMENTO
XII. LA CRIPTA
XIII. DUBBI
XIV. LA FESTA
XV. TROPPO VINO
XVII. AVVENTURA NOTTURNA
XVIII. LA VISIONE
XIX. SEMPRE CATERINA
XX. IL BAGNO
XXI. L'INCUBO
XXII. LAVORARE CON KAAS
XXIV. LE LETTERE
XXV. LA LEGGENDA DEL GIARDINO DI LAURINO
XXVI. PEZZI DI CUORE
XXVII. SCOMPARSA (PRIMA PARTE)
XXVII. SCOMPARSA (SECONDA PARTE)
XXVIII. DUBBI, LACRIME E BACI
XXIX. LA CAMERA SEGRETA
XXX. FRANGIPANE
XXXI. IL BALLO
XXXII. PASSEGGIATA NELLA NEBBIA
XXXIII. TAZZE E RITRATTI
XXXIV. BACI IN BIBLIOTECA
XXXV. LA SCOPERTA
XXXVI. SOGNI E STELLE
XXXVII. IL PAVIMENTO DI VETRO
XXXVIII. IL CORAGGIO DI ANDARSENE
XXXIX. UN VOLTO DAL PASSATO
XXXX. COLPI ALLA PORTA
XXXXI. KAAS
XXXXII. LACRIME
XXXXIII. IL MATRIMONIO
XXXIV. TENEBRE
XXXXV. IN CATENE
XXXXVI. LA FINE
XXXXVII. SCONTRO
XXXXVIII. ADDIO... ?
EPILOGO

XVI. LA CENA CON KAAS

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By Belle_deLamb

Kaas l'attendeva a tavola, lo sguardo perso su un foglio. Una lettera. Dorina provò fastidio. Lavoro, solo lavoro. Kaas sembrava non essere capace di pensare ad altro. E lei aveva passato così tanto tempo a prepararsi! Perlomeno aveva fatto preparare il tavolo piccolo, così non avrebbero dovuto parlarsi da un lato all'altro della stanza. Afferrò i lati dell'abito per non inciampare e avanzò. Lui non diede segno di aver sentito. Continuò a leggere.

-Sembra molto interessante quella lettura- Dorina afferrò la sedia, la tirò indietro, ci rimase impigliata. –Più interessante della realtà- cercò di liberare il bordo dell'abito dallo schienale, ne strappò un pezzo, ci riuscì, si sedette. La sala le sembrava enorme, con le pareti rosse, le finestre ad arco e le armature ai lati.

-Non dirmi che stai passando troppo tempo con Nicalla e che diventerai pungente come lei- non alzò lo sguardo. Le lampade ardevano dietro di lui, tanto che sembrava che lui avesse un contorno dorato.

-Credi che sia un male?-

-Sì, io... - appoggiò la lettera e finalmente la vide. Strabuzzò gli occhi. –Sei... incantevole-

Dorina aveva la gola tanto secca che le sembrava piena di cocci di vetro. –Grazie- non sapeva cos'altro dire. E il cuore prese a batterle forte. Un animaletto chiuso in gabbia. Piccolo traditore!

-Credo che... sì, sei molto bella- era rossore quello che si diffondeva sulle guance del soldato? Dorina si sentì in imbarazzo. Non era fatta per evocare quelle emozioni negli uomini.  Come si gestivano? –Sono felice che tu abbia accettato il mio invito-

-Vorrei sapere perché mi hai chiesto di venire- il cuore le batteva tanto forte da rombarle nelle orecchie. Quel suono, simile a un tamburo, la confondeva, come se si fosse trovava immersa nella nebbia.

-Il mio è un gesto di pace, dopo tutto quello che è successo tra le nostre famiglie... noi due non siamo nemici, capisci?-

Dorina lo sapeva che non erano nemici, ma forse, a ben guardare, non erano nemmeno amici. –Sono felice di questa opportunità di comprenderci- e forse era sincera. Perché Dorina odiava i conflitti. Fin da piccola li aveva evitati.

Kaas la guardò e non parlò. La fissava come se potesse penetrare la pelle, i muscoli, il sangue. Come se potesse leggere ogni minima parte della sua anima. Dorina non era mai stata guardata in quel modo. Non pensava di poter essere guardata così, lei che era sempre timida e insicura. –Ehm, cosa c'è per cena?- parole dette con lo scopo di distrarlo.

Kaas scrollò la testa, come se fosse stato riportato di colpo alla realtà. –Ho chiesto in cucina di preparare una cena tipica del posto, come succedeva quando eri bambina-

Dorina sentì lo stomaco sussultare. –Non mi dire che ci sono i canederli- avrebbe dovuto dirlo con meno trasporto. Da brava signorina. Non ci riuscì. Forse brava signorina si nasce e Dorina non c'era nata.

-E che cena tipica sarebbe senza i canederli?-

Bene, il cuore ora le era praticamente esploso nel petto. Provò a mantenere un'espressione neutra. Non ci riuscì. Non davanti ai canederli.

Dorina mangiò troppo. Era consapevole che avrebbe dovuto fermarsi dopo un paio di piatti pieni di canederli. Lo sapeva. Ma dal sapere una cosa al farla, beh, ci passa il mondo intero. Kaas non fece commenti, ma lo scoprì più volte intento a guardarla e a sorridere. Divertimento? Presa in giro? Non riusciva a comprenderlo. C'era qualcosa di unico in Kaas, talmente unico che le stringeva con forza lo stomaco.

-Sto mangiando troppo, vero?- mormorò lei, il cuore che le batteva forte. Quello sguardo... oh, com'era strano avere quello sguardo addosso. Come pugnali che si piantano nella pelle.

-Non è un male, al contrario, sono felice che la cena ti stia piacendo-

Dorina sentì qualcosa di caldo avvolgerle il cuore. Provò l'impulso di ringraziare, lo ricacciò indietro. -Mi piace molto- una risposta banale. Lei in fondo era una ragazza banale. Non come Nicalla. O Caterina. Oppure Hilda. Il pensiero dell'amica le trapassò il cuore come una freccia.

Kaas annuì. -Ne sono lieto-

Ormai il cuore di Dorina era spappolato. Si concentrò sui canederli. Erano di certo più facili da gestire .

Quando finirono la cena passeggiarono sul terrazzo. Sotto la luce della luna che spuntava tra le montagne. Vicini. Troppo vicini. Dorina ne sentiva il calore. Un calore bruciante. Si poteva rimanere ustionate per troppa vicinanza a una persona? Guardò il cielo. Qualche nuvola stava cercando di vestire la luna. Prometteva lacrime. E forse sarebbero arrivate. Dipendeva tutto da Kaas.

-Ma guarda là- Kaas sbuffò -cosa devo vedere-

Dorina si fermò, la curiosità che le faceva formicolare la pelle. -Cosa succede?-

Kaas si appoggiò alla ringhiera. -Ludovico ha trovato con chi divertirsi- e la voce risultò tagliente come una lama.

Dorina fece un passo avanti e sbirciò sotto. Ed eccolo là Ludovico, stretto a una ragazza bionda, l'abito rozzo della servitù di palazzo. Se ne stavano bocca contro bocca. Due innamorati. Come lei non poteva essere...

Forse certe persone non sono fatte per l'amore. Forse...

-Adesso devo punirlo-

-Oh, lascialo stare- Dorina gli posò una mano sul braccio. -Perché disturbarli?-

-Perché? Questa non è una casa d'appuntamenti, anche se nessuno a parte me sembra capirlo- Kaas evitò il suo sguardo.

-E l'amore?- Dorina lasciò cadere il braccio al proprio fianco. Voleva toccarlo ancora, ma non poteva.

-L'amore non è controllabile, per questo noi militari dobbiamo evitarlo-

-Che vita è senza amore? Un'agonia- la voce le uscì più alta di quanto avrebbe voluto.

-Che sia pure così- Kaas si strinse nelle spalle. Aveva un'espressione indifferente, ma a Dorina sembrò studiata. Come se fosse abituato ad assumerla perché era quella che riteneva corretta.

Kaas avanzò, il passo militare, la postura rigida, quello sguardo... oh, quello sguardo poteva capovolgere mondi. La faceva sentire stordita.

-Voglio che tu capisca che sono tuo amico, Dorina- le si fermò di fronte. Appena un soffio. Se avesse allungato una mano lo avrebbe toccato. Se si fosse spinta sulle punte... lo avrebbe baciato. Labbra contro labbra. Come una danza. –Che tu ti fida di me- la sua mano le sfiorò la spalla –che tu mi consideri come il tuo tu... - si fermò a metà della parola. Come se si rendesse conto, all'improvviso, di quello che lei era per lui. Non avrebbe mai potuto esserci altro.

-Sei il mio tutore, nient'altro che il mio tutore, lo so meglio, il tuo compito è trovarmi un marito, solo questo- dire quelle parole le costò fatica. Molta fatica. Deglutì.

-Non volevo dirti questo, Dori, io... -

-Non è necessario che te lo rimangi- finse una calma che non aveva. –so bene quali sono i nostri rapporti-

-Non devono essere per forza così... freddi-

-Però lo sono, tu... per te sono solo una dama da difendere- scrollò la testa -per esempio tu non mi avresti mai mostrato il cadavere della ragazza che... - le parole le morirono in bocca. Non avrebbe dovuto dirlo. Sentì le gambe cederle.

-Cosa stai dicendo?- le iridi grigie di Kaas lampeggiarono.

-Nulla, io... - si aggrappò alla ringhiera con una mano.

-Sei andata là sotto- il suo sguardo brillò. Delusione?

Dorina pensò di negare. Non era sempre meglio negare? Kaas però la guardava con quegli occhi. Occhi che vedevano la verità sotto la bugia. Uno sguardo al quale non poteva mentire. Avrebbe dovuto fuggire. Rimase.

-Ma ti rendi conto di quanto potrebbe essere pericoloso? Noi non sappiamo con cosa abbiamo a che fare- le prese il braccio e lo strinse. Come per tenerla, per non farla andare via. –Se ti fosse successo qualcosa... - sospirò, la frase sospesa a mezz'aria. Come se non sapesse come finirla. O non potesse finirla.

Dorina pensò che era troppo vicino. Che quella stretta era troppo forte. Che il suo profumo era troppo intenso. Troppo, troppo, troppo. Lui, lei, la situazione, ogni cosa era troppa. Non avrebbe dovuto stare lì con lui. E poi percepiva il suo corpo. Chissà com'era calda la pelle sotto la camicia. E come sarebbe stato bello restare stretta tra le sue braccia. Abbandonarsi. Un naufrago sulla spiaggia. Le labbra si lui erano tanto vicine che...

Kaas si tirò indietro e la lasciò. Dorina provò il gelo. Come se l'avesse scaraventata nella neve. In un certo senso era così.

-Scusa, ma devo lasciarti, io... - scrollò la testa –ho molto lavoro-

Lei non riuscì a controbattere. Le mancava la voce per farlo. Abbassò la testa e fissò le crepe sul pavimento.

-Dori?-

La ragazza si bloccò, il cuore stretto in petto, in sospeso sopra l'aspettativa. –Sì?-

-Io... se hai una lettera da mandare portarmela prima delle nove di domattina, devo assentarmi presto-

Solo questo? Non doveva dirle altro?

-Vai a riposare-

Dorina non si mosse, gli occhi che le bruciavano. Si preparavano a un torrente di lacrime. Un torrente che non poteva fermare. Sentì i passi di lui allontanarsi. Quando alzò lo sguardo lui non c'era più. Solo allora si rese conto che la mano con cui aveva stretto la ringhiera sanguinava. Faceva comunque meno male del dolore che le squarciava il cuore.

NOTE DELL'AUTRICE:

Ciao!

Che ne pensate di questo capitolo?

A presto ❤

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