The Date

Par martinalabignan

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Dove si nasconde la verità? Non ho mai capito cosa fosse il dolore fino a quando non è arrivato a me, passand... Plus

Prologo
1 Un incontro imprevedibile
2 Destinazione Los Angeles
3 Dleaty Care
4 Chiamaci per nome
5 La metropolitana
6 Un gala dal sindaco
7 Scomparsa da 12 ore
8 L'ultimo messaggio
9 Domande inaspettate
10 Un nuovo collega
11 La gabbia dorata
12 Nicolas Devinson
13 La chiavetta USB
14 23:14
15 Uno strano incidente
16 La chiamata
17 Opinioni distorte
18 Hollowain Prison
19 La cauzione
20 Errore di stampa
22 Errori del passato
23 L'ultima notizia
24 Urgenza
25 Solo notizie negative
26 Tra galera e libertà
27 Il caos
28 Presa di mira
29 Sempre peggio
30 Il biglietto
31 Il processo
32 Il verdetto
33 Possibile assassino
34 Fermare tutto
35 Manca qualcosa
36 Le lettere
37 Ritorno
38 Piano B
39 Tendere trappole
40 Ora è finita
41 Mai liberi
42 Inchiostro rosso
43 Qualcosa non torna
44 Pericolosità
45 Non è possibile
46 Discussioni importanti
47 Costrizione
48 Incendio doloso
49 Quiete pubblica
50 Omicidi e Matrimoni
51 Accuse
52 La fine dei giochi
Epilogo
ringraziamenti
Playlist

21 Nootropes

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Par martinalabignan

Nulla può fermare quel senso di solitudine che ho. Solo stando con te, quel senso si allevia.

I miei occhi continuano a passare da Logan alla scatola delle capsule per poi tornare a Logan. Posso capovolgere il problema nella mia testa, cercare di trovare una ragione, una scusa, ma la realtà mi torna sempre in mente. Il mio pollice si sposta meccanicamente sul nome del farmaco: "Nootropes" Leggo la descrizione del prodotto che ne loda gli effetti e ne garantisce il successo. Ne avevi proprio bisogno Logan? Cos'altro mi nasconde? Tutto quello che mi ha detto finora è ero? Le mie sopracciglia sono accigliate, e alzo la testa, questa volta per piantare il mio sguardo negli occhi di Logan. Quasi lo sfido a trovare delle scuse. Si alza e mi si avvicina quasi timidamente, come se potessi scappare da un momento all'altro. Alza la mano e prende la mia, probabilmente chiedendosi se gliela toglierò, non posso farci nulla, tiro indietro il braccio. Al momento la mia mente è troppo scombussolata per me permettere questo tipo di distrazione. Il mio cuore continua a battere, quasi a minacciare di uscire da me. Il volto di Logan è rattristato, ma non insiste.

«Madison...» Logan, la sua voce dolce e triste virgola e sento che sta per dirmi qualcosa di drammatico. Va tutto bene, va tutto bene mi ripeto, sistemerò tutto.

«Non ti insulterò mettendoti. Non si trattano di farmaci convenzionali, come hai notato. Sono droghe nootropiche. Le ho prese per anni...» Chiudo gli occhi e soffio a lungo, le mie dita si stanno chiudendo intorno alla scatola delle pillole. Mi viene quasi voglia di buttarle contro il muro e di calpestarle fino a distruggerle completamente.

«Perché prendere questo?»

«Perché... Perché ho bisogno che duri. Perché senza di loro, sarei crollato molto tempo fa. Non hai idea di quanta pressione ho subito da quando avevo solamente 12 anni, Madison. Dovevo essere il migliore in tutto. Mio padre non poteva tollerare che qualcuno prendesse voti migliori dei miei, non poteva tollerare che io non fossi il migliore nello sport, in questo e in quello. Perché non bastava che un futuro imprenditore lasciasse altre persone davanti a sé. È stato lo stesso al college. Lo stesso dappertutto. Quindi...» Logan si ferma un attimo e mi scruta con cautela. Non sono arrabbiata con lui, sono arrabbiata con suo padre, chi mai farebbe una cosa del genere al proprio figlio.

«Quindi ho voluto un piccolo aiuto punto ma non potevo nemmeno chiedere aiuto ad alta voce. Doveva essere qualcosa di nascosto perché... Anche in questo caso non avrei dimostrato agli occhi di mio padre di essere il migliore. E oggi sono in una posizione di debolezza perché il mio futuro non dipende più da me. Per questo mio padre non ha esitato un attimo a sostituirmi con Ethan. Dopo tutti questi anni passati a dire, a chiunque volesse ascoltarmi, che ero il suo unico successore. Ora che non sono più utile virgola non merito neanche la sua considerazione.»

«Perché continui a prendere queste cose Logan?» Guarda verso il cielo prima di farmi un lieve sorriso.

«Perché a forza di abituartici nasce il bisogno. Ti fa sentire come se tutto stesse andando meglio, e da un lato non è sbagliato. Ti permette di resistere più a lungo, di essere concentrato, di dare il massimo in quello che fai. Dà la completa illusione di essere una macchina che nulla può fermare.» Mi acciglio e faccio un altro passo verso di lui.

«Non sei una macchina Logan. Non sei un robot. Non sei infallibile. Hai il diritto di essere umano, e sono molto arrabbiata con i tuoi genitori per averti fatto dubitare di te stesso in quel modo.» Logan appoggia la scatola di capsule sulla scrivania e con una mano si asciuga il viso dal sudore.

«Non ti merito Madison. Perché sei qui. Potrei andare in prigione. Non mi è rimasto nulla. Sono dipendente dalle droghe ormai. Io...»

«Basta.» Questa volta mi avvicino ancora di più, fino a quando i nostri corpi si sfiorano. Alzo il braccio per togliere la mano di Logan da davanti ai suoi occhi, e lo costringo a guardarmi negli occhi. Il mare dentro i suoi occhi è tormentato, si agita, le onde si scagliano contro gli scogli, che si frantumano sotto il potente schianto delle onde su di essi. Ora l'unica cosa che riesco a scorgere è il riflesso del mio volto, nell'azzurro più totale dei suoi occhi vedo i miei, così scuri rispetto ai suoi, così spenti, così soli, come due anime sperdute nel nulla.

«Rimango perché ti amo. Ti sembra così folle? Tuttavia è la verità. Ti amo, Logan Date. Non mi interessano le voci su te e la tua famiglia. Non mi interessa che tu non sia più l'amministratore delegato di una delle più grandi aziende del mondo. Quando vedo quanto questo lavoro ti ha richiesto, sono quasi sollevata nel vedere che non ti logorerà più. Tutto questo per persone a cui non importa cosa stai diventando.» Logan chiude le braccia intorno a me e mi stringe forte a lui. La scatola di capsule che fino a ora tenevo nella mia mano cade a terra, e i piccoli cerchi colorati di bianco e azzurro si spargono sul pavimento. Logan seppellisce il suo volto nell'incavo del mio collo, e lo sento sbattere le palpebre contro la mia pelle.

«Ti amo anch'io.»

«Cosa posso fare per aiutarti a fermare questo bisogno di drogarti? Non puoi andare avanti così.»

«Lo so. Lo so, lo so, lo so. E ho cercato di combatterlo...»

«Ti aiuterò. Ti prometto che troveremo una soluzione.»

«Se questa storia dovesse mai venir fuori, mi si ritorcerà contro al processo. Diranno che l'ho fatto per pagare i debiti di droga, o per coprirne le tracce. Mi dispiace, sto solo peggiorando le cose.» Logan si raddrizza un po' e mi guarda sorridendo tristemente, questo gesto mi spezza il cuore.

«No. Non hai fatto nulla di tutto questo. Non sei responsabile del peso che ti mettono sulle spalle. Ma è una buona cosa. Perché da ora non devi sopportare tutto questo da solo. E sono sicura che anche Ethan sarebbe disposto a farti sentire un po' meglio.»

«Sinceramente, non lo invidio affatto. So che voleva il mio posto.»

«Questo è il suo problema. Potrebbe sempre rifiutare la proposta di tuo padre.» Continuo a guardare Logan, il cui volto si è leggermente rilassato.

«Credo che ora sia meglio tornare a letto. Domani promette di essere una giornata impegnativa.» Logan sorride, il che mi fa brillare il cuore.

«So che mi scuso ogni volta, Madison, ma...»

«Se lo sai perché continui ad andare avanti.» Rido e mi alzo in punta di piedi per dargli un bacio sulla guancia.

«Sono qui perché voglio esserci. Spero che questa risposta sia sufficiente per te.»
«È perfetta.» So che ci aspetta una strada lunga e sconnessa, ma voglio credere che arriveremo fino alla fine. Mi avvicino alla porta dell'ufficio e guido Logan fino alla camera da letto, per cercare di dormire.

L'ufficio di Logan non è cambiato di una virgola. Ethan probabilmente non ha ancora avuto l'opportunità di aggiungere dei dettagli. Quando entro nell'ufficio, il fratello di Logan non è solo. Accanto a lui c'è una donna alta e bella, che non mi sembra ostile senza essere molto calorosa.

«Linda Older. Piacere di conoscerla.»

«Pensavo che saremmo stati da soli con Adrien, Ethan.»

«Non preoccupatevi. Non ho intenzione di restare. Ho ritenuto opportuno presentarmi il prima possibile Ethan. Se vogliamo che l'annuncio del nostro impegno abbia un certo impatto, dobbiamo apparire credibili. Ora avete cose migliori da fare. Cercate di difendere al meglio Logan. Sarebbe anche un bene per l'immagine dell'azienda vedere che i suoi dipendenti sono fedeli. Nella mente delle persone, siamo sempre più veloci a difendere qualcosa che ci piace piuttosto che qualcosa che detestiamo.» Linda mi sta fissando, come se mi sfidasse a risponderle.

«Posso assicurarvi che il mio obbiettivo non è quello di diffamare la Società. Giusto per mettere le cose in chiaro prima che la bugia diventi troppo grande. Probabilmente non varrà molto, ma vedere un articolo che non offuschi il nome di Logan andrà a beneficio della Compagnia.»

«A volte le persone devono anche andare controcorrente. Con un po' di fortuna... La tua intervista sarà un successo.» Anche Ethan si fa sentire ora.

«Penso che sia meglio iniziare ora. Prima sarà fatto, prima riusciremo a metterlo online in modo che sia leggibile da quante più persone possibile. Le notizie viaggiano veloci, e tutto quello che possiamo fare è cercare di far uscire le nostre.» Linda annuisce e si avvicina a Ethan. Li guardo e mi aspetto che mostrino un po' di affetto. Linda mette la mano la mano sulla spalla di Ethan.

«Ci vediamo più tardi. Buona fortuna Madison.» Dice per poi lasciare la stanza, e finalmente mi ritrovo da sola con Ethan e Adrien. Non mi fido molto di Adrien, ma non è questo il punto al momento. Faccio un respiro profondo e mi avvicino al divano che Ethan mi indica con un gesto della mano. Non mi dispiace sedermi, mentre Adrien si siede davanti a me con il suo portatile in grembo. Alza anche la mano per indicare che ha un dittafono tra le dita.

«Pronti?»

«Sì.» Gli rivolgo uno sguardo determinato.

Nel mentre...

Logan avrebbe voluto accompagnare Madison, ma non ha avuto altra scelta che restare a casa. Per il momento, preferisce molto di più trascorrere le sue giornate nel suo appartamento che in cella. Ma questo confinamento può farlo impazzire rapidamente. Sa che Madison riuscirà a trovare le parole giuste, che farà del suo meglio per riabilitarlo agli occhi di almeno una parte del pubblico. Il fatto che Madison abbia scoperto una parte del suo lato oscuro lo disturba. È sollevato dal fatto che non debba più mentire, ma è anche terrorizzato al pensiero che lei finisca per andarsene, disgustata da lui. Di nuovo. In effetti sta cominciando ad accumulare molti difetti. Cosa farebbe se Madison decidesse di abbandonarlo? Per distogliere l'attenzione da quel pensiero che lo turba, Logan decide di fare una telefonata all'ospedale dove si trova Noah. Sa che l'amico è uscito dal coma e ora può parlare, e Logan ha estremamente bisogno di sentire il suo migliore amico. Sapendo che sta bene. Sapendo che almeno una cosa in questo mondo sta tornando alla normalità.

In ufficio alla The Date...

«Sostiene di non aver nulla a che fare con l'arresto di Logan?»

«Lo affermo e lo giuro. Farò un giuramento in tribunale, se necessario. Non ho avuto nulla a che fare con l'arresto di Logan Date, perché Logan Date non ha bisogno di essere arrestato. È un uomo integro, leale, duro, è vero, ma solo quando serve. Mi rifiuto di credere che possa essere stato coinvolto in qualsiasi attività criminale.»

«Eppure gli investigatori, secondo le nostre fonti, sostengono di avere delle prove.»

«Non ho accesso al file. Ma queste prove hanno il medesimo valore di quelle che si ritiene abbiano attualmente. Vedremo se resisteranno alla prova del tempo. Grace Langover era la mia migliore amica. Pensa davvero che difenderei l'uomo che è stato coinvolto nel suo omicidio?»

«La gente pensa che lo sia perché la vittima era la tua migliore amica e hai fatto la spia sul tuo capo.»

«Queste persone si sbagliano. Non conoscono Logan. Non sanno nulla di lui, e non sanno che è un uomo pieno di compassione e dignità. Lui stesso vuole andare in tribunale per stabilire la verità. È pronto ad affrontare la vendetta popolare per difendere il suo onore. So che il vero killer di Grace è ancora là fuori. E spero che la polizia faccia il lavoro necessario per trovarlo e metterlo in prigione. Condannando Logan Date stanno condannando un uomo innocente.»

«Hai interessi finanziari nella difesa del tuo ex capo?» MI acciglio un po', ma so che la domanda è necessaria.

«No. Se stai insinuando che i Date mi hanno pagato per parlare, puoi scordartelo. In caso di necessità, posso anche darvi accesso ai miei conti bancari, in modo che possiate controllare il flusso di denaro in entrata e uscita. Sono qui perché non sopporto le ingiustizie. Logan Date è un brav'uomo. È un uomo per cui merita essere combattuto, ed è quello che intendo fare.» Adrien sorride leggermente, mentre Ethan guarda New York attraverso la finestra, divertito dalla mia dichiarazione cavalleresca.

«Hai un'ultima cosa da dirmi?»

«Sì. Che la verità alla fine verrà fuori. E non mi interessa se schizza le persone più potenti del mondo. Alcune meritano di cadere per sempre.» Spero che un giorno il karma si occupi di Conrald Date. Finalmente l'intervista finisce, e Adrien chiude il suo computer. Le sue due brevi ore sono state piuttosto impegnative per me, e non vedo l'ora di tornare a casa.

«Sistemo il discorso e lo pubblico stasera. Dovrà essere condiviso il più possibile, ma immagino che se ne occuperà il team di JRL.»

«Potete contare su di noi per far sì che raggiunga il maggior numero possibile di persone.» Ribatte Ethan staccando gli occhi dal cielo.

«Bene. Vi invierò una copia in anticipo, in modo che possiate controllare. E non appena avrò la vostra approvazione...» Schiocca le dita e sorride.

«Bam, su internet. E il resto farà la sua magia.»

«Lo spero.» Adrien si alza, prende la sua attrezzatura, ci saluta a turno e lascia la stanza. Sospiro a lungo e chiudo gli occhi. Ethan si avvicina a me e mi porge un bicchiere d'acqua.

«Hai fatto bene, lo sai. Sono sicuro che Logan sarà orgoglioso di te.»

«Speriamo che lo vedano in molti...»

«Almeno ci hai provato.»

«Cosa succederà se finisce in prigione... Se... Se mi separo da lui...» Ethan mi guarda tristemente e leggermente sconfitto.

«Non lo so Madison. Ma non siamo ancora a quel punto! Sì. Finché potrò combattere, lo farò. E anche allora! La guerra non sarà persa fintanto che sarò in piedi.»

«Mio fratello è molto fortunato ad averti. Sono quasi geloso!»

«Beh, hai Linda...»

«Non è la stessa cosa. Linda, la sua fedeltà va alla sua famiglia prima che a me. Ma ehi, ho accettato le regole del gioco. Vedremo come andrà a finire. È solo un impegno... Basta che non siamo al matrimonio. Inoltre non sarebbe la prima volta che un Date rompe un fidanzamento!» Sorride, ma quel sorriso non arriva dagli occhi, so che la frase non lo fa realmente ridere.

«Penso che tu abbia dato abbastanza per oggi! Dirò a Frank di darti un passaggio.»

«In circostanze normali, avrei insistito per restare, per lavorare, ma ora... Voglio solo passare del tempo con Logan.» Lascio il divano, ringrazio Ethan con un piccolo abbraccio, poi mi unisco a Frank che mi aspetta nel corridoio. Ritrovo Logan sul divano con un libro in mano. Lo appoggia sul tavolo e si alza per raggiungermi.

«Adrien mi ha già inviato l'intervista. Sei stata perfetta. Grazie di tutto Madison.»

«Forse non servirà a niente.»

«Non dire così, non lo puoi sapere. Ho fatto una piccola telefonata a Noah. Non sa quando potrà uscire dall'ospedale, ma ha promesso di provare a venire trovarmi.»

«Mi fermo a salutarlo per noi due, se vuoi.» Logan sorride nuovamente e fa scivolare il braccio nel mio.

«Ho preparato la cena. Visto che devo restare qui, tanto vale che mi tenga occupato.»

«Sarai un perfetto piccolo uomo da interni.» Scoppia a ridere, e questo suono, che pensavo fosse ormai perso, mi trasmette un'incredibile pace interiore, cosa che non provavo ormai da anni.

«Senti, se le circostanze non fossero così terribili, potrei conviverci. Dopo non aspettarti nemmeno un pasto a tre stelle. Ti ricordo che per tutta la vita mi sono fatto preparare il cibo, non ho mai cucinato nulla. Fino a qualche anno fa, riuscivo a malapena a non far bruciare un uovo.» Questa atmosfera rilassata, quasi leggera, mi fa molto bene, riesce a farmi dimenticare per un momento il mio passato, e a farmi concentrare sul presente. Seguo Logan in cucina.

«Un giorno, se vuoi, ti insegno a cucinare davvero. Se mi prepari del cibo, tanto vale che lo faccia bene.»

«E io sono quello esigente, ho sentito dire!» Questa ritrovata domesticità, che mi fa quasi dimenticare le circostanze, mi porta un enorme sorriso che non riesco a trattenere. Mi siedo su uno degli sgabelli della cucina e ripiego le braccia sul balcone.

«Quando tutto questo sarà passato, posso dirti che non mi dispiacerebbe prendermi una piccola vacanza.»

«Ottima idea. Sarà un bene per entrambi.» Sorrido, felice di vedere che Logan non pensa più allo scenario peggiore: quello in cui deve passare molti anni dietro le sbarre. Mentre cerco un armadio per mettere la giacca, suona il videocitofono dell'appartamento. Mi acciglio e mi raddrizzo un po'.

«Aspetti qualcuno?»

«No, nessuno. E l'elenco delle persone che hanno il permesso di venirmi a trovare è ristretto.»

«I tuoi genitori forse?» Logan si dirige verso la porta d'ingresso e dà un'occhiata al videocitofono. Alza le sopracciglia e diventa quasi immediatamente pallido.

«È Ambar Devinson.»

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