100 Days || ะฝัƒฯ…ฮทโ„“ฮนฯ‡

By fantasMinho_12

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[OMEGAVERSE] "100 giorni per te di innamorarti di me..." "รˆ impossibile" "...e 100 giorni per me per dimostra... More

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By fantasMinho_12

//Felix//
Sono passati tre giorni.

Tre giorni in cui sono rimasto chiuso in casa senza mai vedere nessuno se non Seungmo che veniva a farmi visita assieme ad altri dei nostri amici omega e beta.

Hyunjin non l'ho più visto. Ci siamo solo scritti, per lo più io ho scritto a lui sentendomi veramente sottone sotto questo punto di vista.

È pomeriggio e mi sto annoiando soltanto a tenere il telefono in mano senza farci nulla.
Ormai non ho più nessun passatempo. I picchi improvvisi di voglia salivano senza preavviso e mi ritrovavo sotto la doccia per molto più tempo del dovuto soltanto a sistemare i 'danni' approfittando del rumoroso scrosciare dell'acqua.

Guardo un paio di volte il dispositivo nelle mie mani quando improvvisamente mi viene un'idea.
Acceso il telefono, apro la rubrica cercando il contatto di Hyunjin. Clicco sull'icona del telefono e la schermata viene sostituita da quella della chiamata.

Metto in vivavoce in anticipo e quando appare il contatempo della chiamata trattengo un sussulto.

«Pronto?» domanda.

"Hyunjin..." dico diretto cercando di nascondere un sorriso che continua a provare a prendere il sopravvento delle mie labbra.

«Hey principessa.» parla con la sua melodica voce «Che c'è?»

'Che c'è'? Io ti chiamo cercando di essere carino e dolce e tu mi dici 'che c'è'?
Posso ancora rivalutare l'idea del ceffone strappalacrime.
Mi schiarisco la voce prima di parlare.
"Quando torni?"

Passa qualche secondo di silenzio prima che mi risponda sospirando.
«Penso che oggi torno presto tipo alle 8:00 o 8:30 . Perché?»

Roteo gli occhi chiudendoli e inspiro profondamente per non reagire esageratamente.
"Mi porti da mia madre?" chiedo poi insicuro e titubante ma con fermezza.

Non la vedo da tanto

«Puoi, sai, andarci a piedi no?» propone semplicemente quasi con disinteresse.

"Sì ma no. Sono scivolato e mi sono fatto male alla caviglia" racconto.

«Certo che sarai imbranato?» tidacchia.

"Eddai. Sei cattivo" ribatto sgranando gli occhi e accennando a un ghigno.
So di essere imbranato e tutto ma rinfacciarmelo così mi sembra davvero malvagio.

«Yah,» esclama e mi scappa un risolino «non sono cattivo» nega ormai la certezza ma non dico nulla comunque e lo lascio semplicemente continuare.
«Comunque. C'è una mezz'oretta alle 8:30 fino alle 9:00. Stai pronto in caso arrivo presto e preparati anche psicologicamente»

Le ultime tre parole dette da lui mandano una scarica di brividi lungo la mia spina dorsale e alzo le spalle per cercare di normalizzare la sensazione.
"P-perchè?" balbetto curioso.

«Le strade sono libere già ora.» annuncia «Andrò davvero veloc-» le mie guance immediatamente accumulano calore e trovo necessario interrompere la sua frase sentendolo poi ridacchiare.

"Ho capito!"

«Questo è» borbotta infine.

"Grazie Hyunjin" sorrido sincero anche se non può vederlo.

«Niente principessa»

Lascio il telefono sul comodino e mi sdraio sul letto sentendomi improvvisamente sfinito. Occupo tutto lo spazio a disposizione godendo del fresco che ha mantenuto il lenzuolo del letto e del suo profumo alla lavanda.

Mi sento nervoso.
Non voglio apparire davanti a Yari sapendo che poi mi provocherà visto che sono nel mio calore e l'ho voluta incontrare lo stesso.

Ovviamente uscirò di casa con già le medicine ingerite. L'effetto di quelle che prenderò più tardi, perché ho confezioni di esse di diversi tempi, dovrebbe svanire entro un'ora.

* * *

Mi sono vestito e quando Hyunjin ha suonato il clacson della macchina sono sceso dopo aver appena preso la pastiglia.

Siamo nella nostra via verso l'ospedale. Sta guidando veloce come un pazzo ma a me non interessa perché non riesco ad avere paura né a panicare apposta quando la sua mano è riposata sulla mia coscia, come le altre solite volte.

Se lo devo ammettere mi è mancato questo contatto.
Forse tutti questi sono segni che forse lui mi sta già iniziando a piacere. Ma non voglio che accada così presto. Ci sono ancora tanti giorni rimasti.

La macchina riparte e dopo un paio di giri qua e là con la solita velocità arriviamo all'ospedale, parcheggia allo stesso posto delle scorse volte in cui mi portava qui.

"Vai, ti aspetto" mi sprona spostando la mano e guardando altrove.
Perché non mi vuole guardare adesso? Alla fermata del semaforo mi stava mangiando con gli occhi.

"Sicuro che non vuoi passare?" domando a voce bassa e dolce.

"Sì principessa. Vai, si fa tardi e non ce la fai" ripete sbattendo le palpebre lentamente.

"Sei stanco?" chiedo fermandomi un'ennesima dopo aver messo un piede fuori dalla macchina.

"Sono annoiato" mugola.
Sorrido e esco dal veicolo entrando nell'edificio.

Non fatico a trovare la stanza di mia madre, chiedo all'infermiera che passa se potessi e bussando e ricevendo il permesso, entro incontrando subito gli occhi della mamma.

È meno pallida, la sua naturale pelle bronzea spicca assieme al suo gioioso sorriso, il suo viso è meno stanco e quel poco della vitalità che ha riacquisito schizza ovunque.

"Ciao amore" mi saluta alzando il tono alla fine.

"Ciao Yari" mi siedo nella sedia accanto al letto e mi sporgo in avanti abbracciandola.

"Vuoi sederti qui?" chiede indicando il letto.
Non me lo faccio ripetere. Si sposta di poco lasciandomi lo spazio necessario per me per accomodarmi bene accanto lei.
"Raccontami"

"Come stai" borbotti come se fosse un'affermazione.

"Bene amore." risponde "E tu?"

"Anche io, Yari"
La fisso per qualche secondo mentre si slega i capelli lasciandoli sciolti sulle spalle.

"Fammi una treccia" dice dandomi un pettine.
Trasloco dietro di lei sedendomi sulla parte rialzata dello schienale cominciando a pettinare i suoi capelli per poi intrecciarli dopo averli divisi in tre parti.

Continuiamo a conversare e mi sposto seduto a gambe incrociate davanti a lei solo per tenerle le mani e guardarla in viso, orgoglioso dei suoi progressi e contento di avere una madre così bella.

"C'è ancora la mia macchina fotografica?" le domando.
Quando ero venuto qui con Seungmo avevo portato anche la mia macchina fotografica per farle delle foto coi fiori che le avevo comprato quel giorno.

"Sì, eccola. L'ho usata per fare delle foto e le trovi nel tuo pc" racconta porgendomela.

"Dopo le guardo" le sorrido.+

"Pronta?" le chiedo spostandomi e dopo aver sistemato l'oggetto.

Mia madre annuisce e io porto la macchina all'altezza dell'occhio inquadrando l'unica e sola donna che ha occupato per prima il mio cuore.

//Hyunjin//
È passato un po' di tempo, non so di preciso quanto. Il mio telefono è deceduto.

Tamburello le dita sul volante, sbuffo tutta l'aria che contenevo nei polmoni e mi giro a guardare l'entrata vedendo un ragazzo  che corre nella mia direzione e i suoi lunghi capelli che svolazzano al verso opposto.

Lo stesso ragazzo entra nella macchina col fiatone ma anche con un ampio sorriso a bocca aperta.
Si sistema mettendosi la cintura e mi guarda un secondo continuando a sorridere.

Che furbo... 'mi sono fatto male alla caviglia'

Lo guardo e poi mi giro puntando gli occhi davanti a me facendo partire la macchina e uscendo dal parcheggio labirintico dell'ospedale.

Mi sento strano. È come se da dopo aver visto che rivolgeva quel sorriso raggiante a me mi sentissi quasi vivo.
Sposto la mia mano sinistra sulla sua coscia non avendo nient'altro su cui posarla.
Del resto è un 'antistress' si potrebbe dire...

Scuoto la testa al mio stesso pensiero e vedendo il semaforo rosso mi fermo.

"Yari ti saluta" dice improvvisamente.

"Chi è Yari?" gli chiedo confuso.
Si aspettava che conoscessi chiunque sia questo Yari? No caro, no.

"Mia mamma." risponde "Mia mamma ti saluta" ripete.
Annuisco e continuo ad andare sulla strada verso casa.

All'ultimo tratto accelero notevolmente sentendomi come se fossi stato sparato sulla strada, rallento in prossimità del cancello di casa, entro e scendo la discesa per il parcheggio interrato.

Sposto la mano da dove si trovava per parcheggiare attentamente la mia macchina al suo posto di sempre.
Sospiro e spengo il motore lasciando però la chiave ancora infilata. Spingo il sedile un po' indietro e mi accascio contro esso sbuffando per la noia.

Oggi è stata una giornata noiosa in tutti i sensi: in agenzia dovevo stare seduto a dirigere le riprese perché Jihyo stava mangiando e ha portato suo figlio sul set; poi il mio telefono era scarico e si è spento penso nel tragitto verso casa per prendere Felix. Non poteva esserci giorno più noioso.

Sposto gli occhi verso l'argento notando che tenesse la testa abbassata, si tortura le mani e tiene le gambe chiuse.
Lo continuo a guardare per un po' per capire se stesse bene o meno.
Chiudo gli occhi ancora annoiato quando tutto d'un tratto sento un peso sulle mie gambe, qualcosa posarsi sulle mie spalle e qualcosa di caldo soffiare sul mio collo.

Apro subito gli occhi e mi sorprendo di vedere Felix seduto a cavalcioni sulle mie gambe che mi annusa il collo e ansima pesantemente.

Arrossisco ancor di più quando bacia la mia pelle con le sue caldissime e soffici labbra.
Ma quello che mi stupisce ancor di più è il suo odore che adesso riesco a sentire più forte e intensamente di sempre.

I suoi feromoni eccitati hanno invaso tutta la mia macchina e mi sento sul serio oppresso da tutto questo.

Lo spingo leggermente per spostarlo da dove si era nascosto col viso e lo guardo alzando la testa per vederlo meglio.
Le sue mani mi avvolgono il viso a coppa e collega le sue labbra aperte alle mie con così tanta forza che mi sciocca ancor di più.

Non mi lascia andare in nessun modo, mi morde il labbro inferiore per cui strizzo gli occhi, schiude la mia bocca ficcandoci la lingua e cercando la mia che allontano sempre. Si stacca sollevandosi e guardandomi arrabbiato con gli occhi in fiamme.

"Lasciati baciare, cazzo" impreca gettandosi di nuovo a baciarmi.

Mi rilasso nelle sue mani, mi lascio trasportare dal contatto sentendomi tantissime emozioni insieme girare in un tornado nel mio stomaco.

Felix mi tira sempre più vicino al suo viso divorandomi completamente le labbra: le tira le succhia e le lecca così voracemente che mi sembra incredibile; le mie mani fremono per cui le faccio scorrere sulle sue cosce tenendo un braccio sotto al suo sedere e facendo scivolare l'altra sotto la sua maglietta dove accarezzo la sua pelle salendo lentamente premendo il palmo sui suoi addominali perfetti.

La sua mano destra si sposta dietro di lui, il mio sedile si abbassa all'improvviso facendomi sussultare, mi abbraccia il collo e mi morde ferocemente il labbro inferiore per cui pizzico il suo fianco leggermente facendo sorridere l'argento al contatto.

Oltre a starmi mangiando e a starmi schioccando numerosi baci, spinge sempre di più i fianchi contro il mio bacino, sfregando più volte da sopra i pantaloni la mia erezione nascosta.

Apro gli occhi rimasti chiusi fin'ora e osservo i suoi socchiusi, lucidi e scintillanti.
Lo tengo saldamente compresso contro il mio corpo spostandoci nei sedili posteriori che erano già abbassati da questo pomeriggio.

Felix si stacca dal bacio spingendomi con le mani sul mio petto un po' distante. I suoi occhi sono confusi, quasi delusi.
"Perchè sono abbassati? Cosa hai fatto qui?" domanda appunto curioso e quasi rimproverante.

"Avevo una consegna da fare" rispondo con sincerità ma sembra ancora non crederci.
Afferra il colletto della mia maglietta confondendomi ancor di più.

"Ricordi cosa mi avevi detto?" domanda ansimando "Te lo dico io adesso: tu, Hyunjin, sei solo mio"
"Guai a te se-"

È proprio in calore

"Nei tuoi sogni, principessa" lo interrompo baciandolo con forza anche se ricambia subito.

''''⛓️''''

credo che potreste immaginare il resto☺️

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