School of Heroes - da revisio...

By GiulSma

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⚠️ Storia da revisionare ⚠️ Immaginate di vivere in un mondo dove esistono i superpoteri e di essere trascina... More

1.William Clark
2.Test d'ingresso
3.Primo giorno
4.Nome da supereroe
5.Sogno
6.Un ritorno pieno di misteri
7.Tre amici entrano in un bar...
8.Un filo, due uscite
9.Festival
10.Interrogatorio
11.Pigiama party (parte 1)
12.Pigiama party (parte 2)
13.Pigiama party (parte 3)
14.Incendio
15.Incontro pericoloso
16.Portachiavi
17.Zia Phoebe
18.Vita nel Connecticut
19.Dolorosa battaglia
20.Un nuovo eroe
21.Villains
22.Ritorno a casa
23.Coma
24.La verità
25.Piccoli amori
26.Rancore
27.Fuggitivo a scuola
28.Potere
29.I finti dèi
30.Successione
31.Il risveglio del tredicesimo titano
32.Primo giorno da stagista
33.Flame
34.Vecchi amici
35.La battaglia di Springville (pt. 1)
36.La battaglia di Springville (pt.2)
37.Mostro
38.Amori proibiti
39.Oil and Water
41.Amy
42.Il sogno più bello
43.Black Night Bar
44.La famiglia Castillo
45.Angel
46.Padre, Figlio e Potere Primario
47.Ballo d'autunno
48.L'origine di Nightmare
49.Cinquecentomila
50.Bacio dietro le sbarre
51.Due anime
52.Sacrificio eroico
53.Caos
54.Cenere alla cenere
55.Attraverso i ricordi
56.Compleanno
57.Il bacio perfetto
🎖Super Traguardi 🎖
🎬 Backstage 🎬

40.Ghiaccio

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By GiulSma

Erano tutti confusi e sconvolti dall'insolito atteggiamento di Will e avrebbero voluto capirne il motivo ma nessuno riusciva a dare una risposta completa, nemmeno Gwen e Ethan che fino a poco prima erano il suo migliore amico e la sua ragazza.

Si erano riuniti tutti nella sala comune e si erano seduti sulle poltrone rimanendo completamente in silenzio, troppo storditi per formulare un'ipotesi corretta.

Ma l'unico a cui la mente funzionava bene era Snow, il nostro casanova di media altezza con gli occhi del colore del mare e i capelli neri con un ciuffo blu che fungeva spesso da calamita per le ragazze.

Tutte adoravano passargli le mani tra i capelli mentre facevano dei risolini acuti, o meglio, tutte tranne le sue compagne di classe che lo consideravano un rompiscatole, specialmente Zoe.

Lei era l'unica ragazza che non era riuscito a conquistare col suo fascino da ragazzo ricco e potente, se si escludeva Gwen, ma la cosa non lo infastidiva più di molto.

Il suo vero obbiettivo è sempre stata la figlia di Pyro e in quell'occasione avrebbe guadagnato molti punti se l'avesse consolata e si fosse stato gentile con lei. Le ragazze hanno sempre un debole per chi si dimostrava essere premuroso ed empatico.

Si alzò da una poltroncina e passò in mezzo a tutti gli altri ragazzi andando a fermarsi proprio davanti al suo obbiettivo, si accovacciò per vederla meglio in faccia e le sorrise.

«Vedrai che si sistemerà tutto»
«Come fai a dirlo? È successo un disastro ed è tutta colpa mia»
«No! Affatto!» disse mostrandosi scandalizzato. «È colpa di Will che ha perso il controllo. Tu non c'entri nulla»
«Ma è proprio per colpa mia che l'ha perso! Sono io la causa di tutto e il povero Ethan ci è finito in mezzo» si mise le mani sul volto. «Ho fatto un disastro e ora non mi parlerà più...»

Snow provò ad accarezzarla con un finto sorriso benevolo, ma Ethan, che si era seduto di fianco a lei, gli bloccò il polso e lo guardò dall'alto in basso.

«Infima serpe, come osi approfittarti della sua condizione per fare la prima mossa? Sai essere proprio spregevole, Snow»
«Mi sento offeso dalle tue insinuazioni. Conosco Gwen da quando eravamo piccoli e ho tutto il diritto di consolarla»
«Su questo non ho dubbi... se solo non sapessi che ci hai provato centinaia di volte e sei stato rifiutato»

Snow si rizzò in piedi, con lo sguardo stralunato e i pugni serrati, e lo squadrò da capo a piedi.

«Sei un ottimo provocatore, ma vediamo se sei anche un bravo combattente. Fatti sotto, idiota»

Ethan fece per alzarsi, ma la ragazza, che aveva ormai perso la pazienza, si mise fra i due e spinse Snow così forte che lo fece arrivare sul muro opposto.

«Smettila Snow! Non è né il momento né il luogo per fare una cretinata del genere. Io non voglio te come mio partner, non ti ho mai voluto perché ti ho sempre visto solo e soltanto come un amico. Ma con la tua testardaggine hai oltrepassato ogni limite. Osa provarci un'altra volta di fronte a me e al mio...» guardò Ethan per un attimo. «...migliore amico e ti faccio saltare in aria la lingua con i miei poteri. Ci siamo intesi?»

Quelle parole erano pesanti e dure da digerire per un ragazzo che era sinceramente innamorato di lei.
Così il sorriso beffardo di Snow scomparve e tutti poterono vedere il suo vero carattere serio e vulnerabile che tentava di nascondere quando si trovava con altre persone che non fossero gli altri figli degli Element.

«Sai Gwen? Avrai pure un potere legato al fuoco, ma il tuo cuore è di ghiaccio. Non mi stupisco che Will ti abbia lasciata... Sai essere molto ingenua e stupida quando pensi solo a te stessa»

E se ne andò nella sua stanza senza permettere alla diretta interessata di replicare.

Rimasero tutti in silenzio. Ormai quelle scenette erano diventate così frequenti che non avevano più importanza.

Ma per Zoe l'avevano eccome. Quando Will aveva attaccato i suoi due amici Snow si era dimostrato sinceramente premuroso e protettivo nei confronti dei suoi compagni, mentre poi tornava a fare l'idiota e a sbavare contro l'unica ragazza che non poteva avere. Dimenticandosi che potesse essercene un'altra che gli voleva bene nonostante tutto.

Si mordicchiava le unghie pensando a cosa avrebbe dovuto fare mentre il sole che stava per tramontare oltrepassava sulla finestra e le batteva sulla schiena riscaldandogliela e facendola sentire scomoda.

Era l'occasione giusta per costringersi ad alzarsi e ad andare da quello scemo di Snow a controllare come stesse.

Dopo essersi alzata salutò i suoi compagni e si diresse verso la sua stanza per non far destare sospetti e appena si fu accertata che nessuno la stesse seguendo cambiò direzione e andò di fronte alla stanza di Snow che condivideva con Anthony e Gordon, gli altri figli degli Element.

Bussò tre volte alla porta con le nocche, ma nessuno rispose. Bussò allora più forte. Nessuna risposta. Provò ad aprire la porta. Era chiusa.
Infine, frustrata, tirò un pugno al legno e si accasciò per terra con la schiena appoggiata ad esso.

«Chi sei? E perché non mi lasci solo?» chiese Snow da dentro la stanza.
«Sono Zoe... ed ero preoccupata per te»
«Preoccupata? Questa è la bugia più grande che abbia mai sentito. Nessuno si preoccupa per me, nemmeno mio padre e i miei migliori amici. Nessuno ha mai avuto il cuore di farlo quindi perché dovresti farlo tu?»

Avrebbe voluto rispondergli con "perché sei uno zuccone ma ti voglio bene" ma intrappolò quella risposta nella bocca e la sigillò con la lingua maledicendosi di non poterla tirare fuori senza dare l'impressione di fare la cascamorta con il ragazzo più bello della scuola.

«Come pensavo... te ne sei andata...» si mise le mani fra i capelli e sospirò rumorosamente. «Sono stato un vero idiota»
«Quindi sai ammettere i tuoi errori come ogni essere umano. Che sorpresa, Snow Icecold»

Gli occhi del ragazzo brillarono di una nuova luce piena di speranza. Non lo aveva abbandonato, era rimasta lì nonostante l'avesse allontanata.
Nessuno l'aveva mai fatto prima d'ora. Di solito lo ascoltavano e se ne andavano mentre lei, testarda fino alla fine, era rimasta dietro a quella porta a parlare con lui per consolarlo.

Fu allora che si decise ad aprirle e si ritrovò dietro una piccola Zoe intimidita che faceva la finta arrabbiata mentre lui la prendeva in giro.

«Quindi? Non vuoi entrare?» disse interrompendo una delle tipiche sfuriate della sua compagna.

La ragazza si ammutolì ed entrò chinando il capo in segno di ringraziamento.

Era una stanza come tutte le altre, con due letti a castello attaccati alle pareti laterali in fondo che facevano da cornice ad una grande finestra di legno che non riuscivano mai ad aprire perché era incastrata.
Nel lato sinistro c'erano due scrivanie, mentre nel lato destro c'erano tre pouf disposti casualmente intorno ad un piccolo tavolino dov'erano presenti delle briciole e delle gocce di acqua che Snow e i suoi coinquilini non si erano presi la briga di ripulire.

Sulle pareti bordeaux vi erano messi un paio di poster di Halo e un calendario con molti impegni segnati sopra; sulla destra, poco dopo i piedi del letto, vi era una porta che dava sul loro bagno.

«Scusa il disordine, non mi sarei mai aspettato che una ragazza entrasse qui» si scusò iniziando a pulire.

Considerando che era un ragazzo pigro e disordinato, se puliva per un'amica voleva dire che ci teneva molto a dare una buona impressione.

«Non importa, lascia pure così. È la tua stanza...»
«Dovrò pulirla prima o poi»

Le fece l'occhiolino abbozzando un sorriso e poi ritornò serio e cupo mentre buttava in un sacchetto delle lattine vuote di Pepsi.

«Snow, so che sei triste per quel che ti ha detto Gwen... ma un po' di ragione ce l'ha»
«Credi che io non lo sappia? Andiamo, ho fatto una scemenza e ne sono consapevole ma nonostante ciò non mi sono fermato in tempo e ho dato di nuovo l'impressione di essere un patetico e testardo casanova che ci prova con la sua amica nonostante sia distrutta dalla tristezza»

Zoe gli mise dolcemente una mano sulla spalla facendolo sussultare e lo accarezzò mostrandogli un sorriso sincero.
Lei sì che sapeva consolarlo. Tra tutti quelli che gli giravano intorno come dei satelliti approfittandosi della sua popolarità lei era l'amica più vera di tutti e riconosceva perfettamente quanto potesse essere preziosa una persona così.

Avrebbe voluto comportarsi come un bambino e abbracciarla per ottenere un po' più di conforto, ma mantenne il suo ruolo di ragazzo fastidioso e la allontanò con la mano fingendosi schifato e disinteressato.

Sapeva che si stava comportando da idiota, ma voleva avvisarla sin da subito che non doveva sprecare il suo tempo con uno come lui. Là fuori c'erano molti ragazzi che avrebbero fatto a botte per un'amica stupenda come Zoe, mentre lui non si sentiva degno nemmeno di guardarla negli occhi per la vergogna di quel che aveva fatto.

«Snow... mi dispiace per quel che provi»
«Tu non sai come ci si sente ad amare e a non essere corrisposti»
«Fidati... lo so eccome»

«E chi sarebbe questo idiota che non si accorge di...» stava per farle un complimento quando si ricordò che doveva comportarsi da idiota fino all'ultimo per mandarla via. «...una ragazza così bassa? È troppo alto per vederti?»

Zoe gli tirò una gomitata nello stomaco e dopo aver alzato il mento, con aria offesa, voltò la testa dall'altra parte e incrociò le braccia.

«Be' l'idiota in questione è il più grande scemo che abbia mai conosciuto e non se ne accorgerebbe nemmeno se glielo dicessi esplicitamente»
«Se vuoi posso darti una mano a dichiararti»
«Tu vorresti darmi un consiglio d'amore?»
«So che potrebbe sembrare strano... ma in realtà ci so fare...»

Incredibile ma vero, Snow stava dicendo la verità. Sapeva come conquistare una ragazza e farla cadere ai suoi piedi per poi lasciarla e attirarne altre cento. Era la chiave della sua popolarità e nonostante avesse lasciato molte ragazze, loro continuavano ad ammirarlo e a provare a ritornare insieme.

Si dimostrava gentile e vulnerabile con la ragazza che gli piaceva, poi le accarezzava i capelli, si baciavano ed era fatta.
Lo faceva con tutte, ma non aveva il cuore di farlo anche con Zoe.

In più non avrebbe avuto senso, il suo cuore era già impegnato.

«E questo ragazzo in questione viene a scuola qui?»
«Sì, lo vedo a mensa di tanto in tanto. Ci parlo, lo consolo... ma lui non capisce nulla. Lo credevo un po' più sveglio...»

Snow scattò in piedi, come ad aver trovato un nuovo scopo nella vita, e indicò Zoe con gli occhi illuminati dall'emozione e dagli ultimi raggi di sole che stavano per scomparire.

Ma venne interrotto ancor prima di parlare dalla ragazza che gli tappò la bocca e rimase in silenzio.
Stava utilizzando il suo super udito per ascoltare la conversazione di due persone dalla voce familiare.

«Hai programmi per stasera?»
«Non direi»
«Ottimo, perché ho prenotato una cena in quel ristorante che ci piaceva tanto. Saremo solo io e te... e piatti di alta cucina»
«Suona così romantico...»

Si sentì lo scatto della porta e da lì entrarono Anthony e James a braccetto.
La loro faccia, quando si accorsero della presenza degli altri due, fu così divertente che Snow scoppiò a ridere, mentre Zoe, che aveva sentito tutto, provò a commentare, ma venne bloccata da James che le aveva messo una mano sulla bocca.

«Non dire nulla a nessuno, capito? Deve rimanere un segreto. Ti prego, devi capirci... è piuttosto difficile stare in una relazione e fare finta di nulla allo stesso tempo. Se qualcuno chiede di noi, siamo solo migliori amici. Intesi?»

Zoe annuì lentamente e finalmente James le allontanò la mano dalla bocca sperando con tutto se stesso che mantenesse quel segreto.
Non voleva essere classificato come il capoclasse gay e biondo che attraeva tutti i maschi della scuola con i suoi caldi occhi castani e gli occhiali neri che si metteva solo per leggere o studiare. Sarebbe stato così imbarazzante che avrebbe dovuto cambiare scuola. E per farlo doveva prima dire tutto ai suoi genitori che non lo avrebbero mai approvato.

«Vi prego, acqua in bocca» disse Anthony accarezzando il braccio del suo fidanzato.

«Certamente» disse Snow. «Ma esattamente come... è successo?»
«È una lunga storia» rispose James. «Ma sarò felice di raccontarvela appena avremo chiuso la porta a chiave»

Zoe li aveva già preceduti. Era corsa a sbarrare la porta e ad insonorizzarla mettendo un cuscino a forma di salsicciotto sotto lo spiffero della porta. Infine si era accomodata sul letto di Snow senza badare al suo sguardo di disapprovazione mentre gli prendeva il cuscino e lo stringeva sul petto come una bambina pronta ad ascoltare la favola della buonanotte.

James si schiarì la gola e diede inizio alla tanto attesa narrazione. «Risale tutto a quando è avvenuto l'attacco guidato da Lucrecia, quello dove Will era stato colpito da un proiettile. Per sfuggire ai nemici io ed Anthony ci eravamo chiusi insieme nella dispenda della mensa, nel seminterrato. Era il luogo più nascosto di tutti dove sapevamo che nessuno sarebbe venuto a controllare. Tuttavia ci chiudemmo dentro per sbaglio e la porta si bloccò. Lì iniziammo a parlare, a confrontarci, a rassicurarci e... in men che non si dica avvenne la magia. Mentre mangiavamo un pacchetto di Skittles insieme ci siamo avvicinati e...»

Snow lo interruppe subito, facendo un verso disgustato. «Ok ok, abbiamo capito! Ma... come avete scoperto di essere...?»

«Gay?» disse Anthony ridacchiando. «Be' non è che lo scopri, lo sai quando il tuo cuore fa un balzo appena vedi la persona che ti piace e scopri che è un uomo proprio come te. Non mi sembra scandaloso»
«Un po' lo è...»
«Ammetto che non è molto comune e che spesso suscita disgusto, ecco perché evitiamo di essere troppo espliciti in pubblico e stiamo insieme solo quando sappiamo di poter essere da soli. Il fatto che voi l'abbiate scoperto è un caso puramente fortuito ma vi assicuro che se lo direte a qualcuno vi faccio volare fino in Nevada»

«Terremo la bocca chiusa, promesso» disse Zoe tappando la bocca dell'amico prima che potesse fare qualche battuta idiota.

«Bene, allora abbiamo finito» concluse James alzandosi. «Devo andare in camera mia a finire i compiti. Ci vediamo stasera»

E dopo avergli fatto un occhiolino, sbloccò la porta, calciò via il salsicciotto e se ne andò fischiettando.
Incredibile come quei due potessero conciliare due vite allo stesso tempo e fare finta di nulla tra un cambio e l'altro. Erano incredibili, ma facevano anche un po' pena. Essere costretti a nascondersi era un vero peccato, ma in una società come quella era meglio per entrambi se mantenevano quel segreto.

Anthony si alzò e andò a fare i compiti, come se non fosse successo nulla, e si mise la matita tra i denti per concentrarsi.

Snow e Zoe si guardarono per un attimo e poi il ragazzo si ricordò finalmente quel che le voleva dire prima che fossero stati interrotti.

«Ecco cosa volevo dire! Io, Snow Icecold, prometto che ti aiuterò a fare colpo sul ragazzo che ti piace e non avrò pace finché non vi sarete messi insieme. Consideralo come un regalo da parte di un esperto in materia amorosa»

La ragazza alzò un sopracciglio mostrando i suoi dubbi sull'ultima frase, ma accettò lo stesso il suo aiuto anche se non sarebbe servito a molto.

Come poteva, il ragazzo che le piaceva, aiutarla a conquistarlo?

Sorrise con un pizzico di tristezza e annuì accettando quell'aiuto inutile. Almeno aveva la prova che il cuore del ragazzo non era fatto solo di ghiaccio.

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