POV'S ARABELLA:
Quando mi svegliai notai che il posto accanto a me fosse vuoto
Controllai l'orario e vidi che fosse pomeriggio inoltrato, sicuramente Axel era andato via perché mi ricordo che aveva una riunione
Mi alzai dal letto ma un capogiro mi fece sedere all'istante
Mi presi qualche minuto prima di riprovarci e dopo essermi alzata decisi di andare da James per capire che problema avessi
In camera sua non c'era e nemmeno in salotto, perciò l'unico posto in cui potesse essere era nella sala allestita come "infermeria"
E infatti quando aprii la porta lo trovai seduto davanti alla sua scrivania mentre leggeva dei documenti
Mi presi alcuni istanti per guardarlo, durante gli anni era diventato ancora più bello nonostante qualche ruga stava già incominciando a vedersi
Si era fidanzato con una ragazza di nome Beatrice,un'infermiera del suo ospedale che aveva qualche hanno in meno di lui
Inizialmente non l'avevo presa molto bene, non riuscivo a vederla di buon occhio pensavo fosse interessata a lui solo per farsi aumentare di grado
Poi però abbiamo cominciato a parlare e ogni giorno dimostrava quanto ci tenesse a mio fratello così ho abbassato l'ascia di guerra
Non si era ancora accorto di me così feci un colpo di tosse, lui alzò lo sguardo e mi salutò con un sorriso a 32 denti
JAMES: Principessa non ti avevo vista, come mai qui forza siediti
Nonostante avessi ormai 22 anni lui come tutti gli altri si ostinavano a chiamarmi con soprannomi come principessa,tesoro,piccola e quello che mi faceva più impazzire micetta
ARABELLA: devo parlarti di una cosa però prima dimmi com'è andata quella cosa con Beatrice
James mi aveva confidato che era diventato troppo grande e dato che aveva trovato una fidanzata voleva prendere una casa tutta per loro
Quando me lo aveva detto avevo rischiato di piangere, non volevo che le cose cambiassero mi ero abituata a vivere tutti insieme e soprattutto lo aveva detto dopo che avevano preso la stessa decisione Alexander e Mattheo
Entrambi si erano sposati tre anni fa e la ragazza di Mattheo era già incinta del loro secondo figlio
Inutile dire che anche con loro non l'ho presa bene, anzi per niente soprattutto quando me lo disse Alexander
Mi ricordo ancora quel giorno e pensandoci adesso mi vergogno di me stessa
*Flashback*
Mi trovavo in camera mia mentre pulivo la pistola, lo avevo preso come abitudine per evitare che ci fossero problemi quando mi servisse
Stavo per posarla e andarmi a fare una doccia quando qualcuno bussò alla mia porta
Senza girarmi diedi il permesso di entrare, e continuai a mettere a posto
ALEXANDER: ei piccoletta cosa combini
Sentendo quella voce mi girai di scatto e saltai in braccio a mio fratello
Alexander era stato via un mese intero per colpa di un problema in uno dei nostri strip club ed era dovuto andare dall'altra parte della città per occuparsene
ARABELLA: mio dio Xander non puoi capire quanto mi sei mancato
ALEXANDER: anche tu Ara, ora però devo dirti una cosa
Lo guardai incitandolo ad andare avanti, lui si muoveva agitato per la stanza e prima di iniziare a parlare mi fece segno di mettermi seduta sul letto vicino a lui
ALEXANDER: questo mese quando sono dovuto rimanere laggiù per occuparmi del problema ho conosciuto una persona, si chiama Josy e faceva la prostituta lì dentro
ARABELLA: non capisco ha dato problemi? Possiamo licenziarla e se cerca di minacciarci la uccidiamo
ALEXANDER: no Ara niente del genere, può sembrare strano ma ci siamo innamorati
Sgranai di colpo gli occhi guardandolo incredula
Alexander non aveva mai mostrato nessun interesse verso le ragazze, certo si divertiva anche lui ma niente di serio
ARABELLA: be non so che dire mi hai preso alla sprovvista, quindi ora verrà a vivere qui con noi?
ALEXANDER: è proprio di questo che volevo parlarti, vedi ormai ho 33 ed è arrivato il momento che mi crei una famiglia e che vada a vivere con la mia fidanzata in una casa tutta nostra
Non feci niente, rimasi ferma per un tempo indeterminato esaminando le parole che mi aveva appena detto
Aveva conosciuto una ragazza in uno dei nostri strip club, si erano innamorati e ora lui voleva andare via con lei
Nel frattempo Alexander mi guardava con occhi imploranti, voleva che dicessi cosa pensassi, bene glielo dirò ma che non si offenda
Mi alzai bruscamente mettendomi davanti a lui, mantenendo però una distanza di sicurezza
ARABELLA: non ti sei mai interessato di nessuno fino a questo momento ma non si sa come adesso ti sei innamorato di una puttana che lavora per noi, vuoi lasciare tutto dopo solo un mese che vi siete conosciuti e poi che altro alla prima occasione si farà mettere incinta per poter prendere parte definitivamente della famiglia per poi fotterci tutti? mi dispiace ma no non ti permetterò di fare una cosa del genere
Durante tutto il discorso il suo sguardo era mutato numerevoli volte, prima era triste, poi offeso e infine era diventato arrabbiato
Lo si poteva notare dalla vena che gli pulsava sulla fronte, dai pugni chiusi e la faccia rossa
Merda forse ho esagerato, ma è questa la verità
ALEXANDER: non ti permetto di chiamarla puttana, ha un nome Josy e quello devi usare e poi non sei nessuno per dirmi quello che posso fare perciò se voglio andarmene lo farò che ti piaccia o meno
aveva detto tutto con estrema calma ma aveva utilizzato una voce glaciale, quasi affilata e con me non lo aveva mai fatto se non una volta
Lo guardai con occhi feriti, non riusciva a capire quanto tutto questo mi stesse facendo male
ARABELLA: SEI TU CHE MI HAI CHIESTO COSA NE PENSASSI E IO TI HO ACCONTENTATO, ALEXANDER CAZZO DEVI SVEGLIARTI NON SAPPIAMO NIENTE SU DI LEI, POTREBBE ESSERE TRANQUILLAMENTE UNA SPIA MANDATA PER UCCIDERCI O CHISSÀ COS'ALTRO MA FA COME TI PARE SE TI ASPETTI CHE IO L'ACCOLGA COME UNA SORELLA ALLORA FAI MORIRE SUL NASCERE QUEST'IDEA
io al contrario suo non riuscivo a utilizzare un tono calmo, ero troppo arrabbiata per farlo
Così lo cacciai malo modo dalla mia camera e cominciai a piangere dal nervoso
*fine flashback*
Non ci parlammo per circa un anno, anzi io non gli parlai lui aveva provato numerevoli volte ma lo avevo sempre respinto
Non riuscivo ad accettare quella scelta, non andai al suo compleanno, all'inaugurazione della nuova casa e non volevo andare neanche al suo matrimonio
Qual giorno però mi fece visita una persona inaspettata
Ero sola a casa, perché era il giorno delle nozze, e davanti alla porta avevo Josy
La guardai schifata ma anche interrogativa, doveva essere pronta per andare in chiesa ormai
JOSY: so che non mi vorresti vedere in questo momento e neanche dopo però lasciami parlare per favore
La fissai sbattendo le palpebre per un paio di secondi, e dopo essermi assicurata di avere delle armi con me, per prevenzione, gli diedi il permesso
JOSY: mi hanno accettato tutti, anche se alcuni fanno ancora fatica e tu sei l'unica che non ci ha nemmeno provato. Non sono venuta qui perché voglio obbligarti ad accettarmi ma per dirti di venire al matrimonio per tuo fratello
ARABELLA: non so se ti ha mandato lui oppure no, ma è meglio se vai altrimenti non vi sposerete
Cercai di chiudergli la porta in faccia ma lei riuscì a mettere un piede in mezzo e impedirmelo
JOSY: dio santo tuo fratello mi aveva detto che eri testarda come un mulo ma che dico come un rinoceronte, ma devi ascoltarmi tuo fratello è stato male in questo periodo, per quanto si sforzi gli manchi e anche tanto, ogni sera mi parla di te e di quanto sei importante per lui, mi ha confidato che se non fossi venuta al matrimonio avrebbe deciso di lasciare tutto
Rimasi interdetta per le cose che mi disse, la fissai negli occhi e dopo un po' chiusi la porta appoggiandomi con le spalle
Alla fine però ci andai, mio padre mi guardava orgoglioso e Alexander ne rimase sorpreso
Alla fine chiarimmo e facemmo pace anche se ancora oggi non sopporto la presenza di sua "moglie"
Venni riportata alla realtà da James
JAMES: hai capito?
ARABELLA: no in realtà no non ti stavo ascoltando
JAMES: lo immaginavo, comunque ha accettato anche se non vuole farlo subito dice che ci conosciamo ancora da poco tempo
Annuì tirando un sospiro di sollievo, meno male che quella ragazza aveva era più intelligente di lui
Per adesso non sarebbe andato via e questo mi bastava
JAMES: allora cosa mi volevi chiedere?
ARABELLA: in questi giorni non mi sono sentita bene e volevo chiederti se potessi vedere da cosa è causato
JAMES: tu che vieni di tua spontanea volontà a farti visitare?
Sbuffai irritata e gli scoccai un'occhiataccia
ARABELLA: e va bene sono venuta solo perché mi ha costretto Axel, altrimenti sarei stata tranquilla in camera mia
JAMES: come immaginavo, forza sdraiati su quel lettino
Feci come aveva detto, mi levai le scarpe e con qualche difficoltà salii dove mi aveva detto
Porca puttana perché facevo fatica a fare tutto
JAMES: allora cos'hai avuto?
ARABELLA: da alcuni giorni sto accusando giramenti di testa fame continua, nausee e mal di schiena incredibili
Il block Notes che teneva in mano cadde per terra, gli occhi si sbarrarono e la bocca di spalancò
Mi tirai su di scatto e lo guardai preoccupata
ARABELLA: che hai?
JAMES: cazzo Arabella, non so se sia una cosa positiva o negativa
ARABELLA: E io come faccio a saperlo se tu non me lo dici razza di idiota
Vedendo che mi stavo agitando fece dei respiri profondi, mi fece sdraiare e prima di dire qualcosa prese un marchingegno a me sconosciuto
Alzò lentamente la maglietta e dopo aver spruzzato del gel cominciò a passare un'aggeggio sulla mia pancia
ARABELLA NON: si può sapere cosa stai facendo?
JAMES: veramente non sai cos'è questo?
ARABELLA: dovrei?
Sbuffò, mi pulí e mise tutto in ordine per poi tornare a sedersi
Mi alzai incazzata, non capivo cosa stava succedendo e questo mi faceva innervosire
ARABELLA: allora mi dici cosa sta succedendo
JAMES: non so come tu non possa ancora averlo capito, ma Arabella sei incinta