School of Heroes - da revisio...

By GiulSma

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⚠️ Storia da revisionare ⚠️ Immaginate di vivere in un mondo dove esistono i superpoteri e di essere trascina... More

1.William Clark
2.Test d'ingresso
3.Primo giorno
4.Nome da supereroe
5.Sogno
6.Un ritorno pieno di misteri
7.Tre amici entrano in un bar...
8.Un filo, due uscite
9.Festival
10.Interrogatorio
11.Pigiama party (parte 1)
12.Pigiama party (parte 2)
13.Pigiama party (parte 3)
14.Incendio
15.Incontro pericoloso
16.Portachiavi
17.Zia Phoebe
18.Vita nel Connecticut
19.Dolorosa battaglia
20.Un nuovo eroe
21.Villains
22.Ritorno a casa
23.Coma
24.La verità
25.Piccoli amori
26.Rancore
27.Fuggitivo a scuola
28.Potere
29.I finti dèi
30.Successione
31.Il risveglio del tredicesimo titano
32.Primo giorno da stagista
33.Flame
34.Vecchi amici
35.La battaglia di Springville (pt. 1)
36.La battaglia di Springville (pt.2)
37.Mostro
39.Oil and Water
40.Ghiaccio
41.Amy
42.Il sogno più bello
43.Black Night Bar
44.La famiglia Castillo
45.Angel
46.Padre, Figlio e Potere Primario
47.Ballo d'autunno
48.L'origine di Nightmare
49.Cinquecentomila
50.Bacio dietro le sbarre
51.Due anime
52.Sacrificio eroico
53.Caos
54.Cenere alla cenere
55.Attraverso i ricordi
56.Compleanno
57.Il bacio perfetto
🎖Super Traguardi 🎖
🎬 Backstage 🎬

38.Amori proibiti

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By GiulSma

Ethan aprì lentamente gli occhi e ci mise un po' ad abituarsi alla luce del giorno e al caldo di fine agosto.
Il suo sguardo si spostò rapidamente dalla flebo ai quattro angoli della stanza identificando quasi subito il posto dove aveva dormito per quasi un mese.

Mosse un dito, poi un piede e infine la testa e ogni volta che compiva un movimento sentiva una forte fitta percorrergli tutto il corpo.

Presto riacquistò i ricordi della battaglia contro Lucrecia e il suo primo pensiero andò al povero Will che ancora non sapeva la vera identità di Nightmare e che, se l'avrebbe scoperta, sarebbe rimasto così sconvolto da non dormire più.

Sapeva quanto ci tenesse alla sua vecchia amica e non voleva vederlo soffrire ancora.

Riacquistata anche un po' di logica chiamò un'infermiera e in men che non si dica gli erano state tolte tutte le ventose che gli circondavano il busto per monitorarlo e si era ritrovato con un pasto vero in mano.

Finalmente dopo tanto tempo poteva assumere del cibo normalmente e non tramite una flebo. Si era quasi dimenticato come fosse il gusto di una bistecca o delle carote, anche se entrambe erano un po' secche e molli. Ma non era un problema, specialmente se non si ricordava bene il gusto delle precedenti a causa della temporanea perdita di memoria che si aveva al risveglio dopo aver dormito per molto tempo.

Nel giro di qualche ora la sua faccia riacquistò un po' di colorito e solo il giorno dopo, quando ormai i dottori lo avevano visitato, era stato permesso ai suoi amici di andare a fargli visita.

I primi a farlo furono Hamilton e Will che corsero ad abbracciarlo così forte che a Ethan scese qualche lacrima per il dolore che prova ancora per le ferite.
I due si scusarono e per tirarlo un po' su di morale e distrarlo dai ricordi di quella battaglia traumatica iniziarono a raccontargli quel che avevano fatto in quei giorni.

Will gli disse delle sue giornate a Springville, lodato da tutti i cittadini per il suo grande coraggio, tuttavia omise della morte del suo maestro che gli avrebbe raccontato quando sarebbe uscito dall'ospedale.
Gwen e Hamilton lo sapevano già, così come tutta l'O.A.V. che aveva fatto le condoglianze al povero ragazzo, compreso suo padre che dopo aver sentito la notizia lo aveva abbracciato e aveva pianto per la paura di averlo potuto perdere in quella battaglia.

Era un padre amorevole e aveva tutto il diritto di preoccuparsi, specialmente perché non voleva perdere un altro figlio.

Mentre Hamilton gli raccontò di Blinker e dell'allenamento che gli aveva fatto fare mentre erano andati a fare campeggio.

Fu bello sentire la risata di Ethan dopo tanto tempo mentre gli raccontava che un pesce lo aveva schiaffeggiato. Ne avrebbero volute sentire di altre, ma il tempo per la visita finì e furono costretti dalle infermiere ad andarsene.

Per non fare annoiare il loro amico dato che non aveva il suo cellulare e non poteva ricevere visite, gli lasciarono un po' di fumetti da leggere e il suo robottino tuttofare a cui progettava di dare un piccolo cervello artificiale per renderlo gentile e affettuoso chi riconosceva come amico.

Dopo di loro entrò Gwen che aveva corrotto alcune infermiere con la sua fama e i soldi di suo padre.
Non era stata una delle migliori mossi da supereroina, ma avrebbe fatto di tutto per vedere il suo migliore amico.

Appena entrata mise il suo cappotto su un attaccapanni posto sul muro e si avvicinò al ragazzo ferito sorridendogli gentilmente e sistemandosi dietro le orecchie una ciocca di capelli dorati.

Il cuore di Ethan fece un balzo e presto le sue guance diventarono più rosse di alcune delle ciocche di Gwen e iniziò a sentire le farfalle nello stomaco che pregavano di uscire e di rivelarle quanto gli piacesse.
Ma era sbagliato.

Gwen fece finta di non accorgersene e si sedette vicino al letto iniziando a parlargli con voce calma e gentile. «Grazie per avermi coperto le spalle con Nightmare»
«È stato solo un istinto, nulla di che. Sono io a doverti ringraziare per avermi portato in ospedale in tempo. Un minuto di più e io...»
«Non ci pensare. È andato tutto bene»

Non poteva fare a meno di guardarla nei suoi caldi occhi nocciola e desiderare di accarezzare i suoi capelli che sembravano così morbidi, visti da vicino.

Quella ragazza aveva sempre posseduto la bellezza di una dea, come aveva fatto a non accorgersene durante gli anni che aveva passato insieme a lei?

Pensò subito che si trattasse del tipico "filtro dell'amore" che rendeva più belle le persone che si amava, ma non poteva permettersi di fare una cosa del genere.

Lei era la ragazza di Will e sicuramente sarebbe rimasta sconvolta se avrebbe scoperto dei suoi sentimenti.
Decise di chiuderli un un piccolo scrigno nel suo cuore e di tenerli lì in attesa di poterli tirare fuori in futuro.

Sentì una lieve carezza sulla mano e vide lo sguardo preoccupato della sua amica.

«Che succede, Gwen?»
«Stavo pensando a Will... e a Nightmare»
«Anche tu non vuoi rivelarglielo?»
«Non posso farlo. Sai, a volte penso che la sua mente sia rivolta solo a quella ragazza e mi fa venire un nervoso tale che non riesco più a parlargli... ma poi mi calmo e facciamo pace. Però non posso continuare così. Sembrerò egoista, ma vorrei che il mio ragazzo pensasse più a me che a una pazza criminale che ha quasi ucciso il mio migliore amico e il suo compagno di stanza»

«Non sembri egoista, è un pensiero legittimo»
«Sì ma affrontare questa discussione potrebbe rovinare tutto»
«È un bel problema... ti consiglio di pensarci su molto bene e di consultarmi prima di fare qualsiasi cosa di cui potresti pentirti. L'ultima cosa che voglio è veder scomparire il tuo bel sorriso»

Gwen sorrise lusingata da quel dolce complimento e gli diede un bacio sulla guancia, non sapendo però che quel gesto contribuì all'ingrossamento della sua cotta per lei.
Quanto avrebbe voluto che lo baciasse sulle labbra...

Subito scosse la testa per allontanare i suoi pensieri, ma se ne pentì subito dopo quando sentì i suoi muscoli pungere e tirare.

Incontrò ancora lo sguardo della sua amica e dopo un lungo minuto passato in un silenzio imbarazzante lei decise di alzarsi e di tornarsene a casa promettendogli che sarebbe tornata a fargli visita ogni giorno finché non sarebbe stato dimesso.

Si salutarono con un ultimo e tenero abbraccio e infine la ragazza tornò dal suo fidanzato per andare a mangiare fuori.

Ormai l'unico che doveva svegliarsi era ancora Kyle che, mentre tutti stavano festeggiando il risveglio di Ethan, stava facendo uno dei suoi peggiori incubi.

Si trovava nel vicolo della battaglia, messo in penombra dalla luce inquietante del sole nero che stava tramontando creando delle sfumature rosso sangue e violetto nel cielo.

Nightmare lo aveva immobilizzato ancora con quei bastoni di metallo e aspettava solo di potergli conficcare l'ultimo nel cuore.

«Sei debole» continuava a ripetergli. «Hai abbandonato DarkMind al suo destino da Villain e sei fuggito dalla Torre come un codardo»

«Smettila» avrebbe voluto dire se solo il suo corpo gli avesse permesso di parlare.

Così lei continuava a ripetergli le stesse cose per ore, giorni, settimane. Quello era l'effetto del potere di Lucrecia che lo stava distruggendo sia all'interno che all'esterno.

Aveva molte ossa fratturate, delle emorragie interne causate dalla recisione di alcune vene importanti e tre delle sue vertebre si erano spostate.

Aveva dovuto sopportate operazioni su operazione e per sua fortuna o sfortuna era rimasto intrappolato in quel sogno dove non poteva accorgersi di quel che sarebbe successo nella realtà.

Nightmare stava per ripetergli la solita frase che ormai conosceva a memoria, ma improvvisamente sentì una voce familiare che lo pregava di girarsi verso di lei e quando lo fece vide Adison, che gli stava rivolgendo uno sguardo pieno di pietà e di paura.

La scena scomparì lasciando posto solo a loro due in una stanza bianca come il latte contenente solo due poltroncine.

La sua migliore amica corse da lui e dopo tutto quel tempo lo abbracciò piangendo per la gioia.

«Finalmente ci sono riuscita! Sono entrata nell'incubo che comandava Nightmare»
Ma tutto quello che poté dire lui fu: «Tu... sei reale o sei frutto della mia immaginazione?»

La ragazza si sentì offesa da quella domanda, ma era anche vero che si tendeva spesso a diffidare di chi si incontrava nei propri sogni.
Molte volte quelle persone erano guidate come burattini dalla propria mente per soddisfare i propri desideri onirici o dare qualche consiglio che non si riusciva ad accettare nella vita reale.

Così decise di provargli che lei era la vera Adison, non un burattino nelle mani di Kyle o Nightmare che aveva monopolizzato il suo povero sogno.

«Vuoi una prova che sono reale? Allora ti racconterò tutto quello che è successo alla Torre in tua assenza, ma dovrai promettere che alla fine del mio racconto non cercherai di raggiungermi»
«Lo prometto»

«È morto il nostro maestro ed è subentrato suo nipote Shadow anche se il trono spettava a me. Lui mi ha torturata per far uscire in superficie il mio potere oscuro da discendente del tredicesimo titano e quindi il mio lato buono, quello che ti vuole bene, è stato sigillato all'interno dove invece stava quello oscuro. In più Hypnos, un Villain che riesce a controllare le menti, ha sfruttato la mia debolezza dopo essere stata torturata e ha preso il controllo della mia mente obbligandomi ad essere spietata con chiunque, a proteggere il nuovo Boss e a servire la sua causa...»

Una lacrima le scese sulla guancia e Kyle gliela raccolse col dito confortandola con un caldo abbraccio.

«Hai... vissuto tutto questo da sola? Non me ne sarei mai dovuto andare»
«No! Non dire idiozie!» si staccarono bruscamente. «Hai fatto bene ad andartene. Ora che al governo di tutto c'è Shadow ognuno qui è stato messo alla prova e gli infedeli sono stati uccisi o, se erano abbastanza forti, controllati da Hypnos, proprio come è successo sia a me che a Nightmare»

«Intendi dire che ha attaccato me e i miei amici solo perché era sotto il controllo di Hypnos?»
«Quello l'ha fatto di sua spontanea volontà ed è stata fermata dal pensiero della persona che amava, ma ora...»
«Ora?»
«Hypnos le ha cancellato tutti i ricordi di quel ragazzo e adesso è anche peggio di prima. È più spaventosa di me, anche se io posseggo il Potere Primario. Lei ha raggiunto un livello di sadismo disumano che nemmeno il Boss attuale potrebbe sperare di raggiungere. È pericolosa... così come lo sono anch'io, o meglio, così come lo è DarkMind»

«E cosa posso fare per aiutarti?»

Adison fece un passo indietro e gli sorrise dolcemente mentre si sistemava i capelli scarlatti in una coda. Dopo essere stata controllata da Hypnos avevano iniziato a scurirsi e a diventare castani mantenendo però una sfumatura rossastra.

«Devi andare avanti, essere un supereroe, salvare le persone... Devi essere uno dei buoni e quando arriverà il giorno in cui ci scontreremo voglio che sia tu a porre fine alle mie sofferenze»

Kyle rimase incredulo a fissarla con gli occhi e le guance pieni di lacrime.
Quindi non c'era alcun modo per salvarla se non ucciderla? Ma perché doveva essere così complicato?
Avrebbe voluto portarla via dalla Torre, aiutarla ad ambientarsi nel mondo normale riducendo qualsiasi impulso di rubare o uccidere come aveva fatto lui stesso e vivere accanto a lei fino alla fine.

«Adison... Sai che non potrei mai farlo»
«Ma potrebbe farlo DarkMind... devi fermarla a tutti i costi e se questo richiede un sacrificio...»
«Non dirlo neanche! Non hai la minima idea di quanto sia dura vivere senza di te, non voglio rimanere senza la presenza della persona che a... adoro»

La ragazza gli si avvicinò con passo veloce e deciso e gli prese delicatamente la testa fra le mani. «Sono felice che tu mi voglia ancora bene e sono sicura che al momento opportuno saprai prendere la decisone più giusta per entrambi... ma ora devi svegliarti e allenarti finché puoi. Presto Shadow dichiarerà guerra al mondo intero e con me e Nightmare nel suo esercito nessuno sarà al sicuro, nemmeno tu»

«Dimmi almeno come posso rompere l'ipnosi! Adison... non voglio perderti ancora...»

Una lacrima le rigò la guancia e si allontanò da lui con le labbra tremanti e gli occhi arrossati dal pianto.

Stava svanendo.

Il suo corpo stava diventando trasparente e dopo essersene accorto la paura di Kyle prese il sopravvento e lo portò a correre come un matto verso di lei gridando il suo nome.
Provò ad afferrarla per la maglietta, ma non ci riuscì, allora provò ad abbracciarla, ma le sue mani attraversarono l'ombra di quella che un tempo era stata la sua migliore amica.

E poco dopo svanì nel nulla lasciando che il povero Kyle si disperasse e per l'ultima volta urlasse il nome della persona che amava più di tutte.

Aprì gli occhi e con tutto il fiato che aveva nei polmoni ammaccati gridò: «Adison!»

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