THE SECRET OF MY LAST LIFE...

By LordFarquaad00

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Jungkook era fratturato in due parti. Una di esse era il fastidio e il rancore che incendiava in lui a causa... More

CAPITOLO 1
CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
CAPITOLO 12
CAPITOLO 13
CAPITOLO 14
CAPITOLO 15
CAPITOLO 16
CAPITOLO 17
CAPITOLO 18
CAPITOLO 20
CAPITOLO 21
CAPITOLO 22
CAPITOLO 23
CAPITOLO 24
CAPITOLO 25
CAPITOLO 26
CAPITOLO 27 ( Epilogo)

CAPITOLO 19

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By LordFarquaad00

Durante la notte, le mani dei due ragazzi erano attorcigliate l'una all'altra. Fu Jungkook a fare il primo passo e tenerla stretta a sé. La portò dinnanzi la sua bocca e diede un bacio a stampo. Il corvino non dormì, preferì vegliarlo. Se quello fosse stato l'unico modo che sarebbe riuscito a proteggerlo lo avrebbe fatto senza ripensamenti. Perché era vero che fosse inflessibile della sua scelta di distanziarsi da lui, ma in quel caso era tutto diverso. Il gran timore di perderlo per la seconda volta si ripresentò. Poteva tollerare unicamente l'idea di rimanergli lontano, ma tutto ciò non significava che avrebbe desistito nell'ammirarlo silenziosamente e segretamente.

Jungkook si alzò dal letto e la prima cosa che fece fu prendere il telefono ed inviare un messaggio a Su-Jung richiedendole di ritornare a casa al più presto. Ma non in veste di cameriera, bensì di una persona che potesse confortare Taehyung. Non che lui non fosse in grado, ma con certezza avrebbe commesso involontariamente un altro errore che avrebbe pesato esclusivamente sui sentimenti del moro. Il corvino si riposizionò sul letto e tra vari sospiri contemplò il soffitto, torturandosi di domande. Gli era incomprensibile il motivo per cui qualcuno avesse dovuto aggredirlo. Incosciente che a poco si sarebbe reso conto che più di un assalto si celasse dietro qualcosa di molto più pericoloso.

Dopo un po' il ragazzo si approssimò al corpo del marito e li elevò leggermente il capo, sistemando il suo braccio sotto di esso per potergli fare da cuscino. E a quel contatto Taehyung borbottò.

"Jungkook?" parlò con un timbro di voce impastata per il sonno.

"Shh! Sono qui. Continua a dormire." pronunciò mentre lo guardava, sporgendosi verso il volto del marito e abbandonandogli con gentilezza un bacio a stampo sui suoi occhi.

"Adesso chiudi gli occhi e riposati." Il corvino aspettò che Taehyung si riaddormentasse e per fortuna il suo gesto funzionò.

Jungkook passò la notte in bianco e lo si denotava dalle occhiaie nere che incorniciavano i suoi occhi. In quel momento Su-Jung batté scarsamente la porta per annunciare al corvino che fosse arrivata. L' aprì e si affacciò, mostrandosi davanti il ragazzo.

"Su-Jung, Taehyung sta ancora dormendo. Andiamo fuori a parlare." sussurrò mentre si avviò fuori la porta insieme alla donna per poi richiuderla dietro di loro.

"Le tre settimane non sono ancora passate. È accaduto qualcosa?" chiese la donna, fissando l'espressione stanca di Jungkook.

"Potresti badare a Taehyung e stargli accanto? Ieri- ieri-"si sostò per un attimo. Non trovava le parole per proseguire la frase. Se lui stesso fosse afflitto per il marito non avrebbe immaginato quanto male contenesse in sé il moro.

"Ieri cosa?" intervenne Su-Jung preoccupata dall'esitazione di Jungkook.

"Ieri sera, Taehyung è stato aggredito e le sue condizioni non sono delle migliori." le riferì.

Ma quando la donna venne messa al corrente pensò che più i giorni passavano e più Taehyung non sarebbe riuscito a cavarsela per sempre. Ci sarebbero state delle conseguenze e di certo non avrebbero portato a nulla di buono.

"Ti ha raccontato qualcosa al riguardo?" proferì la donna con serietà.

Il corvino con grande difficoltà provò a riportare quello che gli disse il marito la sera precedente.

"Mi ha detto che è stato preso a pugni e poi... beh poi niente." il ragazzo si morse la lingua quando si accorse che stava per confessarle che successivamente il loro discorso fosse progredito in un bacio.

"Su-Jung? Perché mi sembra che per te non sia una novità?" il corvino studiò ogni impercettibile atto facciale della donna che era disposta dinnanzi a lui. Era come sei lei sapesse qualcosa in più rispetto a lui.

"In realtà c'è qualcosa che tu non sai. Da quando Taehyung si è ripreso dal coma-"

Su-Jung era intenzionata a palesargli tutta la verità, pensando che anche il corvino dovesse esserne a conoscenza. Ma la frase terminò lì, perché un Taehyung sonnolento e tremolante, ancora vestito degli abiti della sera precedente, aprì la porta e spuntò di fronte ad entrambi.

Il moro si era recentemente riscosso dal sonno e s'impaurì non appena vide che il marito non fosse al suo fianco. Lo sguardo del ragazzo squadrò esclusivamente il corvino non scorgendo neppure la presenza di Su-Jung. Immediatamente si buttò alle braccia di Jungkook che lo accolse senza opporsi. Il corvino gli accarezzò i capelli in modo tale che cessasse di tremare.

"Non hai visto chi c'è?" parlò innalzandogli il mento, ma Taehyung scosse teneramente la testa e le sue labbra formarono un dolce cuoricino. Jungkook si dovette afferrare la guancia con i denti per reprimere la sua voglia di baciarlo. Si trattenne sia per Su-Jung che li stava scrutando, ma anche per mantenere la promessa che si era fatto.

Il moro si voltò verso Su-Jung e si separò da Jungkook, incamminandosi verso di lei con uno sguardo luccicante.

"Su-Jung sei tornata?" chiese con un velo di speranza mentre le sorrideva.

"Si, Tae. Jungkook mi ha avvisato ieri." proferì la donna, guardando attentamente le ferite del ragazzo e con l'indice gliele toccò.

"Santo cielo!" esclamò la donna.

"Sono così brutto?" chiese, riparandosi il volto. Ed immediatamente un'impronta di vergogna trapelò in lui e la motivazione principale fu che Jungkook vide il suo viso deteriorato.

"Taehyung!" lo richiamarono ambedue simultaneamente con severità.

Il corvino con insistenza tentò di levargli le mani dalla faccia, ma il marito si dimenò provando ad oscurarlo. Tuttavia il ragazzo riuscì a toglierle ed il moro abbassò la testa.

"Ti pare il caso di pensare a queste cose futili? Diamine Taehyung! Credevo che fossi più intelligente di così! E se ti fosse capitato qualcosa di più grave? Dovresti ringraziare che siano soltanto dei lividi! Perciò smettila di comportarti in questo modo!" sbottò Jungkook, innervosendosi del marito.

"Non sono mai stato intelligente per te! Non ti sei mai messo nei miei panni e non hai mai cercato di capirmi. Lo so che sono invisibile per te e che fai fatica a guardami perché non t'interesso. Ma a me interessa! E cosa posso farci? Niente! Perché tu hai solo occhi per Jieun!" gli urlò contro, facendolo infuriare.

"Cosa c'entra Jieun in tutto questo?" gridò altrettanto.

Una semplice conversazione si tramutò in un litigio acceso e in tutto ciò Su-Jung si augurò che nessuno li stesse ascoltando.

"Si che c'entra! Cazzo!" finalmente il moro alzò il capo e la sua espressione mista tra un cagnesco e tedio infilzò il corpo del marito.

"Ragazzi! Basta!" s'intromise la donna con tutti i buoni propositi, ma i due coniugi si voltarono verso di lei.

"No!" si opposero simultaneamente.

"È normale che non ti capisca! Perché non si può ragionare con una persona come te!" dichiarò il corvino.

"Che tipo di persona sarei?" lo spintonò con le poche energie che gli rimanevano.

"Sei uno stupido! E sei una frana in tutto! Non sei stato nemmeno capace di difenderti ieri! Dipendi sempre da tutti e mi stai costantemente appresso! Non ti è mai passato per la testa che ogni dannato giorno io debba subirti! Sei diventato la mia condanna!" Jungkook si alterò e parlò a gran voce.

Taehyung si annebbiò totalmente e perse il controllo. Gli precipitò addosso e lo fece cascare per terra. Si posizionò sopra l'addome del marito e con violenza lo afferrò per il colletto della maglia, tirandolo a sé.

"Noi- Noi abbiamo chiuso!" disse con le lacrime che minacciavano di scendere.

"Noi non abbiamo chiuso! Perché non è mai esistito un noi!" gli rigettò in faccia la cruda veridicità del loro rapporto. E fu più difficoltoso del dovuto dirglielo.

Il moro lasciò il colletto del marito e nascose il viso nell'incavo del collo del corvino che chiuse gli occhi e gli venne la pelle d'oca.

"Spero che mi succeda per davvero qualcosa almeno potrò mettere una fine a tutto questo. Non voglio più vederti e ora come ora desidero che tu sparisca dalla mia vista. Anzi no. Voglio che tu sparisca dalla mia vita." pronunciò fievolmente a sottovoce, ma Jungkook lo udì e strinse i pugni.

Taehyung si innalzò e si voltò dalla parte opposta del marito per non permettergli che si accorgesse che stesse piangendo.

Nel frattempo il corvino si drizzò a sedere.

"Su-Jung lo lascio a te."

"E tu continuerai a stare nella camera degli ospiti. Mi potrai venire a cercare solo in caso di assoluta necessità!" si rivolse al moro che gli stava dando le spalle.

Automaticamente Taehyung divenne cupo e s'incamminò verso la stanza mentre la donna lo rincorreva da dietro cercando di tenere il suo stesso passo.

"Tae! Calmati!" esclamò Su-Jung.

"No!" negò il ragazzo mentre entrava nella stanza. E la prima cosa che fece fu prendere i cuscini e scaraventarli per terra con tutta la foga in corpo. La sua rabbia proseguì e agguantò le lenzuola del letto e le gettò per terra per poi calpestarle. Si stava trasformando in una belva senza limiti. Ed incominciò persino a colpirsi il viso, schiaffeggiandolo disperatamente. Stava trovando un modo per sfogarsi. Si procurò del dolore fisico perché in quel momento fu l'unico metodo che riuscì ad accecare quello che inglobava la sua anima.

"Taehyung! Non servirà a nulla picchiarti." disse la donna mentre gli afferrava la mano. Lo abbracciò e li fece coraggio, accarezzandogli la schiena.

Era stato Taehyung a rassicurare il corvino che si sarebbe fatto da parte, ma soltanto il pensiero gli formò un aspro macigno dentro di sé.

"Tae non ci pensare. Adesso Jungkook non è di vitale importanza. C'è qualcosa di più serio da discutere." disse Su-Jung, spostandosi dal ragazzo.

"Ma per me lo è! Lui è importante e non so come fare." come poteva dirgli che Jungkook non fosse importante se lui fosse il suo unico pensiero fisso.

"E quello che mi fa sentire peggio è che ho dato una possibilità ad Han-gyeol per dimenticare Jungkook. Ma come posso dedicarmi ad un'altra persona se il mio cuore è di proprietà di Jungkook?" scoppiò il ragazzo.

"E sai qual è la cosa che mi infastidisce di più? È che non riesco a spiegarmi cosa mi induca a provare tutto questo nei suoi confronti. Tuttavia lui sarà soltanto il mio scalino irraggiungibile, quindi è inutile che continui a parlare di lui." negò con la testa.

"Tesoro, io l'ho detto per il tuo bene e non perché sottovalutassi i tuoi sentimenti. Ma purtroppo Jungkook è sempre stato così. Da quando ti sei sposato con lui non c'è stata una volta che tu non sia stato male. Perciò credo che dovresti dare un'opportunità a quel ragazzo" gli consigliò la donna.

Taehyung consentì e prese posto sulla sedia.

"Come facciamo a nascondere tutti questi lividi? Haru ed Hayoon non possono vedermi in questo stato." rivelò il moro, sospirando.

"Non ti preoccupare useremo del fondotinta. Ma per il momento non uscire da questa stanza." disse Su-Jung.

Tuttavia di punto in bianco la porta venne spalancata ed A-Yeong s'introdusse al suo interno ed accennò un ghigno non appena intravide la faccia del moro.

"Che cosa ci fai qui? Non sono dei propositi giusti per iniziare un'altra litigata. Pertanto quella è la porta ed escitene." proferì il moro, roteando gli occhi.

"Non posso venire a salutare il mio genero preferito?" la donna si avvicinò e diede un calcio alla gamba del moro che stranito mandò uno sguardo a Su-Jung.

"Cosa c'è? Hai perso le parole?" lo afferrò per i capelli e gliela inclinò all'indietro.

"Lasciami immediatamente! Sennò non risponderò delle mie azioni!" ringhiò il moro che stava perdendo le staffe. La donna aveva decisamente scelto il giorno sbagliato per importunarlo.

"Non farmi ridere!" lo prese in giro.

Con un'espressione inferocita Taehyung le sputò in faccia. La donna disgustata impugnò ancor di più la presa e alzò la mano per schiaffeggiarlo. Ma Su-Jung s'intromise e precipitò verso A-Yeong, spingendola con forza.

"Su-Jung! Vuoi che ti licenzio?" la minacciò A-Yeong, ma Taehyung si eresse in piedi e a falcate la raggiunse.

"Su-Jung, questa volta ti prego di non fermarmi!" l'avvertì Taehyung con un'innata cattiveria che stava percorrendo nelle sue vene.

Il ragazzo la ripagò con la stessa moneta e le tirò i capelli con così tanta brutalità che spiazzò la donna.

"Se non te ne vai subito ti giuro che ti farò diventare stempiata! E dirò a tutti quello che hai provato a farmi, perciò ti conviene tacere. E se osi spifferare qualcosa non te la caverai così facilmente." le intimò all'orecchio per poi trainarla dai capelli e scaraventarla fuori.

"Te ne pentirai! Sarai tu a non cavartela!" la donna urlò contro il moro da dietro la porta, ma il ragazzo la riaprì.

"Non scherzare con la persona sbagliata." le disse per poi sbattergli la porta in faccia.

"Non ti ho fermato ma hai esagerato." disse la donna mentre Taehyung faceva su e giù per tutta la stanza non dandole peso. C'era un particolare che lo destabilizzò.

"Hai fatto caso anche tu che non ha chiesto nulla a proposito dei lividi in faccia? Dalla sua espressione sembrava che già lo sapesse." realizzò il ragazzo e più ci rifletteva e più pensava che lei centrasse qualcosa.

"Su-Jung! Ascoltami attentamente! Quando mi sono risvegliato dal coma ho avuto una strana sensazione appena l'ho vista. Non era affatto contenta di vedermi." riferì il moro.

"Taehyung queste sono solo delle supposizioni." constatò la donna.

"E se queste supposizioni fossero vere?" Taehyung corrugò la fronte.

"Dovremmo avvertire Jungkook!" rispose sicura di sé la donna ed il ragazzo rise istericamente.

"Dimenticatelo! Soprattutto dopo quello che ha detto oggi!" s'impuntò il moro a braccia conserte.

"Anche tu non ci sei andato piano con le parole!" gli rinfacciò la donna.

"Taehyung devi accantonare tutte le tue questioni personali! Se fosse realmente A-Yeong pensi che si soffermerà soltanto a te? E se poi si scagliasse anche contro Jungkook? Saresti capace di accettarlo?"

"E va bene! Ma lo avvisi tu! Io non ci parlo!" sbatté nervosamente il piede contro il pavimento.

"Tskk! Anche tu non ci sei andato piano con le parole!" borbottò fra sé il moro con un tratto di seccatura, ma la donna lo sentì.

"Puoi smetterla d'intestardirti! E ti scongiuro cerca di non litigarci!" gli pregò con pazienza.

"Ma è lui che incomincia sempre!" sbottò Taehyung.

"E tu sei quello che finisce! Perciò vedete di non farmi perdere la pazienza! Sennò vi rinchiudo a chiave in una stanza per due giorni! Altro che sparisci dalla mia vista e dalla mia vita!" lo guardò con durezza per fargli arrivare il concetto dritto e chiaro.

"Avvisiamo anche Yoongi ed Hoseok?" chiese il ragazzo mentre acchiappava dall'armadio una tuta nera da poter indossare.

"Perché ti vesti?" pronunciò perplessa la donna.

"Non vorrai mica discuterne in questa casa? Se quella vipera ci vedesse tutti insieme si insospettirebbe." replicò, spogliandosi.

"Conosco un posto sicuro. Intanto ti vado a procurare una mascherina e un cappello." gli disse, però lo squadrò meglio e scosse il capo.

"Credo che ti servano anche un paio d'occhiali da sole." affermò.

"Non puoi mettermi direttamente il fondotinta?"

"No! No, non abbiamo il tempo sufficiente." disse la donna prima di andarsene.

Nel frattempo che Taehyung attendeva Su-Jung, il suo cellullare squillò ma rifiutò la chiamata quando notò che fosse Han-gyeol. Nonostante ciò Han-gyeol continuò a chiamarlo lo stesso con insistenza.

"Chi è?" parlò Su-Jung che rientrò in camera con il fiatone, facendo trasalire il ragazzo per la sua improvvisa apparizione.

"Su-Jung! Mi hai fatto prendere un colpo!" proferì mentre si toccava il petto.

"Allora? Chi era?" lo incoraggiò a parlare.

"È Han-gyeol. Ma lo chiamerò più tardi." rispose il moro, sistemando il cellulare nella tasca del pantalone.

Taehyung si guardò allo specchio ed indossò la mascherina, il capello e gli occhiali. Restrinse gli occhi notando che fosse tutto nero a partire dal vestiario a finire dagli accessori che era costretto ad indossare.

"Su-Jung! Sembra che devo andare a un funerale!" affermò il moro, imbronciandosi.

"Non andiamo a festeggiare!"

Lo trascinò per il braccio e s'indirizzarono verso le scale, ma udirono le voci di Hayoon e Do Hyun che si stavano avvicinando all'entrata.

"Devi correre il più veloce possibile! Se ti vedesse Hayoon ti chiederebbe ti toglierti la mascherina e gli occhiali!" l'informò Su-Jung ed il ragazzo deglutì.

Taehyung se la filò via con precipitosità e per un pelo non venne intravisto. Dopodiché la donna lo seguì tranquillamente e salutò con il sorriso sia Hayoon che Do Hyun.

"Eccomi! Dio mio! Ci mancava poco!" esclamò.

Con prontezza s'infilarono in macchina e la donna schiacciò l'acceleratore, sotto i lamenti del ragazzo che avrebbe voluto guidare lui. Ma, coscientemente, la donna glielo vietò per la sicurezza d'entrambi.

Giunsero a destinazione e Taehyung rimase incantato dal posto, era una bellissima campagna e non gli era chiaro il motivo per cui li fosse già nota. Si sentiva come se avesse trovato la sua vera casa e gli trasmetteva pace. Scorrazzò gioiosamente verso il giardino e s'inginocchiò per tastare i fiori di margherite, poi si si rialzò e accarezzò il busto di un albero. Era un albero agli agrumi e si beò del suo profumo. D'un trattò si portò la mano sul capò e si ripiegò su sé stesso. La sua testa stava scoppiando ed affiorò una scena insolita. Era come se fosse uscito dal suo corpo e si fosse sdoppiato. Il ragazzo vide sé stesso che stava annaffiando le piante con un sorriso stampato in faccia. Ma non si fermò lì perché si vide steso sul prato mentre si godeva il venticello primaverile che infrangeva i suoi capelli. Era tutto così reale che gli sembrava di averlo vissuto sulla sua stessa pelle.

"Io ci sono già stato qui." confessò Taehyung mentre una lacrima oscurata dagli occhiali scese dai suoi occhi.

"Tae, questa è la campagna di tua proprietà." ammise Su-Jung mentre lo aiutava a mettersi in piedi.

"Su-Jung! Credo che mi stia ritornando la memoria. Ma non riesco a ricordare nient'altro se questo posto." le annunciò con malinconia.

"Davvero? È una bella notizia! Devi essere contento! Stai facendo dei progressi." pronunciò la donna con entusiasmo, cercando di tirarli su l'umore.

"Sai se non si fosse creato tutto questo casino, avrei preferito che non l'avessi riacquistata." riparlò Su-Jung e Taehyung preferì lasciar stare quell'argomento.

"Entriamo?" propose il ragazzo, afferrando la mano della donna.

"La troverai un po' in disordine e sporca. In questi tre mesi non ho avuto un attimo di tempo da poter passare a darle una sistemata." gli comunicò mentre procedettero verso l'entrata.

Ma una volta dentro la casa rimasero a bocca aperta.

"Non avevi detto che l'avremmo trovata sporca?" chiese il moro con un velo di perplessità.

La casa non era per nulla sporca, anzi risplendeva e odorava di pulito.

"È impossibile solo io, te ed Hobi ne eravamo a conoscenza. E anche Hobi non è più ritornato qui da quando sei entrato in coma!"

"Forse c'è qualcun altro che lo sa oltre a noi?" domandò Taehyung mentre andava ad aprire il frigorifero ma non ci trovò nulla se non l'acqua.

"Lasciamo perdere. A breve arriveranno tutti." gli riportò, prendendo una lavagna dallo sgabuzzino e ponendola davanti al tavolo.

"Sei seria?" Taehyung incominciò a ridere come non mai appena vide la lavagna.

"In questi casi bisogna sempre attrezzarsi." ribatté la donna.

L'aprirsi della porta li fece voltare e tutta la loro concentrazione ricadde su Hoseok, Yoongi e Jungkook che fecero il loro ingresso.

"Stavo lavorando! Cosa c'è di così importante?" interferì sgarbatamente il corvino, sedendosi su una sedia.

Hoseok e Yoongi invece guardarono Taehyung e s'incuriosirono del motivo per cui il volto del moro fosse coperto. Ma tutto gli fu più comprensibile quando il ragazzo si disfò della mascherina e degli occhiali.

"Cos'hai fatto? Sembra che ti abbia investito un camion!" dichiarò il ragazzo dai capelli color menta mentre l'altro si avvinghiò a Taehyung e incominciò a lagnarsi.

"Basta! Sedetevi tutti! Dovete prestare la massima attenzione!" intervenne Su-Jung.

"E tu! Jung Hoseok! Smettila di piangere per ogni cosa!" la madre lo indicò e indirizzò il suo sguardo verso la sedia, incitandolo a sedersi.

Tutti e tre terrorizzati eseguirono esattamente quello che gli disse la donna.

La donna prese il pennarello e al centro della lavagna scrisse il nome di A-Yeong affiancato da un punto interrogativo e si giro verso i ragazzi.

"Scusatemi! Ma mi avete fatto venire fin qui solo per parlare della mia matrigna?" Jungkook si stava per alzare e dileguarsi, ma Su-Jung gli comandò di rimettersi a sedere.

"Ieri Taehyung è stato aggredito! Ma non è stata una semplice aggressione. Qualcuno sta cercando di ucciderlo!" parlò la donna e al corvino strabuzzarono gli occhi.

"Avete visto troppi film! Vi state danneggiando il cervello!" rise per le fesserie che arrivarono fino le sue orecchie. Ma il marito lo guardo dritto negli occhi e Jungkook notò quanto lui fosse terrorizzato.

"Jungkook è tutto vero. Ti ricordi di quella volta che uscì la notizia sui telegiornali che feci l'incidente insieme a loro? Ecco! Qualcuno ci stava inseguendo da dietro ed era munito di una pistola. Una volta invece trovai una busta riposta sul letto con delle foto mie, di Haru e di Hayoon ed il nostro visto era offuscato da del sangue. E sai cosa avevano scritto? Che avrebbero fatto del male anche ad Haru-" Taehyung si bloccò e si torturò le mani mentre dondolava su sé stesso. Nonostante Jungkook fosse entrato in una totale confusione ed ebbe una grande difficoltà ad assimilare tutte quelle nozioni. Sollevò il marito in piedi e lo tirò a sé, facendolo accomodare sulle sue gambe. Lo cinse con le braccia, ma Taehyung scoppiò a piangere.

"Mi dispiace Taehyung. Sono stato un idiota. Se solo ti avessi preso in considerazione quel giorno e ti avessi ascoltato invece di arrabbiarmi magari un oggi sarebbe stato tutto diverso e non avresti affrontato tutto da solo." gli parlò pieno di rimpianto.

Taehyung scosse il capo non era quello il punto di tutto ciò.

"Non sono preoccupato per me. Posso sopportare che se la prendano con me. Ma se provassero a toccare Haru e tutti voi. Io- io non me lo perdonerei mai." proferì fiaccamente.

"Marmocchio non dirlo nemmeno per sogno." lo rispose il marito mentre lo strinse ancora più a sé.

"Quel giorno che ti ho puntato il coltello alla gola non era per il corso di teatro. Ero stato pedinato tutta la sera e quando uno di quei uomini mi chiamò marmocchio persi la testa e pensai che fossi stato tu. Per fortuna quella sera Jo-Wo mi aiutò e fu soltanto grazie a lui che riuscì a sfuggire da quei uomini-"

Il racconto di Taehyung venne interrotto.

"Che cosa?" dissero Su-Jung e Jungkook.

Nel frattempo Hoseok ed Yoongi si esaminarono a vicenda e con un cenno si accordarono di rivelargli quello di cui loro non erano a conoscenza.

"Taehyung! Durante l'evento in azienda era stato proprio Jo-Wo a metterci al corrente che tu fossi in pericolo. Però non dovete dirlo a nessuno! Ci ha intimato di non fare il suo nome." rivelò Hoseok.

La donna mentre scrisse il nome del ragazzo sulla lavagna e lo cerchiò.

"Adesso che ci penso quella sera mi disse di fare attenzione." il moro si grattò il capo e le sue gote divennero rosse.

"Perché stai arrossendo?" il corvino lo scrutò, arricciando le sopracciglia.

"Beh! Per scappare da quei due uomini abbiamo finto di baciarci e non solo." confessò il marito mentre il corvino lo fece alzare dalle sue gambe e si avviò verso l'uscita. E Taehyung gli corse dietro.

Hoseok stava per raggiungere il moro, ma la madre lo richiamò.

"Hanno bisogno di parlare da soli. Quindi non andare." proferì la donna, arrestandolo dalle spalle.

"Mamma! La vita di Taehyung è a rischio e Jungkook prende e se ne va via così senza un motivo." controbatté il figlio.

"Hobi! Jungkook è geloso. E si vede da lontano un miglio!" s'intromise il fidanzato, sbadigliando.

"Non è vero! Lui è solo uno stronzo!"

"Hobi! Qualunque cosa sia non interferiremo nelle loro faccende. Per Taehyung, Jungkook è più importante di qualsiasi altra cosa." parlò la donna.

Intanto Taehyung riuscì a fermare Jungkook, agguantandolo per la manica della maglia.

"Dove vai?".

"Vado a prendere quello stronzo!" urlò con collera Jungkook.

"Che c'è? Ti è piaciuto?" rinfacciò al moro che lo guardò con delusione.

"E se ti dicessi di si? Cosa cambierebbe? Non sei stato tu a dirmi che sono la tua condanna?" gridò, avvelenando la sua stessa gola.

"Si! E lo sei per davvero!" urlò altrettanto, perdendo tutta la calma.

"Chi sei tu per dirmi cosa fare o meno? Oggi mi vedrò con Han-gyeol e ti assicuro che non mi soffermerò soltanto a baciarlo!" lo fronteggiò.

"Non ti azzardare a farlo! Ti giuro che se vengo a sapere che fai qualcosa con lui lo andrò ad uccidere con le mie stesse mani!" lo trafisse con occhi infuocati di gelosia.

"Sono io che voglio farlo con lui! Se avessi potuto decidere fra voi due avrei scelto lui." lo disdegnò e Jungkook si sentì come se stesse cadendo giù da un precipizio.

"Lo pensi davvero?" la sua voce divenne fiacca e scarsa.

"No, non lo penso davvero, ma lo vorrei! E sai il perché? Perché tu non fai altro che denigrarmi. Ed hai ragione quando mi dici di essere uno stupido. Perché solo uno stupido come me non riuscirebbe a smettere di pensarti. E sai qual è la cosa che odio di me stesso? È che quando tu mi tratti male ti basta solo sfiorarmi con dolcezza per farmi dimenticare tutto. Ed io ti accetterei per quello che sei pur di soffrire!" si spolmonò il moro prima di rientrare in casa.

Molte persone sceglievano di farsi del male a modo proprio. Alcune si danneggiavano fumando e altre bevendo. Ma Taehyung non poteva criticarle. Perché anche lui scelse di farsi del male amando Jungkook.


Ecco un nuovo capitolo, spero vi possa piacere. <3

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