100 Days || нуυηℓιχ

By fantasMinho_12

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[OMEGAVERSE] "100 giorni per te di innamorarti di me..." "È impossibile" "...e 100 giorni per me per dimostra... More

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By fantasMinho_12

nn uccidetemi, sono innocente
ho fatto del mio meglio per rendere sto capitolo osceno quindi apprezzate
buona... lettura👉👈

//Felix//
Mi sembra di essere tornato all'inizio della nostra relazione, di come mi trattava con freddezza, di quando sentivo la paura costante di fare qualcosa di sbagliato per non subire la sua furia perché, dopo averlo visto una volta, ho subito capito che di rabbia ne ha da vendere.

Esattamente in questo momento sento già i suoi occhi bruciare sulla mia pelle anche se sono sotto le coperte e lui non è entrato in camera.

So che mi ha scoperto guardarlo ma non voglio crederci affatto.

Sopraffatto dai pensieri non riesco più a parlare, a sentire né a vedere tenendo gli occhi strettamente chiusi.

In un batter d'occhio, tutti i miei pensieri scappano come anche la mia coperta che vola via lasciandomi solo.
Sobbalzo e sussulto mettendomi subito seduto non si sa come vicino ai piedi del letto.

I miei occhi si aprono di scatto a la kia bocca comincia a parlare a raffica.

"Che cazzo fai?!" urlo in preda al panico di aver perso la coperta che mi teneva al sicuro.

Almeno quella

Mi afferra il polso avvicinandomi a lui, quasi perdo l'equilibrio ma rimango teso con gli occhi sgranati, le sopracciglia alzate e la bocca schiusa.. La sua presa è violenta, aggressiva e duole. Tanto.

"Dovrei chiederlo io a te. Che ci facevi lì? Ti ho detto di non visitare il terzo piano di notte, o no?" ringhia forte, con la sua voce da lupo, a una piuma dal mio naso.

Ma non mi spavento. Anche se continuo a tremare come un frullatore.

I suoi occhi trasmettono tutto l'odio, la collera e il disprezzo che vorrebbe dire a parole.

Mi sento il polso diventare freddo. Per quanto cerchi di liberarlo non funziona e di conseguenza stringe ancor più forte per poi spingermi sul materasso salendoci. Rimane in piedi con le gambe ai miei fianchi, io che sono sdraiato a pancia in giù.

Cerco di sollevarmi ma lui si accovaccia senza sedersi, con la mano afferra i miei capelli tirandomi la testa all'indietro. Grugnisco dal dolore, deglutisco a fatica e stringo i denti per la presa.

Sento l'odore di sudore che proviene da lui, la presa sui miei capelli è fastidiosa in quanto la sua mano è sucida di sudore e i miei capelli sono asciutti.

"Sai cosa significa?" inizia respirando vicino al mio orecchio "Devi essere punito" continua lasciandomi finalmente andare.

Ma ovviamente ho sbagliato ad aspettarmi che mi lasciasse riprendere i sensi per affievolire il dolore...

Mi gira supino stando in piedi, si abbassa sedendosi sul mio bacino con la schiena dritta, strappa la maglietta che indossavo tenendola per il colletto e la getta sul pavimento.

Mi dimeno sotto di lui per toglierlo da sopra di me ma invece vengo regalato di uno schiaffo, neanche tanto forte sinceramente, ma abbastanza da arrestare i miei movimenti per un attimo facendomi sgranare gli occhi e schiudere la bocca.

Lo guardo negli occhi vedendo la rabbia che arde come fiamme vive e crescenti.

Porta le sue mani alla cinturina slegandola e estraendola dalle cinghie. La lega ai miei polsi tenendomi fermo con le sua gambe.

Per starmi cercando di liberarmi da lui, il mio respiro accelera violentemente cominciando a diventare spaventosamente pesante e affannoso.

Per quanto non voglia, tutto questo mi eccita ma più che altro mi spaventa, mi spaventa davvero tanto.
Non voglio rivivere l'incubo che una volfa ho vissuto alle superiori. Non voglio essere abusato di nuovo, sessualmente.

Provo a chiamarlo per fermarlo almeno con la mia voce, mi metterei a pregarlo in ginocchio per interrompere tutto questo, farei di tutto per interrompere tutto questo.
Non mi ascolta.

Le lacrime dalla paura cominciano ad appannarmi la vista piano piano, strizzo gli occhi liberandole mentre lui si sveste della sua camicia bianca e dei suoi pantaloni togliendo poi anche i miei.

Cerco di scalciarlo via quando fa ciò ma mi immobilizza le gambe con le sue grandi mani che tiene sulle mie cosce sopra le ginocchia. Questa volta fa ancora più male perché sente le punte delle sue dita vicine a trafiggermi la pelle.

"H-Hyunjin, ti p-prego.. non lo faccio più, lasciam-m-mi" supplico dal fondo della mia anima, però ancora... non mi ascolta.

Tiro su col naso e deglutisco diventando teso come una corda di violino.
Mi sottrae i miei boxer strappandomeli e si toglie anche i suoi; colgo questa occasione per cercare di alzarmi seppur a fatica ma mi spinge con la mano sul petto di nuovo sdraiato.

Tiene le mie gambe da sotto le ginocchia allargandole. Non mi guarda in faccia, non mi guarda il che mi spaventa ancora di più. Urlo ancor più forte iniziando a piangere perché non so in che altro modo potrei chiedergli di fermare tutto questo.

Virrei che arrivasse chiunque, ma intendo... chiunque soltanto per liberarmi e dirmi che sto vivendo un incubo ad occhi aperti.

Strillo a squarciagola inarcando la testa fortissimo quando una presenza si fa largo dentro di me seccamente e una fitta mi colpisce fin dentro tale che la sento strozzarmi e togliermi il fiato da dentro.

Tento di liberarmi le mani provando a slegare la cintura anche coi denti ma Hyunjin mi blocca tutti i movimenti più bruschi mettendo la sua mano sul mio collo che avvolge.

Stringo i denti sperando di attutire i gemiti e le urla che salgono.

"Te l'avevo detto... o no? Di stare alla l-larga da ciò che non ti... riguarda"

Chiudo gli occhi stracolmi d'acqua salata che scivola solamente agli angoli del mio viso.
Mi sento davvero a corto di fiato, la testa mi sembra che stia scoppiando.

Serro le labbra sentendomi svenire dentro dalla potenza delle spinte con cui si fa largo nella mia entrata ogni volta che esce e rientra.

"Ti avevo anche detto di... n-non disobbedirmi. O sbaglio anche... qui?"

Resto semplicemente zitto non avendo la possibilità di parlare in nessun senso, in nessun modo sentendomi una vittima morta.

Lascio andare un urlo di dolore e mi sento sul serio male.
Inizio a tremare e la gola comincia a seccarsi e a bruciare per star urlando come un dannato.

Non trovo più la forza di far nulla e grazie al cielo ferma tutto uscendo dal mio corpo e toglie la sua mano dal mio collo.
Roteo gli occhi e non vedo più nulla.

* * *

Una forte luce mi colpisce le palpebre obbligandomi ad aprire gli occhi di poco alla volta.

Le tende non sono tirate e il sole è alto e lucente.
Davanti ai miei occhi ritrovo le mie mani una sopra l'altra, i polsi con dei semicerchi verdi tendenti al viola. Sono dei livid, anzi, mi correggo: degli ematomi.

Corrugo le sopracciglia confuso alla vista di queste condizioni e cerco di sollevarmi di poco ma immediatamente sprofondo la faccia nel cuscino per urlarci tutta la mia anima.
Mi fa male... tutto. Tutto.

Mi. Fa. Male. Tutto.

Soprattutto il fondoschiena.

Poteva semplicemente uccidermi.

Poi ero svenuto, vero...

Tengo il cuscino appiccicato alla faccia lasciando altre poche lacrime e dei gemiti addolorsti e mi alzo dal letto faticando a stare in piedi correttamente. Sono vestito...
Guardo il soffitto e piano piano sento il sollievo venire.

Guardo in giro trovando un vassoio sul mobile davanti al letto con sopra del caffè latte in una tazza e dei biscotti assieme a delle pillole e acqua.

Fottiti

Meglio se mi do una sistemata.
Ma prima di andare in bagno prendo il mio telefono e messaggio il mio migliore amico dicendogli di venire a farmi compagnia, non gli dico altro. Tanto quando mi vedrà capirà subito.

Io:
Seungmoo
Vieni a trovarmiiii ><
9.07

La sua risposta arriva praticamente subito dicendo che mi raggiunge tra un po'.
Lascio il telefono sul mobile e cammino in bagno.

Impiego solamente una vita per fare le prima cose e una seconda vita per lavarmi i denti, la faccia, metterci la crema e pettinarmi i capelli.

Esco dal bagno, indosso le ciabatte e un cardigan nero scendendo al primo piano.

Vado in cucina per farmi da mangiare da solo e mi ricordo della mia torta.
Prendo una fetta rimettendo il dolce in frigo e mi sposto nella veranda per sedermi a mangiare lì.

Il mio telefono squilla, è lui. Rispondo alla chiamata masticando il pezzo.
"Pronto?"

«Lix, sto arrivando» annuncia cantileno felicemente.

Sorrido lievemente, contento che non ci abbia messo moltissimo e che sia felice.

Mi fa un male anche se sorrido adesso

"La porta te l'ho lasciata aperta, il cancello è già aperto" borbotto un po' sconsolato ma senza darlo troppo evidente.

La chiamata viene tagliata perciò ritorno a mangiare la mia torta. Tengo le gambe incrociate che rimangono leggermente rialzate per via dei lati della poltroncina.

"Felix?" è arrivato.

Guardo verso la porta vedendolo cercarmi.
"Qui" esclamo e subito lui si gira a destra nella mia direzione correndomi incontro.

"Hey L- hey... cos'hai? Non sei felice di vedermi?" domanda subito tramutando la sua bellissima espressione felice in una preoccupata.

"Certo che sono felice di vederti... solo che..." mi mordo il labbro inferiore al solo ricordo "voglio parlarti"

"Lix sono qui no? Dai, ti ascolto. Cos'è successo? Chi ti ha ridotto così? Perché sei così triste? Il mio Felix non è così" avvicina la sua poltrona davanti a me e mi scaccia le lacrime incontrollate coi pollici.

Cerco di reprimere la voglia matta di scoppiare a piangere anche se so che con lui non devo avere veli.
Prende il mio piattino mettendolo sul pavimento, con un fazzoletto che prende dal suo pacchetto mi asciuga le lacrime e mi dice di soffiarmici il naso.

Parto col spiegargli da quando mi sono svegliato passando poi al continuo.

Per tutto il tempo Seungmin mi ascolta in silenzio tenendomi le mani e guardandomi negli occhi come sempre fa quando gli parlo.

"Lui dov'è adesso?" chiede seriamente.

"Che ne so Seungmin, non mi interessa." singhiozzo "voglio sapere perché l'ha fatto dio santo... non ho fatto chissà che di grave però, n-non gli ho dato fuoco alla casa" farfuglio sentendo la gola chiusa da un nodo.
"Sì! Ho disobbedito però- però... punirmi così mi sembra esagerato!" mi copro gli occhi col terzo fazzoletto che gli ho rubato premendo le dita sulle palpebre chiuse.

"Felix, vuoi davvero buttarti al vento piangendo così? Sai quanto mi fa male vederti piangere. Smettila, tu non sei così" ribatte e mi accarezza i capelli passando la mano sulla mia fronte.

"Stai sprecando acqua Lix, ti prego non piangere.. mi fa male vederti così rotto, tesoro." mi tira a sé abbracciandomi e ignoro semplicemente il dolore al corpo per lasciarmi avvolgere "Basta Lix, basta... fermati. Ho detto basta? Basta" ripete, mi obbliga a guardarlo negli occhi tenendomi il volto.

"Ma guardalo come sei bello! I tuoi occhi scintillano per il sole. Amore, basta piangere, non rovinare questo bellissimo visetto" mi sorride facendomi ridere.

"Sai cosa, questi 100 giorni per innamorarsi sono diventati 100 giorni di odio" scherza mantenendo un'espressione neutra ma irritata accasciandosi sulla poltrona per ridere.

"Ti giuro" sbuffo piegando il fazzolettoe tirando su col naso.

Prima che potesse parlare ritorna molto più serio e guarda arrabbiato il vetro del soffitto della veranda.
"Se fosse qui lo prenderei a pugni. Ceh ancora non mi capacito che- ti ha pure legato!?" si passa le mani sulla faccia frustrato.

"Seungmo stai calmo. Tanto... si sa come andrà a finire" sussurro.

"Io non sto calmo! E io non me ne vado, Felix, finché non gli avrò strappato i coglioni e non li avrò attaccati al museo con il titolo di: 'Palle di un cafone' . Ti piace?" domanda e per la prima volta scoppio a ridere alla vista della sua rabbia.

"Andrei in prigione uccidendolo pur di non andarci per non averti fatto sorridere" bofonchia poi e questo mi tocca tantissimo tanto che mi porta una mano al petto.

"Non sai quanto mi stia sentendo la voglia di rompere qualcos-" entrambi ci giriamo appena dei passi si odono dalle scale e lui... si mostra in piedi in mezzo alla hall.

I miei occhi si spostano sul mio migliore amico vedendo come stringe i pugni facendo impallidire le nocche e serra notevolmente la mascella.

''''⛓️''''

ho preso spunto da qui🤪
cmq, zuck... bel capitolo, no?

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