School of Heroes - da revisio...

De GiulSma

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⚠️ Storia da revisionare ⚠️ Immaginate di vivere in un mondo dove esistono i superpoteri e di essere trascina... Mais

1.William Clark
2.Test d'ingresso
3.Primo giorno
4.Nome da supereroe
5.Sogno
6.Un ritorno pieno di misteri
7.Tre amici entrano in un bar...
8.Un filo, due uscite
9.Festival
10.Interrogatorio
11.Pigiama party (parte 1)
12.Pigiama party (parte 2)
13.Pigiama party (parte 3)
14.Incendio
15.Incontro pericoloso
16.Portachiavi
17.Zia Phoebe
18.Vita nel Connecticut
19.Dolorosa battaglia
20.Un nuovo eroe
21.Villains
22.Ritorno a casa
23.Coma
24.La verità
25.Piccoli amori
26.Rancore
27.Fuggitivo a scuola
28.Potere
30.Successione
31.Il risveglio del tredicesimo titano
32.Primo giorno da stagista
33.Flame
34.Vecchi amici
35.La battaglia di Springville (pt. 1)
36.La battaglia di Springville (pt.2)
37.Mostro
38.Amori proibiti
39.Oil and Water
40.Ghiaccio
41.Amy
42.Il sogno più bello
43.Black Night Bar
44.La famiglia Castillo
45.Angel
46.Padre, Figlio e Potere Primario
47.Ballo d'autunno
48.L'origine di Nightmare
49.Cinquecentomila
50.Bacio dietro le sbarre
51.Due anime
52.Sacrificio eroico
53.Caos
54.Cenere alla cenere
55.Attraverso i ricordi
56.Compleanno
57.Il bacio perfetto
🎖Super Traguardi 🎖
🎬 Backstage 🎬

29.I finti dèi

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De GiulSma

La sera stessa, Will, Gwen, Zoe e Jean si radunarono nella stanza del ragazzo per ascoltare ciò che Kyle doveva dire.
Erano stanchi per il lungo e sfiancante pomeriggio passato a tirare pugni e calci e a spingere i propri poteri al massimo della loro potenza, ma avevano comunque abbastanza forze per stare ad ascoltare l'ex Villain.

La finestra e la porta , erano state chiuse e fissate per bene servendosi di cuscini e pezzi di scotch di carta per evitare che qualcuno potesse origliare la loro conversazione.

L'unica luce presente era quella della piccola lampada del comodino di Will che era rivolta verso la parete libera per evitare che da fuori si vedessero le ombre dei cinque ragazzi e che quindi potessero destare qualche sospetto.

Tutti i presenti morivano dalla curiosità e avevano iniziato a farsi le loro teorie sbagliate su quel che avrebbe potuto dire l'ex Villain. Peccato che non furono molto gradite al diretto interessato che, per zittirli, schioccò le dita creando una scintilla e si portò un dito alle labbra guardando uno ad uno i ragazzi.

«Dovete prestare la massima attenzione, altrimenti perdete il filo degli eventi» li ammonì, sedendosi sul letto di Will. «Quello che vi sto per raccontare è preso da una delle tante lezioni a cui ho assistito nella Torre, la base in cui sono presenti tutti i Villain e coloro che lo diventeranno»

Dopo una breve pausa si schiarì la gola, bevve un sorso d'acqua e iniziò a narrare tenendo la bottiglia tra le mani.

«In antichità esisteva il Caos, una divinità primordiale che faceva essere e allo stesso tempo non essere tutto ciò che aveva intorno.
Da esso nacque Gea, e si susseguirono Urano, mostri, titani. Ogni divinità viene chiamata tale perché possiede dei poteri che ai mortali è proibito avere perché appunto devono essere deboli, facilmente manipolabili, spaventati. Ma cosa accadrebbe se un gruppo di mortali li ottenesse con l'inganno?»

Zoe alzò un sopracciglio. «Ma sei sicuro che sia una storia vera? Perché il mondo è originato da Dio»

«Questa è la versione cristiana... io sto raccontando la vera storia del nostro mondo. Molte religioni si sono avvicinate alla verità, ma quella greca, con i suoi oracoli, si era avvicinata più di tutte. Ma ora torniamo all'origine dei poteri»

Bevve un altro sorso dalla sua bottiglietta e ricominciò.

«Il mondo era governato dai dodici titani, in particolare da Crono, che abitavano su un palazzo sopra il monte più alto del mondo. Loro non interferivano con la vita degli uomini, si limitavano a controllare il tempo, la durata dei giorni, l'abbondanza dei raccolti. E quando i mortali si facevano la guerra tra loro, per sedarla, mandavano qualche disastro naturale ma non si erano mai sognati di schierarsi da una parte piuttosto che in un'altra.

Un giorno, un gruppetto di persone capitanate dal giovane Zeus, un abitante della Grecia, si presentò davanti al palazzo dei titani e loro, stupiti dal loro coraggio e dalle loro abilità che li avevano portati là sopra senza nemmeno un graffio, affidarono loro dei poteri con la promessa che avrebbero dovuto usarli solo e soltanto per proteggere i mortali.

Ma non andò affatto così.

Vennero corrotti dai loro poteri, si sostituirono ai titani e iniziarono a governare il mondo sul monte Olimpo facendosi venerare col nome di dèi»

«Quindi è così che sono nati gli dèi?» chiese Gwen ridacchiando come se avesse detto la scemenza più assurda del mondo.

«Esattamente» replicò serio. «E tu discendi proprio da questi. Tutti noi ne discendiamo. Mi spiego meglio: erano delle divinità sbagliate, finte, non avevano alcun diritto di farsi venerare in quel modo per i titani. Specialmente perché loro si schieravano all'interno delle guerre provocando la morte di migliaia di mortali innocenti. La guerra di Troia vi dice qualcosa?

Ad ogni modo i titani, stanchi degli dèi, scesero sulla Terra per la prima volta e combatterono contro di loro, ma persero e vennero esiliati e imprigionati nel Tartaro»

«Ma non è giusto!» si lamentò Zoe stringendo un cuscino.

«Lo so...» Si schiarì la gola. «Infatti i titani scelsero un uomo tradito dagli dèi per combatterli e ucciderli. Costui venne chiamato Tredicesimo Titano perché possedeva il Potere Primario, un potere originato dall'unione di tutti quelli dei dodici titani.

Con quello e con la sua lancia di bronzo riuscì a ucciderli e a salvare il mondo dalla loro oppressione. Ma nessuno si rese conto della loro scomparsa. Continuarono a venerarli anche se erano morti perché appunto non potevano saperlo e infine arriviamo al 30 gennaio 2036. Il giorno in cui i poteri sono riapparsi nel mondo»

Will strabuzzò gli occhi. «Ma è la mia data di nascita!»

Kyle sorrise. «Immaginavo. Con l'arrivo del discendente del tredicesimo titano sono riapparsi anche i poteri dei discendenti degli dèi nel mondo»

«Non capisco, spiegati meglio» gli chiese massaggiandosi le tempie.

«Gli dèi erano stati uccisi, ma non i loro figli e ti ricordo che loro si mescolavano spesso con i mortali. I loro poteri vennero nascosti nei loro geni fino a quel fatidico giorno di luna piena quando sono ritornati all'improvviso. Migliaia di persone si sono ritrovate con dei poteri e fu così che nacque la distinzione tra Supereroi e Villain, senza dimenticarci però di supercattivi e scagnozzi, anche loro sono importanti»

Gwen incrociò le braccia e aggrottò la fronte. Le sembrava che quel ragazzo stesse raccontando una marea di frottole a lei, a Will e a tutti gli altri.

Non lo sopportava proprio. Non riusciva a togliersi dalla testa che lui era lo stesso che aveva fatto del male a suo padre rovinandogli la carriera e la vita.

Decise allora di metterlo in difficoltà con qualche domanda.

«Scusa se ti interrompo, ma che cosa c'entra Will in tutta questa storia?»

Kyle alzò gli occhi al cielo. «Se mi ci fai arrivare... Ok, ho capito, vado al sugo del discorso»

Bevve un altro sorso d'acqua finendola e ricominciò. «Il potere del tredicesimo titano era il puro equilibrio tra bene e male...»
«E quindi?»
«Un giorno ho origliato una conversazione del mio maestro e l'ho sentito alludere a due discendenti di questo profeta: uno con il potere del bene e uno col potere del male. E credo proprio che lui sia riuscito a catturare quello oscuro e ad istruirlo. In realtà credo di sapere anche chi sia... ma non importa ora»
«Non hai ancora risposto alla mia domanda: che cosa centra Will con tutto questo?»
«È lui che ha l'altra parte del Potere Primario, quello del bene, e se qualcuno lo scoprisse sarebbe in serio pericolo» Si rivolse al diretto interessato. «Potresti essere ucciso prima che tu riesca a controllare le tue abilità e in tal caso il mondo sarebbe spacciato»

Will rimase fermo per un istante e poi, grattandosi il capo, chiese all'ex Villain: «Questo vuol dire che sono un discendente di quel titano?»
«Sì, lo sei, così come la persona che possiede l'altra metà dei suoi poteri»

In poche parole l'esplosione generata dal corpo di Will non era solo che il risveglio dei suoi poteri. Di lì a poco sarebbero diventati più grandi, più pericolosi e più difficili da contenere.
Per non essere soggiogato doveva tenere fede ai propri princìpi e stare insieme alle persone che lo facevano stare bene.
Solo così avrebbe potuto sperare di proteggere il mondo dal caos che voleva essere portato a galla dai mostri.

Da quel giorno avrebbe dovuto portare sulle spalle un altro enorme peso, ovvero il destino di dover un giorno proteggere il futuro dell'umanità proprio come aveva fatto il suo avo.

«Chi è l'altro discendente?» chiese Gwen, avvicinandosi al ragazzo per fissarlo meglio negli occhi e farlo sentire a disagio.

«Suppongo che sia una ragazza che conosco... Il maestro ci è così affezionato che ha persino intenzione di darle in eredità il suo regno» rispose Kyle, alzandosi dal letto per guardare la figlia di Pyro dall'alto.
«E come si chiama?» chiese Zoe.

«DarkMind» rispose Will, attirando l'attenzione su di sé.

Tutti lo guardarono con un'espressione confusa, eccetto Kyle che lo stava fissando con uno sguardo a dir poco terrorizzato.

«Come fai a conoscerla?»
«È una lunga storia... credo però di aver sentito il suo nome durante il primo attacco dei Villain alla vecchia Hero Highschool»
«Io la voglio sentire. Riguarda la mia migliore amica»

Al pronunciare di quelle ultime due parole il cuore del giovane Clark gli saltò in gola impedendogli di parlare.
Non poteva fare a meno di pensare a Lucrecia, la sua vera migliore amica e suo primo amore.
Certo, ora aveva Gwen ed era felice con lei, ma Lucrecia era... be' lei era la persona che avrebbe voluto con sé fino alla tomba e anche se era un pensiero sbagliato sarebbe stata una bugia dire il contrario.

Dopo aver deglutito rumorosamente ed essersi asciugato le lacrime ancor prima che potessero scendere, provò a rispondergli, ma venne interrotto dall'arrivo di Hamilton e Ethan che rimasero stupiti nel vedere tutte quelle persone in camera loro.

«Non sapevo che la nostra stanza fosse diventata un raduno per nerd» ironizzò Hamilton, mettendo la sua camicia sull'appendiabiti.
«Mi hai tolto le parole di bocca» continuò Ethan, allargandosi la cravatta con una mossa che le ragazze lì presenti trovarono piuttosto attraente.

Dopo un'attenta analisi dei presenti, Hamilton puntò un dito contro il nuovo arrivato pretendendo delle spiegazioni al più presto.

Preso alla sprovvista, Will raccontò che era un nuovo studente venuto dal New Jersey e che avrebbe dormito e studiato con loro da quel giorno in poi.

I due, troppo stanchi per ribattere, accettarono subito la sua presenza a patto che avesse rispettato i turni per il bagno e la privacy di ognuno.

Imbarazzate dalla situazione, le tre studentesse uscirono dalla stanza augurando a tutti una serena buonanotte e tornarono nei loro dormitori cercando di mantenere a tutti i costi il segreto su quel che avevano appena sentito.

Era dura per una ragazza sapere un segreto e non rivelarlo a nessuna delle sue amiche più fidate, ma dovevano fare questo sforzo per la sicurezza del giovane discendente e della loro scuola.

Nella stanza dei ragazzi l'atmosfera si era calmata e tutti si stavano preparando per andare a letto quando Kyle, come un bambino che tira la manica di suo padre per parlargli, prese in disparte Will e gli confidò di avere paura di dormire.

In effetti il ragazzo aveva delle occhiaie molto definite e sembrava avesse abusato di caffeina per rimanere sveglio per più di tre giorni interi.

Ma non dormire lo avrebbe portato ad ammalarsi e anche se era stato un Villain, Will non voleva che accadesse.

Così lo tranquillizzò promettendogli che lo avrebbe protetto da Nightmare e DarkMind.

Allora il ragazzo, affidandosi alle parole del suo nuovo amico, salì le scale del letto a castello e per la prima volta dopo giorni riuscì a dormire e a fare dei sogni sereni senza dover avere il terrore che quel posto sarebbe andato distrutto o invaso per colpa dei Villain che gli davano la caccia.

Ormai era al sicuro e da quel giorno si promise che avrebbe fatto di tutto per cancellare le sue malefatte, diventare un eroe e salvare DarkMind dal controllo del Boss dei Villain.

Ma come si suol dire: "è più facile a dirsi che a farsi", e presto se ne accorgerà.

*****

Nella Torre si era ormai sparsa la voce di una possibile dipartita del Boss dei Villain e si vociferava su chi potesse sostituirlo.
Molti puntavano su suo nipote, un trentenne crudele e spietato come lui, che poteva ingigantirsi fino ad un massimo di settanta metri d'altezza.
Era un potere con un grande potenziale, ma non era abbastanza per poter governare l'impero criminale che aveva eretto quell'uomo che ormai si trovava sull'orlo della fine.

Ovviamente il Boss non aveva intenzione di lasciare il suo impero a quell'incompetente che aveva rinnegato tempo prima. Lo avrebbe lasciato a DarkMind, la sua prediletta, per governarlo ed espanderlo a macchia d'olio.
Lei aveva il carisma per attrarre i Villain e il potenziale per comandarli nonostante la sua giovane età.

L'aveva istruita personalmente per renderla potente e ora eccola lì, di fronte a lui con lo sguardo impassibile e freddo.
Si sentiva così fiero di lei, ma era anche arrivato il momento di dirle per cosa stava veramente lottando.

«Penso che ti starai chiedendo perché sei qui» ipotizzò il Boss, tossendo. «La mia ora è vicina e penso che ormai tutti lo sappiano, ma proprio per questo credo sia arrivato il momento che tu sappia la verità»
«Maestro...»
«Non essere triste, tutti prima o poi ce ne andiamo... Ma è fondamentale che tu mi stia ad ascoltare» Dopo aver tossito per l'ennesima volta, rischiando tra l'altro di perdere la dentiera, iniziò a raccontarle tutto ciò che le aveva nascosto per anni. «Ti ho sempre raccontato che i tuoi genitori sono morti in un incidente e che tu sei figlia unica e sei mia nipote. Non è così. Una sera, quando mi stavo godendo una tazza di tè nero, mi arrivò una telefonata dal mio fidato medico che mi riportava l'esistenza di una bambina con ben tre poteri. Gli ordinai di fare di tutto per portarmela e lui lo fece veramente. Entrò nel suo furgone nero e inseguì la macchina dei tuoi genitori. Solo dopo si accorse di essere nella corsia sbagliata e, quando ha visto la tua macchina, ha fatto inversione per inseguirvi, ma ha sbagliato e ha provocato l'incidente che ha rovinato parte dei miei piani. Ho provato a raccogliere i cocci del disastro che il mio stupido sottoposto aveva causato e ti ho portata con me nella Torre per curarti e istruirti. Ti ho dato una casa, un modo per diventare potente e ora un trono. Ti ho resa la persona più potente di questa terra a soli quindici anni...»

DarkMind era totalmente scioccata, ma non poteva piangere o urlare di fronte al suo maestro. Non doveva mostrarsi debole in alcun modo altrimenti sarebbe stata sgridata da lui.

«Voi... voi avete ucciso i miei genitori...» fu l'unica cosa che riuscì a dire.
«Non sono stato io. È tutta colpa del mio defunto e idiota sottoposto. Non avrei mai voluto che tu soffrissi a tal punto»
«Quindi deduco che non siate nemmeno mio zio»
«No, non lo sono»
«Allora perché volete darmi il trono?! Avete un nipote potente che pagherebbe oro per avere il mio posto»
«DarkMind...» sospirò, maledicendosi per averle raccontato proprio quella storia. «Forse è meglio se ti chiamo Adison, almeno capisci che siamo in via confidenziale adesso. Tu sei la persona più adatta a comandare e tenere alto il mio nome e quello di tutti i Villain che hanno dedicato la loro vita alla nostra causa. Tu sei molto meglio di mio nipote»
«Perché ho tre poteri?»
«Oh cara, tu ne hai molti di più»
«C-come...?»

L'uomo prese un grosso respiro, per quello che i polmoni potevano permettergli, e le raccontò l'ultima cosa che aveva bisogno di sapere. «Penso che tu sappia la storia del tredicesimo titano, ma non a tutti è concesso di sapere che ha avuto dei figli e la sua discendenza è arrivata fino ai giorni nostri» Le puntò un dito verso il cuore. «Tu sei una sua discendente. È facile capirlo dato che i suoi poteri si sono manifestati in te quando avevi solo cinque anni. Ma tu... tu eri nata per essere malvagia. Il controllo della mente, la telecinesi, la possibilità di controllare le tenebre e dare vita a dei mostri che personificano le peggiori paure dell'uomo... Tu eri fatta per essere messa su questo trono ed è quello che farò...»

«Quindi... sono una sua discendente?»
«Esattamente... Ma la mia paura più grande è che oltre alle tenebre ci sia anche... la luce» Sospirò, tossendo e sputacchiando saliva mista a sangue sul pavimento. «Non sei l'unica discendente del terzo titano. Le famiglie con gli anni si ingrandiscono ed è possibile che tu abbia qualche lontano cugino o cugina che ha scoperto di avere i suoi poteri, proprio come te. Ma il tredicesimo titano è conosciuto per il suo equilibrio. Se due suoi discendenti hanno ereditato i suoi poteri e tu hai ottenuto le tenebre, l'altra persona avrà ereditato per forza la luce...»

Improvvisamente l'immagine del ragazzo dei suoi sogni, quello con la maschera bianca che non riusciva a rimuovere, le saltò in mente e le fece porre la domanda: e se io avessi già conosciuto l'altro discendente?

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